Il quadro economico delle comunicazioni elettroniche: evoluzione e nuove sfide Roma, 23 Marzo 2010 Camilla Sebastiani 1.

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Il quadro economico delle comunicazioni elettroniche: evoluzione e nuove sfide Roma, 23 Marzo 2010 Camilla Sebastiani 1

Schema della presentazione Economics: caratteristiche strutturali del settore Analisi dinamica dei mercati delle telecomunicazioni telecomunicazioni fisse larga banda telecomunicazioni mobili La convergenza Le nuove reti NGN Open Access 2

Caratteristiche del settore delle TLC (1/5) Punto di partenza: regimi monopolistici di proprietà statale: monopolio naturale: elevati investimenti fissi indivisibili elevate economie di scala e di gamma dimensione relativamente limitata del mercato (maturo) servizio universale: garantito attraverso sussidio incrociato tra servizi (da business a residenziale, da lunga distanza e internazionale a locale, da uso a accesso) e Fondo elevati switching costs (‘costi’ cambiamento gestore) per marchio affermato, incertezze su altri operatori, costi psicologici,… 3

Caratteristiche del settore delle TLC (2/5) Struttura a due livelli (tipica public utilities): mercati a monte: servizi all’ingrosso attraverso l’utilizzo di infrastrutture di rete fissa e mobile (rame, cavo, fibra, …) numero ridotto di reti reti difficilmente replicabili (se non con investimenti elevati e costi irrecuperabili) mercati a valle: servizi al dettaglio agli utenti finali (vocali, SMS, internet, dati,…) Integrazione verticale degli operatori incumbent: posizione a monte si traduce in potere di mercato a valle, anche nella fornitura di nuovi servizi 4

Caratteristiche del settore delle TLC (3/5) Esistenza di elevati costi fissi ed affondati: economie di scala e di gamma costi fissi (in gran parte irrecuperabili) per realizzare una rete di distribuzione capillare in ambito locale, con garanzia di universalità del servizio  economie di scala (costi medi decrescono al crescere della quantità prodotta) molteplicità di servizi  economie di gamma (costi totali sono inferiori a quelli di produzione separata): minori costi e maggiore efficacia dalla presenza in linee di business diverse ma complementari (es. convergenza fisso-mobile, voce-dati); fonti delle economie di gamma: risorse indivisibili fungibili su più attività (marchio, fatturazione, forza vendita,…) 5

Caratteristiche del settore delle TLC (4/5) Altre caratteristiche: esternalità di rete esternalità dirette di rete: allorché il valore di un bene/servizio aumenta al numero dei possessori/utenti esternalità indiretta: il beneficio che il consumatore riceve dal bene aumenta al numero dei possessori a causa di una maggiore offerta di prodotti complementari 6

Caratteristiche del settore delle TLC (5/5) Diffusione tipica di un bene di rete 100% utenti Xm Politiche di Servizio Universale Raggiungimento massa critica Xl tempo 1° fase: lancio (0 – Xl); 2° fase: crescita sostenuta (feedback positivo, Xl - Xm); 3° fase: saturazione (politiche di servizio universale, Xm – 100%)

Volumi del mercato italiano (mld €)

Livelli occupazionali tlc in Italia

Rapporto Prezzi tlc/altri servizi pubblici in Italia

Spesa per tipologia di rete in Italia

Le tlc fisse in Italia (1/4) La quota di Telecom Italia è in diminuzione, ma è ancora elevata (>50%) 12

Le tlc fisse in Italia (2/4) L’elevata quota di Telecom Italia è largamente determinata dalla posizione (storica) nel segmento dell’accesso 13

Le tlc fisse in Italia (3/4) ULL: crescono gli accessi diretti degli OLO, ora sono oltre 4 milioni … ...ma le reti proprietarie alternative non esercitano una forte pressione concorrenziale 14

