Modulo di Psicologia Sociale e dei Gruppi

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Transcript della presentazione:

Modulo di Psicologia Sociale e dei Gruppi Insegnamento di Psicologia Sociale e di Comunità Antonio Nocera   Corso di Laurea in Scienze dell’educazione A.A. 2011/2012

Le emozioni Le emozioni contrassegnano i momenti più significativi della nostra vita e ci segnalano che qualcosa di importante sta accadendo. (Zajonc, 1998). antonio.nocera@univr.it

Emozione e cognizione Oggi l’opinione prevalente è che le emozioni siano causate da valutazioni cognitive di un oggetto o di un evento rilevante per il sé (Arnold, 1960; Frijda, 1986; Weiner, 1985). Una valutazione cognitiva è l’interpretazione di un evento comprendente sia le cause dell’evento sia l’influenza che questo ha sul sé. Differenti valutazioni della stessa situazione possono produrre emozioni diverse. antonio.nocera@univr.it

Le emozioni Shaver e coll. (1987) hanno condotto uno studio volto ad esplorare le categorie delle emozioni; trovando 6 categorie di base: AMORE GIOIA SORPRESA COLLERA TRISTEZZA PAURA Ordinarono queste sei emozioni di base su tre dimensioni: QUALITA’, POTENZA E ATTIVITA’. antonio.nocera@univr.it

I livello: Le risposte fisiologiche L’aspetto più importante delle risposte emotive è quello fisiologico; i cambiamenti più netti e noti sono quelli che accompagnano il sentimento della paura. Le reazioni fisiologiche a uno stimolo che incute paura sono il risultato del sistema nervoso simpatico e di un ormone: l’epinefrina. antonio.nocera@univr.it

II livello: Il comportamento espressivo Darwin (1872) pubblicò un libro in cui descriveva in dettaglio le espressioni facciali delle emozioni degli animali e degli esseri umani con lo scopo di dimostrare che le espressioni facciali dell’uomo erano innate, universali e che traevano origine da quelle animali. Nella tradizione razionalistica del secolo l’emozione era considerata come un disturbo del comportamento razionale. antonio.nocera@univr.it

II livello: Il comportamento espressivo A Darwin ad oggi sono state proposte molte ricerche sull’universalità delle emozioni facciali. Ekman e Friesen (1968) mostrarono con i loro studi come molte espressioni potevano essere riconosciute in ogni cultura. Vi sono altri comportamenti espressivi che possono palesare le emozioni: la postura, i gesti, la voce, il trasalimento o i comportamenti volontari. antonio.nocera@univr.it

Riconoscimento ed espressione delle emozioni Il riconoscimento delle emozioni del viso: è innato (ereditario), universale (transculturale) e basato sulle abilità dell’emisfero destro (studi di lesione cerebrale e di neuroimmagine) Le emozioni primarie espresse dal viso: tristezza e felicità, sorpresa, rabbia, paura/ansia e disgusto. L’amigdala e l’ipotalamo sono implicati nel riconoscimento di rabbia e paura/ansia. I nuclei della base (caudato e putamen) e la corteccia dell’insula (che include la corteccia gustativa) sono implicate nel riconoscimento del disgusto Fig. 10.7 di Carlson, Psicologia fisiologica, Piccin, 2003

III livello: Le rappresentazioni cognitive Le emozioni trovano rappresentazione anche nella consapevolezza o coscienza soggettiva. antonio.nocera@univr.it

Il primato nelle risposte emotiva: risposte fisiologiche, espressioni o rappresentazioni cognitive? Che cosa viene prima: la rappresentazione cognitiva della paura o l’attivazione fisiologica e il comportamento espressivo? antonio.nocera@univr.it

Il primato nelle risposte emotiva: risposte fisiologiche, espressioni o rappresentazioni cognitive? James e Lange (1890) Secondo questa teoria i cambiamenti corporei vengono prima e come risultato di questi cambiamenti si ha paura. Secondo questa teoria uno stimolo che suscita un’emozione, provoca innanzitutto una reazione fisiologica ed espressiva; questa viene percepita come emozione. antonio.nocera@univr.it

