Produttività del lavoro e vantaggio comparato: il modello di Ricardo

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Nella lezione precedente abbiamo introdotto dieci principi economici che regolano le decisioni individuali, le interazioni tra gli individui e il funzionamento.
Transcript della presentazione:

Produttività del lavoro e vantaggio comparato: il modello di Ricardo Introduzione Il concetto di vantaggio comparato Un’economia ad un solo fattore Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore Fraintendimenti a proposito dei vantaggi comparati Sommario

Introduzione I motivi che inducono i paesi a commerciare tra di loro sono sostanzialmente due: sono diversi tra loro in termini di clima, terra, capitale, lavoro e tecnologie. cercano di conseguire economie di scala nella produzione. Il modello di Ricardo è basato sulle differenze tecnologiche tra paesi. Tali differenze tecnologiche si riflettono in differenze nella produttività del lavoro.

Il concetto di vantaggio comparato Nel giorno di San Valentino la domanda statunitense di rose è di circa 10 milioni. Coltivare rose negli Stati Uniti d’inverno è difficile. E’ necessario l’uso di serre riscaldate. Il costo dell’energia, del capitale e del lavoro impiegati è notevole. Le risorse per la produzione di rose potrebbero essere impiegate per produrre altri beni, come i computer.

Il concetto di vantaggio comparato Costo-opportunità Il costo-opportunità delle rose in termini di computer è il numero di computer che si sarebbero potuti produrre con le risorse impiegate per produrre un certo numero di rose. Vantaggio comparato Un paese ha un vantaggio comparato nella produzione di un bene se il costo-opportunità della produzione di quel bene in termini di altri beni è minore in quel paese che in altri.

Il concetto di vantaggio comparato Supponiamo che negli Stati Uniti le risorse utilizzate per produrre 10 milioni di rose possano essere utilizzate, in alternativa, per produrre 100.000 computer. Supponiamo anche che in Messico le risorse per produrre quegli stessi 10 milioni di rose possano essere utilizzate, in alternativa, per produrre 30.000 computer. Questo esempio assume che i lavoratori messicani siano meno produttivi dei lavoratori statunitensi.

Il concetto di vantaggio comparato Se ogni paese si specializza nella produzione del bene con il minore costo-opportunità, allora il commercio internazionale può essere vantaggiosi per entrambi i paesi. Le rose hanno un costo-opportunità minore in Messico. I computer hanno un costo-opportunità minore negli Stati Uniti. I vantaggi dal commercio internazionale possono essere visti considerando le variazioni nella produzione di rose e di computer in entrambi i paesi.

Tavola 2-1: Ipotetiche variazioni della produzione Il concetto di vantaggio comparato Tavola 2-1: Ipotetiche variazioni della produzione

Il concetto di vantaggio comparato L’esempio della Tabella 2-1 illustra il principio dei vantaggi comparati: Se ogni paese esporta i beni nei quali gode di un vantaggio comparato (costi-opportunità minori), allora tutti i paesi possono in linea di principio avvantaggiarsi dagli scambi. Cosa determina il vantaggio comparato? Rispondere a questa domanda ci aiuterebbe a capire come le differenze tra paesi determinano la struttura dei flussi commerciali (quali beni un paese esporta).

Un’economia ad un solo fattore Consideriamo un’economia, che chiamiamo A. In questa economia: Esiste un solo fattore di produzione, il lavoro. Vengono prodotti solo due beni, vino e formaggio. L’offerta di lavoro in ogni paese è fissata. La produttività del lavoro in ogni bene è fissata. In tutti i mercati vigono condizioni di concorrenza perfetta.

Un’economia ad un solo fattore La produttività costante del lavoro viene modellizzata specificando il lavoro impiegato per unità di prodotto: Il lavoro impiegato per unità di prodotto è il numero di ore di lavoro necessario a produrre un’unità di bene. Denotiamo con aLW il lavoro impiegato per unità di vino (cioè se aLW = 2, allora ci vogliono 2 ore di lavoro per produrre un litro di vino). Denotiamo con aLC il lavoro impiegato per unità di formaggio (cioè se aLC = 1, allora ci vuole 1 ora di lavoro per produrre un chilo di formaggio). Le risorse complessive dell’economia sono definite da L, l’offerta totale di lavoro (cioè se L = 120, allora l’economia è dotata di 120 ore di lavoro o di 120 lavoratori).

