FUNZIONE DI CAPILLARI, VENULE, VENE

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Transcript della presentazione:

FUNZIONE DI CAPILLARI, VENULE, VENE venule di piccolo diametro, prive di tonaca muscolare VASI DI SCAMBIO venule di diametro maggiore di 30 m, con tonaca muscolare Vene VASI DI CAPACITÀ

Per gradiente di concentrazione Diffusione Per gradiente di Pressione: Idrostatica Colloidoosmotica Filtrazione e Riassorbimento Scambi a livello dei capillari Mediante vacuoli Pinocitosi

SCAMBI DI SOLVENTE E DI SOLUTI TRA CAPILLARI E INTERSTIZIO J = -DA (dc/dx) o anche, applicata a un capillare: J = -PS (Ce-Ci) per Diffusione Equilibrio di forze secondo ipotesi di Starling - Landis per Filtrazione

SCAMBI IDRICI PER FILTRAZIONE ATTRAVERSO LA PARETE DEI CAPILLARI Bilancio delle forze secondo l’ipotesi di Starling-Landis: Vf = Kf . [(P capillare – P interstizio) – sigma ( capillare –  interstizio)] = Pressione colloidoosmotica o oncotica P = Pressione idraulica Kf = costante idraulica di filtrazione (ml di liquido, per min, per mm Hg, in 100 g di tessuto Vf = Volume di filtrazione Sigma = coefficiente di riflessione delle proteine da parte della parete capillare (circa 1) In un capillare sistemico (tranne che nei capillari glomerulari del rene, rete mirabile arteriosa) la Pressione idraulica capillare varia da un massimo (35 mmHg) al capo arteriolare verso un minimo (15 mmHg) al capo venulare. In un capillare sistemico (tranne nei capillari glomerulari del rene) si può assumere che la Pressione oncotica capillare resti costante dal capo arteriolare a quello venulare.

SCAMBI IDRICI PER FILTRAZIONE ATTRAVERSO LA PARETE DEI CAPILLARI Il bilancio delle forze secondo l’ipotesi di Starling-Landis ci fa prevedere, assumendo valori di: Pressione idraulica media nel capillare sistemico di circa 20 mm Hg Pressione oncotica del plasma di 28 mm Hg una filtrazione netta all’estremo arteriolare del capillare sistemico un riassorbimento netto all’estremo venulare del 85% del liquido filtrato. La costanza del volume interstiziale dipende allora dall’efficacia del drenaggio linfatico, che può compensare, aumentando il suo flusso, una maggiore filtrazione nell’ambito di 5-7 mm Hg

Esempio: insufficienza del Ventricolo Dx  aumenta P venosa PRINCIPALI FATTORI DA CUI DIPENDONO GLI SCAMBI IDRICI PER FILTRAZIONE ATTRAVERSO LA PARETE DEI CAPILLARI P cap  P arteriosa Esempio: se aumenta P arteriosa, a parità di Resistenze,  c’è filtrazione per un tratto più lungo del capillare P cap  P venosa Esempio: insufficienza del Ventricolo Dx  aumenta P venosa  c’è filtrazione per un tratto più lungo del capillare P cap  1/ R arteriolare Esempio: se diminuisce R arteriolare (vasodilatazione)  aumenta P capillare  c’è filtrazione per un tratto più lungo del capillare Pressione oncotica del plasma () Esempio: edema da proteinuria, per diminuzione di  , nelle nefrosi Costante di filtrazione (Kf) sostanze come l’istamina aumentano la Kf  aumenta la filtrazione   Complessivamente l’EDEMA non compare prima che la pressione venosa o la pressione oncotica del plasma abbiano subito una variazione complessiva di circa 15 mm Hg

A PARITA’ DI PRESSIONE ARTERIOSA, DUE CIRCOLI CAPILLARI POSSONO AVERE REGIMI DI FILTRAZIONE MOLTO DIVERSI  1° caso: una Resistenza pre-capillare elevata bassa P idraulica capillare bassa filtrazione 2° caso: una Resistenza pre-capillare bassa elevata P idraulica capillare elevata filtrazione

Effetto dell’incremento della Pressione nell’Interstizio sul Volume del liquido interstiziale totale libero” “Liquido di gel”

STRUTTURA DEI CAPILLARI LINFATICI: MECCANISMI DI DRENAGGIO DI LIQUIDI DALL’INTERSTIZIO

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