1 Il riordino dellistruzione tecnica e il miglioramento della qualità organizzativa e didattica Arduino Salatin Iprase del Trentino Rete Qualità e Istruzione.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Colle Val DElsa Il nuovo professionale e la didattica delle competenze.
Advertisements

ISTITUTI TECNICI (LINEE GUIDA - d.P.R. 15 marzo 2010, articolo 8, comma 3) Il metodo e i temi per la discussione (in presenza e a distanza) *** Il metodo.
M A C E D O N I O M E L L O N I I S T I T U T O T E C N I C O C O M M E R C I A L E RIORDINO DEGLI ISTITUTI TECNICI D.P.R. 15 marzo 2010, n. 88 Art. 8,
Il nuovo obbligo di istruzione
OBBLIGO SCOLASTICO ASSI CULTURALI.
LA Qualità d’Aula e il SIMUCENTER CAMPANIA
L’istruzione, la crisi ed il mercato del lavoro giovanile
IISS Einaudi – Casaregis – Galilei
Direzione Generale per l'Istruzione e formazione tecnica superiore e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni Le Delivery Unit Delivery Unit.
Lo sviluppo della nuova offerta formativa Prof.ssa Francesca Neiviller
Seminari provinciali informativi sulla riforma
QUADRO DI SINTESI Ministero della Pubblica Istruzione Dipartimento per lIstruzione Direzione Generale per il personale della scuola PROGETTO NAZIONALE.
IL DOCENTE E IL TUTOR Ambra Amerini.
1 LEUROPA DELLISTRUZIONE ROMA, 9 FEBBRAIO UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL FRIULI VENEZIA GIULIA Direzione Generale Regionale.
Piani di studio provinciali per il secondo ciclo incontri territoriali con i docenti del primo biennio settembre 2010 I registro deve essere.
Piani di studio provinciali per il secondo ciclo incontri territoriali con i docenti del primo biennio gruppo ISTITUTI TECNICI settembre 2010.
Piani di studio provinciali per il secondo ciclo Incontri territoriali con i docenti del primo biennio Gruppo LICEI settembre Walter Moro.
Aspetti organizzativi e didattici La documentazione degli istituti tecnici delle Delivery Unit Regionali ITIS Galilei, Roma 26 aprile 2010 Riordino degli.
Caratteri di una formazione diretta allo sviluppo di competenze Michele Pellerey 1Montesilvano 19 marzo 2010.
Vanna Santi -27 ottobre 2010 ISTRUZIONE PROFESSIONALE.
I nuovi Istituti Tecnici MIUR Schema di regolamento recante norme concernenti il riordino degli Istituti Tecnici ai sensi dellarticolo 64, comma 4, del.
“Umanesimo tecnologico e formazione degli orientatori
I.I.S.S. "A. AGHERBINO" a.s LINEE GUIDA PER IL PASSAGGIO AL NUOVO ORDINAMENTO (d.P.R. 15 marzo 2010, n. 87, articolo 8, comma 6) A cura di E.
Come cambia la Scuola Secondaria di 2° Grado (prof.ssa Flavia De Vincenzi) 2009/ Luci ed ombre del nuovo anno scolastico Roma, 8 settembre 2009 ITIS.
LA DIDATTICA PER COMPETENZE Proposta di un nuovo percorso formativo
Qualcosa cambia nella scuola ?
Francesco de Sanctis. Liceo artistico Licei Si parte dalla.s. 2010/11 dalle classi prime e seconde 6 licei a cui vengono ricondotti i 400 indirizzi.
QUADRO DI SINTESI Ministero dell Istruzione Università e Ricerca Dipartimento per lIstruzione Direzione Generale per il personale scolastico Educazione.
REGOLAMENTO RECANTE NORME CONCERNENTI IL RIORDINO DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALI Ai sensi dell'art. 64, comma 4, del decreto legge 25/6/2008, n. 112 Convertito.
1 t Cosa significa mettere lapprendimento al centro del sistema? Presentazione del toolkit di ESU (European Students Union) ed EI.
DIDATTICA PER COMPETENZE
Gli assi culturali, il curricolo e le prove INVALSI
PROGRAMMAZIONE - LICEO DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
1 Servizio programmazione Servizi alla Persona e al cittadino Ufficio Formazione Percorso formativo per i docenti del primo ciclo di istruzione AS
Istituto comprensivo “E.Ventimiglia”
Asse scientifico-tecnologico
LO SCENARIO Grecia che succederà? Effetto domino ?
GOVERNANCE DIPARTIMENTI CTS UFFICIO TECNICO.
AZIONE AMMINISTRATIVA GESTIONE DEL SISTEMA SCOLASTICO SERVIZIO NAZIONALE PER LA QUALITA DELL ISTRUZIONE SVILUPPO DELLE TECNOLOGIE DIDATTICHE - MULTIMEDIALITA.
P.O.F. Collegio Docenti elabora C. dI. adotta I consigli di classe attuano.
IL NUOVO ISTITUTO TECNICO
DIDATTICA LABORATORIALE
UCIIM-SICILIA SISTEMA SCUOLA: TRA TRADIZIONE ED INNOVAZIONE GIACOMO TIMPANARO.
1 MINISTERO DELLISTRUZIONE, DELLUNIVERSITÀ E DELLA RICERCA ISTITUTO DISTRUZIONE SUPERIORE STATALE LEONARDO DA VINCI LE PAROLE CHIAVE DELLA RIORGANIZZAZIONE.
P.E.CU.P. le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere)
Riforma istituti professionali D.P.R. 87/2010
Il futuro dell'istruzione superiore
Il futuro è oggi. Orientare per non disperdere
Laboratorio dell’Istruzione Tecnica e Professionale Presentazione dei lavori dei gruppi.
L’ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE AL CURRICOLO PER COMPETENZE
Rete per la didattica e la formazione IRRE BASILICATA 17 dicembre Scuola, reti, territorio.
AZIONE CHIAVE 2 Cooperazione per l’innovazione e le buone pratiche Partenariati strategici nell’aria dell’educazione, formazione e giovani.
DALL’EUROPA DICEMBRE 2006 RACCOMANDAZIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO
La didattica delle competenze
Linee guida nazionali per l’orientamento permanente
Obiettivi generali del P.o.f Istituto Tecnico Statale “A. Bianchini”
Gli Istituti Tecnici.
Progetto “IT -Implementation of the European Agenda for Adult Learning” 2012 – 2014 Ferrara 14 maggio 2013 Luisa Daniele.
Progettare attività didattiche per competenze
DELIVERY UNIT CAMPANIA. Due obiettivi per l’Europa Tre strumenti per la IFP 1. Realizzare un’economia competitiva basata sulla conoscenza (Lisbona 2000)
Gli Istituti Professionali
Vanna Santi -3 dicembre 2010 ISTRUZIONE PROFESSIONALE.
Progettare per cultura, giovani e sport Il Programma ERASMUS+
La scuola ha un problema solo: i ragazzi che perde Don Milani Titolo.
OBBLIGO DI ISTRUZIONE LINEE GUIDA DEL 27 dicembre 2007 (Attuazione Decreto Ministro della Pubblica Istruzione del 22 agosto 2007, n. 139)‏ Paola Senesi.
L’ESPERIENZA DELLA FORMAZIONE
IL NUOVO ISTITUTO TECNICO Renzo Vanetti IL NUOVO ISTITUTO TECNICO.
PROGETTO PILOTA CIPE REGIONE CALABRIA PIANO DI INFORMAZIONE ISTITUTI di ISTRUZIONE SECONDARIA 1° E 2° GRADO Marzo 2010 DIREZIONE GENERALE PER L’ISTRUZIONE.
Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale Piemonte Direzione Generale Regionale Regione Piemonte Assessorato.
Verso i piani di studio provinciali Intervento di Michele Pellerey Trento 12 febbraio
Transcript della presentazione:

