FORTIC - PERCORSO FORMATIVO B

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FORTIC - PERCORSO FORMATIVO B

SCOPO DEL MODULO Far comprendere: qual è l’impatto delle TIC sulla propria disciplina e sulla sua didattica; come possono essere utilizzati gli strumenti informatici per facilitare e migliorare lo studio della disciplina; come individuare, scegliere e usare il software didattico disponibile e quali risorse di rete sono rilevanti per l’apprendimento della disciplina.

Attività di laboratorio A- Attività con i browser A1 - Esploro l'interfaccia di KIWE A2 - Seleziono un bacino di siti per integrare un progetto didattico A3 - Vado in Chat, tranquillamente (KIWE) A4 - Costruisco la My Home Page con Kiddonet.com B. Attività con motori di ricerca e portali B1 - Mini "Trivial Pursuit" digitale B2 - Gadgets, giù da me! B3 - Usare una scheda di ricerca avanzata Spunti di riflessione: Quali delle attività svolte hai trovato più interessanti? Perché Quali invece meno significative? Perché? Quali tra gli obiettivi proposti ti sono sembrati più importanti? Perché? Quali obiettivi ti sono parsi poco importanti? Perché? Che cosa riproporresti ai tuoi colleghi? Con quali modifiche? Che cosa riproporresti ai tuoi allievi? Con quali modifiche? Delinea un quadro delle attività con Internet che proporresti ai tuoi bambini. Delinea un percorso ipotetico di attività con Internet per tutto il tuo ciclo di scuola (materna o elementare). Link a Punto Edu - Internet per bambini a cura di Marco Guastavigna - La riforma del diritto societario a cura di Carlo Aime (AEEE) - Misurare l’usabilità per le scuole elementari a cura di Nicoletta Di Blas e Luca Triacca - I motori di ricerca a cura di Roberto Trinchero - Misurare l’usabilità per le scuole medie e superiori a cura di Nicoletta Di Blas e Luca Triacca

Cosa cambia un ambiente formativo in cui si fa uso delle TIC? 3.1.1. TIC e discipline Cosa cambia un ambiente formativo in cui si fa uso delle TIC? insegnante allievo computer Superamento del rapporto comunicativo a due docente-allievo (emittente-ricevente) che si trasforma in un rapporto educativo a tre insegnante-macchina-allievo L’approccio metodologico alla disciplina, non cambia il curricolo Il ruolo del docente che diventa tutor-facilitatore del processo di apprendimento dell’allievo La modalità dell’apprendimento dell’allievo Le forme di cooperazione tra gli allievi La nuova modalità di reperimento delle informazioni La possibilità di usare codici comunicativi diversi (multimedialità)

Il computer può essere utilizzato: Come tutor (insegnante, tutore) 3.2.1. Uso di strumenti informatici nella didattica della propria disciplina Nel programmare attività formative relative alla propria disciplina che prevedono l’uso delle TIC si deve tener conto delle diverse funzioni che può assumere il computer. Gli obiettivi disciplinari vengono raggiunti attraverso uno specifico uso del computer. Il computer può essere utilizzato: Come tutor (insegnante, tutore) Come tool (strumento di lavoro) Come tutee (lavoratore forzato) esercitazione

Il computer come tutor (insegnante, tutore) 3.2.1. Uso di strumenti informatici nella didattica della propria disciplina Il computer come tutor (insegnante, tutore) software tutoriale ed esercitativo in cui vengono presentati dei contenuti e poi delle esercitazioni di verifica software di consultazione multimediale e di navigazione ipermediale che abitua l’alunno ad attività esplorative e di ricerca giochi didattici interattivi di vari livelli che creano ambienti di apprendimento con le caratteristiche divertenti e motivanti del gioco. esempio

Il computer come tool (strumento di lavoro) 3.2.1. Uso di strumenti informatici nella didattica della propria disciplina Il computer come tool (strumento di lavoro) software applicativo (word processor, editor grafici e musicali…) che permette l’uso del computer nella normale attività didattica come strumento per descrivere, relazionare, produrre giornalini scolastici, disegnare, ecc. sistemi-autore che permettono la realizzazione di veri e propri prodotti ipermediali; Internet che, attraverso la comunicazione a distanza, permette sia la ricerca di informazioni, sia la comunicazione. esempio1

