La riattualizzazione del sistema preventivo… …a quali condizioni? …più che un’idea! …più che un metodo… La riattualizzazione del sistema preventivo… …a quali condizioni? carlo nanni@unisal.it
Introduzione al corso Pedagogia = forma di conoscenza “prasseologica”(del tipo conoscere per agire) su, per, dell’educazione …non scientifica, scientifica, sapienziale, letterario, “politica” oggi tra disciplina autonoma o “sistema multidisciplinare” variamente inteso di scienze dell’educazione
educazione Relazione di aiuto sociale-personale per la formazione personale (individuale, di gruppo, comunitaria) in modo che in contesti/momenti storici precisi si possa essere capaci di vivere la vita in maniera cosciente libera responsabile e solidale
salesiana secondo (lo spirito di) il sistema preventivo di don Bosco e della tradizione salesiana… …in quanto pedagogia: non spiritualità, non ricostruzione storica solo… ….quale valore “scientifico-pedagogico” … sapienziale?
Avvertenze … non solo terminologiche Sistema preventivo di don Bosco, ma anche opera comune dei collaboratori di don Bosco (cfr. 2cosa di cuore… di don francesia, con don bosco e con i tempi di don bertello) Della tradizione educativa salesiana = ne dice la difficoltà di coglierlo e la complessità di abbracciarlo in sintesi Sistema preventivo = non un saggio o un trattato scritto da pedagogisti = non un ideale educativo piuttosto un’ esperienza e una riflessione scritta “funzionale, saggistica, parziale, da cogliere nell’insieme degli scritti di don Bosco o su don bosco, non solo dal trattatello
IL “CONGEGNO” PEDAGOGICO PREVENTIVO La revisione
don Bosco: UN’idea = l’educazione preventiva (G. Lombardo Radice) Sistema preventivo = METODO (cfr. il trattatello del 1877) “don Bosco visse nell’incontro con i giovani del primo oratorio un’ESPERIENZA SPIRITUALE E EDUCATIVA, che chiamò sistema preventivo”… (Cost. 20)
Il sistema preventivo …un’idea Giuseppe Lombardo_Radice (1879-1938), pedagogista catanese, laicista e gentiliano, nel 1920, al termine di un suo opuscoletto piuttosto polemico, pubblicava come prima «Appendice» un intervento intitolato:”Meglio don Bosco?”. Ne diamo qualche passo: Don Bosco. Era un grande che dovreste cercar di conoscere. Nell’ambito della Chiesa fu il correttore del GesuitiSmo, e pur senza avere la statura di Ignazio, seppe creare un imponente movimento di educazione, ridando alla Chiesa il contatto colle masse, che essa era venuta perdendo. Per noi che siamo fuori della chiesa e di ogni chiesa, egli è pure un eroe, l’eroe dell’educazione preventiva e della scuola-famiglia. I suoi prosecutori possono esserne orgogliosi. Noi possiamo dalla loro opera imparare qualche cosa per la scuola laica. […] Se la nostra scuola non giungerà a tanto: ad essere centro attivo della vita giovanile, che leghi a sé i giovani, anche dopo che l’han lasciata, nell’opera o almeno nel ricordo; se la nostra scuola non avrà i suoi ex-allievi, come allievi grati alla madre e desiderosi qualche volta di rivederla e di rivivere cogli altri loro compagni i giorni lieti dello studio e del lavoro scolastico; non sarà ancora scuola. Intanto, i nostri scolari scioperano; i nostri giornali politici parlano di cocottes e bandiscono concorsi di bellezza, e danno alla scuola e all’educazione l’ultimo posto delle loro colonne; quasi tutti i nostri deputati trovano di cattivo gusto occuparsi di scuole; i nostri professori si agitano solo per gli