Sociolinguistica della città

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
elisabetta visintainer
Advertisements

strumento di pensiero - concettualizza la realtà e la fantasia - permette di ragionare per simboli (parole) - serve per differenziare oggetti (forme,
OBBLIGO SCOLASTICO ASSI CULTURALI.
RICERCA - AZIONE Macro-concetto Portatore di
Istituzioni di linguistica a.a. 2010/2011
Istituzioni di linguistica a.a Federica Da Milano
AIMC La complessità della valutazione Bruno Losito Università Roma Tre AIMC, Convegno nazionale Firma dAutore Roma, 29 Novembre 2008.
LA DIDATTICA DELLA LINGUA ITALIANA
TRACCE DI RIFERIMENTO PER L’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA
Società globale e diritti umani Capitolo 3: lAltro e i paradossi delluniversalismo.
Sociologia dei processi culturali Sociologia della cultura
Il Framework europeo e l’educazione linguistica
LA COMUNICAZIONE E’ un’attività eminentemente sociale
Definire la comunicazione
LINEE GUIDA SECONDO BIENNIO E ULTIMO ANNO
linguistico-artistico-espressiva
Università della Calabria Corso di laurea: Scienze della Formazione Primaria anno accademico Università della Calabria Corso di laurea: Scienze.
Nuclei fondanti discipline. Informazione/Comunicazione Decodifica e produzione di messaggi orali e scritti (competenze: tecnica – lessicale/frasale) Espressione.
Tenendo conto della Finalità della scuola: Offrire un contributo significativo alla formazione delluomo e del cittadino che dovrà vivere ed operare nella.
RELIGIONE E CULTURA a cura di Sergio Bocchini 2.
Le lingue straniere e le indicazioni nazionali La trasversalità del curricolo linguistico Incontro di ricerca-azione
Comunicazione e significato
Cosè la comunicazione? Attività sociale Attività cognitiva Legata allazione.
Paesaggi linguistici Un modello di studio delle città plurilingui.
L’ INFLUENZA DELLO STEREOTIPO NELLA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE
AC Matera 14 Gennaio 2007 Il nuovo Progetto Formativo Da una idea di formazione ad una idea di Associazione.
La costruzione e lo sviluppo delle competenze a scuola
Tabella di marcia e calendario
Davide contro Golia GLI SCENARI E LE SFIDE DELLA COMUNICAZIONE MEDIATICA Marco Deriu Milano – 13 novembre 2004.
La costituzione del gruppo
La teoria sociologica.
CHE COS’È LA SOCIOLOGIA?
Capodistria, 19 aprile 2012 ACCADEMIA DELLA CRUSCA Oralità e scrittura: un quadro teorico.
Vaiano, 15 dicembre 2011 ACCADEMIA DELLA CRUSCA Dalloralità alla scrittura.
La scuola vista da casa Cioffi Edda Manzi Anna Maria.
Le unità di analisi della SL
I suoni delle lingue: fonetica e fonologia. 15 e 17 ottobre 2007
Maria Piscitelli Firenze, 3 dicembre 2010
Che cos’è Il Quadro comune europeo di riferimento?
LEGGERE LE INDICAZIONI PER
IL PROGETTO DESECO SAPERE CONTESTO INTEGRAZIONE COMPETENZA
LA COMUNICAZIONE EFFICACE
LA GESTIONE DELLO SPAZIO CONDIVISO IN FORUM PER LA COSTRUZIONE DELLA CONOSCENZA.
Corso di Laurea in Management dello sport Le organizzazioni sportive
Le competenze nella madrelingua ed il curriculum verticale
IL LINGUAGGIO VERBALE.
Determina il processo di avanzamento e di sviluppo delle discipline e delle condizioni umane.
DOTT.SSA Teresa Colonna
2° CIRCOLO DIDATTICO - BRONTE
Psicologia dei gruppi e delle organizzazioni
Il curricolo ?... Spunti di riflessione.
L’analisi del contenuto Doppia funzione dell’analisi del contenuto: -Può essere un tipo di ricerca specifico -Può essere una tecnica di ricerca Come TECNICA.
Sociologia dei processi culturali Sociologia della cultura
Istituzioni di linguistica
DIVERSI … alla PARI Peer education e cittadinanza attiva per gli alunni sinofoni di Bagnolo Piemonte (CN)
Politiche Locali (nazionali e internazionali) per la sicurezza urbana Lezione 11 Corso di Formazione in Sicurezza Urbana Milano, 23 aprile 2008.
La società delle immagini Fonte Feedback Messaggio Destinatario.
Scuola Interuniversitaria Lombarda di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario SILSIS Sezione di Pavia Laboratorio sull’italiano scritto e parlato.
Linguaggi dell’immagine
Tecniche di valutazione e programmazione urbanistica Introduzione al corso Trasformazione urbana e strumenti di attuazione del piano urbanistico.
Competenza orale e scritta
Media e vita quotidiana I cultural studies britannici.
SEMINARIO REGIONALE DEI COORDINAMENTI PEDAGOGICI PROVINCIALI “Sguardi dal bambino per il bambino. La bottega dell’educazione” Relatrice: MICHELA SCHENETTI.
CORSO DI SOCIOLOGIA GENERALE Cos’è la Sociologia Marco Ingrosso.
Lucrezia Pedrali - Leno 2008 LINGUA ITALIANA Noi pensiamo un universo che è già pre-formato dalla nostra lingua E. Benveniste.
Lessico morfologia, principio insediativo, tessuto, tipologia edilizia
Percepire e interpretare i messaggi visuali e verbali.
Corso Writing Theatre U4.2 - Le Funzioni del linguaggio IL LINGUAGGIO E L'AUTORE TEATRALE Modulo 4.
Che cos’è la linguistica?
La RELAZIONE SOCIALE: il mattone fondamentale della vita sociale di Marco Ingrosso.
Transcript della presentazione:

