L’Azienda Bianco ci ospita

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Transcript della presentazione:

L’Azienda Bianco ci ospita Un pomeriggio in tartufaia L’Azienda Bianco ci ospita Classe 2^A Novembre 2011

L’Azienda Bianco ci ospita L’azienda Bianco si occupa da tre generazioni della produzione del vino e dei tartufi, mantenendo il massimo rispetto per l’ambiente impiegato per la raccolta e tentando di creare l’ecosistema più favorevole alla crescita dei tartufi stessi. Si impegna inoltre a svolgere un’ attività di sensibilizzazione verso la natura e il rispetto per essa presentando a comitive e scolaresche la propria attività.

http://www.divinointartufi.it/

Un pomeriggio in Tartufaia Nel pomeriggio del giorno 23 novembre 2011, noi, ragazzi della 2°A, siamo andati all'azienda vitivinicola Bianco ,che ci ha ospitati con generosità e accoglienza. Ci accompagnavano i professori Brumana, Marcelli, Merante. Ospiti d’eccezione: il Preside, professor Fagnola e il Guardiaparco Francesco Ravetti.

Un pomeriggio in Tartufaia Giunti in tartufaia il signor Giampiero, esperto “trifolau”, ci ha raccontato come può essere l’ambiente in cui cresce un tartufo e molte curiosità sulla sua ricerca in compagnia del cane .

Un pomeriggio in Tartufaia Successivamente Andrea ha simulato la ricerca del tartufo… In realtà ne ha trovati ben sei!

Un pomeriggio in Tartufaia Il pomeriggio si è concluso con una generosa e sostanziosa merenda.

Prima dell’uscita …

Che cos’è una tartufaia? la tartufaia è un ambiente in cui ci sono specie arboree come pioppi, faggi, salici, noccioli, querce ..., che, grazie alle loro radici, vivono in simbiosi con particolari funghi ipogei,comunemente chiamatiTARTUFI

IL TARTUFO : che cos'è ? I tartufi sono funghi ipogei, ossia nascono e vivono sotto terra. Appartengono alla famiglia delleTuberaceae, classe degli Ascomiceti. Crescono spontaneamente nel terreno, in simbiosi con le radici di alcuni alberi. Tuber magnatum Pico

Da chi può essere praticata la ricerca del tartufo? La ricerca del tartufo, può essere praticata soltanto dalle persone, di età non inferiore ai 14 anni, che possiedono il tesserino di idoneità. http://www.regione.piemonte.it/montagna/altre/idoneita.htm

Dopo l’uscita … Come si svolge la raccolta del tartufo

LA RACCOLTA del tartufo: i materiali necessari Zappettino per non danneggiare il tartufo Museruola per il cane ( per evitare bocconi avvelenati) Crocchette da usare come premio al cane Abbigliamento adeguato Bastone

LA RACCOLTA DEL TARTUFO: le fasi Il cane perlustra il territorio Individua l’odore del tartufo Inizia a scavare Il padrone interviene con lo zappettino Estrae accuratamente il tartufo Lo pulisce con apposito spazzolino Chiude la buca

La ricerca di un tartufo .. in diretta

Dopo l’uscita … Come può essere una tartufaia

Tartufaia naturale Questo è un tipico esempio di un ambiente dove il tartufo cresce spontaneamente, senza l’intervento dell’uomo. È caratterizzato dalla disetaneità e la varietà degli alberi e dall’assenza di segni di infiltrazione antropica.

Tartufaia artificiale Questo è invece un ambiente nel quale la crescita del tartufo è controllata dall’uomo. Gli alberi sono coetanei, di una stessa o poche specie, e quindi hanno forma e grandezza simili e una disposizione regolare. Gli alberi presenti sono per la maggior parte micorizzati. La micorizzazione è una tecnica di coltivazione che consiste nel far attaccare l‘apparato radicale della pianta da funghi che creano con essa una situazione di simbiosi, con uno scambio reciproco: il fungo trae dall'apparato radicale della pianta sostanze nutrienti, mentre la pianta riceve dal fungo acqua e sostanze minerali che ne favoriscono l' accrescimento. Il complesso simbiontico pianta-fungo che viene a crearsi è detto micorriza. Questa tecnica viene anche sperimentata artificialmente per incrementare la produzione di tartufi.

Dopo l’uscita … A proposito della tartufaia visitata …

La tartufaia dell’Azienda Bianco

La tartufaia dell’Azienda Bianco La tartufaia ha un estensione pari, circa, alla metà di un campo da calcio. Confina da un lato con un noccioleto, limitato da una recinzione a rete, e dal lato opposto con una stradina sterrata. L’area è aperta con alcuni gruppi di alberi che a occhio coprono il 40% dell’area stessa. Gli alberi sono di diverse specie: querce (rovere), tigli, pioppi, salici, betulle. Alcuni di essi sono stati messi a dimora dai proprietari dell’azienda per favorire la crescita del tartufo. A terra è presente una spessa lettiera, priva, però,di rami o di altri materiali organici ingombranti. Il terreno è piuttosto morbido ma, probabilmente, poco argilloso (impermeabile) perché privo di pozzanghere, nonostante le abbondanti piogge dei giorni precedenti la nostra visita.

