Firenze, 13 gennaio
Firenze, 13 gennaio Larchitettura istituzionale dello Stato italiano si sta modificando profondamente in senso federalista. Lattuazione del federalismo dipende dallo sviluppo di forme nuove e più efficienti di amministrazione che hanno come riferimento il livello di governo rappresentato dalle Regioni e dal relativo sistema delle autonomie Locali. Lo spostamento di competenze e risorse pubbliche verso gli Enti più vicini ai cittadini, imprese e territorio valorizza e stimola le capacità di autogoverno e il rapporto tra cittadini e istituzioni. Linee guida per lo sviluppo della Società dellInformazione Una premessa
Firenze, 13 gennaio Unaltra premessa Le.government è una questione politica centrale nel processo di trasformazione federalista della Repubblica –Crescita della consapevolezza degli amministratori pubblici –Riorientamento di risorse finanziarie e risorse umane Dal centro alla periferia Da altre priorità verso linnovazione tecnologica dei servizi della P.A.
Firenze, 13 gennaio Federalismo e collaborazione istituzionale Individuare con chiarezza i ruoli istituzionali nella logica del nuovo Titolo V Autonomie: –Programmazione, realizzazione, governo e gestione delle reti e dei servizi Stato: –Sostegno allo sviluppo e alle pari opportunità –Definizione dei livelli minimi di servizio da garantire sul territorio nazionale –Coordinamento delle grandi reti nazionali e sostegno alla diffusione degli standard
Firenze, 13 gennaio Il sistema delle Autonomie I Comuni front office globale della P.A. Le Province supportino i Comuni –Con interventi infrastrutturali specie a sostegno delle aree deboli (eEurope 2005) –Con una competenza forte di back-office e di assistenza –Stimolando lintegrazione dei servizi –Con interventi di formazione La Regione –Legislazione, standard, programmazione –Grandi interventi improntati al criterio di sussidiarietà
Firenze, 13 gennaio Il modello di e-Toscana Forte logica di piano negli interventi di tutti i soggetti Coinvolgimento sistematico di tutti i livelli istituzionali Equilibrio tra le esigenze specifiche degli Enti Locali ed il ruolo di coordinamento regionale Definizione chiara di linee prioritarie di intervento condivise dallintero sistema delle Autonomie Attivazione di risorse proprie di grande rilievo
Firenze, 13 gennaio Alcuni spunti per il futuro Non un altro piano nazionale, ma piani regionali costruiti secondo la logica della sussidiarietà e della collaborazione istituzionale Ruolo forte della legislazione regionale Leggi nazionali veramente quadro, rispettose degli equilibri di poteri tra centro e periferia Identificazione di alcuni grandi obiettivi a medio termine su cui concentrare interventi straordinari –Banda larga al sistema della P.A. allargata (e in prospettiva come servizio universale) –Rafforzamento delle competenze tecniche della P.A. –Interventi volti a favorire la crescita della capacità di utilizzazione delle tecnologie da parte dei cittadini
Firenze, 13 gennaio Libro dei sogni o obiettivo politico? La capacità reale delle Autonomie locali di realizzare questi obiettivi è a rischio: –Gli stanziamenti dello Stato per le.government sono misera cosa nel 2003 –I vincoli del patto di stabilità per gli EE. LL. riducono fortemente la capacità di spesa nellinnovazione tecnologica –Misure come il blocco del turn-over rendono problematica lacquisizione di nuove professionalità strategiche Se linnovazione è una priorità nazionale alle Autonomie si deve permettere di perseguirla –Piano pluriennale di interventi straordinari dello Stato –Svincolo delle iniziative di e.government delle Autonomie dal patto di stabilità