UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE XXII. ciclo del Dottorato di ricerca in Medicina Materno Infantile, Pediatria dello Sviluppo e dellEducazione, Perinatologia.

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Disturbi generalizzati dello sviluppo.  Tale termine -DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO- viene usato perché descrive molto accuratamente l’alterazione.
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE XXII. ciclo del Dottorato di ricerca in Medicina Materno Infantile, Pediatria dello Sviluppo e dellEducazione, Perinatologia Settore scientifico-disciplinare: Psicologia dello Sviluppo e Psicologia dellEducazione (M-PSI/04) LA PERCEZIONE E LESPRESSIONE EMOZIONALE NEI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO LE APPLICAZIONI DEL F.A.C.S. NELLA SINDROME DI ASPERGER E NELLAUTISMO AD ALTO FUNZIONAMENTO dott.ssa Jasna Leghissa

Le caratteristiche dei disturbi spettro autistico Si tratta di diversi disturbi dello sviluppo che presentano le seguenti comuni caratteristiche, DSM IV e ICD 10: - Difficoltà nella comunicazione - Deficit nellinterazione sociale - Scarsa flessibilità - Interessi ristretti Numerosi report descrivono unalta frequenza di deficit nella percezione sensoriale e nellespressione comportamentale.

Studio 1 Soggetti - 8 soggetti affetti da autismo ad alto funzionamento (F.84 - DSM IV, CARS = 33.6 (SD 2.6), IQ= 80.8 (SD 4.5); 6 maschi, 2 femmine; età =10.5 anni (SD 3.8); - 8 soggetti senza disturbi dello sviluppo (sesso ed età sovrapponibili a quelli del gruppo sperimentale), con normali performance scolastiche e non hanno parenti stretti affetti da disturbi autistici Stimoli* - 8 stimoli olfattivi: vaniglia e formaggio (cibo) feci e sudore (sociali) erba e rosa (ambientali) menta e cloro (trigeminali) - Stimolo neutro di controllo: acqua distillata * in collaborazione con Luc Marlier, CNRS Strasburgo

Studio 1 Procedura Gli odori sono presentati dallo sperimentatore in flaconi, in ordine casuale, per 5 secondi ciascuno. Lo stimolo successivo è stato somministrato dopo una pausa di non meno di un minuto, affinché la risposta fosse relativa allo stimolo esaminato e non alla sommatoria degli effetti degli stimoli precedenti.

Variabili Comportamento non verbale: le espressioni facciali sono state successivamente analizzate con il metodo Facial Action Coding System (Ekman&Friesen, 1978; Ekman, Friesen&Hager, 2002); Sistema nervoso autonomo: la frequenza cardiaca e la resistenza cutanea sono state monitorate attraverso 3 elettrodi posti sulla punta delle dita; Sistema soggettivo: il soggetto è stato invitato a rispondere a domande inerenti l'intensità dell'odore, la valenza edonica, il grado di familiarità e l'identificazione dell'odore stesso. Studio 1

Risultati

Studio 2 Soggetti - Gruppo sperimentale: 15 soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico (11 maschi, 4 femmine; 12.8 anni (SD=3.9); WISC= 81.3 (SD=7.3): 7 soggetti affetti da Disturbo autistico (F84.0; DSM IV), 5 da Disturbo di Asperger (F84.5) e 3 da Disturbo generalizzato dello sviluppo non altrimenti specificato (F84.9). - Gruppo di controllo: 15 soggetti senza disturbi dello sviluppo (sesso ed età sovrapponibili a quelli del gruppo sperimentale), con normali performance scolastiche e non hanno parenti stretti affetti da disturbi di carattere autistico Stimoli - sequenze filmiche tratte da Resident Evil Apocalypse (emozione di paura) da American pie (emozione di disgusto) - stimolo di controllo: schermo nero

Studio 2 Procedura I filmati sono presentati in ordine casuale, di durata tra 1.30 e 4.00 minuti. Tra gli stimoli una pausa di non meno di un minuto, affinché la risposta fosse relativa allo stimolo esaminato. Variabili Comportamento non verbale: le espressioni facciali sono state successivamente analizzate con il metodo Facial Action Coding System (Ekman&Friesen, 1978; Ekman, Friesen&Hager, 2002); Sistema nervoso autonomo: la frequenza cardiaca e la resistenza cutanea sono state monitorate attraverso 3 elettrodi posti sulla punta delle dita; Sistema soggettivo: il soggetto è stato invitato a rispondere a domande inerenti l'intensità dell'odore, la valenza edonica, il grado di familiarità e l'identificazione dell'odore stesso.

Risultati

Conclusioni La percezione olfattiva simile tra i due gruppi, con maggiori differenze nellelaborazione cognitiva degli stimoli olfattivi trigeminali Deficit nel processamento e nellintegrazione degli stimoli audiovisivi nei bambini autistici Difficoltà nel processamento e nellintegrazione di esperienze soggettive sensoriali ed emotive Lespressione facciale meno chiara nellautismo dovuta a minor numero, intensità e durata di contrazioni in determinate regioni del volto, assieme a peculiarità individuali