Progetto Prove di Volo Scegli con gusto per la salute Cibo, Corpo e Media
I FATTORI CHE DETERMINANO LA SALUTE E LA MALATTIA IN UNA POPOLAZIONE VENGONO IN GENERE DISTINTI IN QUATTRO CATEGORIE: 1. FATTORI GENETICI E BIOLOGICI 2. SERVIZI SANITARI 3. AMBIENTE FISICO E SOCIALE 4. COMPORTAMENTO INDIVIDUALE (STILE DI VITA)
L'IMPATTO DEL COMPORTAMENTO INDIVIDUALE SULLA MORBOSITÀ E MORTALITÀ DA MALATTIE CRONICHE, AL PRIMO POSTO PER IMPORTANZA NELLE SOCIETÀ OCCIDENTALI, È ORMAI BEN CONOSCIUTO.
LO STILE DI VITA (FUMARE, BERE, MANGIARE, FARE L'AMORE...) NON E' IL RISULTATO DI SCELTE INDIVIDUALI PERFETTAMENTE LIBERE, OSSIA INDIPENDENTI DAL LAVORO SVOLTO, DAI GRUPPI E DAGLI AMBIENTI FREQUENTATI, DALL'ORIGINE FAMILIARE, GEOGRAFICA O ETNICA, DAL REDDITO PERCEPITO, ECC.
L'EPIDEMIOLOGIA MODERNA HA EVIDENZIATO COME LA MAGGIOR PARTE DEI COMPORTAMENTI NON SIANO DISTRIBUITI NELLA POPOLAZIONE IN MODO CASUALE, BENSI' SIANO MODELLATI SOCIALMENTE.
ALCUNI ESEMPI: PERSONE CHE ABUSANO DI ALCOLICI SONO ANCHE FUMATRICI, MENTRE QUELLE CHE SEGUONO PRATICHE ALIMENTARI SALUTISTICHE TENDONO ANCHE AD ESSERE PIU' ATTIVE FISICAMENTE.
I PIU' POVERI, COLORO CHE HANNOUN LIVELLO DI ISTRUZIONE INFERIORE O SONO SOCIALMENTE EMARGINATI E' PIU' PROBABILE CHE PRATICHINO UNA VASTA GAMMA DI COMPORTAMENTI A RISCHIO E MENO PROBABILE CHE ADOTTINO COMPORTAMENTI FAVOREVOLI ALLA SALUTE.
FATTORI SOCIALI CONTESTUALI ( COME IL LIVELLO DI ISTRUZIONE, LO STATO SOCIO-ECONOMICO, IL LIVELLO DI RESPONSABILITA' OCCUPATO, LE RISORSE PERSONALI A DISPOSIZIONE) SVOLGONO QUINDI UN RUOLO CRITICO NELL'ADOZIONE E NEL MANTENIMENTO DI COMPORTAMNETI CHE INFLUISCONO SULLA SALUTE.
LA PREVENZIONE SECONDARIA E LE CURE MEDICHE RAPPRESENTANO SOLTANTO ALCUNE DELLE MODALITA', E NON NECESSARIAMENTE A MAGGIORE IMPATTO, PER MANTENERE E MIGLIORARE LA SALUTE. INTERVENTI DI NATURA NON MEDICA POSSONO PROMUOVERE IN MODO SIGNIFICATIVO LO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE.
FAVORIRE LA DIFFUSIONE ALL'INTERNO DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE INTERVENTI EDUCATIVI AL FINE DI PROMUOVERE CORRETTE ABITUDINI ALIMENTARI E UNA REGOLARE ATTIVITA' FISICA IL PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE PREVEDE TRA LE ATTIVITA' PRIORITARIE ANCHE QUELLA DI FAVORIRE LA DIFFUSIONE ALL'INTERNO DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE INTERVENTI EDUCATIVI AL FINE DI PROMUOVERE CORRETTE ABITUDINI ALIMENTARI E UNA REGOLARE ATTIVITA' FISICA.
