SILSIS UNIVERSITA’ di PAVIA LABORATORIO DIDATTICO DELLE SCIENZE SPERIMENTALI A0 60 I anno I semestre Docente A. Colli Materiale di lavoro ad uso interno.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
LE RAGIONI DEL SEMINARIO
Advertisements

I METODI DIDATTICI Non esiste “il” metodo perfetto. Un metodo è buono
La mediazione didattica in Storia
Dalle discipline alle competenze di cittadinanza
La costruzione e lo sviluppo delle competenze a scuola Prof. Losito
Modalità di applicazione del CL Group Investigazion Modalità di applicazione del CL Group Investigazion.
QUALITÀ VISIBILI ED INVISIBILI:
Verifiche e Valutazione Strategia metodologica. Una strategia metodologica La valutazione deve essere formativa utilizza principi valutativi oggettivi.
La ricerca guidata in Internet
RiCreARe Validazione sul campo Autori: G.Gagliardo, V.Mercuri, M.Saitta 4°CTP LUIGI DI LIEGRO ROMA INVALSI Roma 12 Febbraio 2013.
didattica orientativa
DIFFICOLTA’ DEL LINGUAGGIO
Programmazione per Obiettivi
ambiente educativo di apprendimento
Gli Apprendimenti come si realizzano e cosa producono.
Università della Calabria Corso di laurea: Scienze della Formazione Primaria anno accademico Dr. Mario Malizia TEORIA E METODI DI PROGETTAZIONE.
Scuola Secondaria di Primo Grado
1.Affermare una nuova consapevolezza del mangiare sano ai fini di una sicurezza della salute 2.Conoscere, leggere, interpretare i modelli di consumi forniti.
AIF – ANISN - DDSCI MIGLIORAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI DI BASE MODULO SCIENZE 10 marzo 2006.
PROGETTO DI EDUCAZIONE SCIENTIFICA
SILSIS UNIVERSITA’ di PAVIA LABORATORIO DIDATTICO DELLE SCIENZE SPERIMENTALI A0 60 I anno I semestre QUARTO E QUINTO INCONTRO Docente A. Colli Materiale.
La costruzione e lo sviluppo delle competenze a scuola
Relazione finale gruppo verticale sull’energia
ISTITUTI COMPRENSIVI DI MAJANO E DI FAGAGNA
Il modello formativo dei progetti PON docenti
4^ - 5^ scuola primaria 1^-2^-3^scuola secondaria di primo grado
La valutazione del rendimento scolastico degli studenti: metodi e strumenti Bruno Losito Università Roma Tre Terni, 2 Settembre 2009.
PIANO NAZIONALE I. S. S. Presidio Provincia di Pescara.
2002-Materiali prodotti dalla prof.ssa Brunella Pellegrini LE CHAT TELEMATICHE IDEA BASE E UNO SPAZIO CONDIVISO DI COMUNICAZIONE, DOVE IL MESSAGGIO DI.
Il concetto di competenza nella scuola dell’infanzia alla luce delle Nuove Indicazioni per il Curricolo Maila Pentucci.
Piano ISS Insegnare Scienze Sperimentali Ministero della Pubblica Istruzione Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia.
Progetto di Formazione
La motivazione scolastica nel curricolo di scuola.
Lorganizzazione non è mai neutra È specchio di unidea specifica di scuola Deve essere funzionale: nessuna organizzazione è valida in assoluto ogni organizzazione.
© All Rights Reserved Lindbergh 2004 Pavarin Scorzoni
LE MAPPE PER INSEGNARE.
Organizzazione del curricolo e opportunità di apprendimento
LEGGERE LE INDICAZIONI PER
A.N.C.E.I. - Formazione e Ricerca -
Differenziare in ambito matematico
