Le piante carnivore dell’orto botanico

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Le piante carnivore dell’orto botanico

Caratteri generali Le piante carnivore dell’Orto Botanico sono situate alla destra della palma di Goethe, in una piccola serra. La sistemazione in una serra permette di ricreare l’habitat naturale, che è tropicale/equatoriale quindi: Elevata temperatura Elevate umidità Suoli carenti di azoto

Perché sono dette carnivore Queste piante hanno sviluppato un particolare dispositivo per catturare e digerire piccole prede animali (specialmente insetti), con le quali esse migliorano o completano la loro nutrizione. Questo sistema serve per ricavare l’azoto (contenuto nelle loro prede) necessario a far fronte alla carenza di questo elemento nei terreni che le ospitano. Le piante carnivore sono comunque in grado di fotosintetizzare.

Come si nutrono Le trappole variano sia nella forma che nella grandezza, e sono suddivise in due gruppi: Passive (più primitive) usano metodi ingegnosi per sedurre le loro vittime come una colorazione molto intensa e dalla strana forma del pistillo. Non sono dotate di movimenti propri. (ad esempio Sarracenia L. e Nepenthes L.). Attive (più evolute) dotate di movimenti che assicurano la cattura della preda (ad esempio Pinguicula L., Drosera L., Dionaceae Ellis).

Dionaea ellis

Serracenia indietro

Sarracenia L. Tipica del nord America, con fiori profumati e piegati verso il basso. Le sue trappole passive sono una profonda modificazione delle foglie che formano un tubo con una forma molto slanciata (ascidio). In natura la pianta raggiunge 70-80 cm d'altezza. Il fiore perde rapidamente I petali gialli. È una pianta estremamente resistente e cresce bene a temperatura ambiente e alla luce diretta del sole. Bisogna annaffiarla molto in estate e pochissimo in inverno. Il fiore è molto particolare perchè è fatto in modo da non poter essere autofecondato, soltanto gli insetti provenienti da un altro fiore possono fecondarlo effettuando un'impollinazione incrociata.

Drosera

Nepenthes

Nepenthes L. Questa pianta proviene dalle Isole Filippine, dalla Malesia e dal Borneo. È una pianta presente negli altopiani boschivi asiatici caratterizzati da temperature calde e molto umide. Questa pianta ha foglie color verde brillante e lucide, alle cui estremità si formano i caratteristici ascidi (le sacche carnivore) dalla colorazione verde-rossastra.

Drosera L. È originaria della città del capo (Sudafrica). Grazie alle sue dimensioni, la facilità di coltivazione e la copiosa produzione di semi, è divenuta una delle specie più comuni di drosera. Produce foglie a forma lineare, lunghe fino a 15 cm e larghe 1 cm; è ricoperta di tentacoli vivacemente colorati che presentano gocce di colla alle loro estremità. Quando l'insetto viene catturato, la foglia si arrotola per aiutare le ghiandole digestive perchè sono situate nella parte centrale della foglia. Al termine del processo digestivo la foglia si srotola, ma se l'insetto è di grandi dimensioni (e non una preda abituale come una zanzara o una mosca) la foglia si secca e muore e viene subito sostituita da una nuova.

Dionaea Ellis È l'unica specie del genere ed è originaria degli Stati Uniti d‘America (Carolina del Nord e del Sud). Darwin la soprannominò “la pianta più spettacolare del mondo”, ed in effetti è forse la pianta che cattura più facilmente l'immaginario collettivo. Grazie alle sue capacità di compiere rapidi movimenti e la forma delle foglie, che ricordano una bocca piena di denti acuminati, è facilmente associabile ad un mostro leggendario. E’ una piccola pianta erbacea con foglie disposte a rosetta attorno ad un punto centrale. Misura sui 10-14 cm di altezza quando è adulta (ci vuole tantissimo tempo per farla diventare adulta) . Fiorisce tra maggio e giugno con un fiore lungo 20-30 cm con fiori bianchi a grappolo. La pianta si sviluppa tra marzo e ottobre, da novembre a febbraio è in un periodo di dormienza.