GLI INTERVENTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE, TENDENTI A MODIFICARE ABITUDINI O STILI DI VITA, SONO PIU' EFFICACI SE CONDOTTI IN ETA' SCOLASTICA, QUANDO ESISTE UN MINORE RADICAMENTO DEGLI USI, QUINDI UNA MAGGIORE PREDISPOSIZIONE AL CAMBIAMENTO, E' INDUBBIO INOLTRE CHE ATTEGGIAMENTI VIRTUOSI VEICOLATI DALLO STESSO STUDENTE POSSONO AVERE RICADUTE POSITIVE SULL'INTERA FAMIGLIA CONTRIBUENDO A CREARE UN CIRCUITO VIRTUOSO SCUOLA-RAGAZZI-FAMIGLIA- COMUNITA'.
LA SORVEGLIANZA NUTRIZIONALE IN EMILIA-ROMAGNA
Prevalenza dello stato nutrizionale distinto per età nella regione Emilia-Romagna 74,6 16,5 8,9 20,6 9,0 70, Normopeso o sottopeso SovrappesoObeso % 6 anni 9 anni
Prevalenza dello stato nutrizionale distinto per età e sesso in Emilia-Romagna Maschi 13,5 8,9 9,5 21, sovrappesoobesità 6 anni 9 anni Femmine 19,6 8,9 8,4 20, sovrappesoobesità 6 anni 9 anni
18,7 18,1 16,4 18,6 19,8 21,3 21,6 21,8 22,8 23,4 24,8 11,3 15,5 15,6 15,1 16,9 17,7 19,0 15,6 18,7 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% ForlìPiacenza*CesenaParmaImola**FerraraRavennaRiminiBolognaModenaReggio Emilia 6 anni 9 anni * PIACENZA partecipa al progetto solo per i 9 anni ** IMOLA per i 6 anni partecipa al progetto con Bologna Prevalenza di sovrappeso distinta per fascia di età e per AUSL
Prevalenza di obesità distinta per fascia di età e per AUSL 6,0 14,2 8,0 8,4 11,5 5,5 9,0 8,0 10,4 11,2 11,6 12,2 10,4 12,4 8,0 6,0 5,0 9,0 0% 2% 4% 6% 8% 10% 12% 14% 16% BolognaReggio Emilia RavennaFerraraPiacenza*Imola**ModenaForlìCesenaRiminiParma 6 anni 9 anni * PIACENZA partecipa al progetto solo per i 9 anni ** IMOLA per i 6 anni partecipa al progetto con Bologna
12,2 18,1 8,9 16, PARMAEMILIA ROMAGNA SOVRAPPESO OBESITA' 12,4 18,7 9 20,6 11,1 23, PARMA EMILIA ROMAGNA NAZIONALE
LA PROPOSTA
DESTINATARI Scuole di secondo e primo grado Dirigenti scolastici Insegnanti Studenti Genitori
SOGGETTI COINVOLTI Azienda U.S.L. (Dipartimento Sanità Pubblica e Dipartimento Salute Mentale) Provincia (Assessorato Agricoltura) Comuni di Parma e della Provincia Ufficio Scuola Provinciale Dirigenti scolastici di Parma e Provincia Aziende di vending
OBIETTIVI GENERALI Favorire lo sviluppo di una maggiore consapevolezza rispetto al rapporto con il cibo, con il proprio corpo e rispetto ai messaggi dei media e della pubblicità relativi all'alimentazione. Favorire un migliore consumo di prodotti nutrizionalmente validi per migliorare lo stato di salute.
OBIETTIVI SPECIFICI Far riflettere sugli stili di vita e sulle modalità relazionali (valore delle relazioni) legate al rapporto col cibo. Educare alla salute e accompagnare i ragazzi ad una lettura critica dei messaggi relativi al cibo e al corpo proposti dai media e dalla pubblicità (valore del corpo e della persona) Aiutare i ragazzi a distinguere vantaggi e svantaggi dell'apporto più o meno equilibrato degli alimenti sul proprio stato di salute. Educazione e stimolare i ragazzi a riconoscere il valore del gusto, del piacere del cibo e delle preparazioni, della tradizione e in particolare a riconoscere i prodotti tipici (DOP,IGP,per gli agro-alimentari) e biologici.
TEMPI DI REALIZZAZIONE A partire dall'Anno scolastico 2007/2008
Azioni Previste nell'Anno Scolastico 2007/2008
CORSO PER DOCENTI Sede del Corso I.T.C. Melloni Direttore del corso: Dirigente Scolastico dell'Istituto Melloni, Dott.ssa Gabriella Orlandi Numero partecipanti massimo per gruppo di formazione: 50 insegnanti delle Scuole Secondarie di Secondo Grado. Totale numero ore di corso 15. Il Corso è inserito nel Piano Provinciale delle Attività Formative.