Il computer come tutee (lavoratore forzato) 3.2.1. Uso di strumenti informatici nella didattica della propria disciplina Il computer come tutee (lavoratore forzato) linguaggi di programmazione con i quali è l’alunno stesso che impartisce ordini e istruzioni al computer. Il LOGO è l’unico linguaggio pensato e sviluppato per la didattica. Obiettivo di Papert (inventore del LOGO) Non formare dei “programmatori in erba”, Ma utilizzare la programmazione come uno strumento potente per “concepire ed esprimere progetti personali, carichi di significati” Il LOGO è oggi presente in più versioni sempre più multimediali (come Micromondi della Garamond). esempio1 esempio 2

modulo di geografia che fa uso del computer come tutor

modulo di storia che fa uso del computer come tool

modulo di geografia che fa uso del computer come tutee - 1

modulo di geografia che fa uso del computer come tutee - 2

3.2.1. Uso di strumenti informatici nella didattica della propria disciplina Esercitazione 1: sviluppare una unità didattica relativa alla propria disciplina in cui è previsto l’uso di strumenti informatici Esercitazione 2: progettare un itinerario didattico per la realizzazione di un prodotto multimediale di tipo ipertestuale (ipermedia) per un uso del computer come tool (strumento). Nella realizzazione di un ipertesto può confluire un lavoro di ricerca disciplinare o interdisciplinare.

3.3.1. Reperimento dell’informazione sul software didattico Per non perdersi tra le tante proposte dell’editoria elettronica è necessario consultare le fonti principali e più accreditate di informazione sul software didattico disponibile Servizio di Documentazione Software Didattico (a cura del Ministero della Pubblica Istruzione e del CNR) Questo servizio, a cui occorre registrarsi, consente agli insegnanti di accedere a informazioni sui software utilizzabili nella didattica INDIRE (INDIRE–MIUR) Progetto per la certificazione del software didattico. Il sito fornisce l’elenco di un centinaio di software ritenuti validi in quanto giudicati positivamente.. IVANA SACCHI software didattico suddiviso per aree disciplinari costruito da una insegnante di scuola elementare Esercitazione 1: cercare informazioni su alcuni software adatti all’età dei propri alunni e funzionali all’insegnamento della propria disciplina 3.3.1.Reperimento dell’informazione sul SD 3.3.2.Valutazione SD 3.3.3.Scelta del SD 3.3.4.Condizioni e problemi d’uso 3.3.5.La produzione del SD

Comunicazione Navigazione Contenuti 3.3.2. Valutazione SD Comunicazione Navigazione ANIMAZIONI non fastidiose o lunghe e lente, ma ben integrate a testi e immagini PULSANTI presenza di pulsanti di navigazione semplici da intuire PERCORSI facilità di scelta del percorso, facilità del ritorno indietro, possibilità di orientarsi e non perdersi nell’ipertesto SUONI sottofondi musicali non fastidiosi, testi orali complementari a testi e immagini RICERCA DELL’INFORMAZIONE facilità di accesso all’informazione TESTI Buona impaginazione e buon aspetto grafico del testo, stile adatto all’età, correttezza scientifica, presenza di link Contenuti INTERFACCIA Adatta all’utente, presenza di icone chiare e intuitive, grafica generale attraente, presenza di pulsanti semplici per una facile navigazione USO DELL’INFORMAZIONE possibilità di usare testi o immagini o suoni per documenti propri COMPRENSIONE presenza di mappe e di un glossario, presenza di schemi o altro per facilitare la comprensione INTERATTIVITA’ l’utente può scegliere vari percorsi, l’utente può interagire con il software, azioni semplici ed intuitive INFORMAZIONI adatte all’età dell’utente, correttezza scientifica IMMAGINI Buona qualità dell’immagine per aspetto grafico e buon uso dell’immagine MULTIMEDIALITA’ – IPERTESTUALITA’ INTERATTIVITA’ – TRASFORMABILITA’ esercitazione 3.3.1.Reperimento dell’informazione sul SD 3.3.2.Valutazione SD 3.3.3.Scelta del SD 3.3.4.Condizioni e problemi d’uso 3.3.5.La produzione del SD

3.3.2. Valutazione SD Esercitazione 1: esaminare un software didattico e valutarne la qualità Approfondimenti: la C.M. n.908 del 23/12/1997 fornisce indicazioni di valutazione del software didattico alle scuole e agli insegnanti impegnati nel Programma di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche. Il sito dell’INDIRE offre un servizio di valutazione del software didattico per aiutare a scegliere tra le tante proposte dell’editoria elettronica, offrendo un “bollino di qualità” ai software valutati positivamente. Scheda di valutazione 3.3.1.Reperimento dell’informazione sul SD 3.3.2.Valutazione SD 3.3.3.Scelta del SD 3.3.4.Condizioni e problemi d’uso 3.3.5.La produzione del SD

il destinatario (età e maturazione dell’alunno/i utente del software) 3.3.3. Scelta del SD Una volta individuata una serie di software didattici validi, l’insegnante deve saper scegliere, volta per volta, quello che più si adatta alle esigenze formative della classe concreta in cui si trova ad operare, considerando: il destinatario (età e maturazione dell’alunno/i utente del software) gli obiettivi disciplinari che si intendono raggiungere attraverso l’uso del software il contesto d’uso (numero di alunni, ambiente, disponibilità di attrezzature) Va considerato che un software non ha una sola modalità d’uso. La strategia didattica non è una caratteristica del software ma dell’uso che ne viene fatto. La creatività dell’insegnante può portare all’uso del software con modalità o scopi differenti da quelli per cui era stato progettato. Il tutto deve essere guidato dalla competenza metodologico-didattica dell’insegnante. 3.3.1.Reperimento dell’informazione sul SD 3.3.2.Valutazione SD 3.3.3.Scelta del SD 3.3.4.Condizioni e problemi d’uso 3.3.5.La produzione del SD