Sociolinguistica della città

Lingua e città nella tradizione classica L’idea che la lingua sia una componente fondativa della città è una costante della riflessione occidentale a partire dal modello aristotelico, in cui città (polis) e linguaggio (logos) sono assunti come termini complementari e costitutivi della naturale politicità dell’essere umano, che proprio in quanto animale parlante è urbano e sociale (Politica 1253a). Distinzione tra polis e civitas

…e nel Novecento “La città è un luogo di discorsi: è costruita con la lingua, e da questa tenuta insieme. Non solo i suoi abitanti spendono parecchie delle loro energie comunicando l’un l’altro, ma nelle loro conversazioni essi riaffermano e rimodellano continuamente i concetti di base attraverso cui viene definita la società urbana” (Halliday, Il linguaggio come semiotica sociale, 1983) Un insieme di edifici non è dunque sufficiente a costituire una città se non intervengono strette interazioni tra i parlanti, che assumono la città non solo come sfondo ma anche come oggetto dei loro discorsi (cfr. Franceschini, 2001)

La città è una comunità parlante? (Gumperz 1968) La comunità parlante è una costruzione idealizzata, che combina tre concetti distinti: Gruppo sociale Rete di comunicazione Popolazione linguisticamente omogenea Una comunità parlante, in questo senso idealizzato, è un gruppo di persone che 1. Sono legate da una qualche forma di organizzazione sociale, 2. Comunicano l’una con l’altra, 3. Parlano tutte nello stesso modo.

Città come realtà plurilingue Spazio linguisticamente eterogeneo, polifonico e potenzialmente conflittuale. La città si presenta oggi come realtà plurilingue, al tempo stesso motore di unificazione e standardizzazione linguistica, luogo di contatto e conflitto di lingue, di meticciaggio e creolizzazione linguistica (Calvet 1994) Frammentazione e perdita di coesione dello spazio sociale e linguistico innestata dai processi di immigrazione e nomadismo.

Città come prisma La città è come un prisma attraverso cui considerare i nodi fondamentali della SL: Urbanizzazione e processi di standardizzazione (polo del monolinguismo) Trasformazione dei repertori urbani (diacronia) Interazioni discorsive (pragmatica e reti sociali) Varietà diastratiche e organizzazione dei quartieri (diastratia) Scritture esposte (variazione diamesica) Plurilinguismo (lingue in contatto e in conflitto) Due linee fondamentali: studio delle lingue in contatto (macrosociolinguistica) Pragmatica del discorso (microsociolinguistica) Luoghi privilegiati di osservazione: spazi pubblici (mercati, centri commerciali, giardini, ecc.)

Cos’è la città Città come luogo in cui si svolge l’inchiesta, dimensione spaziale costitutiva della variazione, del contatto e della innovazione linguistica: sociolinguistica nella città Città come prodotto dei discorsi: sociolinguistica della città

Sociolinguistica urbana Parlare in citta Il parlato cittadino Varietà Parlare della città I discorsi cittadini “Uso linguistico riflessivo” Endogene Dialetto-lingua regionale Scelte e alternanze linguistiche Innovazione, conservazione, Irradiazione standardizzazione Esogene Plurilinguismo Uso alternato di lingue Morfologia di contatto Competenza linguistica flessibile Rappresentazioni verbali dello spazio cittadino Espressione di atteggiamenti e categorizzazioni rispetto a persone e luoghi Descrizioni di incontri comunicativi urbani Cfr. R. Franceschini, La sociolinguistica urbana: storia, tendenze, prospettive, in G. Held, P. Kuon, R. Zaiser (a cura di), Sprache und Stadt, Stadt und Literatur, Tübingen 2001, p. 21

Sociolinguistica a New York (Labov 1966) Gli abitanti di una metropoli sono uniti molto più dai loro atteggiamenti e pregiudizi linguistici, che sono notevolmente coerenti, che non dalle loro abitudini linguistiche, che sono estremamente variabili.

