La Shoah.... ..... per non dimenticare !!!.

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Transcript della presentazione:

La Shoah.... ..... per non dimenticare !!!

Che cos’è la Shoah? Con il termine “Shoah”, voluto dagli ebrei, venne ufficialmente indicato lo sterminio degli ebrei operato dai nazisti. Questo vocabolo venne usato per la prima volta nel 1938 nella Palestina durante una riunione del Comitato Centrale del Partito Socialista, in riferimento al pogrom della cosiddetta “Notte dei cristalli”. Mentre il termine “olocausto” rinvia a un’idea di sacrificio, la shoah è piuttosto un genocidio. Ben 6 milioni di ebrei furono uccisi dalla violenza nazista.

Lo sviluppo della Shoah La Shoah si sviluppò in 5 diverse fasi: -La privazione dei diritti civili dei cittadini ebrei; La loro espulsione dai territori tedeschi; La creazione di ghetti; I massacri delle Einsatzgruppen (squadre incaricate di eliminare ogni oppositore al nazismo); Le deportazioni nei campi di sterminio. Queste tappe possono essere suddivise in due periodi storici: dal 1933 al 1940 (quando il nazismo vide la soluzione della questione ebraica nell’emigrazione) e dal 1941 al 1945 (quando venne attuato lo sterminio).

La politica nazista Dal momento in cui giunse al potere, Hitler si scagliò contro i cittadini ebrei con ogni mezzo di propaganda e con una fitta campagna di leggi per convincere anche l’opinione pubblica della necessità di questa lotta. Inizialmente il suo obiettivo principale era rendere il Reich jundenfrei (libero dagli ebrei). Il sistema prescelto fu costringerli ad emigrare rendendo intollerabili le condizioni di vita. Ma alla vigilia della guerra questa soluzione appariva fallita. Allo scoppio della guerra la Germania rese sempre più violenta la lotta contro gli ebrei, iniziandone l’eliminazione fisica.

Un po’ di storia Il 24 febbraio 1920, tra i fumi di una birreria, Hitler espose al suo partito il proprio programma incentrato sull’antisemitismo e su sentimenti nazionalistici. Egli predicava la superiorità della razza ariana e la conquista dello “spazio vitale” in cui far prosperare gli eletti ariani. Il 9 novembre 1923 organizzò il Putsh (colpo di stato) che si concluse con un fallimento e la reclusione per 5 anni. Tornato libero ricostituì il Partito Nazionalsocialista, dando inizio alla campagna antisemita grazie alla formazione dei corpi militari SS e SA. Nel 1930 vinse le elezioni e nel 1933 fu nominato cancelliere. Tra i personaggi politici più influenti della scena tedesca si diffusero le idee antiebraiche che portarono all’emanazione delle leggi di “degiudeizzazione”,

Le leggi razziali Nel 1935 Hitler fece preparare la “legge per la protezione del sangue e dell’onore tedesco”,tutta la legge poneva un primo importante principio: la separazione giuridica tra ebrei ed ariani. Vennero vietati i matrimoni e le relazioni sessuali tra ebrei e cittadini di sangue tedesco, l’assunzione di personale di servizio tedesco da parte di famiglie ebree e non potevano avvicinarsi alle bandiere del Reich. La notte tra il 9 e il 10 novembre 1938 si scatenò una caccia all’uomo contro gli ebrei, in cui furono bruciate centinaia di sinagoghe e uccise 900 persone. Per l’enorme quantità di vetri rotti, questa notte è ricordata come la “Notte dei Cristalli”.

Nel 1941 fu emanato l’obbligo di identificazione degli ebrei, secondo cui tutti gli ebrei tedeschi dai 6 anni in su dovevano portare cucito sugli abiti e ben visibile una stella gialla con la scritta “ebreo” al suo interno. Il 14 ottobre 1941 iniziarono le deportazioni e nell’anno seguente fu vietato l’uso dei mezzi pubblici per gli ebrei. Nel giugno dello stesso anno dovettero consegnare gli abiti di cui potevano fare a meno, gli oggetti di valore, gli strumenti ottici, gli apparecchi elettrici,le biciclette, le macchine da scrivere, i dischi e le radio. Venne vietata l’istruzione ai bambini e gli adulti non potevano abbonarsi a riviste, servirsi da parrucchieri ariani e possedere animali domestici.