3.3.4. Condizioni e problemi di uso Prima di utilizzare un determinato software didattico è necessario fare alcune considerazioni riguardo sia gli aspetti tecnici, sia la modalità di uso con gli alunni: Ci sono problemi tecnici riguardo all’uso e all’installazione del software? Esiste un numero di copie del software sufficiente per le varie postazioni? Il software è in multilicenza? E’ installato sulle diverse postazioni? Il software deve essere usato individualmente, da un gruppo di alunni o dall’intera classe? Gli alunni devono lavorare in un clima di collaborazione? Gli alunni devono usare il software da soli o con la guida dell’insegnante? Quale deve essere il ruolo del docente? 3.3.1.Reperimento dell’informazione sul SD 3.3.2.Valutazione SD 3.3.3.Scelta del SD 3.3.4.Condizioni e problemi d’uso 3.3.5.La produzione del SD

3.3.5. La produzione del SD Nonostante la produzione del software didattico sia varia ed abbondante, spesso l’insegnante si accorge di aver bisogno di un software a sua misura, o meglio, a misura dei suoi alunni. Non rimane che rimboccarsi le maniche e mettersi a lavorare: produrre in prima persona software didattico. Possibili strumenti da utilizzare: Power Point che consente di realizzare presentazioni multimediali attraverso diapositive in successione o in forma ipertestuale Sistemi-autore che per la loro facilità d’uso consentono di realizzare dei veri e propri prodotti ipermediali Linguaggi di programmazione (per chi vuole andare sul difficile) come il DHTML che permette di realizzare dei giochi didattici interattivi o vere e proprie verifiche Esercitazione 1: provare a ipotizzare la realizzazione di un prodotto multimediale ipertestuale direttamente utilizzabile dai propri alunni per la propria disciplina, progettandone la struttura e scegliendo lo strumento tecnico per realizzarlo. 3.3.1.Reperimento dell’informazione sul SD 3.3.2.Valutazione SD 3.3.3.Scelta del SD 3.3.4.Condizioni e problemi d’uso 3.3.5.La produzione del SD

selezionare quelli più idonei 3.4.1. Siti web principali L’uso delle risorse di rete può facilitare lo studio delle discipline. Internet rappresenta una infinita risorsa di materiale da utilizzare per la didattica. Può essere utile che l’insegnante abbia una lista di siti di utilità didattica suddivisi per disciplina da usare nelle attività di apprendimento. Per far questo è necessario: ricercare vari siti di interesse per la didattica della propria disciplina (attraverso i motori di ricerca o alcuni siti didattici) selezionare quelli più idonei creare un archivio di siti preferiti da consultare quando occorre Esercitazione 1: ricercare alcuni siti di interesse per la didattica della propria disciplina e inserirli nei preferiti. I siti possono anche essere organizzati in cartelle Esercitazione 2: preparare in Word una scheda di raccolta di siti web utili per uno studio disciplinare con link attivi e una piccola descrizione di ogni sito siti1 siti2 sit3 3.4.1.Siti web principali 3.4.2.Motori di ricerca

Google AltaVista Virgilio Excite Lycos IlTrovatore Yahoo! 4.4.2. Motori di ricerca Internet costituisce una risorsa preziosa e inesauribile per la raccolta di dati (immagini, testi, file sonori, ecc) da utilizzare nelle attività di apprendimento delle varie discipline. Sarebbe auspicabile la costruzione di un archivio multimediale di materiale raccolto dalla rete suddiviso per discipline. Per la ricerca su Internet si utilizzano normalmente i motori di ricerca. Google AltaVista Virgilio Excite Lycos IlTrovatore Yahoo! Digitando nel campo la parola/e su cui si intende effettuare la ricerca. Si ottiene una lista di siti da visitare. Per una ricerca più efficace occorre impostare una ricerca con più termini usando gli operatori boleani: Se vogliamo che entrambe le parole siano presenti nel sito che cerchiamo è necessario farle precedere dal segno + oppure collegarle con l’operatore booleano AND(&) Esempi: +guerra +mondiale (guerra AND mondiale) (guerra & mondiale) Se vogliamo che sia presente una parola ma non l’altra è necessario far precedere dal segno – la parola che non si desidera oppure collegarle con l’operatore booleano AND NOT (!) Esempi: +hotel – pensioni (hotel AND NOT pensioni) ( hotel ! Pensioni) Esercitazione 1: ricercare con un motore di ricerca alcuni argomenti riguardanti la propria disciplina sperimentando anche una ricerca con più termini 3.4.1.Siti web principali 3.4.2.Motori di ricerca

