Progetto Prove di Volo Scegli con gusto per la salute Cibo, Corpo e Media.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Torna alla prima pagina Collaborazione fra Servizi di sanità pubblica e Pediatri.
Advertisements

POPOLAZIONE SCOLASTICA
Sorveglianza e prevenzione dell’obesità nella regione Emilia-Romagna:
Ferrara 14 Febbraio 2008 Ridotto del Teatro Comune di Ferrara
Lo sviluppo del Progetto Capitale umano nei mercati territoriali Fondo di perequazione /09/2010Unioncamere Emilia-Romagna.
"a scuola di stili di vita"
Corso di formazione per docenti “Scuola, Solidarietà, Volontariato”
Il SIAN e le Fattorie Didattiche
Educazione Agroalimentare ed informazione ai consumatori
VII Congresso Nazionale PROMUOVERE BENESSERE CON PERSONE GRUPPI COMUNITÀ Cesena, Settembre 2006 PROGETTO REGIONALE PILOTA PER LA PROMOZIONE DELLA.
Progetto Regionale Tabagismo
“Guadagnare salute in adolescenza”
2°- 4°- 5° Circolo di Piacenza 16 novembre 2007
PESAV PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE AD ALTA VERSATILITA 15 gennaio 2007 Conferenza di presentazione PESAV - DVD.
29/05/2009 Protocollo Disturbi Specifici di Apprendimento Bilancio anno Azienda ospedalieraSpedali Civili di Brescia Unità Operativa di Neuropsichiatria.
SCHEDA TECNICA Destinatari del progetto Allievi ed insegnanti Scuole primarie di Asti Descrizione Indagine conoscitiva effettuata su tutta la popolazione.
Percezione della psicologia nelle scuole Prof. Carlo Trombetta
Gli indicatori di salute nel sistema di sorveglianza PASSI
Gli stili di vita nei nostri bambini ed adolescenti
La pianificazione della comunicazione dei dati Passi.
Esperienze intersettoriali delle Comunità Locali per Guadagnare Salute Bologna 3 dicembre 2009 Silvia Boni.
Sovrappeso ed obesità in Emilia-Romagna
L’utilizzo della sorveglianza PASSI in Azienda USL e in Regione
La sorveglianza nutrizionale negli adolescenti in Emila-Romagna
S.B.Capitanio Risultati Questionario Qualità Genitori Medie a.s Risultato Questionari Genitori medie
Scuola S.B. Capitanio Risultati rilevazione Questionario della Qualità Primaria Genitori Risultati generali rilevazione Certificazione Qualità
Prevenzione alcolismo nelle Scuole
Francesca Ciraolo*, Alfredo Notargiacomo°, Patrizia Mondini§,
t a n t e t i n t e nasce nel 1994 come tavolo interistituzionale fra: Provveditorato di Verona LUniversità degli Studi di Verona Scienze dellEducazione.
STAR BENE MANGIANDO UN PERCORSO FORMATIVO DI EDUCAZIONE ALLA CULTURA ALIMENTARE anno scolastico 2005/06 I anno.
Unità Operativa Educazione alla Salute Distrettuale Responsabile: Dott.ssa B.Rosa AUSL 6 PALERMO DISTRETTO SANITARIO 8 CARINI.
“Star bene mangiando” e la metodologia educativa proposta
La sperimentazione degli algoritmi
Iniziative per la.s. 2010/2011 Scuole Secondarie I Grado 1 Dicembre 2010.
Gli standard HPH e il sistema di qualità
EDUCAZIONE ALIMENTARE
ALIMENTARSI BENE PER CRESCERE MEGLIO
“Mangio bene ……. Cresco Meglio“
Il fumo di sigaretta in Provincia di Trento
COSTRUIRE E VALUTARE UN PROGETTO DI ORIENTAMENTO
