Indicizzazione semantica

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Indicizzazione semantica La catalogazione o meglio indicizzazione semantica analizza il contenuto dei documenti ed offre gli strumenti per trovare quei documenti che parlano di un determinato argomento e di cui non conosciamo l’esistenza. In altre parole deve consentire di:

Indicizzazione semantica Trovare le opere su un dato soggetto Trovare le opere in cui è significativamente trattato un concetto Trovare le opere in cui sono trattati più concetti secondo una relazione significativa Selezionare un’opera perché vi è significativamente trattato un concetto

Indicizzazione semantica Selezionare un’opera perché vi sono trattati più concetti secondo una relazione significativa Guidare alla ricerca di opere su soggetti affini o semanticamente collegati Guidare alla ricerca di opere in cui siano trattati concetti affini o semanticamente collegati.

Indicizzazione semantica L’indicizzazione semantica considera quattro elementi: contenuto (qual è l’argomento, il soggetto? ovvero che cosa occorre indicizzare?)

Indicizzazione semantica indice (quali termini o quale altra etichetta uso per esprimere il contenuto?) struttura (in che modo costruisco l’indice? come metto in rapporto i vari soggetti?) sistema di ricerca (come favorisco l’interrogazione, cioè come costruisco ad esempio in un indice on line la maschera di ricerca?)

Indicizzazione semantica Nell’indicizzazione assegnata si segue un particolare sistema o linguaggio di indicizzazione. In altre parole la formulazione del contenuto concettuale del documento avviene utilizzando i termini e le espressioni, anche numeriche, già predisposte, indipendentemente dai termini presenti sul documento. Nell’indicizzazione derivata, invece, vengono utilizzati i termini presenti sul documento.

Indicizzazione semantica Il processo relativo al rilevamento e alla formulazione del contenuto del documento può concretizzarsi mediante tecniche diverse, che possono comunque essere divise in due grandi gruppi: sistemi di informazione pre-coordinati sistemi di informazioni post-coordinati

Indicizzazione semantica I primi sistemi (pre-coordinati) sono anche definiti convenzionali. In questi sistemi le parole o le espressioni, anche numeriche, che rappresentano il contenuto concettuale del documento sono fissate e coordinate fra loro in via prioritaria, prima di effettuare il rilevamento del contenuto del documento.

Indicizzazione semantica Nei secondi (detti anche non convenzionali) ciascun documento viene indicizzato sotto uno o più concetti. Solo in fase di ricerca è possibile combinare insieme i vari concetti (ad esempio, quando faccio una ricerca con gli operatori booleiani).

Indicizzazione semantica La ricerca a linguaggio libero, possibile esclusivamente in un sistema automatizzato, consiste nell’immettere uno o più termini di ricerca, per verificarne la presenza all’interno delle descrizioni presenti nell’archivio. Si fonda sull’ordinamento alfabetico, eseguito automaticamente dal sistema, dei termini significativi presenti in tutti i campi della descrizione ed eventualmente, se esiste, nell’abstract che accompagna la descrizione stessa.

Indicizzazione semantica Costruire un indice semantico significa rappresentare l’opera, il suo contenuto concettuale, ma a fini di ricerca. In altre parole l’indice che scelgo di assegnare ad un documento deve anche rappresentare la chiave di ricerca per chi utilizzerà il sistema di informazioni.

Indicizzazione semantica Se nel catalogo per autori la ricerca se effettuata attraverso i canali precisi (autore, titolo) offre risultati certi (una certa pubblicazione c’è o non c’è) in un catalogo semantico probabilmente necessità di più passaggi e di successive conferme. Un catalogo semantico non può garantire risposte certe, ma solo ipotesi di incontro tra documenti e bisogni informativi.

Indicizzazione semantica I problemi che incontra l’indicizzazione semantica sono molti e complessi, di tipo linguistico, di tipo logico, di tipo culturale, a partire da uno di fondo: che cosa si intende per soggetto (contenuto, argomento del documento)?

