Vittorio De Sica
Indice Biografia Filmografia Neorealismo
Vittorio De Sica è stato un celebre attore e regista teatrale e cinematografico italiano. Figlio dell'impiegato di banca e assicuratore Umberto (nato a Cagliari ma di origine salernitana), col quale aveva un rapporto molto bello e forte, e al quale dedicherà il suo film Umberto D, e della napoletana Teresa Manfridi, poco dopo la sua nascita viene condotto a Napoli, dove vive fino al 1914.Dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, la famiglia si trasferisce a Firenze, dove ad appena 15 anni iniziò ad esibirsi come attore dilettante in piccoli spettacoli organizzati per i militari ricoverati negli ospedali. In seguito avvenne il definitivo trasferimento a Roma.Già durante gli studi di ragioneria, grazie all'intercessione dell'amico di famiglia Edoardo Bencivenga, ottiene un piccolo ruolo (è un cameriere) in un film muto diretto da Alfredo De Antoni, //processo clemenceau del 1917. Preferisce comunque continuare gli studi salvo poi, dopo aver ottenuto il diploma di ragioniere, accettare 1923 una scrittura teatrale da generico nella compagnia diretta dalla prestigiosa attrice Tatiana Pavlova, con la quale rimane per due anni. Nella primavera del 1925 è secondo attore brillante nella compagnia di Italia Almirante , celeberrima diva del muto, quindi nel 1927 passa alla qualifica di secondo attor giovane nella compagnia di Luigi Almirante, Sergio Tofano, e Giuditta Rissone. Nel 1930 giunse al livello di primo attore, accanto a Guido Salvini, e lì viene notato da Mario Mattòli, in quel momento titolare della Compagnia Teatrale Za-Bum (il primo serio esperimento italiano teatrale di mescolare la comicità degli attori del varietà al genere drammatico degli attori di prosa), il quale, notate le sue qualità brillanti, lo scrittura immediatamente e lo mette al fianco di Umberto Melnati, col quale formò una coppia comica di assoluto rilievo per l'epoca, con gag e tormentoni che li rendono celebri a livello nazionale, soprattutto la canzone Ludovico sei dolce come un fico e tanti sketch radiofonici: da citare su tutti il Dura minga, dura no ripreso in seguito negli anni '50 in un carosello pubblicitario da Ernesto Calindri e Franco Volpi. Nel 1933 fondò una sua propria compagnia con Giuditta Rissone e Sergio Tofano, con rappresentazioni soprattutto comiche. Nel dopoguerra immediato, quando cominciò ad essere celebre anche come regista cinematografico, insieme a Paolo Stoppa e a Vivi Gioi dal 1944 portarono in scena anche drammi di notevole valore come Catene di Langdon Martin.
Nella stagione 1945-1946 partecipò a due spettacoli diretti da Alessandro Blasetti, Il tempo e la famiglia Conway di Jason Priestley e Ma non è una cosa seria di Luigi Pirandello. Nella stagione 1946-1947 lavorò con Luchino Visconti, insieme a Vivi Gioi e a Nino Besozzi nello spettacolo Il matrimonio di Figaro di Pierre Beaumarchais, oltre che alla rivista Ah... ci risiamo! scritta da Oreste Biancoli. Infine, nella stagione 1948-1949, partecipò alle due novità I giorni della vita di William Saroyan e Il magnifico cornuto di Fernand Crommelynck, entrambi diretti da Mario Chiari. Quella fu la sua ultima apparizione sul palcoscenico: in seguito, sempre più assorbito da impegni cinematografici e televisivi, non vi farà più ritorno. Si calcola che De Sica, tra il 1923 e il 1949, abbia preso parte, tra commedie, spettacoli di rivista e drammi in prosa, a oltre 120 rappresentazioni. Sul grande schermo, dopo altre due partecipazioni a film muti diretti da Mario Almirante nel biennio 1927-1928, diventò un divo tra i più richiesti (alla pari con Amedeo Nazzari, Gino Cervi e Fosco Giachetti) dal 1932, con molte commedie garbate e gradevoli interpretate con Lya Franca e Assia Noris e tutte dirette da Mario Camerini: tra queste si ricordano Gli uomini, che mascalzoni... del 1932, in