Le caratteristiche fondamentali del Cooperative Learning
Problem Solving: capacità di risolvere problemi
LA CONTINUITA’ EDUCATIVA E DIDATTICA
La verifica e valutazione di un progetto. Partiamo dalla definizione di valutazione un concetto complicato… ma di fondamentale buon senso.
ROVIGO 29 – 30 settembre 2014 Elaborazione di Simulazioni di Seconde Prove relative agli Esami di Stato a conclusione del primo quinquennio.
OCSe-PISA e Veneto. PISA Programme for International Student Assessment ): fu avviato nel 1997 da parte dei paesi aderenti all’OCSE.
PERCORSO EDUCATIVO E DIDATTICO
MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO PROGETTI DI FORMAZIONE E RICERCA
COOPERATIVE LEARNING Gruppo 5:
1 PRIMA SCIENZA PONTEDERA 4 DICEMBRE 2014 PROGETTAZIONE E DOCUMENTAZIONE DEL PERCORSO Cristina Duranti.
PROPOSTA DI PROGETTO PER L’ANNO SCOLASTICO A SCUOLA DI BENESSERE Io e l’AMBIENTE Il paesaggio come specchio della salute.
Grottaferrata 24 marzo 2015 Esami di Stato a conclusione del primo quinquennio di applicazione delle Indicazioni Nazionali Gestire il cambiamento.
Alfabetizzazione in chimica nella Scuola Primaria
IL FARE E IL SAPER FARE CIO’ CHE DEVE ESSERE INSEGNATO VIENE SCELTO E DEFINITO DALL’ISTITUZIONE ALLA QUALE E’ AFFIDATO IL COMPITO DI TRASMETTERE CONOSCENZE.
ISTITUTO COMPRENSVO DI ALI’ TERME POF
Didattica della lettura Prof. Giovanni Moretti
Perché le TIC nella Didattica
SFP – a.a. 2007/08DIDATTICA GENERALE MARIO CASTOLDIVALUTAZIONE – PAROLE CHIAVE RACCOLTA DATI CRITERI DI GIUDIZIO ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO “La valutazione.
PRESENTAZIONE CORSO: Modulo “Analisi Controllo Qualita’” CI “ENOLOGIA GENERALE Docente: Marcello Mascini Il Docente e' disponibile.
MASTER DSA LUMSA 6 settembre 2012
PROGETTO “DIRITTI A SCUOLA” 2011/2012 Progetto A –ambito linguistico Progetto A –ambito linguistico laboratorio di animazione alla lettura “Pinocchio,che.
Workshop n. 3 Dalla comprensione del manuale di storia alla produzione del testo storico A cura di Paolo Coppari e Maria Catia Sampaolesi.
“Metodologie operative e spunti di riflessione” C entro T erritoriale per l’ I nclusione Verdellino Formazione docenti marzo 2016.
Piano Lauree Scientifiche I laboratori di autovalutazione per gli studenti per le aree di Chimica, Fisica e Matematica Stefania De Stefano Dipartimento.
La collaborazione fra pari nel recupero di competenze in matematica: il ruolo della riflessione metacognitiva Aosta, 8 aprile 2011 Angela Pesci Dipartimento.
Docente diritti a scuola: BROCCA SILVIA COD. POR DS12LE156 TIPO:B MODULO 2 (CLASSI 1^B - 2^B - 3^B)
LETTURA DI UNA FONTE ICONOGRAFICA ALUNNI CLASSI 1 A / 1 B SCUOLA PRIMARIA I.C. “ E. PATTI “ - TRECASTAGNI A.S 2015/16 INS.TE TUCCIO FRANCESCA.
Unità di apprendimento
SIRQ Scuole in Rete per la Qualità FLIPPED CLASSROOM.
RACCOLTA DATI CRITERI DI GIUDIZIO ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO “La valutazione consiste in un duplice processo di rappresentazione, il cui punto di partenza.
Transcript della presentazione:

