Stati-Nazione.

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Stati-Nazione

Lo Stato Lo Stato, come lo conosciamo, è la forma politica e istituzionale, giuridica e amministrativa in cui si esprime la Nazione, l’insieme dei cittadini, uniti da vincoli, culturali, linguistici, talvolta religiosi, e per alcuni etnici. Non tutti gli Stati in realtà si possono definire in questo modo esistono stati che tengono, più o meno precariamente, insieme due o più comunità linguistico/culturali. Belgio, Svizzera Altri stati contengono forti minoranze, linguistiche, religiose, che non sempre possono esprimere liberamente la loro cultura.

La Nazione Tutte le tensioni che si genereranno in Europa nel corso del XIX secolo si scontreranno col dilemma di far coincidere lo stato con la nazione. La Nazione è costituita da cittadini, non da sudditi, cittadini che partecipano col voto, con le associazioni, con la stampa alla vita sociale e politica della Nazione, e la governano attraverso i propri rappresentanti.

Giuramento carbonaro Che cosa pretendete voi di fare? Mi legai con giuramento irrevocabile alla causa della libertà. Che cosa farete per essa? Favorirò con tutte le mie forze e a costo della mia vita la promulgazioni di leggi che aboliscono i privilegi di alcuni individui a scapito di altri. Ottenuto questo scopo, che cosa farete poi? Fatti tutti gli uomini uguali fra loro, fra le rovine dei troni e le virtù risorgenti attenderò in pace il termine dei giorni miei senza desiderarlo né temerlo. Che cosa siamo noi dunque? Liberi ed eguali.

Nazione La Nazione è costituita da cittadini, non da sudditi, cittadini che partecipano col voto, con le associazioni, con la stampa alla vita sociale e politica della Nazione, e la governano attraverso i propri rappresentanti.

La Nazione Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino Il secondo gruppo di diritti riguarda il gruppo collettivo al quale si attribuiscono i poteri politici fondamentali: la Nazione. Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella nazione. Nessun corpo può esercitare una autorità che da essa non emani espressamente.

Nascita di una nazione Per Smith un gruppo sociale può essere considerato un’etnia se possiede: un nome collettivo, un mito di discendenza collettivo, una cultura condivisa e deve essere associato a un territorio specifico. Una etnia si trasfoma in nazione quando tutti i suoi membri si riconoscono interiorizzando i miti di fondazione.

Nascita di una nazione All’origine libertà-democrazia-nazione. Ma da dove effettivamente nasce la Nazione? Interpretazione etnicista Anthony D. Smith, nel 1986 “Le origine etniche delle nazioni” in cui sostiene che le nazioni storiche ottocentesche si costituiscono non nel vuoto sociale ma poggiandosi su etnie preesistenti che formano la necessaria premessa della loro nascita.

Nascita di una nazione Interpretazione Culturalista: Anderson, , Comunità immaginate. Origine e diffusione dei nazionalismi, Gellner Nazione e nazionalismi, 1983 Horsbawm, Nazione e nazionalismi dal 1780…(1990) e L’invenzione della tradizione, 1983.

Nascita di una nazione La Nazione è un costrutto concettuale, l’effetto di un’incessante invenzione di simboli, di tradizioni e di memoria che hanno avuto un impatto travolgente, tanto da permeare di sé 200 di storia mondiale. Non esiste prima la Nazione e poi il movimento nazionale, ma viceversa.

Nascita di una nazione Anderson parla delle nazioni come comunità immaginate perché sono state concepite da milioni di uomini e donne come realtà esistenti di cui hanno ritenuto di fare parte. la tradizione cristiana, una credenza pre- razionale (fondarsi sulla fede, miti e imperativi etici) funziona come modello per l’elaborazione concettuale dell’idea di nazione e anche per la messa a punto per la tecnica di diffusione di tali idee.

Nazione La Nazione come comunità, che per Anderson non è fondata su legami razionali- economici e politici- ma su affetti e passioni. Caso tipico la famiglia e la rete parentale. Così l’uso di termini legati alla parentela: madre, fratelli, ecc. La patria è madre che i fratelli figli sono chiamati a difendere. La donna come metafora della Nazione

Nazione Salvatore Lupo: I patrioti si appellano anche alle donne fisiche, reali, perché spingano i loro uomini alla lotta. Quest’uso dell’immagine femminile non è propedeutico a un’emancipazione politica femminile. Anzi,finisce per riaffermare la subalternità della donne nella famiglia e la sua esclusione dalla sfera pubblica, proprio da quella famiglia simbolica che è la Nazione S: Lupo, Il passato del nostro presente p. 51

Nascita di una nazione Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione (Rivoluzione Industriale) pone le premesse strutturali perché si possano concepire vaste comunità composte da milioni e milioni di uomini e donne, anche se non si incontreranno mai fisicamente. Gellner è molto simile, ma sostiene che nella società industriale le ideologie nazionaliste funzionano come esigenza di stabilizzazione sociale.