TEORIA DEL RIMBALZO ELASTICO COME SI MISURANO I TERREMOTI I TERREMOTI NEI MITI CICLO SISMICO L’UOMO E I TERREMOTI TEORIA DEL RIMBALZO ELASTICO PREVENZIONE IPOCENTRO EPICENTRO TERREMOTI PREVISIONE ONDE S COME SI MISURANO I TERREMOTI ONDE SISMICHE ONDE P ONDE L SCALA RICHTER SCALA MERCALLI

Multimedialita’ di Power Point POTENZIALITA’ PER IL DOCENTE POTENZIALITA’ NELLA SCUOLA DI BASE (Scrittura – Ggeometria – Disegno) POTENZIALITA’ NELLA SCUOLA DI BASE E SUPERIORE ( Costruzione e potenziamento del metodo di studio) VANTAGGI GENERALI RISCHI CORRETTIVI

Multimedialita’ di Power Point Ambito didattico (docente): supporto alla lezione tradizionale: introduzione all’argomento revisione individuale di un argomento secondo il proprio ritmo di lavoro differenziazione dei carichi di lavoro (mediante la funzione “nascondi diapositive”) sintesi finale

Potenzialità dell’applicazione nella scuola di base per disegnare permette di lavorare sulla differenza degli spessori; mette a disposizione linee e forme che possono muoversi e ruotare liberamente sulla pagina; le forme si possono assemblare per generare nuove forme; fornire la percezione del contorno e del riempimento di vuoti e pieni per lo studio della geometria composizione di figure geometriche mediante spostamento delle linee sul piano e riempimento a colore delle diverse superfici (perimetro/area); sovrapposizione e confronto di forme e dimensioni diverse; possibilità di creare forme regolari con il tasto SCHIFT; generazione di figure derivanti dall’incrocio di linee per la scrittura visualizzazione automatica dell’intera pagina e impostazione di caratteri di grandi dimensioni; le animazioni permettono di rinforzare concettualizzazioni spazio/temporali, passaggi visivi dal semplice al complesso e di costruire gerarchie di concetti; la strutturazione di sequenze temporali

Potenzialità dell’applicazione nella scuola di base e superiore costruzione e potenziamento del metodo di studio sviluppare e potenziare la capacità di strutturare e gerarchizzare, anche in forma grafica, le informazioni per comunicarle con efficacia sviluppare e potenziare la capacità di valutazione e scelta critica mediante la possibilità di continua revisione della impaginazione ricollocando e ridimensionando gli elementi grafico testuali e di animazione la localizzazione di contenuti su pagine separate facilita il passaggio dal particolare alla visione d’insieme e facilita la costruzione di percorsi ipertestuali facilita l’individuazione dei nodi e consente la creazione di collegamenti con modalità diverse interne ed esterne al prodotto induce a comunicare contenuti in modo essenziale evidenziando priorità mediante artifici tipografici poiché richiede un adeguamento della comunicazione, che produce una rielaborazione e una ristrutturazione delle conoscenze e delle relazioni acquisite attraverso altri codici (testo, lezione frontale) permettendo un approfondimento e la metabolizzazione di contenuti e collegamenti

interfaccia amichevole facilita l’autonomia e la collaborazione Vantaggi generali semplicità d’uso consente tempi d’apprendimento brevi, apprendimento cooperativo e relazione tra pari interfaccia amichevole facilita l’autonomia e la collaborazione diffusione molto diffuso nelle scuole e a casa, incentiva il lavoro extrascolastico flessibilità è possibile un uso ludico/creativo che stimola abilità personali, gratifica e motiva al lavoro è possibile integrare alla presentazione note con indicazioni di lavoro personalizzate

animazione prevalente sui contenuti a scapito degli apprendimenti Rischi animazione prevalente sui contenuti a scapito degli apprendimenti investimento eccessivo di tempo per la cura di dettagli non particolarmente significativi (sfondi, suoni, colori, ecc.) convenzionalità dell’enfatizzazione dei significati banalità, mancanza di corrispondenza tra qualità della comunicazione e della grafica uso di P.P. come Word Processor per mancanza di essenzialità

definire le consegne stabilendo i tempi a disposizione per il lavoro; Qualche correttivo definire le consegne stabilendo i tempi a disposizione per il lavoro; privilegiare la fase di progettazione dell’ipertesto su supporto cartaceo per la definizione di nodi e collegamenti; riflessione specifica sulle caratteristiche comunicative del software per l’integrazione dei codici.