Le tlc fisse in Italia (4/4) Diminuisce l’importanza degli strumenti non infrastrutturali: Carrier selection, carrier pre-selection (v. evoluzione delle linee in CPS in Italia, ‘000): da oltre 4 milioni… 15

La larga banda (1/12) Definizione dinamica: cambia con il mutare degli sviluppi tecnologici (almeno ADSL): Dial-up ADSL (di prima generazione): fino a 7 Mbps ADSL2+: fino a 20 Mbps (velocità teorica) VDSL (fibra+rame): fino a 50 Mbps Fibra ottica (FTTH, FTTB): 100 Mbps e anche più Piattaforme trasmissive: cavo, fibra ottica, rame con x-DSL, satellite e nuove tecnologie wireless e wireline 16

La larga banda (2/12) Area geografica NEL MONDO:Totale : ~444 milioni di abbonati ~378 milioni a banda larga xDSL e Cable Modem; ~56 milioni a banda ultralarga FTTx (*) Area geografica Abbonati a banda larga o ultralarga per tecnologia di accesso (milioni) xDSL Cable Modem FTTx Europa Occidentale 90,98 15,95 1,93 Asia Meridionale e Orient. 81,14 1,10 22,19 America del Nord 39,70 48,92 4,06 Asia - Pacifico 29,13 11,53 24,36 America Meridionale 19,80 7,81 0,01 Europa Orientale 13,50 4,98 3,60 Medio-Oriente e Africa 11,90 0,87 - Mondo 286,20 91,30 56,20 (*) + ~10 milioni di altre tecnologie wireless Fonte: PointTopic, September 2009 17

FTTH / FTTB Subscribers in Asia (2Q2009) La larga banda (3/12) FTTH / FTTB Subscribers in Asia (2Q2009) In Japan, UBB (FTTH) exceeded BB in 2Q2008 Country FTTH / FTTB Subscribers (millions) Japan 15,8 South Corea 7,3 China 21,6 Hong Kong 0,60 Singapore 0,021 Taiwan 1,34 TOTAL 46,661 Source: PointTopic, September 2009

La larga banda (4/12) La piattaforma più diffusa è, soprattutto in Europa (meno negli Stati Uniti ed in Asia), la rete in rame potenziata con tecnologie x-DSL 19

La larga banda (5/12) Source: EU Communications Committee, November 2009

La larga banda (6/12) Totale UE: 2,7 milioni di abbonati e 26 milioni di case passate (fine 2008) FTTH / FTTB: 1,6 milioni di abbonati e 11 milioni di case passate Paese Case passate FTTH / FTTB fine 2008 Abbonati FTTH / FTTB luglio 2009 Svezia 910.000 401.310 586.000 Italia 2.110.200 305.980 320.412 Francia 4.455.200 182.660 - Norvegia 274.500 180.070 Paesi Bassi 573.000 166.170 Danimarca 622.000 90.190 99.077 Germania 281.800 60.590 16.484 Slovenia 282.000 ~50.000 40.837 Finlandia 419.970 Spagna 298.000 2.411 Lettonia 167.862 Fonte: Programma ISBUL, maggio 2009, e EU CoCom, Novembre 2009 21

La larga banda (7/12) L’incumbent detiene generalmente la leadership (se non SMP) L’apertura è legata alla presenza di infrastrutture trasmissive alternative (cavo in Europa e USA, fibra in Asia) 22

La larga banda (8/12) DETERMINANTI DELLA DIFFUSIONE BB: Offerta (technology-push): concorrenza infrastrutturale (anche in prospettiva, gli investimenti in reti di nuova generazione sono spesso una risposta strategica alla presenza di altre infrastrutture), copertura, ecc. 23

La larga banda (9/12) DETERMINANTI DELLA DIFFUSIONE BB: Domanda (demand-pull): esistenza effetti reddito, a loro volta connessi al grado di alfabetizzazione informatica, spesa IT, diffusione pc,... 24