SILSIS UNIVERSITA’ di PAVIA LABORATORIO DIDATTICO DELLE SCIENZE SPERIMENTALI A0 60 I anno I semestre Docente A. Colli Materiale di lavoro ad uso interno dei tirocinanti SILSIS Alcune parti potrebbero provenire da fonti non citate Mi scuso per eventuali errori ortografico o di sintassi

QUARTO INCONTRO 15 febbraio Esposizione da parte di corsisti della loro “Analisi di un progetto”. ALTRE STRATEGIE per un apprendimento significativo: DIDATTICHE “COLLABORATIVE” L’uscita didattica ed il laboratorio una strategia peculiare delle discipline scientifiche Le intelligenze multiple Come fare a rendersi conto se l’alunno ha imparato? Questionari, discussioni, verifiche formative e sommative

ECOLOGIA IL FIUME UN ESEMPIO DI PERCORSO 1 ora: questionario iniziale con domande aperte 2 ore: discussione con gli alunni delle risposte date loro al questionario iniziale 3 ore: lezioni teoriche 1 ora: lezione dialogata usando diapositive in PowerPoint, 1 ora: lezione con l’aiuto di un esperto sull’importanza di un corso d’acqua e lo studio della sua funzionalità L3 ore aboratorio attivo presso il fiume Vernavola (PV) con la collaborazione del prof. Sconfietti e costruzione dell’IFF grazie ad una scheda compilata dagli alunni. 1 ora: verifica finale con domande chiuse e aperte 1 ora: discussione in classe delle risposte alla verifica

CONCETTI L’ecosistema e la sua complessità popolazione comunità nicchia ecologica habitat biodiversità produttori, consumatori e decompositori la rete alimentare successioni primarie e secondarie il ciclo del carbonio

Come si nutrono le piante? Alcune piante riescono a vivere nel deserto dove può non piovere per molti anni. Come te lo spieghi? In un prato ideale ci sono: vegetazione che copre il terreno, muffe, batteri e animaletti detritivori che decompongono i resti di animali e piante, lepri che mangiano l’erba, volpi che mangiano le lepri etc. Cosa succederebbe se l’erba del prato seccasse? e se non ci fossero più volpi o lepri? Cosa succederebbe se mancassero gli organismi detritivori? In un bosco naturale si spezza un ramo e cade in terra. Cosa trovi dopo: un anno, 10, 100? Motiva la risposta. Alcune piante che condividono lo stesso ambiente con molte altre producono delle sostanze chimiche che limitano la crescita delle piante vicine. Come te lo spieghi? Se si taglia un bosco e si lascia il luogo incustodito cosa ti aspetti che ci sia dopo: un anno, 10, 100? Secondo te le risaie pavesi sono sempre esistite? motiva la risposta. Secondo te come si fa dall’Europa a capire che la foresta amazzonica (che si trova in Sud America) si sta riducendo? Nel deserto del Sahara sono stati ritrovati disegni preistorici che ritraggono uomini che cacciano nella savana. Come te lo spieghi?

POSSIBILI OSTACOLI QUALI STRATEGIE?

PROGETTI… PROGETTI ANCHE IN LINGUE STRANIERE CLIL POSSIBILITA

Apprendimento cooperativo Studio di casi http://ublib.buffalo.edu/libraries/projects/cases/case.html http://www.sciencemag.org/feature/data/150essay.shl Problem solving Didattica laboratoriale e “narrativa” Dalla rete http://www.anisn.it/scuola/didattica/ascensione/Ascensione%20commento.htm http://www.anisn.it/scuola/terremoti/index.htm

APPRENDERE AD INSEGNARE IN MODO COOPERATIVO COOPERATIVE LEARNING APPRENDERE AD INSEGNARE IN MODO COOPERATIVO

I GRUPPI COOPERATIVI SI CARATTERIZZANO PER ESSERE

IL DOCENTE: DEFINISCE I CONCETTI STRUTTURANTI VERIFICA “COSA SANNO GLI ALUNNI” ORGANIZZA I GRUPPI STRUTTURA LE FASI DIDATTICHE STABILISCE I CRITERI DI VERIFICA ORGANIZZA TEMPI E SPAZI

FASE 1 (10 minuti) PRESENTAZIONE DEL LAVORO ALLA CLASSE CONSEGNA DEI COMPITI INDIVIDUALI DEFINIZIONI DEI COMPORTAMENTI

FASE 2 (5 minuti) LAVORO INDIVIDUALE ELABORAZIONE DI UNA IDEA ELABORAZIONE DI UNA PROPOSTA

FASE 3 (5/10 minuti) LAVORO IN COPPIA CORREZIONE VICENDEVOLE DEFINIZIONE DEI PROBLEMI ELABORAZIONE DI UNA SOLUZIONE SODDISFACENTE

