PORTAIMPRONTE La protesi mobile va costruita utilizzando un modello molto dettagliato. Per rilevare l’impronta relativa si deve quindi preparare un portaimpronte.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Basta equilibrare bene il giogo:
Advertisements

Pennette al Grongo Ingredienti: aglio, olio,peperoncino, sedano, basilico, grongo, pasta. Preparazione: tritare finemente gli odori e farli rosolare in.
La Sonda di livello benzina - Teoria
Es Si prepara FeS da Fe + S elementare, mescolando tre parti in peso di zolfo e due parti in peso di ferro, in recipiente chiuso. Al termine della.
Protesi in metallo-ceramica: denti posteriori
L’inchiostro freddoloso
Effetto chimico della corrente
Università degli Studi L’Aquila Gessi Cere
Preparazione di Esperienze Didattiche di Fisica - classe A059
A temperatura T0 la bacchetta ha una lunghezza l0:
ACTION SHARE Condividere per Cambiare Energicamente.
Qualche esempio di tableaux
CRISTALLIZZAZIONE DELL’ACETANILIDE
successioni e limiti di successioni
per l’accompagnamento del nuovo ordinamento
Uscita di studio Catania 18 ottobre 2012
Istruzioni per l'uso -Tosatrice Pet Clipper 9000
MATERIALI DI RIVESTIMENTO.
CRISTALLIZZAZIONE DELL’ACETANILIDE
FIBREX LAB SYSTEM: fibra di vetro impregnata con composito fotopolimerizzabile per il rinforzo strutturale delle protesi. technical data packing.
I CRISTALLI IONICI Istituto Comprensivo Muro Leccese
Avanzamento con clic del mouse Lo yogurt è piuttosto semplice da fare in casa e buoni risultati si ottengono anche senza disporre della yogurtiera, sia.
La polenta (come la faccio io).
Avanzamento con clic del mouse
Suggerimenti dalla gastronomia molecolare
MISCUGLI E SOLUZIONI.
1) Naspo (UNI 25) Impianti a idrante (detti anche “semifissi”)
Schema riassuntivo delle reazioni chimiche
Prodotti Vernicianti I prodotti vernicianti sono soluzioni o sospensioni(dette anche dispersioni)di sostanze di origine organica o minerale, di consistenza.
LA LEGGE DI LAVOISIER La massa iniziale del dispositivo ( cioè il sistema chiuso bottiglia-palloncino) è data dalla somma delle masse: della bottiglia.
Materiale che si utilizza ad un campo
DISTILLAZIONE DEL CLORURO DI t-BUTILE
Unità didattica: Le soluzioni
Chimica e didattica della chimica
La materia e le sue caratteristiche
Preparazioni di Base in pasticceria.
Esempio di fresaggio.
Uso della Fresa a Candela
LE CERAMICHE Le ceramiche (dal greco kéramos, argilla) sono ottenute dall’impasto di argilla, acqua ed eventuali addittivi, essicati e cotti a temperature.
*Percepire: sentire, distinguere qualcosa con i sensi
Cosa fare quando non abbiamo pensato a cosa fare
NIKOLA MARKUS BELLINI GIULIANO
DISTILLAZIONE DEL CLORURO DI t-BUTILE
L’affresco La pittura a fresco, comunemente conosciuta come affresco, viene chiamata così perché si esegue su un intonaco fresco, cioè appena steso e.
Avanzamento con clic del mouse Giovedì gnocchi: è un classico a Roma ma, ovviamente, si possono preparare in qualsiasi giorno! Quella che segue è la.
Ingredienti per l'impasto: 125 gr di farina '00' gr di farina Manitoba - 170/190 gr di impasto base o biga (vedi dopo) - 1 uovo di media grandezza.
Avanzamento con clic del mouse Ingredienti: 1 uovo 1 cucchiaio di zucchero ½ bicchierino di Rum 1 cucchiaio di olio d’oliva Farina zucchero al velo olio.
I MISCUGLI.
PROTESI TEMPORANEA NB: erroneamente indicata nell’uso quotidiano come protesi provvisoria,questa sovrapposizione di termini e’ ERRATA.
CRISTALLIZZAZIONE DELL’ACETANILIDE
Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Scienze MFN
Laboratorio Dall’argilla alla ceramica alunni delle classi 2a,b,c,d realizzato nell’a.s in collaborazione con la ceramista Silvia Bugini.
Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco!!!
COMPOSTI POLARI O APOLARI
Scopo: estrarre il DNA della frutta
Norme di sicurezza in laboratorio
Ritengo come fatto certo che a tal punto questi due elementi, mi riferisco ovviamente alla terra e all'acqua, si legano, che le pietre continuamente.
L’ ACQUA COME SOLVENTE.
EPOFLOOR P70 Scheda Tecnica  Descrizione  Caratteristiche generali  Campi di applicazione  Proprietà fisiche  Preparazione  Applicazione  Confezioni.
MISCUGLI E SOLUZIONI Prof.ssa F.Mafrica.
Le prime materie plastiche della storia erano ricavate da prodotti vegetali (caucciù), animali (corno) o fossili (ambra) l’americano Goodyear scoprì.
I MISCUGLI Prof.ssa Carolina Sementa.
NUOVE FRONTIERE ODONTOTECNICHE LO ZIRCONIO E I SISTEMI CAD/CAM 1.
Lezione IV Confederazione Mondiale Attività Subacquee P Lezione 4.
LAVORARE CON LE SOLUZIONI
Paolo Pistarà Principi di Chimica Moderna © Istituto Italiano Edizioni Atlas 2012 Copertina 1.
1.
I LEGANTI Il legante in edilizia è una sostanza che miscelata con acqua ed inerte (=ghiaia e sabbia), dà origine ad una massa plastica detta malta.
2 CAPITOLO Le trasformazioni fisiche della materia Indice 1
Transcript della presentazione:

PORTAIMPRONTE La protesi mobile va costruita utilizzando un modello molto dettagliato. Per rilevare l’impronta relativa si deve quindi preparare un portaimpronte su misura, detto funzionale o individuale, che si realizza su un modello studio ottenuta da un’impronta in alginato. Agina Nura

MISCELAZIONE ACQUA-GESSO Miscelando 27-36ml di acqua e 100g di gesso si avvia un processo articolato chiamato reazione di presa. La miscelazione viene eseguita manualmente con una spatola, sino ad ottenere un preparato pastoso ed omogeneo.

MISCELAZIONE ERRATA Così facendo il gesso e l’acqua potrebbero cadere nel cassetto ed è quindi opportuno miscelare lontani da esso.

COLATURE GESSO Inizialmente, per la colatura del gesso viene utilizzato lo spatolino lecrown che serve per colare le parti più importanti del modello, ad esempio i denti, e una volta terminata la prima porzione si potrà continuare la colatura con la spatola. Per maggiore sicurezza si utilizza il vibratore che con un movimento oscillante farà salire tutte le bolle ed eviterà la loro formazione in zone anatomiche importanti.

Durante il tempo di presa il modello non deve mai essere toccato perché potrebbero formarsi delle crepe e a quel punto bisognerebbe ricominciare tutto da capo.

TEMPO DI PRESA Il periodo che intercorre tra la miscelazione con acqua e il completo indurimento del gesso è detto tempo di presa. È possibile diminuire quest’ultimo aggiungendo al gesso acqua calda, acqua ricavata dall’utilizzo della squadra modelli o cloruro di sodio. Al contrario, se utilizzati in dosi superiori, agiscono da ritardanti.

ESTRAZIONE MODELLO Allargando l’impronta e spingendone la parte inferiore verso l’esterno si estrae il modello, facendo comunque molta attenzione alle porzioni atomiche ovvero ai denti.

ESTRAZIONE DEL MODELLO IN MANIERA ERRATA Così facendo l’impronta potrebbe rompersi

SQUADRATURE DEL MODELLO Viene preso il modello e con la squadra-modelli viene tolto il gesso in eccesso in modo da dargli una forma adeguata e per poi lavorare senza alcun problema.

EVIDENZIAMENTO DEL FORNICE Con una matita viene disegnato il fornice che serve per determinare la fine del portaimpronte.

SCARICAMENTO DEL MODELLO Dopo aver evidenziato il fornice si prosegue con la scaricatura del modello, nel senso che bisogna eliminare le zone di sottosquadro con della cera e questo serve per rimuovere senza fatica il nostro portaimpronte.

DOSI Ora si può passare alla preparazione della resine che verrà poi posizionata sul modello. Occorrono un misurino intero di polvere e 6 ml di liquido

FORMAZIONE DELLA RESINA Per la formazione della resina occorre unire il liquido (monomero) e la polvere (polimero) in un recipiente in silicone (mortaio), mescolando fino ad ottenere la consistenza omogenea.

STESURA DELLA RESINA Viene steso il composto su di un piano di legno precedentemente isolato con olio di vaselina in modo da evitare che la resina si attacchi. Per il modello superiore viene data una forma trapezioidale mentre per l’inferiore una forma a ferro di cavallo.

MODELLAZIONE DEL PORTAIMPRONTE Una volta data la forma desiderata si inizia a modellare la resina fino ad ottenere la tipica forma del modello. Dopo di che viene eliminata la resina in eccesso.

MODELLAZIONE DEL MANICO Viene presa una parte della resina avanza che serve per creare il manico, infine questo verrà posizionato sulla porzione anteriore del portaimpronte. Infine si farà polimerizzare senza toccare, per evitare che il materiale si deformi.

FRESE Le frese vengono attaccate al micromotore, e servono per rifinire (ad esempio levare le scheggiature), il portaimpronte.

RIFINIRE Una volta che il portaimpronte si è indurito, possiamo iniziare a rifinirlo in modo che quando dovrà essere posto il materiale da impronta su di esso si incastrerà e sarà più facile levare l’impronta dalla bocca del paziente.

LUCIDATURA Per terminare il lavoro dobbiamo rendere il portaimpronte lucido. Prima dobbiamo passarlo nella pomice, che è un materiale che serve per eliminare i segni superficiale; dopo di che passeremo il sidol che lo renderà lucido. Ed ecco che il nostro portaimpronte è terminato.

FINE