La larga banda (10/12) Strumenti regolamentari: Accesso: ULL, il rame (con x-DSL) rimane la piattaforma fissa più importante anche per veicolare servizi broadband di prima e seconda generazione Servizi all’ingrosso a larga banda Servizio universale Stimoli alla creazione di nuove infrastrutture: terminazione, accesso cavidotti, diritti di passaggio,... 25

La larga banda (11/12) Problema prospettico: costruzione NGNA (in un periodo di consolidamento del settore e problemi finanziari) Spazio per interventi di politica industriale (distinzione rispetto alla regolamentazione ) Es: Corea del Sud, Giappone, Grecia, Spagna, ... U-Japan : 26

La larga banda (12/12) Le reti locali in fibra ottica in Italia Gestore Città Lunghezza totale [km] Tipo di rete e note ABM ICT Bergamo 400 Provinciale ACANTO (Hera) Imola 2.000 Alcune fibre condivise con HERA ASCO TLC Treviso 550 Comunale - Provinciale CSI Piemonte Torino 430 Pinerolese, Canavese, Sangone, Stura BT ENIA TEL Parma, 150 Comunale Parma 450 100 Appennino Parmense INSIEL TLC FVG Udine 1.000 Regionale (ex Mercurio) LEPIDA Emilia Romagna 3.000 Regionale (oggi prevalentemente PA) Modena 170 Provinciale. In costruzione METROWEB Milano 2.255 Modena Network 295 Rete Telematica Provinciale Provincia di Milano 1.800 SICILIA E-Innovazione Regione Capoluoghi Reg. 3.100 312 Comprende 47 e 48 MAN TRENTINO NETWORK Trento 316 700 Provincia Valore attuale Nel programma per il 2010

Le tlc mobili in Europa (1/6) Evoluzione dei servizi radiomobili: servizi analogici (TACS), a partire anni ’80 (in Italia dal 1990) servizi digitali GSM, a partire dagli anni ’90 (in Italia dal 1995) servizi di terza generazione UMTS, in via di introduzione (in Italia a partire dal 2003) 28

Le tlc mobili in Europa (2/6) 29

Le tlc mobili in Europa (3/6) Diffusione del servizio vocale ha raggiunto livelli di saturazione, ma il mercato rimane in crescita (grazie soprattutto a servizi non vocali) 30

Le tlc mobili in Europa (4/6) Numero di operatori infrastrutturati (MNO) è limitato da vincoli tecnologici (spettro frequenziale), ma comunque maggiore rispetto al fisso 31

Le tlc mobili in Europa (5/6) La struttura di mercato è quella di un oligopolio competitivo 32

Le tlc mobili in Europa (6/6) La concentrazione è ancora piuttosto elevata ma in costante diminuzione Rischio di convergere verso una situazione di oligopolio ristretto (collusione tacita e non solo) Importanza accesso alle reti degli operatori infrastrutturati: i gestori virtuali (MVNO) Teminazione: collo di bottiglia 33

Le tlc mobili in Italia (1/4) Processo di de-concentrazione ancora in corso 1990-1995: monopolio TI (TACS) 1995-1999: ingresso OPI (GSM) 1999-2001: ‘shock’ dovuto ad ingresso di Wind 2001-2003: stabilizzazione quote 2003-2005: nuovo ‘shock’ dovuto ad ingresso di H3G (UMTS), che dal 2003 nel 2005 ha raggiunto oltre il 6,5% dei ricavi 2007: ingresso MVNO 34

Le tlc mobili in Italia (2/4) Andamento dei prezzi segue l’evoluzione del mercato 1999-2000: prezzi differenziati 2001-2003: prezzi stabili ed allineati 2003-2005: discesa dei prezzi (shock ingresso “3”) 2007: shock dovuto alla Bersani (costi di ricarica) 35

Le tlc mobili in Italia (3/4) Problemi regolamentari e possibili rimedi: Esistenza di operatori storici e saturazione della penetrazione, in presenza di switching costs  MNP (agevola ingresso nuovi entranti) 36