Indicizzazione semantica Le fasi principali sono tre: analisi concettuale del documento l’individuazione del tema di base, quindi del contenuto concettuale la traduzione di esso nei termini previsti da un linguaggio di indicizzazione.

Indicizzazione semantica L’analisi del documento non implica la lettura dell’intero documento, ma la presa in considerazione di alcuni punti chiave: titolo (non sempre sufficiente, a volte deviante: es. Il bosco e gli alberi) l’abstract (sul risvolto della cop. o in quarta della cop.) l’indice o sommario

Indicizzazione semantica introduzione, prefazione, etc. frasi iniziali dei capitoli conclusioni illustrazioni, diagrammi, tavole espressioni evidenziate (per rilevare concetti di particolare importanza rispetto ad altri) note e bibliografia

Indicizzazione semantica Una volta conclusa l’analisi del documento con il rilevamento dei concetti presenti, ad essi dovranno essere applicate alcune operazioni come la cancellazione dei concetti marginali o occasionali la riconduzione di concetti troppo specifici ad uno più generico che li comprenda la riunione di più soggetti in un uno più ampio che possa comprenderli tutti.

Indicizzazione semantica Conclusa l’operazione di riduzione e semplificazione dei concetti rilevati occorrerà arrivare all’enunciazione nel linguaggio naturale del tema/i di base formulando quello che viene definito enunciato di soggetto. A questo si giunge sottoponendo i concetti evidenziati ad un ulteriore analisi interna volta determinarne caratteristiche specifiche, ovvero se ciò che abbiamo rilevato si riferisce ad un’attività, che ha un oggetto o strumenti e metodi per esplicarla,

Indicizzazione semantica se è localizzabile nel tempo o nello spazio, se esiste un particolare punto di vista o ancora se il documento che tratta questo tema ha una particolare forma bibliografica (manuale, enciclopedia) o è rivolto ad un destinatario specifico.

Linguaggi di indicizzazione Tutti i vari linguaggi di indicizzazione hanno le medesime funzioni, ovvero 1. Far sapere se e quali documenti esistano su un determinato soggetto. Questo implica ovviamente che gli indici che abbiamo rilevato, analizzato e tradotto nel linguaggio specifico, devono essere organizzati e ordinati, in modo da essere ricercabili

Linguaggi di indicizzazione 2. Informare su altri documenti di contenuto affine o correlato, il che significa creare dei legami e dei rapporti fra i vari indici o soggetti, costruendo uno rete di collegamenti.

Linguaggi di indicizzazione Le caratteristiche che contraddistinguono tutti i linguaggi di indicizzazione sono: Il lessico La semantica La sintassi.

Linguaggi di indicizzazione Il lessico è una sorta di vocabolario in cui tutti i termini devono essere controllati, in modo che garantire l’uniformità (un concetto deve essere sempre rappresentato dallo stesso termine) e l’univocità (ogni termine deve sempre indicare un solo concetto).

Linguaggi di indicizzazione Lessico controllato significa che non tutti termini che possono indicare un certo concetto sono accettati e inseriti nella lista, ma alcuni saranno invece scartati e che andranno risolti alcuni problemi, come l’uso dei termini al singolare e al plurale: le norme Iso raccomandano il singolare per i concetti astratti e il plurale per quelli concreti, numerabili;

Linguaggi di indicizzazione i criteri di scelta quando si pongano problemi di grafia, fra termini di uso popolare e termini scientifici, fra varianti di nomi geografici o di nomi di persona la necessità di qualificare termini omografi o polisemici il trattamento di concetti normalmente espressi con termini composti o con espressioni (occhiali da vista, navigazione a vela, velocità della luce)

Linguaggi di indicizzazione Semantica Si occupa di stabilire le relazioni a priori fra i termini scelti per indicare i concetti in modo da costruire una rete di relazioni che favorisca sia il catalogatore nella scelta del termine più opportuno, sia l’utente che può recuperare sia il soggetto desiderato, ma anche altri soggetti che possono essergli utili in quanto affini o correlati.

