PROGETTO GIOCHIAMO A PARLARE ASILO NIDO, UNO SPAZIO PER GIOCARE,ASCOLTARE E PARLARE Relazione di approfondimento di: Aleardi Anna, Braguzzi Stefano, Persico.

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PROGETTO GIOCHIAMO A PARLARE ASILO NIDO, UNO SPAZIO PER GIOCARE,ASCOLTARE E PARLARE Relazione di approfondimento di: Aleardi Anna, Braguzzi Stefano, Persico Helen, Storchi Alice Psicologia dei disturbi dell'apprendimento

INTRODUZIONE METODI DINDAGINE Osservazioni dirette longitudinali nellambiente familiare Tecniche sperimentali: input al soggetto Somministrazione di tests (questa metodologia presenta diversi limiti) Psicologia dei disturbi dell'apprendimento Potenzialità intrinseche del bambino Modo di analisi degli elementi linguistici del bambino Stimoli ambientali esterni Acquisizione del linguaggio Primi anni di vita bambino deve sentire bisogno di parlare !

PROGETTO GIOCHIAMO A PARLARE Psicologia dei disturbi dell'apprendimento con incontri di formazione con laboratori linguistici con incontri e test LUOGO DEL PROGETTO: Asili Nido di Roma SOGGETTI PROMOTORI: Istituto di Psicologia Asili Nido Ulss DURATA: 2 anni DESTINATARI: Educatori degli asili nido coinvolti Bambini (entro i 3 anni di età) Famiglie bambini OBIETTIVI: Prevenzione e riconoscimento dei ritardi o disturbi della comunicazione e del linguaggio dei bambini Formazione/aggiornamento degli educatori STRUMENTO DI OSSERVAZIONE Questionario Primo Vocabolario del Bambino

LASILO NIDO GIOCO SIMBOLICO NARRAZIONE FONOLOGIA Psicologia dei disturbi dell'apprendimento gruppi di 5-6 bambini creazione del pensiero astratto, immaginazione e creatività sviluppo del linguaggio,del sistema cognitivo e delle strategie metacognitive per labilità di lettura rinforzare le conoscenze dei suoni,del linguaggio e delle regole fonologiche Attivazione di laboratori linguistici Vengono sviluppati:

CONCLUSIONI LIMITI DEL PROGETTOPUNTI DI FORZA Strutture inadeguate e mancanti di materiale didattico Educatore spesso lasciato solo nellaffrontare i genitori. Elaborazione di nuovi strumenti per lo studio dei ritardi Costruzione di un nuovo database degli indicatori precoci Creazione di una rete di contatto tra strutture educative e sociosanitarie Psicologia dei disturbi dell'apprendimento COMMENTI Lo sviluppo e il riconoscimento di ritardo o disturbi del linguaggio sono temi non ancora pienamente affrontati negli asili nido È ancora complicato trovare negli asili nido dei progetti concreti su questi tipi di problemi Cè la mancanza di un lavoro sistemico tra gli educatori del nido e la famiglia

APPROFONDIMENTO Psicologia dei disturbi dell'apprendimento Età in mesi AmbienteComportamento delladultoComportamenti sollecitati nel bambino 6-12-angolo « morbido » -zone delle «routines» -rapporto individualizzato -condivisione dellattenzione -rispondere alle richieste del bambino come se fossero intenzionali -uso di un linguaggio appropriato -stimolare la produzione verbale -uso convenzionale di pianto, sorriso, vocalizzi -dichiarazione e richiesta non linguistica -prime parole - olofrasi (composte da solo una parola) zone delle «routine» -angoli strutturati (della cucina,della lettura, etc. -denominare gli oggetti e mostrare/descrivere la loro funzione -rispondere alle richieste gestuali del bambino -descrizione /commento delle azioni compiute da bambino e adulto -stimolare la produzione verbale -indicazione e denominazione di oggetti di uso comune -uso della parola al posto del gesto -olofrasi angoli strutturati (della cucina,della lettura, etc. -zone delle «routines» -stimolare luso contestuale del linguaggio, parlando di cose assenti -descrivere/commentare le azioni e gli stati danimo -uso non contestuale del linguaggio (riferito a oggetti non presenti o immagini) -frasi di due o più parole -ampliamento del vocabolario angolo della lettura -esperienze di piccolo gruppo allinterno o allesterno del nido -zone delle «routines» -stimolare la capacità di rievocazione e di uso del linguaggio attraverso il racconto di storie e di episodi relativi allesperienza del bambino e del gruppo -produzione di frasi complesse e uso dei verbi -ampliamento del vocabolario -uso non contestuale del linguaggio (situazione non presenti,passate o future) -ricostruzione di una storia attraverso il commento delle immagini -descrizione linguistica dei propri stati danimo

