L’ECONOMIA DELLA LOGISTICA Fondazione ENI Enrico Mattei Master di logistica integrata, anno 2002-2003 Modulo 4: la logistica del trasporto e dell’intermodalità
1. I flussi logistici: il flusso fisico e il flusso informativo 2. le aree operative della logistica 3. industrializzazione e logistica 4. il sistema logistico e il servizio al cliente 5. le prospettive e l’outsourcing logistico
CHE COS’E’ LA LOGISTICA La logistica è il processo di pianificazione, organizzazione e controllo delle attività finalizzate all’efficiente ed efficace gestione del flusso: delle merci dai punti di acquisizione delle materie prime; dei prodotti in corso di lavorazione attraverso il processo produttivo dell’azienda dei prodotti finiti sino al cliente finale delle informazioni relative allo scopo di soddisfare le esigenze dei clienti
I FLUSSI DELLA LOGISTICA FLUSSO FISICO (DELLE SCORTE) azienda fornitore Distribu zione cliente Approvigio- namento Supporto alla produzione FLUSSO INFORMAZIONI SUI FABBISOGNI
IL FLUSSO FISICO E’ l’aspetto operativo della logistica: trasporto, movimentazione negli impianti stocaggio di materie prime, semilavorati, prodotti finiti Valore aggiunto generato da: riduzione costi di trasporto riduzione costi di stoccaggio maggiori opportunità di mercato: acquisti vendite Minori costi (efficienza) Maggiori ricavi (efficacia)
FUNZIONI E ATTIVITA’ Funzioni: Attività: approvigionamento; supporto alla produzione; distribuzione; recupero (reverse logistics) Attività: trasporto stoccaggio movimentazione negli impianti
IL FLUSSO INFORMATIVO INFORMAZIONE SULLA DOMANDA (VENDITE, PRODOTTI, MERCATI) PIANIFICAZIONE LOGISTICA PROGRAMMAZIONE PRODUZIONE PIANO DEI FABBISOGNI MATERIALI (INFO PER L’APPROVIGIONAMENTO)
1. I flussi logistici: il flusso fisico e il flusso informativo 2. le aree operative della logistica 3. industrializzazione e logistica 4. il sistema logistico e il servizio al cliente 5. le prospettive e l’outsourcing logistico
LE AREE OPERATIVE DELLA LOGISTICA 1. TRASPORTI 2. SCORTE, MAGAZZINAGGIO, IMBALLAGGIO 3. GESTIONE FLUSSI INFORMATIVI 4. LOCALIZZAZIONE
1. I TRASPORTI Obiettivo: migliorare il risultato aziendale Trasporto ottimale: - minimizzazione transport input (costo monetario, tempo, rischio) (efficienza) - massimizzazione opportunità connesse alla localizzazione dei beni (efficacia) Il trasporto ottimale non si persegue indipendentemente dagli altri elementi
2. SCORTE, MAGAZZINAGGIO, IMBALLAGGIO Regolare la disponibilità di materie prime e semilavorati secondo le esigenze (e secondo la domanda finale dell’output) Minimizzare il costo (capitale, oneri assicurativi, spazio, deperimento, obsolescenza) Magazzinaggio: ricezione, movimentazione, stoccaggio, preparazione Imballaggio: più efficiente movimentazione (interna ed esterna)
3. GESTIONE DEI FLUSSI INFORMATIVI Obiettivo: Minimizzare tempi costi e rischi di errore nella trasmissione delle informazioni sui flussi Ordini: Previsione, gestione, esecuzione Tecnologie di comunicazione consentono di: minimizzare costo inputazione informazioni minimizzare numero informazioni soggette ad errore sviluppare sistemi di controllo
La localizzazione condiziona la performance delle altre aree operative La scelta di lungo periodo sulla localizzazione delle funzioni aziendali incide sui costi in quanto: incide sulla domanda di trasporto di input e output incide sul numero e dimensionamento dei magazzini e quindi sui costi delle scorte maggiore/minore articolazione comporta trade off fra costi trasporto e costi scorte incide sui costi degli altri input La localizzazione condiziona la performance delle altre aree operative
INTERDIPENDENZA AREE OPERATIVE Le aree operative della logistica non sono indipendenti sul piano dei costi Non si deve puntare a ottimizzare il risultato delle singole aree (esistono trade off) ma il miglior rapporto complessivo tra servizio logistico e costi le scelte si riferiscono a orizzonti temporali diversi Occorre un unico coordinamento e controllo delle aree operative della logistica (logistica integrata)