cui lancia la celeberrima canzone Parlami d'amore Mariù, suo cavallo di battaglia per il resto della carriera, quindi Darò un milione del 1935, dove incontra Cesare Zavattini, Il signor Max del 1937 e Grandi magazzini del 1939. De Sica compì il suo esordio dietro la macchina da presa nel 1939 sotto l'egida di un potente produttore dell'epoca, Giuseppe Amato, che lo fece debuttare nella commedia Rose scarlatte. Fino al 1942 la sua produzione da regista non si discosta molto dalle commedie misurate e garbate simili a quelle di Mario Camerini: ricordiamo Maddalena... zero in condotta (1940) con Carla Del Poggio e Irasema Dilian, e Teresa Venerdì (1941) con Adriana Benetti. A partire dal 1943, con I bambini ci guardano (tratto dal romanzo Pricò di Giulio Cesare Viola) iniziò, insieme a Zavattini ad esplorare le tematiche neorealiste. Dopo un film a sfondo religioso realizzato nella Città del Vaticano durante l'occupazione della capitale, La porta del cielo (1944) il regista firma, uno dietro l'altro, quattro grandi capolavori del cinema mondiale: Sciuscià (1946), Ladri di biciclette (1948), ricavato dal romanzo omonimo di Luigi Bartolini, Miracolo a Milano (1950), tratto dal romanzo Totò il buono dello stesso Zavattini e Umberto D. (1952), pietre miliari del neorealismo cinematografico italiano.
I primi due ottengono l'Oscar come miglior film straniero e il Nastro d'Argento per la migliore attrice Dopo questa irripetibile quadrilogia, De Sica firmò altre opere molto importanti: L'oro di Napoli (1954) tratto da una raccolta di racconti di Giuseppe Marotta, Il tetto (1955) che è considerato il suo passo d'addio al neorealismo, quindi l'acclamatissimo La ciociara, del 1960, tratto dal romanzo omonimo di Alberto Moravia, che vanta una vibrante interpretazione di Sophia Loren, la quale vinse tutti i premi possibili: Nastro d'Argento, David di Donatello, Palma d'Oro al Festival di Cannes e il Premio Oscar per la miglior attrice. Con la Loren lavorerà anche in seguito, nel celebre episodio La riffa inserito nel film collettivo Boccaccio '70 (1961), quindi in coppia con Marcello Mastroianni in Ieri, oggi e domani (1963), tre indimenticabili ritratti di donna (la popolana, la snob e la mondana) e terzo suo Oscar, poi con Matrimonio all'italiana (1964), trasposizione di Filumena Marturano di Eduardo De Filippo. Nel 1970 ottenne un quarto Premio Oscar con la trasposizione filmica del romanzo di Giorgio Bassani Il giardino dei Finzi Contini, storia drammatica della persecuzione di una famiglia ebrea ferrarese durante il fascismo; quest'opera ottiene anche l'Orso d'Oro al Festival di Berlino del 1971. L'ultimo film da lui diretto è la riduzione di una novella di Luigi Pirandello, Il viaggio (1974), interpretato ancora da Sophia Loren. Artista instancabile, oltre alla prestigiosa attività come regista continuò anche ad essere un graditissimo attore: apparve in un centinaio di pellicole, anche in brevi ruoli di contorno, vincendo un Nastro d'Argento nel 1948 e ottenendo numerosi premi negli anni seguenti a diversi festival. Nei primi anni '50 colse come interprete uno straordinario successo di pubblico con due pellicole dirette da Alessandro Blasetti e Luigi Comencini, e nelle quali recitò a fianco di Gina Lollobrigida: Altri tempi (1952), nell'episodio Il processo di Frine, dove in una memorabile arringa nella parte di avvocato difensore delle grazie di una popolana inventò il termine proverbiale maggiorata fisica, quindi in Pane, amore e fantasia (1953), dove interpreta l'esuberante maresciallo Carotenuto, impegnato a corteggiare una bella levatrice, e che avrà tre sequel. Ebbe anche un proficuo rapporto con Alberto Sordi, che tentò di lanciare nel 1951 producendo e dirigendo anonimamente Mamma mia che impressione! e col quale recitò in diversi film, tra i quali sono da menzionare Il conte Max e Il moralista.