FASE 4 (30 minuti) LAVORO IN GRUPPO definizione dei ruoli discussione sulle soluzioni trovate nella fase precedente elaborazione della soluzione in gruppo

FASE 5 (10/15 minuti) PRESENTAZIONE Preparazione della presentazione in ogni gruppo Esposizione dei lavori

Riflessione di gruppo sul lavoro svolto FASE 6 (10 minuti) Riflessione di gruppo sul lavoro svolto Feed-back sul percorso compiuto Rinforzo positivo sui comportamenti efficaci osservati Proposta di un compito relativo al problema risolto

FASE 7 (20 minuti) LAVORO DI GRUPPO Discussione comune sul problema posto Elaborazione di una soluzione accettata da tutti Verifica che tutti abbiano compreso le motivazioni della soluzione

FASE 8 (20 minuti) REPORTING Presentazione dei lavori L’insegnante raccoglie le varie soluzioni Fornisce il feed-back a quanto svolto

FASE 9 (ad libitum) VALUTAZIONE Verifica individuale attraverso schede di lavoro simili a quelle utilizzate nell’attività di gruppo Valutazione del lavoro di gruppo assegnando punteggi

PRO CONTRO Molti significativi apprendimenti e comprensioni profonde derivano da conversazioni, dibattiti . Il tradizionale contesto educativo istituzionale rende difficile creare validi gruppi di collaborazione. Può aiutare a sviluppare abilità di problem solving, perché permette di interiorizzare i processi cognitivi impliciti nell'interazione e nella comunicazione. Può essere difficile costringere e mantenere valide discussioni di gruppo costruttive. Permette di condividere prospettive diverse, obbliga a esplicitare e comunicare le proprie conoscenze e idee agli altri, oralmente o per iscritto. Anche in situazioni in cui il team work e la collaborazione sono accettati, l'esperienza di lavorare e di apprendere in gruppo può essere vista come dispendiosa, frustrante in termini di tempo e conflittuale. Il fatto di sentirsi parte di un gruppo può avere un alto valore motivante   In molte attività si richiede di lavorare in gruppo ed il successo dell'attività dipende soprattutto dalla collaborazione con i colleghi. Fuori delle agenzie educative molti apprendimenti sono il frutto di informali interazioni di gruppo e del supporto offerto dai pari e dai colleghi.

BUONE PRATICHE http://gold.indire.it/nazionale/archivio/index.php?action=read_esperienza&id_esperienza=BDP-GOLD0000000000197E71 La generazione spontanea della vita: educazione alle scienze e approccio sperimentale P. MARTINETTI Liceo scientifico VIA MONTELLO, N.29 e-mail: liceo.martinetti@libero.it Comune: CALUSO prof . Maria Grazia Gillone La generazione spontanea della vita" è l'argomento utilizzato per proporre attività di insegnamento che aiutino gli allievi a comprendere come lavorano gli scienziati, lavoro che è caratterizzato da un "approccio scientifico", che consiste nell'interrogare la natura organizzando sperimentazioni nel corso delle quali essi intervengono su fenomeni o processi per saggiare l'accettabilità delle proprie congetture interpretative. I problemi che gli studiosi si posero nel corso dei secoli possono essere utilizzati come "situazioni problematiche" da proporre agli allievi, in modo che questi possano diventare "attori" del processo di apprendimento. DOCUMENTO 1 (da scaricare) DOCUMENTO 2 (da scaricare)