I campi di sterminio Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, i campi di concentramento nazisti furono ampliati e moltiplicati per raccogliere uomini, donne e bambini che divennero immense riserve di manodopera servile, senza alcun diritto e continuamente rinnovabile. I campi venivano costruiti dagli stessi deportati, in zone paludose e malsane. Si presentavano in genere come un insieme di baracche, avevano una sola porta d’accesso, erano circondati dal filospinato percorso da corrente ad alta tensione e avevano torrette di sorveglianza. Inizialmente la funzione dei campi era di rieducare i deportati, in seguito furono finalizzati allo sterminio.

La vita nei campi di sterminio Il trasporto delle vittime avveniva generalmente coi treni, che erano sprovvisti di tutto e viaggiavano lentamente verso la loro destinazione. Molti di essi a causa delle sofferenze fisiche e psichiche morivano lungo il tragitto. Giunti ai campi i bambini, i vecchi e tutti gli inabili al lavoro venivano condotti nelle camere a gas, mentre gli altri subivano: -spoliazione: dovevano spogliarsi di tutto ciò che avevano; -rasatura: gli venivano rasati i capelli e depilate tutte le parti del corpo; -disinfezione: venivano immersi in un liquido disinfettante che provocava forti bruciori; -doccia: erano getti di acqua calda e poi gelida; -vestizione: gli consegnavano un vestito, degli zoccoli e nessuna biancheria intima; -baracca di quarantena: venivano isolati per alcuni giorni in questa baracca.

La vita dei campi era durissima: gli internati venivano svegliati all’alba, ricevevano un misero pasto e poi incolonnati si recavano per l’appello e dopo al posto di lavoro. Lavoravano fino al tramonto con un intervallo di mezz’ora per un altro misero pasto e alla fine della giornata lavorativa ritornavano al campo dove ricevevano una zuppa serale e riveniva fatto l’appello per poi ritirarsi a dormire nelle cuccette di legno. Bastava una sciocchezza che divenisse un pretesto da parte delle SS per essere puniti con bastonate, frustate oppure venivano lasciati nudi al freddo, la maggior parte delle vittime venivano uccise volutamente con esecuzioni, con i gas o con delle iniezioni di fenolo direttamente nel cuore. Molti di loro dopo essere stati uccisi, venivano bruciati nei forni crematori.

Non solo “Shoah” I depotati dovevano subire anche la procedura d’immatricolazione, dove il loro nome veniva sostituito da un numero di matricola, di cui dovevano imparare subito la pronuncia tedesca. Assieme al numero di matricola vaniva loro assegnato un triangolino di colore diverso in base alla loro provenienza. Infatti l’intransigenza si estendeva a tutti coloro ritenuti “diversi”. Gli ebrei avevano il trianglo giallo, i Testimoni di Geova lo avevano viola, gli zingari marrone, gli anarchici o i comunisti rosso, i criminali verde, gli immigrati blu, gli omosessuali rosa (per gli uomini) o nero (per le donne) e i malati mentali avevano la scritta “idiota”. Quest’ultimi finirono con l’essere usati alcuni come cavie ed altri uccisi negli ospedali seguendo il programma Aktion t4, secondo la teoria dell’ eutanasia sociale.