Le tlc mobili in Italia (4/4) Problemi regolamentari e possibili rimedi: Numero ristretto e consolidato di operatori infrastrutturati (oligopolio ristretto)  nuove aste per frequenze ancora disponibili Elevate barriere all’ingresso (tecnico-economiche)  MVNO (ESP, reseller) 37

La Convergenza (1/4) Convergenza intrasettoriale fisso-mobile Convergenza intersettoriale telecomunicazioni-audivisivo Fisso-TV: IP-TV Mobile-TV: televisione in mobilità (DVB-H) Evoluzione convergente aperta (nuovi servizi di comunicazione) 38

La Convergenza (2/4) Offerta di servizi di telecomunicazioni in bundle CONVERGENZA FISSO-MOBILE Offerta di servizi di telecomunicazioni in bundle Telecom Italia/TIM Vodafone Fastweb... Possibili problemi Effetto leverage e community Accesso alle reti: reti di telecomunicazioni fisse (ULL) reti di telecomunicazioni mobili (ulteriori assegnazioni e MVNO) 39

La Convergenza (3/4) CONVERGENZA FISSO-TV Offerta di servizi di IP TV: in Italia a partire dal 2001 (Fastweb) Possibili problemi Accesso alle reti: il problema delle frequenze e l’obbligo di must carry Accesso ai contenuti Nuovi servizi richiedono nuove reti 40

La Convergenza (4/4) CONVERGENZA MOBILE-TV: Offerta di servizi di mobile-TV: in Italia (in fase di lancio commerciale) tecnologia: DVB-H nuova regolamentazione (‘light regulation’) struttura dell’offerta: operatori di rete: “3” e RTI-Mediaset fornitori di contenuti: RTI-Mediaset e … fornitori di servizi: gestori mobili Possibili problemi Accesso alle reti: il problema delle frequenze e l’obbligo di must carry Accesso ai contenuti must offer: v. concentrazione Newscorp./Telepiù 41

Le nuove reti (1/8) Aspetti critici caratterizzanti l’assetto delle telecomunicazioni fisse in Italia: Quasi-assenza di infrastrutture alternative alla rete di accesso in rame di Telecom Italia Caratteristiche geografiche del paese Livelli di alfabetizzazione (scolastica e informatica) modesti L’insieme di questi tre elementi determina il digital divide in Italia: circa l’11% della popolazione abita in zone caratterizzate dall’assenza di una connessione broadband da postazione fissa; molte famiglie non dispongono di PC indipendentemente dal livello di reddito. 42

Le nuove reti (2/8) Le difficoltà dello sviluppo concorrenziale sono date dalla mancanza di infrastrutture alternative e la conseguente integrazione verticale dell’operatore dominante. Il possesso dell’unica rete di accesso presente conferisce un significativo potere di mercato all’incumbent, e richiede la regolamentazione dei mercati dell’accesso (anche BB wholesale). 43

Le nuove reti (3/8) I programmi d’investimento industriale dell’incumbent e dei principali concorrenti per lo sviluppo della larghissima banda (3° e 4° generazione) si limitano, per il triennio 2010-2013, alla infrastrutturazione di parti di grandi aggregati urbani, con una previsione di copertura marginale rispetto al totale della popolazione. Il Governo ha stanziato 800 mln di euro ma ancora non sono stati allocati La Cassa Depositi e Prestiti si e’ detta disponibile a sostenere gli Investimenti in NGN di pool di operatori, a condizione che si mettano d’accordo su un progetto condiviso. 44

