Le condizioni di equilibrio

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Transcript della presentazione:

Le condizioni di equilibrio Università degli Studi di Macerata Economia e Gestione delle Imprese A.A. 2004/05 L’impresa Le condizioni di equilibrio L’equilibrio economico L’equilibrio finanziario-patrimoniale L’equilibrio organizzativo Il punto di pareggio

Le condizioni di equilibrio Ogni impresa per realizzare il proprio fine di sopravvivenza deve riuscire a raggiungere e mantenere una situazione di equilibrio. Le diverse dimensioni della struttura impattano le diverse condizioni di equilibrio e arrivano a delineare una “regione di equilibrio”: Dimensioni - reale - finanziario-patrimoniale - sociale - cognitiva - temporale Equlibrio economico finanziario-patrimoniale organizzativo Si tratta di un equilibrio dinamico dal momento che forze interne ed esterne al sistema aziendale creano, distruggono e ricreano l’equilibrio. Una situazione di squilibrio – se temporanea – non interrompe necessariamente il ciclo di vita dell’impresa anche se lo può mettere in crisi.

Equilibrio economico -> Redditività L’analisi della redditività dell’impresa distingue tra: ROI (redditività operativa) focalizzandosi sulla gestione caratteristica dell’impresa in relazione al capitale investito ROI = Reddito operativo/Capitale Investito sulla gestione Operativa ROI = Redditività delle vendite x Tasso di rotazione del capitale investito ROE (redditività globale) comprendendo rispetto al capitale l’intera gestione dell’impresa ROE = Reddito netto / Capitale netto ROE = ROI x Grado di indebitamento x Incidenza Rn su Ro

Equilibrio economico -> Redditività Se ROI > i => ROE > ROI ROI < i => ROE < ROI

Equilibrio finanziario -> Liquidità Per analizzare la liquidità dell’impresa è importante partire dall’analisi della struttura finanziaria in termini di: - Elasticità degli investimenti Immobilizzazioni / Capitale Investito Capitale circolante Lordo / Capitale Investito - Elasticità dei finanziamenti Pass. Correnti / Cap. Acquisito Pass. Consolidate / Cap. Acquisito Patrimonio netto / Cap. Acquisito La liquidità viene intesa come: a) attitudine a fronteggiare le uscite per la gestione b) capacità di disporre dei mezzi necessari per la gestione in modo tempestivo ed economico

Equilibrio finanziario -> Liquidità - Margine di tesoreria = Liquidità - Passività correnti - Margine di struttura = Capitale netto - Immobilizzazioni nette - Capitale Circolante netto = Cap. circolante lordo - Passività correnti (Liquidità + Magazzino) oppure Capitale permanente - Immobilizzazioni nette (Capitale netto + Passività consolidate)

Equilibrio patrimoniale -> Solidità La solidità patrimoniale analizza la situazione patrimoniale dell’impresa relativamente a: 1) Indipendenza finanziaria = patrimonio netto / totale attività = N/K E’ legata al grado di indebitamento e – se basso – indica potenziali condizionamenti nell’amministrare l’impresa e limitata libertà di manovra nei mercati finanziari 2) Solidità del capitale sociale = patrimonio netto / capitale sociale = N/n E’ legata alla capacità di accumulare patrimonio netto in eccesso al capitale sociale o viceversa alla sua erosione 3) Patrimonio netto tangibile = patrimonio netto – immobilizzazioni immateriali Evidenzia la capacità del patrimonio netto di finanziare almeno le immobilizzazioni immateriali (cioè investimenti spesso molto rischiosi che in caso di insuccesso non sono facilmente vendibili)

Equilibrio organizzativo e cambiamento La ricerca e il mantenimento dell’equilibrio implica cambiamento: in risposta a un cambiamento esterno nell’ambiente in conseguenza di un movimento autonomo nelle variabili interne “locale”, se interessa isolate funzioni aziendali “generale”, se coinvolge tutte le aree Però …. Il cambiamento è spesso invocato ma non sempre appare Le organizzazioni complesse cambiano con difficoltà o addirittura non cambiano

Fattori di non cambiamento Fattori interni di non cambiamento - fissità degli investimenti materiali e immateriali - regole burocratiche e gerarchizzazione del processo decisionale - “incrostazioni” degli interessi particolari del management e del personale - sedimentazioni culturali - limiti di razionalità dei decision maker - sordità e ignoranza Fattori esterni di non cambiamento - stabilità dell’ambiente socio-istituzionale - arretratezza economica del sistema paese - barriere tecnologiche, commerciali o legali - opacità ambientale - asimmetria dell’informazione

Cambiamento e ruolo della struttura La struttura organizzativa costituisce la base programmatica dell’inerzia o della resistenza al cambiamento perché è orientata a: presidiare piuttosto che destrutturare le relazioni di lavoro e di potere capitalizzare piuttosto che dimenticare i risultati positivi conseguiti in passato La struttura organizzativa costituisce però anche la base dell’operare dell’impresa, è un investimento necessario, consapevolmente programmato e controllato dal management. La struttura ha quindi una funzione bivalente: a) di supporto quando crea conoscenza ed esperienza che si combinano alle altre risorse in risposta positiva alle pressioni ambientali b) di freno quando inibisce il conseguimento di risultati economici positivi per il suo costo o la sua rigidità L’edificazione di una nuova struttura organizzativa qualora necessaria è un investimento lungo e costoso

Metodo analitico basato su Margine di contribuzione Il punto di pareggio Il punto di pareggio indica il volume di produzione/vendita necessario per recuperare integralmente i costi (fissi e variabili) Metodo grafico Metodo analitico basato su Margine di contribuzione Ricavi = Costi variabili totali + Costi fissi PX = Costi variabili X + Costi fissi CF X = (P - CV) Le principali variabili del modello sono: - costanza dei ricavi unitari (prezzo di vendita) - invariabilità della composizione della gamma di produzione - costanza dei costi variabili unitari (anche rispetto a costi di approvvigionamento - costanza dei costi fissi nell’intervallo di produzione considerato

Il margine di sicurezza Indica il “cuscinetto” di cui l’impresa dispone prima di entrare nell’area delle perdite. E’ pari a: Volume di utilizzo previsto – Volume del punto di pareggio (in percentuale della capacità massima di produzione)

La leva operativa Indica l’impatto di una variazione delle vendite sul risultato operativo. E’ legato strettamente al livello dei costi fissi E’ pari a: Var.% Reddito Operativo / Var. % Vendite Costi fissi elevati Leva operativa elevata Elevata rischiosità Costi fissi bassi Leva operativa bassa Bassa rischiosità