Linguaggi di indicizzazione La sintassi si occupa delle relazioni a posteriori, determinando l’ordine dei concetti e dei termini che li esprimono, le combinazioni dei termini nei soggetti complessi.

Indicizzazione per soggetto L’indicizzazione per soggetto (o soggettazione) è il processo che tende a individuare gli argomenti trattati nei documenti e ad esprimerli in un linguaggio normalizzato, in modo tale che all’interno di un catalogo uno stesso concetto sia sempre rappresentato da un’espressione univoca ed uniforme.

Indicizzazione per soggetto Nella indicizzazione per soggetto (detta anche soggettazione) la formulazione del concetto che esprime il contenuto del documento avviene attraverso un’espressione verbale che costituisce il punto di accesso per soggetto.

Indicizzazione per soggetto L’organizzazione dei punti di accesso per soggetto costituirà in un sistema catalografico tradizionale il catalogo per soggetto (subject catalog in inglese; Schlagwortkatalog in tedesco) autonomo e separato dagli altri cataloghi. In un sistema automatizzato i punti di accesso per soggetto confluiranno nell’archivio dei soggetti, che ha ovviamente gli opportuni collegamenti con l’archivio centrale delle descrizioni bibliografiche.

Indicizzazione per soggetto La tecnica dell’indicizzazione per soggetto mira a far emergere l’argomento, il punto di vista con cui è affrontato un certo problema, non la materia. Un documento può presentare anche soggetti distinti, che esprimano punti di vista particolari e rispondano a particolari esigenze di ricerche

Indicizzazione per soggetto Una volta che è stato individuato il concetto (o i concetti) che esprimono l’argomento, l’oggetto di studio del documento, occorre esprimerli in modo tale da consentire un’organizzazione catalografica ordinata e coerente ed una consultazione proficua. Il criterio principale a cui deve rispondere la formulazione dei soggetti è quello della specificità. In altre parole il termine scelto deve avere un altro grado di corrispondenza con il concetto che intende esprimere

Indicizzazione per soggetto Dal grado di specificità che sarà usato nella formulazione dei soggetti dipende anche la funzionalità del processo. La soggettazione deve consentire a chi interroga un catalogo per soggetto di reperire il più alto numero di documenti esistenti in una determinata raccolta che si occupino di un preciso argomento.

Indicizzazione per soggetto Se un soggetto è espresso con un grado di specificità basso, nel momento in cui sarà usato come chiave di ricerca, produrrà come risultato un alto numero di documenti all’interno dei quali però solo una parte minima sarà effettivamente pertinente. Se invece il soggetto è molto specifico i documenti trovati saranno minori, ma quasi tutti interessanti e la ricerca avrà avuto il massimo grado di precisione.

Indicizzazione per soggetto Per ottenere il massimo grado di specificità, e di conseguenza un basso richiamo (numero contenuto di documenti indicizzati sotto il temine usato come chiave di ricerca) ed un’alta precisione dei risultati (basso numero di documenti trovati, ma tutti pertinenti), spesso non è sufficiente esprimere un concetto con un solo termine, ma esso deve essere ulteriormente specificato e delimitato con l’aggiunta di altre espressioni.

Voce di soggetto o descrittore Le parole, i termini anche complessi, con cui vengono espressi i concetti contenuti nei documenti costituiscono le voci di soggetto o descrittori, che una volta ordinate alfabeticamente daranno vita al catalogo per soggetto.

Voce di soggetto o descrittore Le voci di soggetto devono essere normalizzate per consentire di riunire in un unico punto del catalogo tutti documenti il cui contenuto corrisponda ad una determinata voce. La normalizzazione di una voce di soggetto non implica, come nel catalogo per autori e titoli, solo la scelta di una forma piuttosto che di un'altra, ma comporta anche la scelta dell’ordine della sequenza dei termini con cui esprimiamo l’argomento del documento, perché come abbiamo visto prima, spesso non basta usare un solo concetto, ma è necessario porne in relazione più di uno.