1 UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA PUGLIA DIREZIONE GENERALE PROGETTO DIGITALE SEMINARIO DI AVVIO DELLE ATTIVITA SPERIMENTALI.
Progetto di educazione alla salute Un palcoscenico senza suggeritori e… senza fumo che cos'è da dove nasce È uno dei progetti dell’ASL 21 che hanno partecipato.
Premessa Lalimentazione è un bisogno fondamentale delluomo. Il cibo fin dagli albori della civiltà, ha esercitato sempre una forte influenza sui comportamenti.
Il SIAN e le Fattorie Didattiche
Il sangue: un’ opportunita’ per l’educazione alla salute.
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NELL’ ASL DI MANTOVA
Progetto In Transizione
Prof Gianluca Perseghin
L’esperienza della Rete Health Promoting Hospitals (HPH) dell’Azienda per i Servizi Sanitari N. 6 Ufficio Qualità e Accreditamento Carmela Zuccarelli.
1. Vostro figlio/a viene volentieri a scuola?. 2. Lofferta formativa della scuola frequentata da suo figlio/a risponde alle aspettative della sua famiglia?
Attività continuità scuola dell’Infanzia – scuola Primaria
I PIANI REGIONALI DI PREVENZIONE Dott.ssa Simonetta Rizzo.
Criteri didattico - metodologici per l'organizzazione
Ministero dellIstruzione, dellUniversità e della Ricerca Servizio per lAutomazione Informatica e lInnovazione Tecnologica – Ufficio di Statistica -VII.
La partecipazione pubblica e il Patto per l’acqua
1. Vostro figlio/a viene volentieri a scuola?. 2. Lofferta formativa della scuola frequentata da suo figlio/a risponde alle aspettative della sua famiglia?
DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO INCONTRO DEL 15 MARZO COLLEGIO GALLIO Con la locuzione Disturbi Specifici dell Apprendimento si intende un.
Progetto Anno scolastico Punti di partenza per leggere, scrivere e far di conto sulle droghe e i loro significati. Con la supervisione della Città
A.s scuola primaria 5° - circolo L. Tempesta - Lecce Questionario di rilevazione della soddisfazione delle famiglie.
Scuola secondaria di primo grado “ Don Milani “
osservando corretti stili di vita.
UNO SPAZIO APERTO E UN LUOGO DI INCONTRO Cos’è un punto di riferimento dove trovare informazioni…
Seminario rete F.A.R.O. Palermo, 29 novembre 2013 Catania, 6 dicembre 2013 Dal processo di autovalutazione alle azioni di miglioramento Vito PECORARO.
Conferenza di servizio DIRIGENTI E DOCENTI REFERENTI Istituti Scolastici di Primo e Secondo Grado Città e Provincia di Catania.
L’ ARTE DI EDUCARE INSIEME
PROPOSTA DI LEGGE Presentata dagli alunni delle classi quinte del 3° CIRCOLO DIDATTICO DI CAIVANO (NA) PROGETTO “ Ragazzi in aula ”
LA COMMISSIONE SALUTE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO DI BRENTONICO Presenta: ATTENZIONE ALLA PERSONA A 360° UNA PROGETTAZIONE SUL BENESSERE.
Terza annualità a.s.2011/2012 Proposte Gruppo di lavoro Dipartimento di Psicologia Casa del Giovane.
XXXIV CONGRESSO NAZIONALE LA NUTRIZIONE UMANA OGGI TRA TECNOLOGIA E PREVENZIONE 8-10 novembre 2006 Hotel Le Conchiglie, Riccione (Rimini)
“Alimentazione, movimento, stili di vita: istruzioni per l’uso” Progetto nazionale Assessorato alla Sanità.
Transcript della presentazione:

