Orientamento narrativo

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Orientamento narrativo Associazione PratiKa - Formazione ed Orientamento www.pratika.net

“Chi siamo noi, chi è ciascuno di noi se non una combinatoria d’esperienze, d’informazioni, di letture, d’immaginazioni? Ogni vita è una enciclopedia, una biblioteca, un inventario di oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili” Italo Calvino, Lezioni americane

Il nostro sapere deve per forza assomigliare a qualcosa per acquistare veridicità, e la prima somiglianza che gli si impone è quella della sua unicità soggettiva. Il mio sapere è ciò che io sono, è come io esisto, è come io lo racconto agli altri. Il mio sapere assomiglia a me. E il mio sapere assomiglia anche agli altri in quanto di partecipativo io condivido con loro: emozioni e conoscenze. Il desiderio d’anonimato che caratterizza così bene il progetto enciclopedico ha per anni influenzato anche il nostro apprendere, le strutture e le istituzioni preposte al sapere e alla sua trasmissione. Era sufficiente descrivere il sapere, era sufficiente imparare le sue descrizioni, non era necessario viverlo Donata Fabbri, Narrare il conoscere

Quale contesto? Senso di instabilità ed incertezza; elevata mobilità; confini incerti; pluralità di soggetti che si situano in una zona di incertezza; relazioni di lavoro non vincolanti ed intermittenti; processi di trasformazione delle culture e dei valori Superamento dei tradizionali bisogni di standardizzazione; tendenze alla presenza di contraddizione (localismo/globalizzazione = glocalismo); fluttuazione dei “riti di passaggio”; duratività dell’età giovanile

Occorre produrre senso Il lavoro Il lavoro diventa sempre più una scelta, sempre meno un destino Occorre produrre senso Il lavoro non ha un senso definito dall’esterno, deve acquistare senso

Occorre produrre senso Il soggetto Sempre più sottoposto, almeno in occidente, a pluralità di scelte. Recissione delle possibilità alternative Occorre produrre senso Sempre meno definito dalla propria occupazione e dal proprio status sociale

POSSIBILI ALLA REALTA’ La produzione di senso Occorre intraprendere la difficile strada della COSTRUZIONE DI SIGNIFICATI per COSTRUIRE ANCORAGGI POSSIBILI ALLA REALTA’

orientamento esistenziale tout-court L’orientamento professionale e quello scolastico-formativo perdono progressivamente nettezza di distinzioni, richiamando a collegamenti sempre più frequenti ed intensi con un orientamento esistenziale tout-court

Per ciascuno di noi infatti il poter comprendere la complessità dell’ambiente sociale in cui vive e il poter intervenire attivamente in esso, traducendo la propria capacità di orientamento in azione individuale e sociale, è strettamente collegato alla possibilità di collocare sé stesso all’interno di tale ambiente e quindi di riuscire a definire una propria identità Ariosi V. e al., L’orientamento dalla parte dell’insegnante

Metodologia di Qoelet Narrazione sulla propria vita Narrando prende consapevolezza e commenta le acquisizioni fatte Si serve di altre narrazioni, di immagini e metafore Allarga lo sguardo e tenta di trasmettere alcune sue acquisizioni che egli considera come universali in riferimento alla propria vita

L’orientamento narrativo… aiuta la produzione di significati, rafforza le competenze di ermeneutica L’orientamento narrativo non conduce ad una scelta. Implementa le competenze di scelta e rafforza una progettualità non rigida L’ orientamento narrativo supporta un lavoro sull’identità

“Una delle forme di discorso più diffuse e più potenti della comunicazione umana è la narrazione” J. Bruner, La ricerca del significato

Le 4 categorie di Bruner Una narrazione richiede: Di essere disposta secondo un ordine sequenziale Sensibilità verso ciò che è canonico e ciò che non lo è Identificazione di una prospettiva del narratore (che può anche essere implicita ma comunque è sempre presente) Agentività (l’azione umana)