Voce di soggetto o descrittore In un sistema post-coordinato sarà sufficiente normalizzare i singoli termini corrispondenti ai concetti, ma nei sistemi pre-coordinati, è fondamentale anche determinare il modo con cui i concetti sono messi in relazione e, quindi, fissare la successione dei termini che formano la sequenza. Da questo punto di vista fondamentale è la scelta del concetto centrale, perché sarà il termine corrispondente a tale concetto a determinare il punto di accesso, cioè il punto del catalogo in cui andrà a collocarsi l’informazione.

Catalogo a soggetto Nell’allestimento del catalogo a soggetto il ricorso come criterio di base alla massima specificità se da una parte assicura un’alta precisione della ricerca, dall’altra provoca però anche una disseminazione dell’informazione che ha le caratteristiche dell’ordinamento alfabetico.

Catalogo a soggetto Questa sfasatura funzionale può essere corretta in parte dal catalogatore, attribuendo ad un documento più soggetti, di cui almeno uno più generale e gli altri più specifici, in parte dall’architettura del catalogo che dovrebbe prevedere una rete di relazioni fra i vari soggetti coordinandoli fra loro.

La stringa di soggetto Solo nella minima parte dei casi è possibile esprimere il concetto relativo all’argomento della pubblicazione con un solo termine; nella maggior parte occorrerà precisarlo e circoscriverlo, mettendolo in relazione con altri concetti, espressi da altrettanti termini.

La stringa di soggetto L’insieme di questi termini viene definito stringa di soggetto: il termine scelto per rappresentare il concetto centrale, posto al primo posto nella sequenza, costituirà il punto di accesso; i termini successivi sono definiti suddivisioni. Le suddivisioni hanno lo scopo di precisare meglio il concetto centrale, di limitarlo, di contestualizzarlo in modo più specifico.

La stringa di soggetto Le suddivisioni che completano la voce di soggetto e formano la la stringa, servono a esprimere un particolare punto di vista, rispetto al quale è affrontato l’argomento nel documento (ad esempio: Stazioni ferroviarie – Architettura)

La stringa di soggetto indicare un’attività connessa all’argomento centrale (ad esempio: Fiori – Coltivazione) precisare una particolare tipologia o la forma assunta dalla pubblicazione (ad esempio: Medicina – Manuali; Medicina – Enciclopedie e dizionari) circoscrivere il concetto principale, dal punto di vista geografico o cronologico.

Soggettario Per risolvere i problemi relativi alla forma in cui deve essere espresso un concetto e per garantire l’uniformità e di conseguenza la funzionalità del catalogo, è necessario ricorrere ad un linguaggio controllato e normalizzato, che si concretizza in una lista di termini accettati, con conseguenti collegamenti alle forme scartate, una lista che si definisce Soggettario.

Soggettario Il compito di questo strumento è anche quello di suggerire una serie di collegamenti fra le varie voci di soggetto per agevolare il percorso della ricerca e suggerire le strade da imboccare per estenderla, approfondirla o anche per modificarla, collegamenti indispensabili a creare l’archittettura del catalogo a soggetto.

Soggettario I collegamenti necessari sono di due tipi, semantici e sintattici. I collegamenti semantici devono permettere di trovare un termine scelto per rappresentare un concetto anche quando chi effettua la ricerca utilizza un altro termine, affine per esempio (Aeronautica invece che Aviazione, per esempio).

Soggettario I collegamenti sintattici, invece, devono consentire di collegare un soggetto con altri che possono essere subordinati (Arte e Pittura), oppure affini ( Scrittura e Epigrafia) o contrapposti (Fascismo e antifascismo). In altre parole tali collegamenti tendono a ricreare quella rete di relazioni che la tecnica dell’indicizzazione per soggetto frantuma in singole voci ordinandole secondo criteri che non sono logici, ma puramente alfabetici.

Soggettario Servono anche al catalogatore per orientare e verificare l’opportunità di scegliere un soggetto piuttosto che un altro e a chi consulta un catalogo a soggetto per capire se la strada di ricerca che ha intrapreso può essere modificata.