Progetto Prove di Volo Scegli con gusto per la salute Cibo, Corpo e Media

I FATTORI CHE DETERMINANO LA SALUTE E LA MALATTIA IN UNA POPOLAZIONE VENGONO IN GENERE DISTINTI IN QUATTRO CATEGORIE: 1. FATTORI GENETICI E BIOLOGICI 2. SERVIZI SANITARI 3. AMBIENTE FISICO E SOCIALE 4. COMPORTAMENTO INDIVIDUALE (STILE DI VITA)

L'IMPATTO DEL COMPORTAMENTO INDIVIDUALE SULLA MORBOSITÀ E MORTALITÀ DA MALATTIE CRONICHE, AL PRIMO POSTO PER IMPORTANZA NELLE SOCIETÀ OCCIDENTALI, È ORMAI BEN CONOSCIUTO.

LO STILE DI VITA (FUMARE, BERE, MANGIARE, FARE L'AMORE...) NON E' IL RISULTATO DI SCELTE INDIVIDUALI PERFETTAMENTE LIBERE, OSSIA INDIPENDENTI DAL LAVORO SVOLTO, DAI GRUPPI E DAGLI AMBIENTI FREQUENTATI, DALL'ORIGINE FAMILIARE, GEOGRAFICA O ETNICA, DAL REDDITO PERCEPITO, ECC.

L'EPIDEMIOLOGIA MODERNA HA EVIDENZIATO COME LA MAGGIOR PARTE DEI COMPORTAMENTI NON SIANO DISTRIBUITI NELLA POPOLAZIONE IN MODO CASUALE, BENSI' SIANO MODELLATI SOCIALMENTE.

ALCUNI ESEMPI: PERSONE CHE ABUSANO DI ALCOLICI SONO ANCHE FUMATRICI, MENTRE QUELLE CHE SEGUONO PRATICHE ALIMENTARI SALUTISTICHE TENDONO ANCHE AD ESSERE PIU' ATTIVE FISICAMENTE.

I PIU' POVERI, COLORO CHE HANNOUN LIVELLO DI ISTRUZIONE INFERIORE O SONO SOCIALMENTE EMARGINATI E' PIU' PROBABILE CHE PRATICHINO UNA VASTA GAMMA DI COMPORTAMENTI A RISCHIO E MENO PROBABILE CHE ADOTTINO COMPORTAMENTI FAVOREVOLI ALLA SALUTE.

FATTORI SOCIALI CONTESTUALI ( COME IL LIVELLO DI ISTRUZIONE, LO STATO SOCIO-ECONOMICO, IL LIVELLO DI RESPONSABILITA' OCCUPATO, LE RISORSE PERSONALI A DISPOSIZIONE) SVOLGONO QUINDI UN RUOLO CRITICO NELL'ADOZIONE E NEL MANTENIMENTO DI COMPORTAMNETI CHE INFLUISCONO SULLA SALUTE.

LA PREVENZIONE SECONDARIA E LE CURE MEDICHE RAPPRESENTANO SOLTANTO ALCUNE DELLE MODALITA', E NON NECESSARIAMENTE A MAGGIORE IMPATTO, PER MANTENERE E MIGLIORARE LA SALUTE. INTERVENTI DI NATURA NON MEDICA POSSONO PROMUOVERE IN MODO SIGNIFICATIVO LO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE.

FAVORIRE LA DIFFUSIONE ALL'INTERNO DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE INTERVENTI EDUCATIVI AL FINE DI PROMUOVERE CORRETTE ABITUDINI ALIMENTARI E UNA REGOLARE ATTIVITA' FISICA IL PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE PREVEDE TRA LE ATTIVITA' PRIORITARIE ANCHE QUELLA DI FAVORIRE LA DIFFUSIONE ALL'INTERNO DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE INTERVENTI EDUCATIVI AL FINE DI PROMUOVERE CORRETTE ABITUDINI ALIMENTARI E UNA REGOLARE ATTIVITA' FISICA.

GLI INTERVENTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE, TENDENTI A MODIFICARE ABITUDINI O STILI DI VITA, SONO PIU' EFFICACI SE CONDOTTI IN ETA' SCOLASTICA, QUANDO ESISTE UN MINORE RADICAMENTO DEGLI USI, QUINDI UNA MAGGIORE PREDISPOSIZIONE AL CAMBIAMENTO, E' INDUBBIO INOLTRE CHE ATTEGGIAMENTI VIRTUOSI VEICOLATI DALLO STESSO STUDENTE POSSONO AVERE RICADUTE POSITIVE SULL'INTERA FAMIGLIA CONTRIBUENDO A CREARE UN CIRCUITO VIRTUOSO SCUOLA-RAGAZZI-FAMIGLIA- COMUNITA'.