Innescare azioni conseguenti alla scelta Queste funzioni, si possono riflettere in altrettante funzioni dell’orientamento, rispettivamente: Reperire un ordine ed un significato nel proprio vissuto scolastico, formativo, professionale, oppure organizzare esperienze confuse secondo un senso attribuito a posteriori Discriminazione dell’eccezionalità e della norma del proprio vissuto e delle proprie scelte Prendere consapevolezza di una progettualità o identificare perlomeno una direzione per quanto parziale e provvisoria Innescare azioni conseguenti alla scelta

“… la gente rende in forma narrativa la propria esperienza del mondo e del proprio ruolo nel mondo” J. Bruner, La ricerca del significato, 1992

“La nostra identità personale e il nostro concetto del Sé vengono acquisiti tramite l’uso della struttura narrativa, e la concezione della nostra esistenza come un unico insieme è compiuta per mezzo della comprensione della nostra vita come espressione di un’unica storia che si svela e si sviluppa”

“Le storie possibili sono molte e diverse; la ragione, invece, è dominata da una logica unica e stringente” J. Bruner, La ricerca del significato “L’autobiografia ha una curiosa caratteristica: è un resoconto fatto dal narratore nel “qui e ora” e riguarda un protagonista che porta il suo stesso nome e che è estinto nel “là e allora”, e la storia finisce nel presente, quando il protagonista si fonda con il narratore”.

Il Sé come narratore non si limita a raccontare, bensì giustifica Il Sé come narratore non si limita a raccontare, bensì giustifica. Il Sé come protagonista è sempre per così dire orientato al futuro. “Lo scopo di un’autonarrazione non è il suo accordarsi con una qualche realtà nascosta, ma il suo raggiungere una coerenza, verosimiglianza e adeguatezza interna ed esterna” D. Polonoff, Self-Deception

Il pensiero narrativo, l’intersoggettività e le dinamiche simbolico-culturali consentono una lettura dell’identità soggettiva in grado di recuperare dimensioni di tipo processuale caratteristiche dei percorsi di evoluzione e crescita

E’ attraverso il racconto della propria storia e delle proprie ed altrui interpretazioni circa episodi ed eventi che si cerca di dare un senso e un ordine alla realtà e a se stessi

Attraverso l’approccio narrativo emergano spaccati e sequenze rilevanti dei processi di ricostruzione di Sé, in cui sono impegnati soggetti a diverso titolo compresi in una dinamica di fronteggiamento di compiti evolutivi che riguardano la possibile ricostruzione di aspetti positivi della propria identità e la sperimentazione di nuovi investimenti e responsabilità

I racconti autobiografici possono restituire elementi consistenti per il monitoraggio di tensioni evolutive, sia in termini di bilancio valutativo (eventuali progressi), sia a volte, più limitatamente ma non meno significativamente, registrando anche solo frammenti parziali di un sentimento di benessere psicologico e di adeguatezza di sé che potrebbero essere messi in scacco dalle situazioni esistenziali e sociali dei soggetti.

Indicatori del sé di Bruner Azione (agency) riguarda la presenza di azioni volontarie e atti di libera scelta Impegno (commitment) riferimento in termini di adesione/opposizione a istanze normativo-valoriali Risorse (resources) presenza di energie, beni, disponibilità interne/esterne Coerenza (coherence) rapporto con i canoni socio-culturali vigenti Aspetti qualitativi (qualia) riferimento a stati d’animo, dimensioni emotivo-affettive e intrasoggettive

Indicatori del sé di Bruner Riflessività (reflexivity) aspetti metacognitivi portati sul Sé Riferimento sociale (social reference) orientamenti e punti di riferimento valoriale ed interpersonale condivisi Valutazione (evaluation) giudizio su risultati acquisiti, esiti, aspettative Localizzazione (positional) collocazione spazio-temporale e posizionamento nell’ordine sociale