1. I flussi logistici: il flusso fisico e il flusso informativo 2. le aree operative della logistica 3. industrializzazione e logistica 4. il sistema logistico e il servizio al cliente 5. le prospettive e l’outsourcing logistico
INDUSTRIALIZZAZIONE E LOGISTICA Industrializzazione, economie di scala, meccanizzazione Aumenti di scala, domanda e mercati più estesi Logistica come minimizz. costi del trasporto al mercato Riduzione costi di trasporto e aumento aree di mercato Minori costi di trasporto e maggiore competizione
PRIMA DEGLI ANNI ’50 Da quando i trasporti consentono il trasporto di materie prime ed energia: attenzione ai costi di produzione: localizzazione in funzione della minimizzazione transport input interazione fra localizzazione (L.P.) e costo del trasporto (B.P.) 1929-1950: maggiore attenzione al mercato, ma contrazione del commercio
DAGLI ANNI ’50 Aumento dell’interscambio e della concorrenza compressione profitti importanza logistica per ridurre costi in quanto: incide molto sul valore finale del bene ignorata fino ad allora, consentiva ampi margini di miglioramento (il “continente nero dell’economia” Drucker, 1962)
RAZIONALIZZAZIONE DELLA DISTRIBUZIONE Commercializzazione capillare e aumento volumi maggiori investimenti in scorte maggiori costi totali di trasporto - analisi del costo totale - approccio sistemico - analisi dei canali distributivi - logistica integrata - valenza competitiva del servizio al cliente - just in time
L’ANALISI DEL COSTO TOTALE Si considera la struttura del costo totale Il modo di trasporto più conveniente è quello che consente la minimizzazione dei costi del trasporto e dei costi connessi (scorte, immobilizzo, etc.) L’attenzione si sposta sui costi della funzione logistica e non più solo del trasporto <SLIDES su struttura dei costi>
1. I flussi logistici: il flusso fisico e il flusso informativo 2. le aree operative della logistica 3. industrializzazione e logistica 4. il sistema logistico e il servizio al cliente 5. le prospettive e l’outsourcing logistico
DAL COSTO TOTALE AL SISTEMA LOGISTICO La minimizzazione dei costi del trasporto e della gestione scorte non garantisce le soluzioni logistiche ottimali Trade off fra diversi costi della logistica dispersione responsabilità determina costi impliciti nella gestione dei flussi Ricomposizione in un’unica funzione delle responsabilità logistiche disperse fra varie funzioni aziendali: trasporto, magazzino, gestione scorte, interrelate con marketing e produzione
VALENZA COMPETITIVA DEL SERVIZIO AL CLIENTE Non più solo un costo? La logistica incide sulla qualità del servizio di offerta del prodotto e quindi è un vantaggio competitivo (quanto più il mercato è concorrenziale) che incide sui ricavi ricerca del vantaggio competitivo sui costi e/o sul livello del servizio posticipazione dell’assemblaggio (standardizzazione fino all’ordine) differenziazione del servizio logistico secondo la rotazione <SLIDE>
L’ANALISI DEI CANALI DISTRIBUTIVI L’obiettivo di minimizzazione del costo (dato il livello del servizio) si sposta all’intero canale distributivo collegare tutte le imprese che operano nel processo, dalle materie prime al prodotto ridefinire il ruolo di ciascun soggetto nella funzione logistica dell’azienda eliminando duplicazioni (logistica integrata) <SLIDE>
IL JUST IN TIME Anni ’70: aumento costo danaro e costo materie prime inflazione crisi petrolifere cruciale la logistica: trade off fra rischi di interruzioni e oneri finanziari - esigenza: produzione orientata al mercato flessibilità produttiva (preferibile alle economie di scala)
J.I.T.: LA PRODUZIONE PER LA DOMANDA Il JIT rivoluziona la catena logistica: Dalla produzione per il magazzino scorte come polmone fra tempi offerta e domanda spreco risorse (spazio, capitale immobilizzato, obsolescenza) Alla produzione direttamente per la domanda: riduzione dei lotti riduzione dei tempi di attrezzaggio raggruppamento unità lavorative per prodotto e non per processo