Il risultato più alto del connubio è probabilmente in un sottovalutato film diretto dallo stesso Sordi, Un italiano in America (1967), dove interpretò un incisivo e maliconico ruolo di uno sfaccendato squattrinato emigrato negli Stati Uniti d'America, che sfrutta la partecipazione a una trasmissione televisiva per incontrare il figlio che non vedeva da tempo e al quale fa credere di essere ricco. Molto attivo anche sul piccolo schermo, sebbene non lo ami molto, partecipò a diverse trasmissioni statunitensi e italiane di intrattenimento leggero come Il Musichiere (1960), Studio Uno (1965), Colonna Sonora (1966), Sabato Sera (1967), Delia Scala Story (1968), Stasera Gina Lollobrigida (1969) e Adesso musica (1972), nonché nel ruolo del giudice chiamato a processare il burattino Pinocchio nel film Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini. Nel 1971 dirige due documentari, inoltre molti uomini di cultura gli dedicano diversi documentari onorifici. Sposato dal 1937 con Giuditta Rissone (conosciuta dieci anni prima) e dalla quale avrà la figlia Emi, nel 1942, sul set del film Un garibaldino al convento conosce l'attrice spagnola Maria Mercader, con la quale conviverà. Dopo la richiesta di divorzio della Rissone, ottenuta in Messico nel 1954, avviene un primo matrimonio nel 1959, sempre in Messico ma non riconosciuto dalla legge italiana; nel 1968 ottiene la cittadinanza francese e si sposa con la Mercader a Parigi. Da lei avrà due figli: Manuel nel 1949, oggi apprezzato musicista e principale promotore della Associazionw Amici di Vittorio De Sica che si occupa del restauro dei suoi film, e Christian, che seguirà le sue orme. Muore a 72 anni per un cancro ai polmoni, in seguito ad un intervento chirurgico, il 13 novembre 1974 all'ospedale di Neuilly-sur-Seine, presso Parigi
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Rose scarlatte (Italia 1940) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: A Rose scarlatte (Italia 1940) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: A. De Benedetti, interpreti principali: Renée Saint Cyr, Vittorio De Sica, Carlo Ranieri. Teresa Venerdì (Italia 1941) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Gherardo Gherardi, Vittorio De Sica, Margherita Maglione, interpreti principali: Adriana Benetti, Anna Magnani, Guglielmo Barnabò, Irasema Dilian. Maddalena zero in condotta (Italia 1941) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Ferruccio Biancini, interpreti principali: Carla Del Poggio, Vera Bergman, Vittorio De Sica, Roberto Villa. Un garibaldino al convento (Italia 1942) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Adolfo Franci, Alberto Vecchietti, Giuseppe Zucca, Margherita Maglione, Vittorio De Sica, interpreti principali: Carla Del Poggio, Leonardo Cortese, Maria Mercader, Adele Mosso. I bambini ci guardano (Italia 1943) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Adolfo Franci, Cesare Giulio Viola, Gherardo Gherardi, Margherita Maglione,Maria Doxelofer,Cesare Zavattini,Vittorio DeSica, interpreti principali: Giovanna Cigoli, Jone Frigerio, Adriano Rimoldi, Emilio Cigoli. La porta del cielo (Italia 1944) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Adolfo Franci, Carlo Musso, Diego Fabbri, Enrico Ribulsi, Cesare Zavattini, Vittorio De Sica, interpreti principali: Amelia Rossi Bissi, Cristiano Cristiani, Elettra Druscovich, Giuseppe Forcina. Sciuscià (Italia 1946) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Adolfo Franci, Cesare Giulio Viola, Sergio Amidei, Cesare Zavattini, interpreti principali: Aniello Mele, Bruno Ortensi, Rinaldo Smordoni, Emilio Cigoli. Ladri di biciclette (Italia 1948) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Adolfo Franci, Gerardo Guerrieri, Oreste Biancoli, Cesare Zavattini, Suso Cecchi D'Amico, Vittorio De Sica, interpreti principali: Enzo Stajola, Lamberto Maggiorani, Lianella Carell, Ida Bracci Dorati. Miracolo a Milano (Italia 1951) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Cesare Zavattini, Vittorio De Sica, interpreti principali: Brunella Bovo, Emma Gramatica, Franco Golisano, Guglielmo Barnabò.