Le nuove reti (4/8) Paesi ad economia dirigistica, come la Corea, il Giappone, la Cina, hanno già avviato o stanno per avviare imponenti programmi statali di infrastrutturazione del Paese con fibra ottica, tali da consentire velocità sui 100 megabit. Il Governo tedesco vuole concedere una “vacanza regolatoria” a Deutsche Telekom al fine di consentirgli di realizzare l’infrastruttura di cui il Paese ha bisogno senza dover osservare le regole concorrenziali. Ciò ha comportato nei confronti della Germania l’apertura di una procedura d’infrazione da parte della Commissione europea. L’Autorità spagnola per le telecomunicazioni (CMT) concede agli operatori alternativi di passare i propri cavi nelle canalizzazioni realizzate dalla società Telefonica, ma non di condividere la rete in fibra ottica realizzata dall’incumbent. 45

Le nuove reti (5/8) Necessità di definire un piano organico di interventi complementari: la fase di realizzazione delle opere civili rappresenta la componente di costo maggiormente onerosa per gli operatori (fino all’80% della spesa totale). Nella UE vi sono 229 milioni di cavi in rame a fronte di poco più di 1 milione di connessioni in fibra ottica; In molti paesi europei, le Amministrazioni (centrali e locali) sono intervenute per coordinare le attività e per garantire la concessione in tempi rapidi ed a titolo gratuito (o comunque poco oneroso) dei diritti di passaggio; Forme complementari di intervento hanno riguardato l’accesso ad infrastrutture passive ed a cavidotti già esistenti (a Parigi, Tokio, Amburgo, Vienna e Berlino state realizzate nuove reti sfruttando le infrastrutture fognari); 46

Le nuove reti (6/8) In Svezia si è stabilito l’obbligo della posa di tubi ogniqualvolta le Amministrazioni o i privati procedono all’effettuazione di scavi stradali; In Norvegia sono state realizzate mappe interattive, che forniscono agli operatori di rete informazioni aggiornate in tempo reale circa la situazione sul territorio delle infrastrutture di accesso; In Francia si sta perseguendo il modello delle c.d. “asimmetrie verticali” (condivisione dei cavidotti esistenti da parte di più imprese) e delle “simmetrie orizzontali” (la possibilità per tutti gli operatori di utilizzare la cablatura interna agli edifici). 47

Le nuove reti (7/8) In Italia: Telecom Italia e Fastweb hanno siglato un accordo di condivisione delle infrastrutture aperto a tutti gli operatori; Nel decreto legge 25 giugno 2008 n. 112 (art. 2), convertito con legge 6 agosto 2008 n. 133, si prevede che: le opere di installazione di reti in fibra ottica siano realizzabili mediante semplice denuncia di inizio attività (c.d. DIA) da effettuare presso lo sportello unico dell’Amministrazione territoriale competente; Gli operatori hanno la facoltà di utilizzare per la posa della fibra nei cavidotti, senza oneri, le infrastrutture civili già esistenti di proprietà a qualsiasi titolo pubblica o comunque in titolarità di concessionari pubblici; Le infrastrutture destinate all'installazione di reti e impianti di comunicazione elettronica in fibra ottica sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria; i soggetti pubblici non possono opporsi alla installazione nella loro proprietà di reti e impianti interrati di comunicazione elettronica in fibra ottica e l'occupazione e l'utilizzo del suolo pubblico per i fini indicati nella norma non necessita di autonomo titolo abilitativo. 48

Le nuove reti (8/8) Cosa si potrebbe ancora fare? Prevedere il collocamento della fibra ottica nelle nuove urbanizzazioni, inserire la posa della fibra nella pianificazione della manutenzione ordinaria delle strade, all’atto dello scavo di un tunnel per la metropolitana o della posa di un cavo elettrico o della realizzazione di una condotta idrica o di una fognatura, significa ridurre i costi e i tempi in misura enorme sviluppare progetti di rete aperte ed interoperabili a livello regionale e provinciale; Incoraggiare forme di cooperazione tra pubblico e privato (project financing o public private partnership) e tra gli operatori nella realizzazione delle NGN, nel rispetto delle regole comunitarie Creare un catasto dinamico delle infrastrutture pubbliche e private utilizzabili per la larga banda 49