Nascita di una nazione Hobsbawm parla di effetto modello offerto dalla rivoluzione politica. La nazione è il soggetto che sostituisce il monarca nel possesso e nell’esercizio della sovranità e la dinamica reattiva provocata dalle occupazioni napoeloniche suscitano nei paesi sottomessi la diffusione di un discorso nazional patriottico, orientato a contrastare l’imperialismo francese.

Nascita di una nazione Mosse, la Nazionalizzazione delle masse. Per Mosse la nazione non è una realtà storica ma è un concetto politico che viene creato dai capi politici nazionalisti. La nazione non fa appello alla ragione, ma alle emozioni.

Italia Italia: una nazione che non è mai esistita. Come dice Gentile, La grande Italia, 1997 la Nazione per nascere deve collegarsi alla libertà e al patriottismo.

F. Hayez, I vespri Siciliani, 1822

La Nazione Riprendendo la ricostruzione di Giorgio Candeloro, Storia d’Italia, Gentile individua nell’epoca giacobina il nascere del mito politico dell’italianità. L’unione fra nazione-libertà-incivilimento è la matrice della rivoluzione italiana. fin da dall’inizio dell’’800 cominciò a formarsi fra minoranze di intellettuali una coscienza politica nazionale per impulso della rivoluzione francese. Gentle, La grande Italia, INSERIRE

La Nazione Avvenne allora la trasformazione dell’italianità da mito culturale a mito politico, inteso come volontà di azione politiche per liberare e rigenerare la nazione italiana attraverso la conquista dell’indipendenza e dell’unità. Diverse le interpretazione del mito nazionale dei patrioti, diverse le ideologie cui si ispiravano i patrioti, e diverse le vie da prendere per raggiungere la meta. “Ma tutti i patrioti avrebbero certamente sottoscritto la concezione mazziniana della nazione come comunione di liberi ed uguali affratellati in concordia di lavori verso un unico fine”. Banti, Sublime madre nostra

La Nazione Ciò che accomuna i protagonisti del Risorgimento è che lo stato non poteva non essere il connubio tra nazione e libertà. E che la terza Italia doveva diventare una grande Italia, collocandosi ai primi posti sulla strada della civiltà. Mazzini è il teorico dell’umanità come associazione di nazioni libere e indipendenti, cooperanti per il progresso della civiltà. I popoli nella sua visione sono gli individui nell’umanità e la nazionalità e segno della loro individualità e mallevadoria della loro libertà. La perdita di libertà provoca la morte della nazione

F. Hayez, Melanconia, 1842

Sublime madre nostra Banti sostiene che all’origine del discorso nazionale italiano è la volontà delle elite intellettuali e politiche di mobilitarsi per la libertà e uno stato liberale e per raggiungere questo obiettivo il tema della nazione rappresenta una istanza capace di mobilitare ampi numeri. Non è un discorso internazionalista.

Sublime madre nostra Nell’arco di tempo che va dal 1815 al 1861 una gran parte dell’opinione colta e anche una parte significativa delle classi popolari urbane, viene convinta della bontà dell’idea nazionale, tanto da spingere molti ad unirsi alla Giovine Italai, a partecipare ai tentativi insurrezionali che si susseguono dal 1820-21 in avanti, a gli scontri urbani, alle guerre del 1848-49, ad andare in esilio a partire come volontari nel 1859-60.

Sublime madre nostra Ciò avviene perché i leader intellettuali e politici sanno presentare il discorso nazionale attraverso modalità che comunicative che fanno appello non tanto alla ragione, quanto all’universo pre-razionale delle emozioni. Il che era inevitabile se si voleva coinvolgere nel discorso politico popolazioni analfabete o semianalfabete, e diffondere un discorso politico altamente innovativo e radicalmente eversivo degli assetti politici dominanti.

Sublime madre nostra La realizzazione di una proposta politica che sappia parlare al cuore del “popolo” passa attraverso la formazione di quella che è stata chiamata una “estetica della politica”. Vale a dire una modalità di comunicazione politica sollecitata dalla considerazione che gli strumenti che servono normalmente per lo svago e il piacere intellettuale possono anche riempirsi di messaggi politici senza nulla perdere del loro fascino

Sublime madre nostra In questo senso gli scrittori e i poeti italiani si preoccupano di creare un’arte per il popolo secondo i canoni del romanticismo, vale a dire “un’arte per il più largo numero di persone” Attraverso Ugo Foscolo, Giovanni Berchet, Alessandro Manzoni, Massimo D’Azeglio, Francesco Domenico Guerrazzi, Francesco Hayez, Giuseppe Verdi e molti altri il discorso nazionale può avvalersi di un’estetica della politica che prende forma attraverso romanzi, poesie, drammi, pitture, statue e melodrammi d’ispirazione nazional-patriottica.