Umberto D. (Italia 1952) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Cesare Zavattini, interpreti principali: Carlo Battisti, Elena Rea, Ilena Simova. Stazione Termini (Italia, USA 1953) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Giorgio Prosperi, Luigi Chiarini, Truman Capote, Cesare Zavattini interpreti principali: Jennifer Jones, Montgomery Clift, Dick Beymer, Mariolina Bovo. L’oro di Napoli ( Italia 1954) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Giuseppe Marotta, Cesare Zavattini, Vittorio De Sica, interpreti principali: Gianni Crosio, Pasquale Gennaro, Totò, Eduardo De Filippo Il tetto (Italia 1956) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Cesare Zavattini, interpreti principali: Giorgio Listuzzi, Gabriella Pallotta, Angelo Bigioni, Emilia Martini. La ciociara (Francia Italia 1960) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Cesare Zavattini, interpreti principali: Eleonora Brown, Jean Paul Belmondo, Raf Vallone, Sophia Loren. Il giudizio universale (Francia Italia 1961) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Cesare Zavattini, interpreti principali: Fernandel, Alberto Sordi, Anouk Aimee, Jack Palance. Boccaccio '70 (Episodio La riffa) (Italia 1962) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Cesare Zavattini, interpreti principali: Luigi Giuliani, Sophia, Alfio Vita. I sequestrati di Altona (Francia, Italia 1962) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Abby Mann, Cesare Zavattini, interpreti principali: Francoise Prevost, Maximilian Schell, Robert Wagner, Sophia Loren. Il Boom (Italia 1963) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Cesare Zavattini, interpreti principali: Alberto Sordi, Alceo Barnabe, Elena Nicolai, Ettore Geri. Ieri, oggi, domani (Italia 1963) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Eduardo De Filippo, Isabella Quarantoni, interpreti principali: Marcello Mastroianni, Sophia Loren, Giovanni Ridolfi, Aldo Giuffré.
Matrimonio all’italiana (Italia 1964) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Eduardo De Filippo, Piero DeBernardi, Leo Benvenuti, Renato Castellani, Tonino Guerra, interpreti principali: Marcello Mastroianni, Sophia Loren, Pia Lindstrom, Aldo Puglisi. Un mondo nuovo (Italia, Francia 1965) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Cesare Zavattini, Riccardo Aragno, interpreti principali: Christine DeLaRoche, George Wilson, Nino Castelnuovo, Madeleine Robinson. Caccia Alla volpe (Gran Bretagna,Italia 1966) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Neil Simon, Cesare Zavattini, interpreti principali: Peter Sellers, Mac Ronay, Akim Tamiroff, Carlo DellePiane. Le Streghe (Francia, Italia 1967) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Cesare Zavattini, Fabio Carpi, Enzo Muzi, interpreti principali: Silvana Mangano,Totò,Alberto Sordi, Annie Girardot. Sette volte donna ( USA 1967) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Cesare Zavattini, interpreti principali: Shirley McLaine, Alan Arkin, Anita Ekberg, Elsa Martinelli. Amanti ( Francia, Italia 1968) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Cesare Zavattini, Ennio De Concini, Vittorio De sica, Tonino Guerra, Brunello Rondi, interpreti principali: Faye Dunaway, Marcello Mastroianni, Caroline Mortimer, Enrico Simonetti. I girasoli ( Francia, Italia, Russia 1970) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Cesare Zavattini, Tonino Guerra, interpreti principali: Marcello Mastroianni, Sophia Loren, Galina Andreeva, Ljudmila Saveljeva. Il giardino dei Finzi Contini (Italia 1970) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Ugo Pirro, Giorgio Bassani. Vittorio Bonicelli, interpreti principali: Dominique Sanda, Fabio Testi, Helmut Berger, Lino Capolicchio. Le coppie (Episodio Il Leone) (Italia 1970) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Ruggero Maccari, Rodolfo Sonego, Stefano Strucchi, interpreti principali: Enzo Jannacci, Alberto Sordi, Monica Vitti, Rossana DiLorenzo.