Il Soggettario di Firenze Il Soggettario è stato elaborato nel 1956 dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze: vincolante solo per le biblioteche pubbliche statali, esso di fatto si è imposto in tutte le biblioteche italiane e resta ancora oggi il punto di riferimento per il lavoro di soggettazione, nonostante i problemi che si possono presentare, visto che tale strumento è stato concepito ed elaborato ormai quasi cinquanta anni fa e visti anche i cambiamenti che si sono verificati e dal punto di vista della trasformazione del linguaggio corrente e da quello dello sviluppo delle varie discipline.

Il Soggettario di Firenze Il Soggettario non detta le regole per l’indicizzazione per soggetto, ma si presenta come un vocabolario controllato per la scelta della voce di soggetto e per la costruzione delle stringhe. Esso cioè intende fornire una risposta ai due problemi di fondo che si incontrano nell’allestimento di un catalogo a soggetto efficace, ovvero problemi relativi al linguaggio problemi di struttura logica dell’intero sistema dei soggetti.

Il Soggettario di Firenze Il Soggettario si presenta come una sorta di dizionario, preceduto da un’introduzione elaborata da Emanuele Casamassima, che fornisce informazioni sulla struttura di questo strumento e indicazioni precise per utilizzarlo al meglio.

Il Soggettario di Firenze Gli elementi che costituiscono il Soggettario sono: i soggetti (in carattere neretto) le suddivisioni (in carattere tondo) precedute da una lineetta i rinvii (due termini separati dall’abbreviazione v. = vedi) richiami (in carattere tondo), introdotti dalla sigla v.a. (vedi anche) rinvii da (in carattere tondo), preceduti da un asterisco richiami da (in carattere tondo), preceduti da due asterischi.

Il Soggettario di Firenze I soggetti Costituiscono il primo elemento della stringa di soggetto. Nell’introduzione si specificano le varie tipologie di soggetti: a) i soggetti comuni possono essere:

Il Soggettario di Firenze singoli termini che esprimono un concetto, che possono essere seguiti da una specificazione fra parentesi tonde, quando sia necessario [esempio: Marte (pianeta); Matrimonio (sacramento)]; termini accompagnati da un aggettivo (diritto commerciale) o da un complemento (ferrovie a scartamento ridotto; letteratura per la gioventù); locuzioni, quando l’uso linguistico comune lo impone (Datori di lavoro; Libero arbitrio) due termini uniti dalla congiunzione “e”, quando gli argomenti della pubblicazione analizzata sono studiati in relazione o in contrapposizione (Arte e morale; Chiesa e Stato) oppure quando sono argomenti solitamente trattati insieme (Domanda e offerta; Accademie e istituti culturali).

Il Soggettario di Firenze Il Soggettario precisa anche l’uso del singolare e del plurale: solitamente si utilizza il singolare, salvo che per i nomi dei prodotti delle arti (affreschi, incisioni); per nomi che indicato attività, professioni, mestieri (medici, filosofi, artigiani), per i termini che indicano forme letterarie e bibliografiche (dizionari, concordanze), per i nomi comuni di enti (archivi, biblioteche). In alcuni casi si possono trovare sia il singolare che il plurale, ma allora esprimono concetti diversi (pittura/pitture; moneta/monete).

Il Soggettario di Firenze b) soggetti formali (romanzi, periodici, bibliografie nazionali) c) soggetti geografici Sono accettati come soggetto tutti i nomi geografici, le locuzioni geografiche (Africa settentrionale), espressioni che non corrispondono a precise unità geografiche, ma che tuttavia esprimono concetti consolidati (Paesi Balcanici, Medio Oriente), nomi geografici corrispondenti a regioni storiche (Gallia). Anche i soggetti geografici possono essere precisati da una definizione in parentesi tonde: Tevere (fiume); Tevere (bacino); Roma (comune); Roma (provincia). Dal punto di vista formale si privilegia la forma italiana e si ricorre alla lingua originale solo quando non esiste quella italiana oppure quando essa sia ormai desueta.