Sublime madre nostra Messaggi rivolti prima di tutto a nobili e borghesi. Ma attraverso altri circuiti comunicativi passano anche alle classi popolari urbane, prima di tutto attraverso la propaganda capillare dei militanti delle associazioni mazziniane. A Cominciare dalla Giovine Italia- da porti , università

Sublime madre nostra Banti IL discorso nazionale s’impone in forza del suo eccezionale potere comunicante . Nei meccanismi comunicativi fondamentali del “nazionalismo” egli individua alcune strutture discorsive fondamentali che chiama le figure profonde del discorso nazionale. Figure perché sono immagini, sistemi allegorici, che incorporano valori che si vogliono trasmettere come fondamentali, p. VII A. Banti, Sublime madre nostra,

Sublime madre nostra Profonde, per due motivi 1- perché richiamano fatti primari: nascita/morte, amore/odio, sessualità/riproduzione. 2 perché li elaborano collocandosi in un continuum vecchi di secoli, in qualche caso di millenni (il mito di Roma, il Rinascimento). Da quello spazio vengono recuperate figure di lunga o lunghissima durata, che vengono opportunamente rielaborate dentro un discorso funzionalmente innovativo.

Sublime madre nostra A suo parere nella morfologia del discorso nazionale tre figure profonde sembra abbiano un rilievo fondamentale: 1- la nazione come parentela/famiglia 2 la nazione come comunità sacrificale 3 la nazione come comunità sessuata, funzionalmente distinta, cioè, in due generi diversi, per ruoli, profili e rapporto gerarchico.

La nazione come comunità di discendenza Fondamentale, nella costellazione mitologica nazionale, è la descrizione della nazione come comunità di parentela e di discendenza, dotata di una sua genealogia e di una specificità storica. In questa concezione il nesso biologico tra individui e generazioni diventa un dato essenziale, da qui il ricorso frequente ai termini “sangue” e “lignaggio”

La nazione come comunità di discendenza Da questa connessione deriva un suggestivo sistema linguistico fatto di “madre-patria”, di padri della patria”, “di fratelli d’Italia”, di famiglia, come sinonimo della comunità nazionale nel suo complesso. Ciò significa che l’aspetto costitutivo della comunità nazionale non è tanto la scelta di farne parte operata dal singolo individuo, quanto il suo fato biologico, il suo nascere all’interno dell’una e dell’altra comunità nazionale, e quindi il suo appartenere a tale comunità di discendenza, al suo sangue, alla sua terra, al suo destino.

Risorgimento in esilio Isabella, Risorgimento in esilio, La Nazione è internazionalista. Se la Nazione è un obbiettivo, in realtà , almeno per i primi decenni dell’800, i patrioti non sono minimamente nazionalisti. E, in effetti, la nazione è uno dei mezzi per garantire libertà individuale e un sistema liberale. M. Isabella, Risorgimento in esilio,

F. Hayez, I profughi di Parga, 1831. 1819

la rivoluzione americana e francese Mostrano come un territorio comune non sarà ricco e felice se la sua politica e la sua economia dipenderanno da uno stato straniero. Ma ciò non sarà sufficiente se i cittadini non saranno liberi e non parteciperanno alle scelte della nazione- Il governo dal basso.

La patria libera di liberi cittadini è ciò che si vuole. Parole d’ordini comuni Richiamo alle Costituzioni sperimentate Ma anche la circolazione di idee e di uomini, attraverso l’esilio Isabella intende mostrare come gli esuli italiano furono influenzati e influenzarono le idee liberal-democratiche negli anni 20 e 30 dell’800.

Risorgimento in esilio Mostra come gli esuli italiani parteciparono alla rivoluzione spagnola e la lotta per l’indipendenza in Grecia, e in America Latina, che portò alla liberazione dal dominio spagnolo e alla nascita di Argentina, Cile, Colombia, Bolivia, Venezuela, Messico. Ma non tanto e non solo la partecipazione Rfisica di italiani, che si ebbe soprattutto nella lotta per l’indipendenza greca, quanto la loro presenza nella discussione che in Europa suscitavano le vicende e le idee che si confrontavano in e intorno a queste esperienze. Isabella, Risorgimento in esilio,

Risorgimento in esilio Le idee che i liberali di questi decenni sostenevano erano prima di tutto il diritto dei popoli ad un governo liberale, democratico, rappresentativo, di eletti dal popolo- prima di tutto veramente- che come insegnava l’inglese Jeremy Bentham, presente sempre in questi dibattiti, e nella raccolta di fondi a favore dei combattenti, ciò assicurava il maggior grado di felicità e di soddisfazione ai cittadini.