LA SORVEGLIANZA NUTRIZIONALE IN EMILIA-ROMAGNA

Prevalenza dello stato nutrizionale distinto per età nella regione Emilia-Romagna 74,6 16,5 8,9 20,6 9,0 70, Normopeso o sottopeso SovrappesoObeso % 6 anni 9 anni

Prevalenza dello stato nutrizionale distinto per età e sesso in Emilia-Romagna Maschi 13,5 8,9 9,5 21, sovrappesoobesità 6 anni 9 anni Femmine 19,6 8,9 8,4 20, sovrappesoobesità 6 anni 9 anni

18,7 18,1 16,4 18,6 19,8 21,3 21,6 21,8 22,8 23,4 24,8 11,3 15,5 15,6 15,1 16,9 17,7 19,0 15,6 18,7 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% ForlìPiacenza*CesenaParmaImola**FerraraRavennaRiminiBolognaModenaReggio Emilia 6 anni 9 anni * PIACENZA partecipa al progetto solo per i 9 anni ** IMOLA per i 6 anni partecipa al progetto con Bologna Prevalenza di sovrappeso distinta per fascia di età e per AUSL

Prevalenza di obesità distinta per fascia di età e per AUSL 6,0 14,2 8,0 8,4 11,5 5,5 9,0 8,0 10,4 11,2 11,6 12,2 10,4 12,4 8,0 6,0 5,0 9,0 0% 2% 4% 6% 8% 10% 12% 14% 16% BolognaReggio Emilia RavennaFerraraPiacenza*Imola**ModenaForlìCesenaRiminiParma 6 anni 9 anni * PIACENZA partecipa al progetto solo per i 9 anni ** IMOLA per i 6 anni partecipa al progetto con Bologna

12,2 18,1 8,9 16, PARMAEMILIA ROMAGNA SOVRAPPESO OBESITA' 12,4 18,7 9 20,6 11,1 23, PARMA EMILIA ROMAGNA NAZIONALE

LA PROPOSTA

DESTINATARI Scuole di secondo e primo grado Dirigenti scolastici Insegnanti Studenti Genitori

SOGGETTI COINVOLTI Azienda U.S.L. (Dipartimento Sanità Pubblica e Dipartimento Salute Mentale) Provincia (Assessorato Agricoltura) Comuni di Parma e della Provincia Ufficio Scuola Provinciale Dirigenti scolastici di Parma e Provincia Aziende di vending

OBIETTIVI GENERALI Favorire lo sviluppo di una maggiore consapevolezza rispetto al rapporto con il cibo, con il proprio corpo e rispetto ai messaggi dei media e della pubblicità relativi all'alimentazione. Favorire un migliore consumo di prodotti nutrizionalmente validi per migliorare lo stato di salute.

OBIETTIVI SPECIFICI Far riflettere sugli stili di vita e sulle modalità relazionali (valore delle relazioni) legate al rapporto col cibo. Educare alla salute e accompagnare i ragazzi ad una lettura critica dei messaggi relativi al cibo e al corpo proposti dai media e dalla pubblicità (valore del corpo e della persona) Aiutare i ragazzi a distinguere vantaggi e svantaggi dell'apporto più o meno equilibrato degli alimenti sul proprio stato di salute. Educazione e stimolare i ragazzi a riconoscere il valore del gusto, del piacere del cibo e delle preparazioni, della tradizione e in particolare a riconoscere i prodotti tipici (DOP,IGP,per gli agro-alimentari) e biologici.

TEMPI DI REALIZZAZIONE A partire dall'Anno scolastico 2007/2008

Azioni Previste nell'Anno Scolastico 2007/2008

CORSO PER DOCENTI Sede del Corso I.T.C. Melloni Direttore del corso: Dirigente Scolastico dell'Istituto Melloni, Dott.ssa Gabriella Orlandi Numero partecipanti massimo per gruppo di formazione: 50 insegnanti delle Scuole Secondarie di Secondo Grado. Totale numero ore di corso 15. Il Corso è inserito nel Piano Provinciale delle Attività Formative.