Halliday I valori assegnati alle varianti linguistiche sono valori sociali, e la variazione funziona come un’espressione simbolica della struttura sociale; la variabile è enfatizzata come portatrice di significato sociale. Le differenze tra le varietà hanno a che fare non con la lingua come sistema, ma con la lingua come istituzione – come veicolo e simbolo della struttura sociale. Il concetto di lingua standard è un concetto istituzionale.

Perché tanta gente di città è così violenta nel condannare forme substandard di lingua? Qual è la fonte di questi atteggiamenti, così profondamente radicati? Le persone reagiscono al fatto che altri “significhino” in modo diverso da loro stessi; si sentono minacciati da questo Il problema non si pone al livello di un diverso sistema vocalico ma di un diverso sistema di valori È un problema semiotico, che riguarda i modi diversi con cui abbiamo costruito la nostra realtà sociale, e gli stili semantici che abbiamo imparato ad associare ai suoi vari aspetti. I miei significati, cioè le risorse semantiche che dispiego in un particolare contesto sociale, possono non essere uguali ai tuoi, o alle tue aspettative su quel che dovrebbero essere i miei significati. (Michael A.K. Halliday, Il linguaggio nella società urbana, in Id., Il linguaggio come semiotica sociale, Zanichelli, 1983; ed. or. Language as social semiotic, 1978).

Parlato e scritto Gli studi dedicati al parlare in città e quelli relativi al parlare della città condividono una focalizzazione quasi esclusiva sul parlato. Linguistic landscape (Landry, Bourhis, 1997): focalizzazione sugli usi scritti: visibilità delle lingue e loro salienza nella costruzione simbolica dello spazio pubblico. Fattore distinto da altri criteri di analisi (come scuola, media, reti sociali). Il paesaggio linguistico è costituito dal “linguaggio dei segnali stradali, dei cartelloni pubblicitari, delle targhe di strade e di piazze, delle insegne di esercizi commerciali ed edifici pubblici”, ma anche da messaggi spontanei (graffiti, avvisi, manifesti ecc.). Pertinenza urbana: landscape come cityscape.

Paesaggio linguistico e scritture esposte Scritture esposte: realizzazione scritte nello spazio pubblico. Le scritture esposte possono essere analizzate dal punto di vista comunicativo (relazione tra emittente e ricevente), informativo (relazione dato/nuovo, realizzato attraverso dimensioni quali ordine delle parole, focalizzazione, struttura tema/rema), propriamente linguistico (rappresentazioni delle forme fonetiche sottostanti e delle lingue o varietà di lingua utilizzate), dal punto di vista del contenuto (ambiti tematici attestati dalle scelte lessicali), e della forma (forma e dimensione dei caratteri, colore). L’insieme delle scritture nello spazio pubblico costituisce una traccia della presenza, della vitalità e del grado di apertura di lingue e culture diverse. Rilevanza della veduta d’insieme: il termine paesaggio, come panorama, rinvia alla capacità di abbracciare con lo sguardo una porzione complessa di realtà. “Il paesaggio appartiene all’ordine del visibile”, implica cioè un rapporto di tipo visivo ed estetico con il mondo (J.M. Besse, Vedere la terra, Mondadori, 2008).

Indessicalità e simbolicità Per Gorter (2006) e Backhaus (2007) per la delimitazione del paesaggio linguistico è importante conservare il riferimento esclusivo alla visibilità delle lingue nello spazio pubblico, escludendo altri usi linguistici non scritti e non esposti. La dimensione visiva è un fattore decisivo del legame privilegiato che i segni intrattengono con lo spazio, al quale attribuiscono significato, ricavandone al tempo stesso la propria semanticità (indessicalità). Inoltre è nello spazio visivo che il segno linguistico esercita la sua forza: per mezzo della lingua in un certo senso il gruppo si iscrive nel territorio (lo marca), affermando così il suo potere all’interno di un determinato spazio urbano (simbolicità). La competizione per la visibilità delle lingue fa parte della rappresentazione del potere, del conflitto e della solidarietà fra gruppi diversi.

Percezione del paesaggio linguistico Il paesaggio linguistico influenza la percezione della propria e altrui vitalità etnolinguistica, contribuendo così ad orientare la quantità e la qualità dei possibili contatti tra i diversi gruppi e la formazione delle rappresentazioni sociali esocentriche ed egocentriche. Differenze percettive tra ricercatori e abitanti, distinzione tra fisionomia (rappresentazione oggettiva) e immagine (percezione soggettiva).