J.I.T.: QUALITA’ DELLA CATENA LOGISTICA Progettazione del prodotto basata sulle esigenze della domanda Progettazione/semplificazione del processo (lay out di fabbrica, controllo manutenzione impianti, gestione personale) selezione dei fornitori (partnership con un numero ristretto) Risultati: flessibilità produttiva controllo dei costi orientamento al mercato
LA LOGISTICA INTEGRATA Anni ’80: la logistica coordina tutte le funzioni aziendali con incidenza su: approvvigionamento, supporto alla produzione, distribuzione ECCELLENZA FUNZIONALE APPROCCIO FRAMMENTARIO ECCELLENZA AZIENDALE APPROCCIO INTEGRATO
LOGISTICA E RETE COMMERCIALE DISTRIBUZIONE CONTROLLATA DALLE IMPRESE INDUSTRIALI MOLTI PUNTI VENDITA RETE TRADIZ. GRANDE DISTRIBUZ. SCELTA PUNTO VENDITA PRECEDE LA MARCA RETE MODERNA <SLIDE>
LOGISTICA, CONCORRENZA E RETE COMMERCIALE Potere contrattuale del distributore Selezione dei fornitori industriali Obiettivo: vendita intero assortimento Concorrenza sul mercato intermedio Collaborazione con il distributore Importanza livello del servizio Articolazione offerta Posizionamento prodotto nel p.v.
1. I flussi logistici: il flusso fisico e il flusso informativo 2. le aree operative della logistica 3. industrializzazione e logistica 4. il sistema logistico e il servizio al cliente 5. le prospettive e l’outsourcing logistico
LE PROSPETTIVE Internazionalizzazione dei mercati Aumento delle specializzazioni Frammentazione dei cicli produttivi Aumento delle quantità trasportate Riduzione del ciclo di vita dei prodotti Ruolo crescente del trasporto, delle scorte, dei flussi informativi
NUOVI COMPITI DELLA LOGISTICA Gamma di prodotti in forte crescita Maggiore frequenza nel lancio di nuovi prodotti Compressione dei tempi di risposta alla domanda Incremento frequenze consegne (specie urbane) Crescente esigenza di puntualità Nel mercato internazionale la logistica ha compiti nuovi, più articolati e/o più complessi rispetto al passato
ECO-LOGISTICA? Logistica può Reverse logistics (logistica di recupero) Consumi generati dalla logistica: energia (trasporti), imballaggi e materie seconde Costi esterni: inquinamenti, rumore, congestione, incidenti Logistica può razionalizzare numero e durata degli spostamenti, specie di consegna (esempio: city logistics) ridurre quantità imballaggi razionalizzare smaltimento/riciclaggio ridurre emissioni veicoli Reverse logistics (logistica di recupero)
NUOVE FUNZIONI DEI NODI LOGISTICI Possibilità di concentrare funzioni produttive: Attività tradizionali: ricevimento e controllo merci stoccaggio prelievo unità di carico, imballaggio, spedizioni Attività “nuove”: personalizzazione prodotti (etichettatura, confezionamento, assemblaggio) assistenza tecnica gestione resi e dismessi controllo dei flussi e smistamento
OUTSOURCING Le aziende acquistano all’esterno funzioni logistiche (trasporto, distribuzione, allestimento ordini) ed eventualmente accessorie (imballaggio e personalizzazione, assicurazione, dogana, pratiche bancarie, controllo qualità Vantaggi: maggiore flessibilità nei costi (da fissi a variabili) riduzione fabbisogni finanziari e rischi concentrazione know how, economie di scala e di rete per gli operatori specializzati, innovazioni e investimenti focalizzazione sul core business
OUTSOURCING Verso la “external supply chain”: attori a monte e a valle operatori logistici, gestori reti, numero e durata degli spostamenti, specie di consegna (esempio: city logistics) clienti-distributori e clienti finali (e-commerce)
OUTSOURCING Modalità affidamento parti meramente esecutive business unit joint venture contratto di fornitura cessione di ramo d’azienda outplacing (personale) anche cessione aree, apparecchiature, impianti
OUTSOURCING: L’ITALIA La terziarizzazione della logistica è all’inizio (13%) Riguarda più il trasporto e correlati Minima la terziarizzazione delle fasi vicine alla produzione (controllo qualità, gestione ordini) Riguarda soprattutto le imprese grandi <SLIDES>