PATTERN FISIOLOGICO TIPICO SENSAZIONE CONSAPEVOLE DELL’EMOZIONE STIMOLO EMOTIGENO STIMOLO EMOTIGENO PATTERN FISIOLOGICO TIPICO SENSAZIONE CONSAPEVOLE DELL’EMOZIONE RISPOSTA EMOTIVA JAMES-LANGE, 1890

DATI A SOSTEGNO DELLA TEORIA DI JAMES-LANGE Hohmann (1966) intervistò pazienti con danni spinali (a livello sacrale, lombare, toracico e cervicale) sulla differenza di intensità tra emozioni esperite prima e dopo l’incidente I risultati indicano che tanto più è grave il grado di infermità prodotto dalla lesione tanto maggiore è la diminuzione delle sensazioni di paura e odio Questi dati, in conclusione, sostengono l’idea che per provare emozioni sia necessario avere delle indicazioni sulle reazioni fisiologiche che hanno luogo nel proprio corpo

Il primato nelle risposte emotiva: risposte fisiologiche, espressioni o rappresentazioni cognitive? Cannon e Bard (1927) Secondo questa teoria i cambiamenti corporei associati agli stati emotivi hanno luogo troppo lentamente per poter essere la causa delle emozioni; in secondo tali cambiamenti hanno luogo anche in altre situazioni senza produrre emozioni. Secondo Cannon e Bard quando viene percepito uno stimolo emotigeno, il talamo invia impulsi al sistema nervoso simpatico e alla corteccia cerebrale. Le risposte sono quindi simultanee. La moderna neurofisiologia non conferma tale ipotesi. antonio.nocera@univr.it

Il primato nelle risposte emotiva: risposte fisiologiche, espressioni o rappresentazioni cognitive? Schachter (1962) La teoria del Juke box Schachter. Secondo l’autore per provare un’emozione sono necessarie una risposta fisiologica, ma anche una interpretazione cognitiva della stessa. In condizioni di attivazione se decidiamo di arrabbiarci ci arrabbiamo. Un cambiamento dell’attivazione fisiologica è necessario, mette in moto il processo, ma l‘emozione provata, dipende dal tasto premuto. antonio.nocera@univr.it

ATTIVAZIONE GENERALIZZATA STIMOLO EMOTIGENO ATTIVAZIONE GENERALIZZATA + ETICHETTA COGNITIVA = RISPOSTA EMOTIVA Schachter e Singer, 1962

Il primato nelle risposte emotiva: risposte fisiologiche, espressioni o rappresentazioni cognitive? Solomon e Corbit (1974) Questa teoria è compatibile con le precedenti perché non cerca di spiegare l’origine delle emozioni, ma il succedersi delle stesse. Ogni volta che uno stimolo provoca una risposta emotiva provoca anche una risposta che è opposta alla prima. Il processo antagonista (la risposta opposta) si attiva più lentamente e più lentamente decade. Gli autori spiegano la riduzione della prima emozione con l’attivazione del processo antagonista che, man mano attivandosi, toglie attivazione alla prima emozione, riducendola. antonio.nocera@univr.it

Le emozioni: livello fisiologico, espressivo e cognitivo Le 3 componenti delle emozioni sono così intimamente associate che una qualunque di loro può innescare tutte le altre. Se il cuore batte forte e il viso è contratto in una smorfia e i pugni sono serrati è probabile che proviate rabbia, proprio come la rabbia provoca queste reazioni. antonio.nocera@univr.it

Le emozioni Come tutte le interpretazioni, le valutazioni non sono precostituite, ma flessibili. Il nostro modo di valutare gli eventi può essere influenzato da molti fattori, tra cui il contesto, i pensieri accessibili e gli umori passeggeri. Inoltre, come sempre, le reazioni altrui giocano un ruolo importante nelle nostre valutazioni. antonio.nocera@univr.it

Le emozioni Quando le altre persone sembrano ritenere che una situazione autorizzi un emozione, spesso ci adeguiamo al loro giudizio e proviamo le medesime emozioni (Schachter e Singer, 1962). antonio.nocera@univr.it