ALLA CONOSCENZA FORMALE PROGETTO EST DALL’ESPERIENZA ALLA CONOSCENZA FORMALE Prof.ssa Elisabetta Nigris Università di Milano Bicocca Elisabetta Nigris
12 Febbraio 2007: SEMINARIO DI LAVORO PROGETTO EST DIVERSI GRADI DI ASSIMILAZIONE DEL SAPERE (G. De Vecchi, Aiutare ad apprendere, La Nuova Italia, Firenze, 1998, P. 141) : RIPETERE UN SAPERE APPLICARE IL SAPERE IN SITUAZIONI GIA’ ANALIZZATE IN CLASSE UTILIZZARE UN SAPERE in una nuova situazione quando l’insegnante me lo chiede UTILIZZARE UN SAPERE in una nuova situazione senza che mi venga richiesto e riesco a risolvere la situazione con quello che so so attivare il mio sapere che è diventato una nuova capacita’ so analizzare ciò che mi ha permesso di riconoscere la situazione come ho fatto a far funzionare il mio sapere Elisabetta Nigris
MODELLO DIDATTICO COSTRUTTIVISTA 12 Febbraio 2007: SEMINARIO DI LAVORO PROGETTO EST MODELLO DIDATTICO COSTRUTTIVISTA PARTIRE DA DOVE I SOGGETTI SONO (Comenio,Rousseau,Piaget) agganciando il già noto collegando all’esperienza personale alle preconoscenze alle preconfezioni INVERTIRE MODELLO TEORIA-REALTÀ (Dewey) partendo dall’analisi della realtà, dall’esperienza, che sia un’esperienza “reale e genuina” 3. COSTRUZIONE DELLA CONOSCENZA COSTITUISCE UN PROCESSO SOCIALE: (psicologia sociale, costruttivismo-interazionista) ruolo del gruppo dei pari ruolo dell’interazione con i discenti :osservazione processi socio-cognitivi ruolo dell’adulto : facilitatore e non dispensatore/trasmettitore di conoscenza predefinita e indiscutibile Elisabetta Nigris
12 Febbraio 2007: SEMINARIO DI LAVORO PROGETTO EST Secondo Siegal e Peterson, quando si presenta un compito ad un allievo bisognerebbe chiedersi: Quali conoscenze ha l’allievo? Quali conoscenze del l’allievo implica il compito assegnato Quale relazione ha con le esperienze e i saperi dell’allievo Perché scegliamo certe domande e non altre Una storia e non un’altra Quali significati e relazioni si stanno costruendo nel momento del colloquio Elisabetta Nigris
12 Febbraio 2007: SEMINARIO DI LAVORO PROGETTO EST QUALI ESPERIENZE PER QUALE APPRENDIMENTO? Esiste un solo modo di intendere l’esperienza? Quale il ruolo dell’esperienza nell’apprendimento? Quando un’esperienza si può definire un’esperienza educativa? Come scegliere e predisporre l’esperienza? Elisabetta Nigris
12 Febbraio 2007: SEMINARIO DI LAVORO PROGETTO EST ESPERIENZA NON È BUONA IN SÉ ma si può rivelare addirittura DISEDUCATIVA nei casi in cui: (DEWEY, Esperienza e educazione, pp. 11-12) limita il campo delle future esperienze, provocando irrigidimenti, aumentando gli automatismi e passività, a fronte di un apparente beneficio immediato non produce o stimola connessioni con la realtà del soggetto, provocando disorientamento e dispersione dell’attenzione, invece che facilitare la sedimentazione della conoscenza si rivela così stantia e noiosa da rendere i ragazzi inetti alle idee, annientando l’entusiasmo e il desiderio di conoscere si presenta come estranea alle situazioni della vita del ragazzo e del mondo, provocando addirittura allontanamento dalla conoscenza. Elisabetta Nigris
Claparede distingue due tipi di attività 12 Febbraio 2007: SEMINARIO DI LAVORO PROGETTO EST Claparede distingue due tipi di attività ATTIVITA’ che corrisponde ad un bisogno/interesse/desiderio (già presente nel bambino o che intendiamo suscitare) ATTIVITA’ legata alla mera esecuzione che richiede un esercizio della disciplina esteriore e non l’interiorizzazione concettuale Elisabetta Nigris
12 Febbraio 2007: SEMINARIO DI LAVORO PROGETTO EST LEONT’EV A.N. Leont’ev, Attività, coscienza, personalità, Giunti Barbera, Firenze, 1975-77, p. 67-68 L’attività non è una reazione, né un insieme di reazioni, ma un sistema che ha una sua struttura, i suoi passaggi, le sue trasformazioni interne e un suo sviluppo Pone al docente il problema di definire la struttura dell’attività da proporre, nelle sue articolazioni e nell’intrecciarsi dei diversi livelli gerarchici rispetto alla concettualizzazione a cui si tende. Elisabetta Nigris
“Situazione-problema” 12 Febbraio 2007: SEMINARIO DI LAVORO PROGETTO EST “Situazione-problema” “Situazione enigma” (P. Merieu) provoca un conflitto cognitivo attraverso un ostacolo riguarda un ambito del sapere o dell’esperienza personale che siano per qualche aspetto familiari ai discenti suscita dubbi e domande e chiede di formularle in modo chiaro apre ad ipotesi e percorsi cognitivi differenziati Elisabetta Nigris
DEWEY La riflessione sull’esperienza avviene attraverso: 12 Febbraio 2007: SEMINARIO DI LAVORO PROGETTO EST DEWEY (Come pensiamo) La riflessione sull’esperienza avviene attraverso: la presa di coscienza del dubbio la formulazione di una previsione congetturale un esame analitico della situazione una conseguente elaborazione delle ipotesi cercando una formulazione accurata decisione dell’azione conseguente Elisabetta Nigris
12 Febbraio 2007: SEMINARIO DI LAVORO PROGETTO EST Dalla sua pratica del “fare scienza” con i bambini, Angelo Rimondi ci ricorda che “il contatto primordiale con le cose, con i corpi, con se stessi, un contatto che amava lo sguazzare, lo schizzare, l’inzaccherarsi, l’infangarsi, il rotolare, l’arrampicarsi e restare sospesi a altalenare, il tenersi in equilibrio, il cadere fino a farsi proprio male…dietro a cerchioni delle biciclette … fino a scoprire le bue, il sangue la pelle che si strappa, …e a portare quelle garze, quelle fasciature, quei cerotti che potevano essere soltanto fra di noi, il simbolo di una impresa eroica e avventurosa…che ci insegnava a fare i ‘dottori’, gli osservatori minuziosi delle loro grandezze, delle loro dimensioni … perché poi era nel confronto di quelle misure che si saliva di prestigio e allora bisognava imparare a guardare le forme, le crescite, le maturazioni, il pus, le guarigioni e tutti i dettagli”. Elisabetta Nigris