Roma, città plurilingue Vecchio plurilinguismo Dialetti, minoranze linguistiche di antico insediamento (vedi legge 482/1999) Nuovo plurilinguismo Lingue di migranti (idiomi parlati da locutori non stabilmente residenti, non coesi e non consistenti numericamente) Lingue immigrate (idiomi di gruppi stabili, consistenti numericamente e radicati)

Il caso Esquilino Area esemplare per riflettere sull’idea di confine sociale e linguistico-culturale, nelle sue trasformazioni e relazioni con la città: “periferia del centro, centro della periferia” (Vando 2007). Mappatura dell’Esquilino a cura dell’Osservatorio linguistico permanente dell’italiano diffuso tra stranieri e delle lingue immigrate in Italia (2004-05) Ricognizione delle lingue di recente immigrazione Analisi dell’impatto di questi idiomi sullo spazio linguistico italiano

Grado di penetrazione delle lingue Tre parametri: 1. Presenza delle lingue 2. Vitalità 3. Visibilità/interazione/uso

Come calcolare la presenza delle lingue? Modello Toscane favelle Dati sugli stranieri residenti Individuazione delle lingue parlate nei Paesi di provenienza Risultati: panorama linguistico potenziale

Vitalità delle lingue Modello Monterotondo-Mentana Dichiarazioni d’uso delle lingue in diversi contesti di socializzazione (autovalutazione e registrazioni) Risultati quantitativi e qualitativi

Visibilità/interazione/uso Modello Esquilino Visibilità delle lingue: Statica In interazione Poligoni Modello geo-referenziale: parlare in città

1. Visibilità statica Ricognizione delle tracce delle lingue immigrate nello spazio della comunicazione sociale Linguistic Landscape (Landry e Bourhis, 1997): visibilità delle lingue attraverso scritture esposte (annunci pubblicitari, di lavoro, personali, insegne commerciali, ecc.) Loro catalogazione per Genere testuale, localizzazione, dominio, contesto, luogo, parametri linguistici Risultato: visibilità delle lingue immigrate atttraverso le manifestazioni scritte; la visibilità segnala un certo livello di sviluppo del processo di radicamento sociale

2. Lingue in interazione (eventi comunicativi) Parametri: Tipi di scambio Direzionalità Persone coinvolte Usi linguistici Cartografie che rilevano la dinamicità della interazione dal punto di vista spaziale e linguistico

3.Visibilità delle lingue aggregata Poligoni: luoghi in cui si possono realizzare comportamenti linguistici (scuole, mercati, palazzi, giardini), omogenei per tipologia (di immigrati, di lingue di immigrazione, di interazione)

Condizione necessaria ma non sufficiente della vitalità e visibilità di una lingua: correlazione con il gruppo emigrato numericamente più consistente, radicato e aggregato L’essere parlata in famiglia non è garanzia di vitalità Condizione fondamentale è l’uso nello spazio della comunicazione sociale, in contesti pubblici (accanto a scelte di politica educativa e alla frequentazione di luoghi di ritrovo)

Rilevanza delle diverse lingue Tre parametri Presenza (calcolo delle occorrenze di una lingua) Dominanza (prevalenza di una lingua nel testo) Autonomia (presenza esclusiva di una lingua, usi monoliguistici)

Lingue presenti Determinano il paesaggio linguistico dell’Esquilino Italiano e italiano di contatto (550 occorrenze su 851 testi censiti) Cinese (483) Inglese (277) Bengali (119) Determinano il paesaggio linguistico dell’Esquilino Altre presenze: Cingalese, hindi, arabo, albanese, russo Scarse tracce: Tagalog, polacco, ucraino, rumeno, portoghese (lingue a bassa visibilità)

Lingue dominanti (in testi plurilingui) Cinese Bengali Cingalese Meno dominanti: inglese e italiano Mai dominanti: turco, farsi, polacco, portoghese, urdu

Lingue autonome Su 851 testi solo 296 sono monolingui Dominano gli usi plurilingui e mistilingui Lingua più autonoma: cinese (monolinguismo esibito) 15 possibili combinazioni, dal monolinguismo (chiusura comunicativa) al plurilinguismo (apertura comunicativa) Il massimo di apertura linguistica corrisponde alla compresenza di più lingue

Fisionomia vs immagine La ricostruzione scientifica e oggettiva del paesaggio linguistico dell’Esquilino ci presenta una fisionomia caratterizzata da un sostanziale plurilinguismo e da una notevole apertura comunicativa tra i diversi gruppi. Ma l’immagine che di quest’area viene generalmente fornita dai suoi stessi abitanti è quella di una stratificazione di mondi che scivolano l’uno accanto all’altro, mondi che evitano “l’incontro, temendo lo scontro” (Vando 2007).