… l'insegnamento della scienza non è più l'esposizione di un unico punto di vista, quello degli scienziati odierni, ma diventa un confronto tra parecchi punti di vista, compresi quelli degli allievi; in altre parole, le idee degli scienziati del passato e quelle degli allievi attuali sono messe sullo stesso piano. Tale passaggio ad una pluralità di spiegazioni possibili dei fenomeni studiati presenta un innegabile vantaggio a livello educativo. Infatti, questa strategia didattica è focalizzata non tanto sulla «trasmissione», da parte degli insegnanti, dei «prodotti» della scienza, quanto piuttosto sulla comprensione della «spiegazione concettuale» e sulla sua giustificazione. Detto in altri termini, nell'approccio costruttivista e cognitivista all'apprendimento/insegnamento delle scienze, lo scopo non è tanto trasmettere agli allievi concetti e modelli mediante definizioni, quanto piuttosto fare in modo che siano consapevoli dei problemi che hanno portato gli scienziati a proporre concetti e modelli e dei modi di ragionare con i quali hanno giustificato queste loro proposte. In questo modo si favorisce non soltanto l'apprendimento della scienza, ma anche l'apprendimento a proposito della scienza, in quanto gli allievi devono affrontare interrogativi sul «come si forma il sapere scientifico» e sul «come scegliere tra punti di vista diversi». DESCRIZIONE DELL’ESPERIENZA (da scaricare)

DOMANDE, DOMANDE LA SCIENZA E’ ANCHE NARRAZIONE? RACCONTI TEATRO

E PER SAPERE SE IL TUTTO HA AVUTO SUCCESSO VERIFICHE VALUTAZIONE http://www.edscuola.it/archivio/valutazione.html INDAGINE PISA http://www.edscuola.it/archivio/norme/varie/pisa_2003.pdf

La valutazione può essere: . http://www.univirtual.it/corsi/fino2001_I/miche/04.htm la valutazione La valutazione, finalizzata all'analisi della qualità, dell'adeguatezza e dell'efficacia di un processo formativo. Operazioni della valutazione possono essere l'accertamento, la verifica, il monitoraggio La valutazione può essere: - formativa, con funzioni di tipo diagnostico, orientativo e di correzione; si effettua durante l'apprendimento e ha lo scopo, da una parte, di definire il punto di partenza (diagnosi dei requisiti) per la programmazione didattica, dall'altra, di conoscere e far capire allo studente la sua situazione - sommativa, per accertare la situazione finale; inevitabilmente tende ad assumere una funzione "fiscale" e si conclude con la formulazione di un voto o di un giudizio. In alcuni modelli può accertare la padronanza (Mastery Learning). Quella quantitativa tende ad effettuare una misura "oggettiva" mediante valutazioni docimologiche rigorose Quella qualitativa usa invece un approccio olistico e induttivo: tiene perciò più conto dell'individuo rispetto a quella quantitativa.

La verifica dell'apprendimento è, contemporaneamente, anche verifica dell'insegnamento ed è più efficace ed utile se è di tipo formativo, poiché permette un progressivo e continuo affinamento della didattica. La verifica si può effettuare mediante relazioni sugli esperimenti, prove oggettive e strutturate, saggi pratici e, soprattutto, attraverso il colloquio continuo fra docente e studenti. In particolare si possono proporre relazioni scritte (rapporti), domande aperte, domande strutturate e problemi, ma anche test a scelta multipla, vero/falso, a completamento, a correlazione, ecc. I test, dal punto di vista della valutazione, hanno caratteristiche di oggettività decisamente superiori e possono essere gestiti anche da un computer; tuttavia essi hanno il difetto di non considerare l'individuo e le sue competenze che non siano quelle esaminate direttamente E ANCORA…. RIPROPORRE IL QUESTIONARIO INIZIALE REALIZZARE MAPPE ALL’ INIZIO, IN ITINERE; ALLA FINE DI UN PERCORSO E CONFRONTARLE

PER ESAME scegliere un “tema” individuare i concetti indispensabili preparare una mappa “esperta” preparare un miniquestionario o predisporre una strategia per analizzare “cosa sanno già gli alunni” e quali eventuali misconoscenze hanno ipotizzare alcuni possibili “ostacoli” scegliere strategie opportune per superarli (almeno tre) sviluppare almeno un laboratorio con scheda per l’insegnante, scheda per l’alunno, condizioni di fattibilità, metodo di verifica preparare una possibile verifica formativa e una sommativi Esaminare criticamente un progetto relativo all’insegnamento delle scienze. (per l’orale) CONSEGNA ITINERARIO DIDATTICO il Durante l’esame orale sarà discusso l’ITINERARIO DIDATTICO (il perché della scelta, tipo di scuola, esportabilità, condizioni di fattibilità, eventuali vincoli, innovazione ) ed illustrato il progetto