Un’economia ad un solo fattore Possibilità produttive La frontiera delle possibilità produttive (PF) di un’economia mostra la quantità massima di un bene (ad esempio, il vino) che è possibile produrre una volta deciso il livello di produzione dell’altro bene (il formaggio) e viceversa La PF della nostra economia è data dalla seguente equazione: aLCQC + aLWQW = L (2-1) Dal nostro esempio precedente, otteniamo: QC + 2QW = 120

Figura 2-1: Frontiera delle possibilità produttive di A Un’economia ad un solo fattore Figura 2-1: Frontiera delle possibilità produttive di A Produzione di vino di A, QW, in litri Produzione di formaggio di A, QC, in chili Il valore assoluto dell’inclinazione eguaglia il costo-opportunità del formaggio in termini di vino F P L/aLW L/aLC

Un’economia ad un solo fattore Prezzi relativi ed offerta Le particolari quantità dei due beni che vengono prodotte sono determinate dai prezzi. Il prezzo relativo del bene X (formaggio) in termini del bene Y (vino) è la quantità di bene Y (vino) che può essere scambiata per un’unità di bene X (formaggio). Esempi di prezzi relativi: Se il prezzo di una lattina di Coca Cola è di 0.5 dollari, allora il prezzo relativo della Coca Cola è la quantità di dollari che può essere scambiata con un’unità di Coca Cola, cioè 0.5. Il prezzo relativo di un dollaro in termini di Coca Cola è di due lattine per dollaro.

Un’economia ad un solo fattore Denotiamo con PC il prezzo in dollari del formaggio e con PW il prezzo in dollari del vino. Denotiamo con wW il salario in dollari nel settore del vino e con wC il salario in dollari nel settore del formaggio. Il salario wW sarà pari al valore del prodotto di un’ora di lavoro (profitti nulli) PW / aW e il salario wC è pari a PC / aC . Ma poichè tutti andranno nel settore in cui i salari sono maggiori allora l’economia si specializzza nella produzione di formaggio se PW / aW < PC / aC

Un’economia ad un solo fattore Cioè, se il prezzo relativo del formaggio (PC / PW ) è maggiore del suo costo-opportunità (aLC / aLW), allora l’economia si specializzerà nella produzione di formaggio. In assenza di scambi, entrambi i beni vengono prodotti, e quindi PC / PW = aLC /aLW. I prezzi relativi sono pari al rapporto tra le quantità di lavoro necessarie per produrli

Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore Assunzioni del modello: Esistono nel mondo due soli paesi (A e B). Ciascuno dei due paesi produce entrambi i beni (ad esempio, vino e formaggio). Esiste un solo fattore di produzione, il lavoro. L’offerta di lavoro in ogni paese è fissata. La produttività del lavoro in ogni bene è fissata. Il lavoro non è mobile tra i due paesi. Concorrenza perfetta. Tutte le variabili con l’asterisco si riferiscono al paese B.

Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore Vantaggio assoluto Un paese ha un vantaggio assoluto nella produzione di un bene se il lavoro necessario per produrre un’unità di quel bene è minore rispetto al paese estero. Assumiamo che aLC < a*LC e aLW < a*LW Tale assunzione implica che il paese A goda di un vantaggio assoluto nella produzione di entrambi i beni. Un altro modo di vedere la stessa cosa è dicendo che A è più produttivo di B nella produzione di entrambi i beni. Anche se il paese A ha un vantaggio assoluto in entrambi i beni, sono possibili scambi vantaggiosi per entrambi i paesi. La struttura dei flussi commerciali è determinata dal concetto di vantaggio comparato.

Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore Il vantaggio comparato Assumiamo che aLC /aLW < a*LC /a*LW (2-2) Tale assunzione implica che il costo-opportunità del formaggio in termini di vino è minore in A che in B. In altre parole, in assenza di scambi, il prezzo relativo del formaggio in A è minore del prezzo relativo del formaggio in B. Il paese A gode di un vantaggio comparato nel formaggio e lo esporterà in B in cambio di vino. La FP di B è più inclinata di A (aLC /aLW < a*LC /a*LW)

Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore Figura 2-2: Frontiera delle possibilità produttive del paese B Produzione di vino di B, Q*W, in litri Produzione di formaggio di B, Q*C , in chili F* P* L*/a*LW +1 L*/a*LC

Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore Determinazione del prezzo relativo dopo gli scambi Cosa determina il prezzo relativo (cioè, PC / PW) dopo gli scambi? Per rispondere a questa domanda dobbiamo definire l’offerta relativa e la domanda relativa di formaggio nel mondo nel suo insieme. L’offerta relativa di formaggio è pari alla quantità totale di formaggio offerta dai due paesi per ogni dato prezzo relativo divisa per la quantità totale di vino offerta, (QC + Q*C )/(QW + Q*W). La domanda relativa di formaggio nel mondo è un concetto analogo.

Figura 2-3: Domanda e offerta relative mondiali Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore Figura 2-3: Domanda e offerta relative mondiali Prezzo relativo del formaggio, PC/PW Quantità relativa di formaggio, QC + Q*C QW + Q*W RD a*LC/a*LW RS 1 RD' 2 aLC/aLW Q' L/aLC L*/a*LW

Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore I vantaggi dal commercio internazionale Se i paesi si specializzano in base ai loro vantaggi comparati, allora beneficiano tutti da tale specializzazione e dal commercio internazionale. Possiamo pensare al commercio internazionale come ad un modo “indiretto” di produrre: A potrebbe produrre direttamente vino, ma il commercio con B consente di “produrre” vino producendo prima formaggio e poi scambiando formaggio con vino; il modo di produzione “indiretto” è + efficiente di quello “diretto”;

Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore 2. Si può considerare come il commercio influenza il consumo in ognuno dei due paesi. La frontiera delle possibilità di consumo evidenzia la quantità massima di consumo di un bene che un paese può ottenere per ogni data quantità consumata dell’altro bene. In assenza di commercio, la curva delle possibilità di consumo coincide con la curva delle possibilità produttive. Il commercio internazionale espande le possibilità di consumo per ognuno dei due paesi.

Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore Figura 2-4: Il commercio internazionale espande le possibilità di consumo Quantità di vino, Q*W Quantità di formaggio,Q*C Quantità di vino, QW Quantità di formaggio, QC T P* F* T* F P (a) Paese A (b) Paese B

Introduzione dei costi di trasporto e dei beni non commerciati Ci sono tre ragioni principali per le quali la specializzazione nell’economia internazionale reale non è estrema: l’esistenza di più di un fattore produttivo. i paesi talvolta proteggono i settori dalla concorrenza straniera. il trasporto di beni e servizi è costoso. L’introduzione dei costi di trasporto rende alcuni beni non commerciati. In alcuni casi, il trasporto è virtualmente impossibile. Esempio: servizi quali il taglio dei capelli o la riparazione dell’automobile non possono essere commerciati internazionalmente.

Sommario Abbiamo esaminato il modello di Ricardo, il più semplice fra i modelli che mostrano come differenze nelle caratteristiche dei paesi diano luogo al commercio internazionale e come da esso derivino vantaggi reciproci. In questo modello, il lavoro è il solo fattore di produzione ed i paesi si differenziano soltanto per la produttività del lavoro nei diversi settori dell’economia. Nel modello di Ricardo, un paese esporterà il bene nel quale ha un vantaggio comparato (come contrapposto al vantaggio assoluto) in termini di produttività del lavoro.

Sommario Il fatto che il commercio internazionale avvantaggi un paese può essere mostrato in due modi: possiamo pensare al commercio internazionale come a un modo indiretto di produzione. possiamo mostrare che il commercio internazionale espande le possibilità di consumo di un paese. La distribuzione dei vantaggi derivanti dal commercio internazionale dipende dai prezzi relativi dei beni che i due paesi producono.