SVILUPPO LINGUAGGIO obiettiviItinerario metodologicoPista didatticaValutazione 1. Riconoscere e nominare oggetti e utensili presenti in cucina (piatto, forchetta,tazza, cucchiaio,coltello, bicchiere, padella, colapasta, terrina, stampo, budino, tegame, grembiule e tovaglia) 1.a. Viene raccontata la prima parte della favola Salatino e Dolcino inventata dalle educatrici 1.b. Le educatrici presentano i personaggi della favola realizzati a pupazzo 1.c. Costruzione in ludoteca di 6 puzzle relativi a 6 oggetti da cucina 1.a.1..In grande gruppo i bambini seduti sul tappeto ascoltano il racconto della favola 1.b.1. I bambini in piccolo gruppo riascoltano la favola drammatizzata con due pupazzi che utilizzano gli oggetti della cucina in modo fantastico. I bambini giocano ad imitare le azioni di Salatino e Dolcino 1.c.1. I bambini in piccolo gruppo giocano con i puzzle ricostruendo gli oggetti della cucina Valutazione formativa Riconoscere: si pongono su un tavolo oggetti della cucina ed altri oggetti. Si nominano oggetti della cucina e si chiede al bambino di portare loggetto corrispondente su un altro tavolo. Nominare: gioco del «come si chiama». Le educatrici chiedono ai bambini di verbalizzare il termine corrispondente agli utensili specificati nellobiettivo. 2. Porre in relazione gli oggetti della cucina con le loro funzioni duso (bicchiere, posata, piatto, tegame). 2.a. Si racconta la seconda parte della favola in cui i personaggi utilizzano gli utensili secondo le loro funzioni duso. 2.b. Si gioca a fare la pappa. 2.a.1 Conversazione libera dei bambini sulla seconda parte della favola. 2.b.1. I bambini giocano a preparare da mangiare per Salatino e Dolcino e per altre bambole utilizzandogli utensili, la pasta cruda e altri alimenti per lo scopo 3. Sapere collocare gli utensili nellangolo della cucina 3.a. Le educatrici tolgono dalla cucina tutti gli utensili e li nascondono in sezione 3.b. Le educatrici chiedono ai bambini di riordinare i materiali utilizzati nelle attività di gioco per abituarli a sistemare gli utensili nellangolo della cucina. 3.a.1. I bambini trovano langolo della cucina vuoto. Si racconta che Salatino e Dolcino hanno fatto uno scherzo e nascosto tutti gli utensili. I bambini cercano per la sezione gli oggetti per poi riporli sulle mensole dellangolo cucina. 3.b.1. Tutti i giorni prima del pasto si riordina la sezione. 4. Sapere raccontare le azioni svolte dai personaggi della favola. 4.a. Costruzione di un libro di legno in ludoteca. Utilizzo del libro per il racconto della favola. 4.b. Le educatrici stimolano i bambini a verbalizzare le immagini viste. Uso del registratore per riascoltare le conversazioni dei bambini. 4.a.1. I bambini in grande gruppo verbalizzano le immagini spiegando le azioni principali dei due personaggi. 4.b.1. Ogni bambino racconta agli altri la storia di Salatino e Dolcino utilizzando le immagini del libro. Valutazione sommativa Si verificano gli obiettivi 2,3,4 con un gioco di gruppo. Vengono proiettate diapositive relative ai giochi svolti nellangolo cucina. I bambini descrivono le immagini e raccontano alle educatrici la storia di Salatino e Dolcino