La tartufaia dell’Azienda Bianco

PERCHE’ parzialmente ANTROPICA? Decisione dei proprietari nella parziale scelta e messa a dimora delle piante. Presenza di cartelli di divieto che delimitano e proteggono l’area. Pulizia costante del terreno superficiale Quale CRITERIO di protezione ambientale? In un parco il criterio è di proteggere un intero ecosistema (bosco). Nella tartufaia è di proteggere e potenziare un elemento, il tartufo. Tuttavia anche per tutelare il tartufo è necessario salvaguardare l’ambiente in cui esso cresce.

UN AMBIENTE TUTELATO : in che modo? “Pulizia” costante del territorio. Tecnica precisa di estrazione del tartufo. Cartelli di divieto di accesso. Chiusura della buca dopo l’estrazione del tartufo.

Dopo l’uscita … Emozioni, curiosità …

In Tartufaia con Taison L’uscita in tartufaia è stata l’occasione per incontrare un bellissimo cane,Taison, che ha 8 anni e, da 6 mesi circa, va alla ricerca del tartufo con il suo padrone, Andrea. La stragrande maggioranza della nostra classe è stata colpita soprattutto dal rapporto tra cane padrone. Per stabilire un rapporto del genere ci vuole tanto impegno, grande addestramento e una armonia che li lega. Quando il cane fiutava il tartufo e incominciava a scavare, Andrea accorreva per aiutarlo nella sua impresa. E appena il fungo spuntava, il suo giovane padrone,come segno di vittoria, gli dava dei croccantini. Invece, quando Taison non collaborava nella ricerca, Andrea, lo spronava a cercare.

Il rapporto cane-padrone La ricerca del tartufo è affidata all’uomo che individua l’ambiente con le giuste piante e al cane che fiutando il terreno, individua il tartufo. Il cane è l’animale più adatto alla ricerca del tartufo grazie al rapporto d’amicizia e alla capacità di collaborare con il padrone, anche se alcune volte l’istinto dell’animale prevale,infatti, anche per questo, il cane viene portato sovente nella tartufaia di notte, quando ci sono meno distrazioni

Il cane fiuta … Andrea accorre …

Il bello … … della diretta!

Ecco alcune razze di cani adatti alla ricerca del tartufo: Labrador Pointer Lagotto Border Collie Spinone italiano

LABRADOR Cane di buon carattere, facile all’addestramento, non molto agile, ma grande nuotatore, è anche dotato di un ottimo fiuto. Per questo motivo il Labrador o un suo meticcio, viene sempre più frequentemente addestrato alla ricerca del tartufo, con ottimi risultati.

POINTER Il Pointer, cane intelligente, agile e dotato di buon fiuto, è adatto oltre che alla caccia alla ricerca del tartufo. Ancor più abili in questa attività sono gli incroci fra Pointer e altre razze, in particolare con il Labrador.

Lagotto E' un cane specializzato nella ricerca del tartufo su qualsiasi tipo di terreno; unica razza riconosciuta con questa attitudine. Il Lagotto è particolarmente simpatico per il suo aspetto riccioluto, tanto da sembrare un agnellino e si può definire il cane da tartufo per eccellenza. Il suo punto critico è il mantello che raccoglie vegetali secchi e fango e in estate viene tosato; Il lagotto può essere impiegato nella cerca di ogni varietà di tartufi. Taglia media. Lavora con passione ed efficienza, sfruttando la sua innata attitudine alla cerca e l'eccellente olfatto.

Border Collie E' un cane paratore di greggi, grande protagonista in agilità. E’ l'unico cane che usa orecchie, naso e occhi e queste sensibilità lo rendono un cane da trattare con intelligenza e rispetto. In Francia è sempre fra i primi nel campionato nazionale ricerca tartufi.

GRIFFONE A PELO DURO (Spinone italiano) E' fra i migliori cani continentali da ferma. Il suo mantello roano argenteo a pelo forte lo rende adatto ad ogni clima e ad ogni ambiente. La sua barba è una difesa contro l'attacco della vipera. Il pelo lo protegge anche dall'acqua e dal gelo La sua cerca sistematica lo rende il miglior cane da tartufo bianco. Carattere socievole, docile e paziente. Adatto alla caccia su tutti i terreni, resistentissimo alla fatica, entra con disinvoltura nei rovi e nell'acqua fredda, ha spiccate attitudini al trotto ampio e veloce ed è naturalmente un ottimo riportatore.

Fonti Esperienza vissuta e documentata Fascicolo dell’azienda Wikipedia Google maps