stipendi; i nostri maestri mutantur in horas e: Nessuna scuola ha una tradizione sua. Scuola? No, ufficio distributore di diplomi. Scolari? No, contribuenti recalcitranti alla tassa di lavoro cerebrale. Don Bosco? Il segreto è lì: UNA idea. La nostra scuola: MOLTE idee. Molte idee può averle anche un’imbecille, prete o non prete, maestro o non maestro. Una idea è difficile. Una idea vuol dire un’anima. Una, una vuol essere! […] Don Bosco! — Salesiani, continuate il vostro lavoro. Noi, vostri avversarii, vi salutiamo con gratitudine, perché voi e tutti gli altri dogmatici, simili o diversi da voi, se lavorerete con vera fede costringerete — contro il vostro proposito — a rinvigorire le scuole (dalle prime alle superiori) dove una fede e un dogma non si insegna, ma tutte le fedi si studiano per acquistar fede in sé, (fede nel pensiero). (da: Giuseppe LOMBARDO RADICE, Clericali e massoni di fronte al problema della scuola, Roma, La Voce, 1920, pp. 62-64). Il sistema preventivo …un’idea
(da: Il Sistema Preventivo nella educazione della gioventù del 1877) Il sistema Preventivo … un metodo educativo […] Il sistema Preventivo […] consiste nel far conoscere le prescrizioni e i regolamenti di un Istituto e poi sorvegliare in guisa, che gli allievi abbiano sempre sopra di loro l’occhio vigile del Direttore o degli assistenti, che come padri amorosi parlino, servano di guida ad ogni evento, diano consigli ed amorevolmente correggano, che è quanto dire: mettere gli allievi nella impossibilità di commettere mancanze. Questo sistema si appoggia tutto sopra la ragione, la religione, e sopra l’amorevolezza; perciò esclude ogni castigo violento e cerca di tenere lontano gli stessi leggeri castighi. (da: Il Sistema Preventivo nella educazione della gioventù del 1877)
(Costituzioni salesiane n.20) Il Sistema preventivo: più che un’idea e un metodo educativo “don Bosco visse nell’incontro con i giovani del primo oratorio un’ESPERIENZA SPIRITUALE EDUCATIVA, che chiamò sistema preventivo” (Costituzioni salesiane n.20)
Il fondamento ..Era per lui un amore che si dona gratuitamente, attingendo alla carità di Dio che previene ogni creatura con la sua Provvidenza, l’accompagna con la Sua presenza e la salva donando la vita… (Costituzioni salesiane 20)
Il sistema preventivo..per la tradizione salesiana …un modo di vivere e di lavorare per comunicare il Vangelo e salvare i giovani con loro e per mezzo di loro… …Esso permea le nostre relazioni con Dio, i rapporti personali e la vita di comunità, nell’esercizio di una carità che sa farsi amare”…. (Cost. 20)
il modello educativo “DA MIHI ANIMAS” “PASSIONE EDUCATIVA” UMANESIMO “SALESIANO” SISTEMA PREVENTIVO “IL PUNTO ACCESSIBILE AL BENE” RAGIONE RELIGIONE AMOREVOLEZZA “ASSISTENZA” SPIRITO DI FAMIGLIA [=CLIMA] ORATORIO CASA [=Comunità Educativa] “buoni cristiani e onesti cittadini” … e santi
IL CONTESTO STORICO la FAMIGLIA SALESIANA congresso di VIENNA MOTI risorgimentali UNITA’ italiana ROMA capitale 1815 1848 1860 1870 1888 santo 1934 formazione oratorio collegi missioni morte santo la FAMIGLIA SALESIANA tra CARISMA, TRADIZIONE, ATTUALITA’, … PROFEZIA società RURALE-CONTADINA → società URBANA-INDUSTRIALE RESTAURAZIONE→ LIBERALISMO COSTITUZIONALE→ SOCIALISMO→ COLONIALISMO ROMANTICISMO → IDEALISMO → POSITIVISMO → VERISMO