Il Soggettario di Firenze d) soggetti biografici Si riferiscono sia a persone realmente esistite che a quelle immaginarie o mitologiche. Per quanto riguarda la forma il riferimento principale sono le RICA, ma con una forte spinta alla forma italiana, per cui vengono dati in italiano per esempio anche i nomi dei classici.

Il Soggettario di Firenze e) soggetti relativi alle opere anonime Possono costituire un soggetto anche i titoli di opere anonime, che vengono espressi dal titolo tradizionale dell’opera f) soggetti relativi ad enti Sono espressi con la denominazione ufficiale, possibilmente abbreviata, e sempre dando la prevalenza alla forma italiana (ad esempio gli ordini religiosi secondo le RICA devono essere indicizzati nella forma latina, mentre il Soggettario preferisce quella italiana. Il soggettario fornisce un elenco completo dei soggetti comuni, mentre ovviamente per le altre tipologie si limita ad offrire degli esempi.

Il Soggettario di Firenze Suddivisioni Le suddivisioni servono, come abbiamo visto, a specificare, precisare, limitare il soggetto, quando non sia possibile esprimere compiutamente l’argomento, il tema di base della pubblicazione. Il soggettario distingue varie forme di suddivisioni:

Il Soggettario di Firenze Suddivisioni generiche Servono ad indicare che l’argomento è trattato sotto un certo punto di vista, o limitatamente ad una sua parte, o ancora per un determinato scopo: Arte – Storia Arte – Psicologia Arte – Insegnamento. Il Soggettario offre di questa tipologia di suddivisioni molti esempi sotto i singoli soggetti, ma non un elenco completo che ovviamente non sarebbe stato possibile, in quanto esse non sono tutte prevedibili.

Il Soggettario di Firenze Suddivisioni formali Indicano che l’argomento è presentato in una particolare forma letteraria o bibliografica Lingua italiana – Grammatica Fisica – Esercizi Medicina – Enciclopedie e dizionari

Il Soggettario di Firenze Suddivisioni cronologiche Indicano che l’argomento trattato è limitato nel tempo. Tali suddivisioni possono essere espresse da termini cronologici (antichità, medioevo, etc.) dall’indicazione dei secoli o degli anni. Suddivisioni geografiche Indicano che un soggetto è trattato prevalentemente in relazione ad un determinato luogo Arte – Italia Clero - Francia

Il Soggettario di Firenze Eccezione Nei casi in cui l’argomento, il tema di base, sia relativo alla storia, alle condizioni economiche, politiche, culturali di un paese, di una città o di una regione, il Soggettario prevede l’inversione: si parte cioè dal nome geografico. Vengono forniti esempi alla voce Italia e Roma, e vengono aggiunte due appendici in cui si elencano le possibili suddivisioni. Le ragioni sono di carattere pragmatico: si suppone che sia preferibile per un utente trovare sotto il nome geografico tutte le pubblicazioni che ne illustrano i vari aspetti.

Il Soggettario di Firenze Collegamenti semantici e sintattici I “rinvii” e i “rinvii da” costituiscono i collegamenti di natura semantica. I primi rinviano il termine scartato a quello prescelto (Badie v. Abbazie; Certose v. Abbazie), mentre i secondi ricordano che c’era la possibilità di esprimere quel concetto con un altro termine che però è stato scartato (Abbazie *Badie; Abbazie * Certose)

Il Soggettario di Firenze I Richiami e i Richiami da collegano invece i soggetti con altri con cui esistono relazioni di affinità, di contrapposizione, di subordinazione. Costituiscono cioè i collegamenti di tipo sintattico che consentono una migliore funzionalità del catalogo a soggetto e tentato di porre un rimedio alla criticità di fondo di questo tipo di indicizzazione semantica, ovvero l’ordine alfabetico. Anche in questo caso il legame è espresso nei due sensi: Fascismo v.a. Antifascismo Antifascismo **Fascismo.