Open Access (1/6) Cosa ha fatto AGCOM? Istruttoria revisione mercati dell’accesso retail e wholesale; TI ha presentato gli impegni che sono piu’ simili ad una separazione amministrativa che funzionale (delibera 351/08/CONS del 25 giugno 2008). Gli impegni sono stati sottoposti a consultazione pubblica con tutti gli operatori e le associazioni dei consumatori; L’AGCOM ha approvato gli Impegni, rendendoli vincolanti, e li ha notificati a Bxl nell’ambito delle analisi di mercato dell’accesso; 50

Open Access (2/6) Ai sensi della Legge 248/06, TI decide di presentare all’AGCOM una proposta di impegni, a fronte di una serie di provvedimenti regolamentari e sanzionatori: 19 giugno ’08 Proposta preliminare di impegni Visionata solo dall’AGCOM, che avvia un procedimento e sospende i procedimenti 24 luglio ’08 Proposta definitiva di impegni L’AGCOM avvia una consultazione pubblica sulla proposta Le risposte alla consultazione sono molto critiche 29 ottobre ’08 Nuova proposta di impegni da parte di TI, intesa a rispondere ai rilievi mossi nella consultazione pubblica 27 novembre ’08 L’AGCOM chiede a TI di integrare ulteriormente gli impegni TI introduce le modifiche richieste il 5 dicembre 11 dicembre ’08 Con la Delibera 718/08/CONS l’AGCOM approva gli impegni di TI rendendoli vincolanti 51

Open Access (3/6) 52

Open Access (4/6) 53

Open Access (5/6) 54 Delibera 718/08/CONS, considerato 57: “L’Autorità, valutate anche le risultanze della consultazione pubblica e quanto discusso durante l’interlocuzione con gli Uffici della Commissione Europea, ha ravvisato che – nonostante gli apprezzabili e significativi miglioramenti contenuti nella Nuova Proposta di Impegni e sopra richiamati – le misure proposte da Telecom Italia, così come modificate in data 29 ottobre 2008, non siano ancora sufficienti …” Integrazioni richieste: Trasparenza Inserire condizioni economiche praticate alle proprie divisioni interne sistema contabile separato per Open Access che permetta la verifica dell’equivalenza tra i transfer charge verso le proprie divisioni commerciali e le relative condizioni economiche praticate agli operatori alternativi Organo di vigilanza chiarire i poteri dell’Organo in relazione alle prerogative dell’Autorità in materia di vigilanza staff di supporto con apposito budget Definire le Linee guida del regolamento sul funzionamento e sulle procedure dell’Organo di Vigilanza Contenzioso con gli utenti sportello unico al quale possano rivolgersi gli utenti, soprattutto per> servizi non richiesti e bollette elevate a causa di servizi a sovrapprezzo (continua) 54

Open Access (6/6) 55 Integrazioni richieste (segue): Reti di nuova generazione TI deve presentare un’Offerta per l’accesso e la condivisione delle infrastrutture passive, a condizioni vigilate dall’Autorità gli impegni devono essere estesi a tutti i servizi di rete wholesale per i quali TI è SPM affrontare il problema del processo di migrazione degli Operatori verso le reti di nuova generazione Rapporti tra Open Access e gli impegni obbligo per TI di sottoporre alla valutazione dell’Autorità qualsiasi revisione, modifica o riorganizzazione delle proprie attività o funzioni interne, ivi incluse Open Access e la funzione Wholesale se le modifiche hanno impatto rilevante sugli impegni è necessaria l’approvazione dell’AGCOM Nuovi strumenti di governance OTA (Office of Telecommunications Adjudicator): organismo incaricato di risolvere le controversie di carattere tecnico-operativo relative alla fornitura di servizi di accesso alla rete (esperienza inglese) Comitato NGN Italia: aperto a tutti gli operatori, incaricato di individuare, affrontare e sottoporre all’Autorità questioni attinenti gli aspetti tecnici, organizzativi ed economici, connessi al passaggio alle reti di nuova generazione 55