Elio Gilberto Bettinelli

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Elio Gilberto Bettinelli Percorsi di apprendimento e valutazione degli alunni NAI Via Val Lagarina, 11 giugno 2009 Elio Gilberto Bettinelli

Le fasi del percorso personale L’accoglienza centralità dell’italiano, omissione e sostituzione di discipline La fase ponte italiano per studiare, selezione e riduzione di contenuti La terza fase le discipline: la facilitazione in classe

Interventi propedeutici Moduli e corsi intensivi estivi e a settembre in parziale sovrapposizione con l’avvio delle lezioni Interventi a supporto durante l’a.s. in tre fasi Accoglienza Italbase in laboratori linguistici (10/8 ore sett.) Fase ponte Italbase e avvio Italstudio in lab. Linguistico (6/4 ore ) Terza fase Italstudio. Facilitazione in classe e sostegni in parallelo Interventi in parallelo - doposcuola, tutoring, moduli brevi …

Gli interventi: criteri, fasi, tempi, tipologie Indicazioni del Programma nazionale scuole aperte - Percorsi di approfondimento della lingua italiana come lingua seconda (Graziella Favaro) Gli interventi: criteri, fasi, tempi, tipologie Gli obiettivi di competenza linguistica: il framework europeo Libri e materiali: testi semplici, semplificati, ad alta comprensibilità Metodologia e approcci didattici

Attenti alla variabilità degli apprendenti Indicazioni del Programma nazionale scuole aperte Percorsi di approfondimento della lingua italiana come lingua seconda: Integrati Modulari Flessibili Attenti alla variabilità degli apprendenti Monitorati per rilevare esiti ed efficacia.

è un processo diverso dal Attenzione ! verificare è un processo diverso dal valutare

Le funzioni della valutazione pedagogica didattica FUNZIONE PEDAGOGICA, regolativa del percorso dell’alunno ma, in senso lato, del processo educativo: questa funzione si espande in quella che Rezzara definisce funzione epistemologica nella quale “i dati rilevati informano e parlano del progetto messo in atto, cercano motivi e spiegazioni nella correttezza o meno degli obiettivi, nell’adeguatezza dell’azione formativa, della relazione, dei metodi e della comunicazione didattica”. FUNZIONE DIDATTICA, come informazione sugli obiettivi raggiunti. Si tratta del feedback che comporta il necessario coinvolgimento dell’alunno. FUNZIONE RELAZIONALE che comunica immagini e aspettative non solamente all’alunno la cui attività viene valutate ma, inevitabilmente a tutti gli alunni della classe. FUNZIONE BUROCRATICA che si esplica in quella che comunemente viene definita la valutazione sommativa e certificativa cui sono chiamati gli insegnanti dalle norme che regolano il loro ruolo. relazionale burocratica

Attenzione! La valutazione.. costruisce o modifica l’immagine di sé cambia le prospettive future spegne o accende fiducia motiva o disincentiva favorisce o inibisce lo sviluppo riconosce o ignora apre o chiude possibilità influenza storie individuali Finora il discorso sembrerebbe svolgersi attorno ai problemi che la scuola e gli insegnanti sentono di vivere quando devono valutare gli alunni stranieri immigrati. Ponendoci per così dire da un punto di vista più esterno, più ampio e critico, occorre considerare alcuni aspetti: 1. E’ dimostrato che la qualità degli apprendimenti e il percorso formativo sono fortemente influenzati dalle modalità valutative, che non sono neutre (Rezzara). 2. D’altra parte esse sono in stretta relazione con la STRTUTTURA DEGLI SCOPI IN CLASSE più o meno collaborativo, competitivo, individualistico, che favorisce o, al contrario disincentiva, processi di inclusione. Consideriamo allora il POTERE DEL VALUTARE che incide direttamente sulla vita di alunni che possono trovarsi in una situazione di “vulnerabilità”.

Tipologie di valutazione idiografica normativa – parametro standardizzato, parametro relativo criteriale

Valutazione idiografica (criterio riferito al sé) Confronto “diacronico” fra Situazione finale dell’alunno Situazione iniziale dell’alunno Le criticità di questo tipo di valutazione: Scarsa o carente conoscenza della “situazione iniziale”; comunque difficoltà nella rilevazione delle competenze iniziali (se non per l’italiano). Immagine di “iniquità” nei riguardi degli altri alunni Se mantenuta come modalità permanente: rischio di percorsi personali significativi ma separati e comunque con esiti ridotti rispetto a quelli della maggioranza degli alunni. Considera l’alunno “avulso” dal contesto sociale in cui si trova inserito e nel quale fra i “pari” si effettuano di fatto confronti espliciti e impliciti. Gli alunni stranieri non sono incapaci di fare confronti fra sé e i compagni e anche fra i propri risultati qui e quelli nel paese di provenienza. Confronto quest’ultimo particolarmente delicato quando magari il ragazzo aveva buoni risultati. Gli aspetti positivi della valutazione idiografica: . Sottolinea il progresso personale: gli alunni non partono tutti dalla stessa situazione iniziale. Aiuta quindi a sostenere la motivazione individuale ad apprendere. . In un periodo determinato consente di fare inferenze sui possibili sviluppi, rilevando potenzialità e carenze. Adattamento da F. Tessaro

confronto “sincronico” fra Valutazione normativa - criterio riferito alla norma di un campione: parametro standardizzato; - criterio riferito alla norma di un gruppo (classe): parametro relativo confronto “sincronico” fra Prestazione del singolo alunno Prestazione del gruppo Punti critici: . Può essere estremamente penalizzante per gli alunni in difficoltà, anche momentanea, con effetti negativi sulla motivazione; . Se la norma è riferita al gruppo classe (parametro relativo), diventa anche arbitraria e può favorire la competizione, generalmente non positiva sul piano motivazionale e degli apprendimenti per gli alunni in difficoltà. Adattamento da F. Tessaro

Valutazione criteriale, riferita a criteri predeterminati, definiti nella programmazione Confronto “sincronico” fra Risultati di apprendimento Criteri predefiniti Alcune questioni: E’ un approccio che “non vede” o “non considera” esiti che non siano quelli attesi ma il processo educativo e di apprendimento può condurre anche ad acquisizioni non previste. I modi di concepire i risultati dell’apprendimento e i criteri predefiniti: obiettivi, contenuti, abilità, competenze ecc. Oggi le indicazioni nazionali propongono, come abbiamo visto, traguardi – per ogni grado scolastico - in termini di competenze nei diversi ambiti disciplinari. Ciò aprirebbe spazi di flessibilità. I criteri predefiniti sono “universali e generali” ma possono anche trovare una specificazione personale, una diversa articolazione temporale per il loro raggiungimento, rimanendo fermo che deve essere mantenuta la definizione di criteri “conclusivi” propri di un corso di studi. In questa ottica il PIANO PERSONALE DELL’ACCOGLIENZA comporta non tanto una riduzione dei programmi quanto una diversa modulazione temporale Adattamento da F. Tessaro

Riferimenti normativi DPR 31 agosto 1999 n. 394, art. 45 “Iscrizione scolastica”. Iscrizione e assegnazione alla classi. Adattamento dei programmi di insegnamento. Rapporti scuola-famiglia. Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri (marzo 2006). Iscrizione alle scuole secondarie di 2° grado. Piani personali. Valutazione La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri (ottobre 2007). Regolamento attuativo di legge di conversione 30 ottobre 2008 n.169. Valutazione CM n. 50, 20 maggio 2009