Risorgimento in esilio Secondo, che un ordinamento costituzionale- Lafayette come personaggio simbolo- non può non avere un carattere anche nazionale, vale a dire non può essere imposto da una potenza esterna che fa i propri interessi- un’antica madrepatria, un impero “straniero”. Ma in questi primi due decenni questo aspetto appare a Isabella ancora un po’ indefinito. Quello che si sta elaborando è un concetto cosmopolita di libertà, piuttosto che o prima che di nazione

Risorgimento in esilio Anche se dei tre esempi “rivoluzionari”., 2 fanno riferimento a lotte per l’indipendenza:America Latina e Grecia, e solo uno, quello spagnolo si svolge all’interno di un’entità statuale, nazionale preesistente,,la cui popolazione aveva fra l’altro strenuamente combattuto la presenza francese ai tempi di Napoleone, Quindi rivoluzione che punta ad una trasformazione del sistema e delle istituzioni di governo

Risorgimento in esilio Le Cortes si erano riunite a Cadice nel 1810, e i suoi deputati avevano lasciato in eredità ai rivoluzionari del 1820 votano una costituzione democratica basata sulla sovranità popolare e un programma che comprendeva l’abolizione del feudalesimo e la vendita delle proprietà ecclesiastiche.

Risorgimento in esilio Il periodo dell’occupazione francese aveva lasciato in eredità alla generazione del 1820 una nuova forma di patriottismo, ispirata appunto alla ribellione del popolo spagnolo che era insorto e aveva scatenato la guerriglia contro l’invasore. Tuttavia, l’inaugurazione del breve regime costituzionale- dovuta al pronunciamento di Riego- militare, capitano- presentò aspetti originali. Diede avvio a uno sviluppo senza precedenti della sfera pubblica e a uno spettacolare aumento della produzione e diffusione di materiale stampato. .

Grecia La rivoluzione spagnola del 1821 fornisce il modello costituzionale . Grecia: La Grecia, il filoellenismo italiano si fondava non tanto e non solo sull’antica Grecia, ma sulla “fratellanza mediterranea”, SU UNA QUALCHE SOMIGLIANZA DI STORIA E DI CONDIZIONI ATTUALI, NON A CASO I GRECI OCCIDENTALI AVEVANO passato parte della loro vita in Italia.

Filoellenismo L’invenzione dell’idea della fratellanza rese il filoellenismo italiano diverso da ogni altra variante europea. Essa può essere considerata anche parte della strategia adottata dagli esuli italiani per conferire legittimità alla propria causa e rafforzare le proprie ragioni appoggiando il patriottismo greco. Santorre di Santarosa come icona condivisa.

Risorgimento in esilio Ma ancor prima della sua morte i patrioti italiani avevano scelto di enfatizzare gli elementi che accumunavano i due paesi. Il rapporto speciale fra l’Italia e la Grecia, e l’interpretazione della causa greca come un’estensione di quella italiana,. Da questo filoellenismo italiano Isabella trae alcune considerazioni, riguardo alla “storia del nazionalismo”..

Risorgimento in esilio Gli storici del nazionalismo hanno enfatizzato identità, secondo stereotipi etnici e razziali, escluso chi non vi corrispondeva dalla nazione, dando ad essa carattere esclusivo e intollerante. Banti ha sottolineato come i termini familiari sottintendano il rifiuto dello straniero, che minaccia la purezza identitaria, I romanzi risorgimentali condannano qualsiasi contatto dell’eroina, simbolo della patria, con lo straniero

Risorgimento in esilio Tuttavia il discorso filoellenico mostra che ai legami familiari si fece ricorso anche per descrivere la solidarietà con altre nazioni, come la Grecia, considerandole sorelle, e i cittadini fratelli, e madri. Le due rappresentazioni metaforiche coesistono. Nel discorso patriottico degli esuli si può ritenere che il tema della solidarietà prevalesse su quello dell’ostilità

Risorgimento in esilio Infine, il caso del filoellenismo degli esuli ci ricorda che il romanticismo non produsse soltanto concetti di patria di natura emotiva Quello che per Isabella dunque caratterizza gli anni 20 e 30 dell’800 è la nascita di un’Internazionale Liberale.

Risorgimento in esilio Il linguaggio liberale e patriottico circolò grazie alla nascita di società patriottiche e di circoli militanti all’interno dei quali si potevano discutere apertamente i programmi politici e l’opera del governo, e alla creazione di società segrete, come quella dei comuneros

Risorgimento in esilio Esuli in Inghilterra: Foscolo,Pecchio, Santarosa, Salfi Discutono sul ruolo della nobiltà. Alcuni ne sottolinea l’importanza stabilizzatrice. Altri ne giudicano esaurito il ruolo di controllo della monarchia, e la ritengono un ostacolo al progresso. Il ruolo dei partiti. Tra i liberali continentali non avevano buona stampa.