SANITA’ STUDIO SANTITA’ RAGIONE RELIGIONE AMOREVOLEZZA individui studenti – artigiani – associazioni – massa oratoriana in TEMPI e SOCIETA’ IN CAMBIAMENTO la CARITA’ OPERATIVA di don Bosco si traduce nell’EDUCAZIONE come PREVENZIONE che dà luogo al SISTEMA PREVENTIVO rivolto a secondo In SPIRITO DI FAMIGLIA preventività – assistenza – guida e compagnia ricerca SANITA’ STUDIO SANTITA’ ALLEGRIA STUDIO PIETA’ al fine di essere BUONI CRISTIANI e ONESTI CITTADINI e SANTI che coniugano LAVORO RELIGIONE VIRTU’ PIETA’ MORALITA’ CULTURA CIVILTA’ SALESIANI “FAMIGLIA SALESIANA” cooperatori - giovani insieme con “GIOVANI” classi popolari – poveri – abbandonati – “pericolanti” “ORATORIO” casa che accoglie parrocchia che evangelizza scuola che prepara alla vita cortile in cui ci si conosce in gioia e allegria STAMPA per i quali si concretizza in AZIONE SOCIALE E MISSIONARIA
Dans l’action éducative et pastorale PROJET EDUCATIF ET PASTORAL SALESIEN DE DON BOSCO * Bien suprême * * Bon chrét Bon citoyen * * * Raison Religion Affection * * * * Maison Eglise Ecole Cour * * * * * Famill Société Eglise Educateurs Jeune Dans l’action éducative et pastorale 5 partenaires 4 modules 3 leviers 2 objectifs 1 finalité ultime
Buoni cristiani e onesti cittadini Dio Buoni cristiani e onesti cittadini ragione amorevolezza Fiducia nei giovani
MA OGGI ? Cosa vuol dire “FARE PREVENZIONE, STARE CON, ANDARE AI GIOVANI” • …della generazione della globalizzazione…, • …della web generation (del telefonino, del computer, dell’internet, del chattare…) …della generazione “senza” tempo, ideali, futuro, speranza? … …della generazione del, a, nel disagio, droga…? ma anche della generazione del volontariato con la sete di felicità dei giovani … 18
2. Cosa vuol dire “RAGIONE” nell’era del relativismo post-moderno e delle nuove tecnologie digitalizzate? del Web2.0? delle Biotecnologie, della robotica…? 3. come realizzare una relazione educativa AMOREVOLE nell’era del digitale, del chattare, della piazza, degli happening, dei centri commerciali…), lontano dalla famiglia, dalla tradizione..? 4. e quale RELIGIONE in un contesto dove c’è il pluralismo religioso, il dialogo interreligioso, ma anche il problema della laicità/laicismo? l’assenza di Dio, l’indifferenza,la religiosità individualistica, il settarismo, il fondamentalismo?
5. cosa significa “ONESTI CITTADINI” nella società post-industriale, nella società complessa? e nella società della globalizzazione… 6. cosa significa “BUONI CRISTIANI” nell’età del pluralismo, del post-moderno, del relativismo, dell’autorealizzazione, del soggettivismo, della multicultura religiosa, della new age?
7. Come essere, in quanto educatori, PADRE, oggi nella crisi della figura paterna, del permissivismo… e persino dell’abuso sui minori? 8. Come essere MAESTRI in una società insicura e frammentata e con adulti che “giocano” ad essere “giovani” e non mostrano modelli di vita adulta umanamente degna e non ne danno testimonianza concreta? 9. Come essere AMICI dei giovani in una società “gerontocratica” che frena il protagonismo giovanile, dilaziona il loro ingresso nel mondo adulto, ed è succube del consumismo e del mercato mondializzato? 10. ..Come essere altri DON BOSCO per i giovani d’oggi?!
.Il SP parte e ha come propulsore il “Da mihi animas”… la “salvezza dei giovani” “slancio apostolico che ci fa cercare le anime e servire solo Dio” (Cost. 10) oggi si parla di carità pastorale, ma per noi deve essere ulteriormente declinata come carità pastorale EDUCATIVA! oggi quale teologia può/deve supportarla? (ad es…quale concetto di “salvezza?”)
