Le tre dimensioni della conoscenza

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Le tre dimensioni della conoscenza L’apprendimento intenzionale

Le tre dimensioni della conoscenza Habermas nella “Teoria dell’azione comunicativa” (1984,1987), descrive tre dimensioni della conoscenza, che Mezirow utilizza nella formulazione della teoria trasformativa. Le tre aree d’interesse cognitivo sono l’area tecnica, pratica ed emancipatoria, rispettivamente relazionate all’apprendimento strumentale , comunicativo ed a quello emancipativo. In tutti e tre i casi l’apprendimento è intenzionale anche se gli apprendimenti sono soggetti a condizionamenti sociali e culturali.

Il contesto sociolinguistico dell’apprendimento trasformativo L’azione comunicativa si verifica tutte le volte che un soggetto animato da specifiche finalità comunica con un’altra persona per arrivare ad un’intesa sul significato di un’esperienza comune, in modo che i due possano coordinare le loro azioni nel perseguimento dei rispettivi fini. Raggiungere un’intesa è la finalità implicita dell’azione comunicativa.

Il contesto sociolinguistico dell’apprendimento trasformativo La competenza comunicativa comporta la capacità del soggetto di negoziare dei significati e delle finalità, anziché accettare passivamente delle realtà sociali definite da altri. Durante l’azione comunicativa diventa necessario testare le pretese di validità attraverso il ragionamento.

Verificare la validità di un’affermazione

Verificare la validità di un’affermazione Nella parte superiore della figura sono elencati i processi attraverso cui deve passare l’esperienza da interpretare: L’azione viene sottoposta ad una prima interpretazione; Con l’aiuto della riflessione si arriva all’interpretazione percettiva L’interpretazione è sottoposta a validazione empirica Viene formulata una nuova possibilità di interpretazione dell’esperienza Si raggiunge una nuova interpretazione L’intero processo è influenzato dalle prospettive di significato che possono essere modificate dalla formulazione della nuova interpretazione.

L’apprendimento strumentale gestisce il modo in cui noi controlliamo e manipoliamo l’ambiente circostante; coinvolge tutte le previsioni sugli eventi osservabili e le strategie di risoluzione dei problemi; in quest’area dell’apprendimento, la validità di un’esperienza viene stabilita con la creazione di schemi di validità legati ad una logica empirico-analitica; le azioni sono regolate da rapporti di causa effetto.

L’apprendimento comunicativo ha il compito di rendere possibile un rapporto di mutua comprensione,e di condivisione delle regole del linguaggio tra gli individui; conferisce validità alle affermazioni per mezzo del consenso sociale; i test di validità delle affermazioni sono il risultato di accordi tra gli individui e non hanno bisogno del supporto di una validità scientifica;

L’apprendimento comunicativo L’apprendimento comunicativo implica l’assunzione di un atteggiamento critico verso le idee degli altri, e ci obbliga ad affrontare ciò che per noi è ignoto: un elemento essenziale per la comprensione dell’ignoto è l’immaginazione, che ci permette di spaziare tra diverse possibilità di interpretazione dell’esperienza; Lo scopo dell’azione comunicativa è quello di affinare le capacità percettive e di costruire un terreno comune attraverso l’interazione simbolica.

L’apprendimento comunicativo La forma di ricerca utilizzata è detta metaforico- abduttiva: il ragionamento abduttivo implica un passaggio dall’astratto al concreto; favorisce lo scambio tra chi apprende e la fonte d’informazione; la visione globale dell’esperienza viene rivoluzionata a seconda dell’analisi delle varie parti, rendendo possibile una riflessione critica sulle varie possibilità di azione.

L’utilizzo delle metafore nell’apprendimento comunicativo La metafora crea uno sfondo evocativo che ci permette di comprendere una frase tramite una categoria esperienziale, propria della nostra tradizione linguistica. L’utilizzo della metafora ci permette di creare delle associazioni tra ciò che non conosciamo e ciò che ci è già noto: in questo modo si facilita la creazione di una relazione tra esperienza da interpretare, ed elementi del patrimonio esperienziale già posseduto.

L’apprendimento emancipativo L’apprendimento emancipativo ha lo scopo di: promuovere nell’individuo la conoscenza attraverso la riflessione, mettendo in discussione gli apprendimenti pregressi; viene utilizzata una forma d’indagine valutativa. In molti casi l’apprendimento emancipativo è anche trasformativo: il discente si trova davanti ad una nuova possibilità di interpretazione dei suoi sentimenti e dei suoi modelli d’azione.

L’apprendimento come problem solving Secondo la teoria trasformativa ci sono quattro differenti situazioni nelle quali si verifica un apprendimento: attraverso vecchi schemi di significato: in quest’area rientrano tutte le azioni abituali che svolgiamo senza bisogno dell’azione riflessiva. attraverso nuovi schemi si significato: l’assimilazione di un nuovo schema va ad ampliare una prospettiva di significato.

L’apprendimento come problem solving attraverso la trasformazione degli schemi di significato: in questo caso lo schema di significato inadeguato ad interpretare un’azione viene modificato per mezzo della riflessione sui contenuti dell’azione. attraverso la trasformazione delle prospettive di significato: la prospettiva di significato viene sostituita quando l’esperienza da interpretare stravolge i nostri modelli di aspettativa. Il cambiamento della prospettiva porta ad un apprendimento trasformativo.

L’apprendimento come problem solving

L’apprendimento come problem solving In tutte queste quattro forme d’apprendimento il nucleo fondamentale è il problem solving: alla base del problema c’è uno schema di significato inadeguato, quindi problematico. per mezzo dello scandagliamento dell’esperienza si passa alla formulazione del costrutto proposizionale ed all’intuizione immaginativa fino alla creazione della nuova interpretazione. la nuova interpretazione può rendere necessaria la modifica di uno schema, o di una prospettiva di significato.