1 Il riordino dellistruzione tecnica e il miglioramento della qualità organizzativa e didattica Arduino Salatin Iprase del Trentino Rete Qualità e Istruzione Tecnica SEMINARIO DI STUDIO DEI RAPPRESENTANTI DELLE DELIVERY UNIT REGIONALI Ischia, 27 settembre 2010

2 Alcuni riferimenti generali per il rinnovo dei curricoli del secondo ciclo

3 Le politiche europee per il cambiamento dei curricoli del secondo ciclo si propongono come obiettivo principale il successo educativo degli studenti favorendo lacquisizione di adeguate competenze: culturali (per lo sviluppo dei saperi fondamentali) professionali (per loccupabilità) sociali (per la formazione alla cittadinanza)

4 Le scuole per il 21° secolo: le otto questioni poste dalla Commissione UE 1. Come organizzare le scuole in modo che possano fornire a tutti gli studenti la serie completa delle competenze di base? 2. Come possono le scuole fornire ai giovani le competenze e la motivazione necessarie a rendere l'apprendimento un'attività permanente? 3. Come possono i sistemi scolastici contribuire ad appoggiare la crescita economica sostenibile a lungo termine in Europa? 4. Come possono i sistemi scolastici soddisfare in modo ottimale la necessità di fornire equità, di tener conto delle diversità culturali e di ridurre l'abbandono scolastico?

5 5. Se le scuole devono soddisfare le esigenze educative di ogni singolo alunno, come si può agire a livello dei programmi, dell'organizzazione scolastica e del ruolo degli insegnanti? 6. Come possono le comunità scolastiche aiutare i giovani a diventare cittadini responsabili, in armonia con valori fondamentali quali la pace e la tolleranza di fronte alle diversità? 7. Come fornire al personale scolastico formazione e sostegno per affrontare i problemi che si presentano? 8. Come possono le comunità scolastiche ricevere la guida e la motivazione necessarie per avere successo? Come possono acquisire la facoltà di evolvere per poter affrontare i cambiamenti a livello delle esigenze e delle domande?