Primo incontro: 09/10/07- ore 15/18 Presentazione del Progetto Dott. Moroni (Coordinatore Prestazioni Socio- Sanitarie e Responsabile Progetti Prove di volo dell'Az.USL di Parma) Identità, cibo, simbologia e territorio Prof. G. Ballarini (Antropologo Alimentare) Dott.ssa A. Tessoni (Psicologa, Metodologa Formazione AUSL, Referente Educazione alla Salute) Secondo incontro: 16/10/07- ore 15/18 Laboratorio di cibo e gusto Dott.ssa M. Montorsi (Dietista)
Terzo incontro: 23/10/07- ore 15/18 La questione produttiva e le Fattorie Didattiche Dott.ssa D. Fornaciari (Agronomo, Referente Educazione Alimentare- Provincia di Parma) segue visita alla Fattoria Didattica Il Tondino Responsabile A. Bertoletti
Quarto incontro: 30/10/07- ore 15/18 Come mi regolo: 1.Indicazioni riguardo alle scelte nutrizionali e modalità di lettura delle etichette Dott.ssa M. Mattioli (Pediatra, Coordinatrice Commissione Nutrizione Aziendale SIAN) 2. Impostazione del lavoro di Educazione ai media Dott. T. Saccani (Collaboratore Programma Psicopatologico Integrato per i Disturbi del Comportamento Alimentare, Educazione ai Media)
Quinto incontro: 06/11/07- ore 15/18 Approfondimento sugli strumenti di lavoro e metodologie Dott.ssa M. Mattioli (Pediatra, Coordinatrice Commissione Nutrizione Aziendale-SIAN) Dott. T. Saccani ( Collaboratore P.P.I. per i D.C.A., Educazione ai Media)
COINVOLGIMENTO DELLE AGENZIE DI VENDING Coinvolgimento e informazione sul progetto, in fase di attuazione, delle agenzie di vending fornendo loro anche indicazioni sulle tipologie di prodotti da inserire nell'ambito dei distributori automatici e relativa metodologia di conservazione.
INTERVENTI CON I RAGAZZI Interventi dei docenti con i ragazzi. Agli insegnati vengono garantiti incontri di monitoraggio delle difficoltà incontrate, supporto per il prosieguo del progetto, approfondimenti e supervisioni anche in vista della produzione conclusiva realizzata dai ragazzi (Aree di approfondimento: Nutrizione, Educazione ai Media, Antropologia, Agricoltura, Laboratori del gusto, Fattorie Didattiche); Vengono organizzati momenti di animazione per tutte le classi aderenti :Alimentarsi attraverso il teatro;
Viene garantito almeno un incontro finale congiunto con lo psicologo dei media e la nutrizionista per ogni classe come momento conclusivo: Raccogliere le idee e le emozioni sullesperienza: confrontarsi sul significato e sul consumo di determinati cibi a casa e a scuola; Viene svolta una valutazione del gradimento da parte degli studenti dei prodotti proposti nei distributori automatici ed una elaborazione dei dati rilevati; Viene attuata una verifica sulla percentuale di consumo dei prodotti.
COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE Primo intervento: si invia alle famiglie, allinizio dellattuazione del Progetto, una brochure informativa del Progetto. Secondo intervento: si invitano le famiglie ad un incontro finale organizzato dallIstituto aderente al Progetto per prendere atto del percorso svolto dai ragazzi e confrontarsi con i nuovi input culturali. In tale occasione le famiglie hanno la possibilità di assaggiare alcune produzioni delle Fattorie Didattiche.
RISULTATI ATTESI Consapevolezza dei messaggi dei media relativi al cibo (acquisizione di una capacità critica) Cambiamento di eventuali abitudini scorrette nel consumo di prodotti alimentari, soprattutto a scuola Valutazione del gradimento, da parte degli studenti, dei prodotti proposti nei distributori automatici, almeno il 60% di risposte positive Verifica sulla percentuale di consumo dei prodotti proposti, almeno del 60% Valutazioni del gradimento dell'iniziativa educativa e pratica nel suo complesso
Grazie per l'attenzione!!!