1. Criteri pedagogico-epistemologici
CHE FARE?: Alcuni criteri previ Il SP va collocato nel suo contesto/significato storico: è decisamente datato, pur nei suoi stimoli indubbiamente vivi ancora oggi … e sempre differenziato contestualmente Non ideologizzare il SP in schemi rigidi e prefissati=>dimensione esperienziale, vitale Avere il senso della misura delle possibilità e dei limiti del SP Tener conto dei progressi delle scienze, e dei mutamenti strutturali e culturali che incidono sui giovani d’oggi e sull’educare di oggi Ma anche dell’autocoscienza della congregazione e della famiglia salesiana (e della sua sensibilità umana teologica, pedagogica) Quindi reinterpretare sul piano teorico e metodologico-pratico le grandi idee del sistema preventivo e i suoi grandi orientamenti di metodo alla luce della situazione e della coscienza pedagogica contemporanea e delle necessità della domanda sociale di formazione/educazione
Una prospettiva pedagogica 2.Criteri educativo-pratici Una prospettiva pedagogica
I. RIPETERE «L’OPERAZIONE DI DON BOSCO» 1. fare dell’educazione una scelta di vita 2. far proprie le idee forza e i principi di metodo del sistema preventivo 3. ricercare l’educazione integrale dei giovani come opera personale e comunitaria Volendo bene ai giovani, volendo il bene dei giovani, volendolo bene, facendolo bene Coniugando il sentire, il vedere, l’inquadrare, il prospettare, l’operazionalizzare, il verificare
II. RILEGGERE EDUCATIVAMENTE IL CONTESTO E LA CONDIZIONE GIOVANILE ATTUALE 1. con ottimismo e studio, “schierati” dalla parte dei giovani e delle loro esigenze 2. Abilitarsi a una lettura educativa di fatti persone e eventi, che coglie sempre e dappertutto “il punto accessibile al bene” e le risorse dell’ambiente 3. (Imparare a) saper progettare le condizioni di esercizio di una relazione educativa e di un’azione educativa comunitaria
III. RIPENSARE MODI E FORME DELL’EDUCAZIONE 1. Lavorare “alla soglia e alla base dell’umano”, “educando” la domanda formativa dei giovani e degli adulti 2. Articolare e calibrare proposte fiduciose e personalizzate di senso 3. “Nominare i valori”: ritrovandoli nei diritti umani, nei valori condivisi /e/ nella “profezia” delle beatitudini 4. Ponendosi relazionalmente tra ricerca dell’equilibrio /e/ sguardo oltre l’esistente 5. agendo tra guida /e/ compagnia educativa 6. coniugando spirito del fine /e/ volontà di ricerca dei mezzi
Riflessioni educativo-spirituali 1. Il sistema preventivo invita a ripensare la vocazione educativa, la fedeltà ad essa, e a integrare tendenzialità nativa, intenzionalità, dono di grazia (eros philia e agape, impulso ragione e fede) …formò in lui un cuore di padre e di maestro, capace di una dedizione totale: “ho promesso a Dio che fin l’ultimo mio respiro sarebbe stato per i miei poveri giovani(MB XVIII 258) (Cost. 1)
2.Il sistema preventivo invita a approfondire la vita religiosa nella sua specificità salesiana Don Bosco ispirandosi alla bontà e allo zelo di san Francesco di Sales, ci ha […] ci ha indicato un programma di vita di massima: “da mihi animas, cetera tolle” (MB, XVII,365,366,280) - (Cost. 4) Nel compiere questa missione troviamo la via della nostra santificazione (Cost. 2)
3. Il SP dà senso alla missione di [religiosi] educatori “la nostra vita di discepoli del Signore è una grazia del padre che ci consacra con il dono del suo spirito e ci invia ad essere apostoli dei giovani […] “la missione dà a tutta la nostra esistenza il suo tono concreto,specifica il compito che abbiamo nella Chiesa e determina il posto che occupiamo tra le famiglie religiose” (Cost.3) Conclusione: conseguenze nella vita personale e comunitaria?