Il Soggettario di Firenze Una particolare tipologia di richiami è quella definita esemplificativa, che precisa alcuneù delle possibili alternative per specificare meglio un argomento: Stato … anche le diverse forme di Stato, es. Comuni, Monarchia, Repubblica.

Il Soggettario di Firenze In altri casi evidenziano concetti espressi con termini che possono essere utilizzati sia nelle voci di soggetto che nelle suddivisioni, indicando e precisando le situazioni in cui tale utilizzo si concretizza. Ad esempio il termine Illuminazione può essere usato come voce di soggetto (illuminazione in senso generale), ma anche quando si intende rappresentare il concetto di illuminazione applicato a situazioni specifiche (ad esempio l’illuminazione dei giardini o delle città).

Il Soggettario di Firenze I collegamenti di questo tipo sono evidenziati solitamente con una nota che invita a consultare le stringhe di soggetto in cui il termine compare sia come prima che come suddivisione. “Vedi anche la suddivisione di particolari soggetti e dei nomi di città, ad esempio: Chiese – Illuminazione; Roma – Illuminazione”.

Il Soggettario di Firenze In alcuni casi i soggetti sono accompagnati da note che indicano con precisione i limiti concettuali entro cui è possibile impiegare quella voce e rimandano per altri aspetti ad altre voci: Cinematografo Registra le opere che trattano l’argomento dal punto di vista artistico e ed economico; per quello puramente tecnico v. Cinematografia; per i prodotti del Cinematografo v. Film.

Pubblicazioni non soggettate Nella pratica catalografica italiana non si Soggettano le opere di fantasia e le opere che siano state pubblicate per la prima volta prima del 1900. Le ragioni sono la conseguenza di un ragionamento logico nel primo caso. Quale è l’argomento, il tema di base dei Promessi Sposi: la peste? la vita sociale nella Lombardia del Seicento? La criminalità? Il sistema di potere?

Pubblicazioni non soggettate Le ragioni della seconda sono collegate al convincimento che un’opera composta oltre un secolo fa all’interno di un certo ambito disciplinare può avere interesse per gli studi i quell’ambito solo dal punto di vista storico. Nessuno interessato a studiare un argomento scientifico o tecnico ma anche di altri settori disciplinari andrà mai a cercare un saggio su questo argomento composto nell’Ottocento.

Nuovo Soggettario Il Soggettario è stato aggiornato ed integrato nel corso degli anni per sopperire ad un problema inevitabilmente legato al contesto in cui esso è stato predisposto. La lingua cambia, si evolve ed è normale che uno strumento costruito oltre cinquant’anni fa abbia mostrato delle inadeguatezze. La struttura però non era mai stata toccata. Di recente, proprio sulla scorta delle più moderne acquisizioni teoriche, il Soggettario è stato profondamente rivisitato, in particolare nella sintassi utilizzata per costruire la stringa di soggetto.

Nuovo Soggettario Concetto di soggetto coesteso (ovvero comprensivo di tutti gli aspetti del contenuto del documento), con l’obiettivo di riuscire a collegare con un determinato ordine logico tutti i concetti relativi all’argomento del documento, costruendo delle stringhe in cui siano messi in relazione i rispettivi ruoli espressi (azione, oggetto dell’azione, chi la compie, a beneficio di chi è compiuta, etc.).

Nuovo Soggettario L’ordine della costruzione della stringa, invece che basarsi sul concetto principale più specifico si basa su due principi: principio della relazione uno a uno, che presuppone di citare in successione concetti logicamente legati, in modo da non perderne il rapporto (ad esempio Lettura-Diffusione)

Nuovo Soggettario principio della costruzione passiva che presuppone una stringa in cui al primo posto sia posto l’oggetto, poi l’enunciazione dell’azione e infine chi compie l’azione, per cui nell’esempio fatto prima avremo: Lettura – Diffusione – Ruolo delle biblioteche pubbliche.