Primo incontro: 09/10/07- ore 15/18 Presentazione del Progetto Dott. Moroni (Coordinatore Prestazioni Socio- Sanitarie e Responsabile Progetti Prove di volo dell'Az.USL di Parma) Identità, cibo, simbologia e territorio Prof. G. Ballarini (Antropologo Alimentare) Dott.ssa A. Tessoni (Psicologa, Metodologa Formazione AUSL, Referente Educazione alla Salute) Secondo incontro: 16/10/07- ore 15/18 Laboratorio di cibo e gusto Dott.ssa M. Montorsi (Dietista)

Terzo incontro: 23/10/07- ore 15/18 La questione produttiva e le Fattorie Didattiche Dott.ssa D. Fornaciari (Agronomo, Referente Educazione Alimentare- Provincia di Parma) segue visita alla Fattoria Didattica Il Tondino Responsabile A. Bertoletti

Quarto incontro: 30/10/07- ore 15/18 Come mi regolo: 1.Indicazioni riguardo alle scelte nutrizionali e modalità di lettura delle etichette Dott.ssa M. Mattioli (Pediatra, Coordinatrice Commissione Nutrizione Aziendale SIAN) 2. Impostazione del lavoro di Educazione ai media Dott. T. Saccani (Collaboratore Programma Psicopatologico Integrato per i Disturbi del Comportamento Alimentare, Educazione ai Media)

Quinto incontro: 06/11/07- ore 15/18 Approfondimento sugli strumenti di lavoro e metodologie Dott.ssa M. Mattioli (Pediatra, Coordinatrice Commissione Nutrizione Aziendale-SIAN) Dott. T. Saccani ( Collaboratore P.P.I. per i D.C.A., Educazione ai Media)

COINVOLGIMENTO DELLE AGENZIE DI VENDING Coinvolgimento e informazione sul progetto, in fase di attuazione, delle agenzie di vending fornendo loro anche indicazioni sulle tipologie di prodotti da inserire nell'ambito dei distributori automatici e relativa metodologia di conservazione.

INTERVENTI CON I RAGAZZI Interventi dei docenti con i ragazzi. Agli insegnati vengono garantiti incontri di monitoraggio delle difficoltà incontrate, supporto per il prosieguo del progetto, approfondimenti e supervisioni anche in vista della produzione conclusiva realizzata dai ragazzi (Aree di approfondimento: Nutrizione, Educazione ai Media, Antropologia, Agricoltura, Laboratori del gusto, Fattorie Didattiche); Vengono organizzati momenti di animazione per tutte le classi aderenti :Alimentarsi attraverso il teatro;

Viene garantito almeno un incontro finale congiunto con lo psicologo dei media e la nutrizionista per ogni classe come momento conclusivo: Raccogliere le idee e le emozioni sullesperienza: confrontarsi sul significato e sul consumo di determinati cibi a casa e a scuola; Viene svolta una valutazione del gradimento da parte degli studenti dei prodotti proposti nei distributori automatici ed una elaborazione dei dati rilevati; Viene attuata una verifica sulla percentuale di consumo dei prodotti.

COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE Primo intervento: si invia alle famiglie, allinizio dellattuazione del Progetto, una brochure informativa del Progetto. Secondo intervento: si invitano le famiglie ad un incontro finale organizzato dallIstituto aderente al Progetto per prendere atto del percorso svolto dai ragazzi e confrontarsi con i nuovi input culturali. In tale occasione le famiglie hanno la possibilità di assaggiare alcune produzioni delle Fattorie Didattiche.

RISULTATI ATTESI Consapevolezza dei messaggi dei media relativi al cibo (acquisizione di una capacità critica) Cambiamento di eventuali abitudini scorrette nel consumo di prodotti alimentari, soprattutto a scuola Valutazione del gradimento, da parte degli studenti, dei prodotti proposti nei distributori automatici, almeno il 60% di risposte positive Verifica sulla percentuale di consumo dei prodotti proposti, almeno del 60% Valutazioni del gradimento dell'iniziativa educativa e pratica nel suo complesso

Grazie per l'attenzione!!!