Tale toria fu giustificata dalla falsa morale pietosa per chi non era degno di vivere una vita normale; la propaganda mise in atto campagne per giustificare tale necessità non nascondendo i vantaggi economici per una grande e forte Germania che non poteva accollarsi i costi del mantenimento dei malati mentali. La visione ariana del superuomo non consentiva ai nazisti di contemplare l’omosessualità, che divenne immorale e sazionata dalla legge. Fu considerata come un disturbo psicologico della personalità, iniziò così una lunga serie di esperimenti. Gli scienziati tedeschi tentarono di portarli alla normalità attraverso un massiccio dosaggio di ormoni maschili e la castrazione volontaria. La selezione dei diversi comprendeva anche gli zingari. Per loro furono costruiti dei capannoni appositi che li fecero sentire i segregati tra i segregati. Da parte loro, essi ricordano l’olocausto con il termine “Porrojmos”, che significa “divoratore”.

La Shoah una leggenda? Ci sono molte persone che ancora oggi tendono a considerare la Shoah una leggenda assurda… tali persone tendono a dare varie spiegazioni alle prove della Shoah… queste sono alcune spiegazioni che vorrebbero dimostrare come lo sterminio non sia avvenuto: -”Durante le due guerre mondiali. La Germania fu sempre impegnata a fronteggiare le epidemie di tifo indotte nei traffici commerciali con l’Oriente. Ciò spiega la rasatura dei capelli dei prigionieri nei campi, le docce frequenti e le altre procedure igieniche. Da ciò ecco giustificate il tasso alto di mortalità e l’uso dei forni crematori”; -”Sul finire, la Germania entrò nel caos, tali misure cessarono e di conseguenza l’epidemia si diffuse rapidamente da ridurre di 3/4 la popolazione dei campi, di qui l’orrido spettacolo offerto agli Alleati”; -”La soluzione finale di cui si parla nei documenti era in realtà un programma di evacuazione degli ebrei per allontanarli dall’Europa”;

-”Si cerca comunemente di addossare la colpa all’inattività del Vaticano, alla Croce Rossa e agli Alleati e di spiegare che gli ebrei non opponevano resistenza poiché non sapevano a cosa andavano incontro, ma si giunge ad uno strano paradosso per cui per quasi 3 anni i treni tedeschi avrebbero girato l’Europa portando milioni di ebrei alla morte, senza che nessuno sene accorgese, eccetto qualche leader ebraico”; -”Ci si accorge che nemmeno queste poche persone agirono per contrastare ciò che a loro avviso stava accadendo”; -”Gli elementi utilizzati come prove, in realtà, emersero solo dopo la guerra e si ridussero a testimonianze orali, e di conseguenza senza processi non si avrebbe nessuna prova dello sterminio…”.

Se fosse così… Se fosse così tutto questo sarebbe causato dal tifo,,, e soprattutto perché durante il processo di Norimberga nessun imputato ha osato smentire lo sterminio…

Il processo di Norimberga Il 18 ottobre 1945, a conclusione della fase istruttoria, il pubblico ministero incriminò formalmente 24 persone con l'accusa di aver commesso crimini e atrocità, fra cui l'istigazione alla guerra d'aggressione, lo sterminio di gruppi razziali e religiosi, l'assassinio e il maltrattamento di prigionieri di guerra e la deportazione in campi di lavoro forzato di centinaia di migliaia di cittadini dei paesi occupati dalla Germania durante la guerra. Il processo cominciò il 20 novembre 1945 e si basò in gran parte su prove schiaccianti, costituite da documenti militari e diplomatici caduti nelle mani delle forze alleate dopo il crollo del governo tedesco, che dimostravano in modo incontrovertibile l'entità delle violenze e delle brutalità compiute.

In conclusione… La tesi della difesa aveva sostenuto che i capi nazisti non potevano essere giudicati per fatti che nel momento in cui venivano commessi non erano considerati crimini internazionali e che quindi perseguirli avrebbe significato violare il principio di non retroattività di una legge. Fu inoltre respinta la tesi della difesa secondo cui gli imputati non erano responsabili dei reati commessi, in quanto erano stati dei semplici esecutori di ordini superiori; per il tribunale gli imputati avrebbero invece potuto compiere una scelta morale e non eseguire gli ordini.