"Las Aventuras Amorosas De Moll Flanders" (1965) con Kim Novak" Lo chiameremo Andrea (Italia 1972 ) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Cesare Zavattini, Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, interpreti principali: Mariangela Melato, Nino Manfredi, Alessandro Jacarella, Anna Maria Aragona. Una breve vacanza ( Italia 1973) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Cesare Zavattini, interpreti principali: Florinda Bolkan, Renato Salvatori, Daniel Quenaud, José Maria Prada. Il viaggio (Francia, Italia 1974) regia: Vittorio De Sica, sceneggiatura: Diego Fabbri, Massimo Franciosa, Luisa Montagnana, interpreti principali: Richard Burton, Sophia Loren, Sergio Bruni, Annabella Incontrera. "Las Aventuras Amorosas De Moll Flanders" (1965) con Kim Novak"
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Nei primi decenni del Novecento le opere più importanti della narrativa italiana sono quelle di Luigi Pirandello e Italo Svevo,autori legati alla sensibilità del Decadentismo. Gli scrittori che operano dopo quegli anni sono difficilmente riferibili a correnti letterarie ben precise;tuttavia,per comodità,si possono indicare alcune tendenze e tematiche intorno a cui raggrupparli,è una tendenza rappresentata soprattutto da Riccardo Bacchelli,che sceglie come modello “I Promessi Sposi” del Manzoni;il suo romanzo più famoso è “Il mulino del Po”(1940). Successivamente anche Giuseppe Tomasi Di Lampedusa recupera alcuni elementi del realismo di Manzoni nel suo romanzo più noto,”Il Gattopardo”(1958),in cui rappresenta la Sicilia del 1860. Il Neorealismo è la tendenza a rappresentare la realtà in modo realistico, con i suoi problemi e le sue ingiustizie.Questa tendenza nasce da un nuovo impegno che comincia a manifestarsi già verso il 1930 come opposizione alla cultura fascista dominante e come superamento dei temi tipici del Decadentismo(per esempio l’individualismo dei personaggi,preoccupati solo di se e delle loro angosce).In questi anni infatti si sviluppa la concezione secondo la quale gli intellettuali devono assumersi delle responsabilità storiche e farsi portavoce dei bisogni del popolo.Come i veristi del secolo precedente,gli scrittori neorealisti rappresentano le condizioni di vita della parte più povera ed emarginata della popolazione italiana.A differenza dei veristi,però,essi credono che l’impegno politico e sociale possa cambiare le cose e costruire una nazione più democratica e più giusta.I neorealisti vogliono che le loro opere possano essere lette anche dai meno colti:anche per questo adottano un linguaggio semplice e diverso che spesso ricalca la lingua quotidiana.Gli anni di maggiore affermazione del Neorealismo sono quelli che vanno dal 1943 al 1950.Sono questi infatti gli anni della guerra di resistenza contro il fascismo ed il nazismo e gli anni del dopoguerra,durante i quali molti scrittori sono attivamente impegnati dapprima nella lotta partigiana e poi nel dipartito politico.I temi più frequenti nelle opere neorealiste sono la lotta dei partigiani,le rivendicazioni degli operai e la rivolta dei contadini. In quel periodo anche il cinema racconta storie ispirate alla realtà ed ai problemi sociali dell’Italia che,dopo gli orrori e le distruzioni della guerra e della guerra civile,cercava di costruire il suo futuro:i film neorealisti più noti sono quelli dei registi Roberto Rossellini,Luchino Visconti,Vittorio De Sica e dello sceneggiatore Cesare Zavattini.Molti sono gli scrittori importanti che in quegli anni hanno sentito l’influenza nelle idee neorealiste;tra di essi ricordiamo:Italo Calvino,
Alberto Moravia,Cesare Pavese.
Davide Torrisi Fine