6

7 Alcuni riferimenti specifici seguiti in Italia per gli istituti tecnici

8 Alcuni riferimenti per il riordino dellistruzione tecnica I dispositivi UE di mutuo riconoscimento dei titoli e delle qualificazioni Le indicazioni dellUE in materia di capitale umano, di competitività e di cittadinanza Europa 2020 ITALIA 2020 Il gap di competenze, di saperi e di qualificazioni (New skills for new jobs)

9 Ambiti di intervento del riordino degli istituti tecnici Curricolare Culturale Didattico Organizzativo

10 Le linee guida degli istituti tecnici: 1. Azioni per il passaggio al nuovo ordinamento 1.1.Rendere riconoscibile lidentità degli istituti tecnici Il Quadro di riferimento dellUnione europea Lidentità degli istituti tecnici Il profilo educativo, culturale e professionale (PECUP) 1.2 Innovare lorganizzazione scolastica Autonomia e flessibilità I dipartimenti Il comitato tecnico scientifico Lufficio tecnico 1.3 Motivare gli studenti a costruire il proprio progetto di vita e di lavoro 1.4 Realizzare alleanze formative sul territorio con il mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca 1.5 Progettare e valutare per competenze Insegnare per sviluppare competenze Operare per progetti Valutare le competenze sviluppate

11 Le linee guida degli istituti tecnici: 2. Orientamenti per lorganizzazione del curricolo 2.1 Profili generali Il raccordo tra l area di istruzione generale e larea di indirizzo La formazione tecnologica Il laboratorio come metodologia di apprendimento 2.2 Aspetti trasversali Lintegrazione delle scienze Legalità, cittadinanza e Costituzione La conoscenza dellambiente e del territorio La formazione per la sicurezza 2.3 Aspetti specifici Settore tecnologico: scienze e tecnologie applicate Scienze motorie ALLEGATO A) : declinazione dei risultati di apprendimento in conoscenze e abilità per il primo biennio A.1 Settore economico A.2 Settore tecnologico ALLEGATO B) : glossario

12 Lazione delle Delivery regionali

13 organizzazione didattica Dimensioni sviluppate principalmente dalle Delivery regionali I dipartimenti Il comitato tecnico scientifico Lufficio tecnico Progettare e valutare per competenze Operare per progetti Valutare le competenze Il laboratorio come metodologia di apprendimento

14 Prodotti delle Delivery regionali Innovazione organizzativa (regolamenti Dipartimenti, CTS, Ufficio tecnico) Innovazione didattica (unità di apprendimento prove di valutazione per competenze, modelli di laboratori, …) Sviluppo dei curricoli (schede di progettazione per il raccordo con gli assi culturali obbligo di istruzione, esempi di unità interdisciplinari di scienze integrate,…) Altri interventi (moduli di orientamento, moduli di formazione docenti, …)

15 Per introdurre un bilancio di tale lavoro può essere utile confrontare le risultanze di alcune indagini comparate sui processi di cambiamento nelle scuole del secondo ciclo

16 System/SchoolsResourcesClasses 1.Educational standards 2.School autonomy 3.Institutional differentiation 4.Public/private school 5.School size 6.School admittance policy 1.Number of qualified teachers 2.Physical infrastructures 3.Learning time 4.ICTs 5.Curriculum 1.Size 2.Discipline 3.Student support 4.Pedagogy TeachersStudentsParents 1.salary and working conditions 2.Motivation 3.Education/ development 4.Teachers assessment 1.Motivation 2.Sense of belonging 3.Students assessment 4.Students-teachers relations 1.Expectations 2.Involvement 25 fattori che secondo lOCSE-PISA influenzano la performance scolastica degli studenti Fonte: Bernard Hugonnier, Pisa and the performance of educational systems, in Ricercazione 1 (2009)

17 I 7 fattori che fanno più differenza, secondo lOCSE, sono i seguenti: 1.Educational standards 2.School autonomy 3.Institutional differentiation 4.Learning time 5.Discipline 6.Student support 7.Students-teachers relations

18 Il che significa puntare su: 1.Educational standards 2.School autonomy 3.Institutional differentiation 4.Learning time 5.Discipline 6.Student support 7.Students-teachers relations Curricolo e organizzazione Ambiente educativo di apprendimento didattica

19 Come si sono mosse le Delivery? Attivando processi dal basso di progettualità e sperimentazione negli istituti Coinvolgendo il maggior numero possibile di attori locali, oltre a quelli interni agli istituti Valorizzando le esperienze pregresse degli insegnanti in unottica di innovazione e sviluppo

20 Alcune questioni aperte Come validare i modelli e gli strumenti elaborati (in molti casi manca o è stata appena avviata limplementazione) Come favorire le convergenze tra i vari modelli e strumenti elaborati nelle varie regioni, anche in relazione alle nuove Linee guida del MIUR Come incidere sulla cultura degli insegnanti e diffondere le buone pratiche nel resto degli istituti e nelle altre regioni italiane