Insegnamento: Fonti antiche Modulo: Epigrafia Latina (lezione 5)

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Insegnamento: Fonti antiche Modulo: Epigrafia Latina (lezione 5) Università degli Studi di Ferrara Corso di Laurea Magistrale in Preistoria e Quaternario Insegnamento: Fonti antiche Modulo: Epigrafia Latina (lezione 5) Dott.ssa Sara Faccini a.a. 2011/2012

Le iscrizioni parietali Le pareti degli edifici pubblici e privati rappresentavano un ottimo supporto per trasmettere informazioni e idee. Queste iscrizioni venivano realizzate con due tecniche: Pittura (tituli picti): lettere dipinte a pennello, con cura, spesso in scrittura actuaria, in genere da professionisti (scriptores); Sgraffio: le lettere venivano graffite con un oggetto appuntito o vergate con carbone, gesso o altre sostanze coloranti

I tituli picti Realizzati con vernice rossa o nera su pareti appositamente imbiancate Riportavano avvisi di spettacoli gladiatori (edicta munerum), annunci economici e manifesti di propaganda elettorale (candidatorum programmata). Nelle iscrizioni elettorali in genere compaiono: il nome del candidato, la carica cui aspirava, la richiesta di votarlo (OVF = oro vos faciatis), allusioni alle virtù del candidato (VB= vir bonus; DRP= dignus rei publicae) e l’indicazione di eventuali sostenitori. Vi sono anche casi di iscrizioni fatte commissionare dagli avversari con scopo denigratorio. Cn. Helvium Sabinum aed. D.R.P. O.V.F.

I graffiti Sono l’espressione occasionale di un momento particolare, in cui chi scrive sente il desiderio di manifestare le proprie emozioni o di lasciare un segno del proprio passaggio. Sono importanti per conoscere il livello di alfabetizzazione La lingua è in genere quella parlata (sermo vulgaris) e presenta prestiti da altre lingue, grammatica e sintassi semplificate, errori di ortografia. La scrittura di solito è la corsiva.

In base al contenuto, i graffiti possono essere divisi in alcuni gruppi: Tituli memoriales: per lasciare il ricordo di sé o del proprio passaggio in un luogo. A volte possono essere accompagnati da disegni o caricature; graffiti di viaggiatori che manifestano stupore per i monumenti o nostalgia per la patria; Invettive, saluti, acclamazioni Sportivi: riflettono la grande passione dei romani per i giochi gladiatori e le corse di cavalli; quasi sempre questi graffiti sono accompagnati da disegni che raffigurano i campioni spesso colti nel momento del combattimento

Notazioni di vita quotidiana: conti, liste della spesa, promemoria, elenchi dei giorni di mercato, avvisi di prostitute, turni di guardia nelle caserme, riflessioni sulla vita umana; Amorosi: si tratta del gruppo di iscrizioni con la maggior varietà di registri, dal più colto, al più popolare, al più colorito fino alla volgarità; Scuola e ricordi scolastici: incisi da scolari e docenti; spesso contengono parti di opere letterarie. Compaiono anche serie alfabetiche e tecniche di memorizzazione, giochi di parole (es. quadrati magici), palindromi, etc. Religiosi: si trovano su pareti di templi e santuari, case private; ricordano atti di devozione, preghiere, scioglimenti di voti; registrano offerte del fedele o riti sacrificali.

L’instrumentum inscriptum Categoria eterogenea che comprende varie tipologie di oggetti di uso quotidiano, tutti caratterizzati dalla presenza di un testo scritto (bollo, iscrizione a bulino o tracciata prima della cottura, graffiti e tituli picti); Verietà di materiali: ceramica, bronzo, oro, argento, ferro, piombo, avorio, osso, pietre dure, ambra, vetro… Varietà di tecniche scrittorie Varietà di supporti: laterizi, anfore, lucerne, vasellame, lingotti, tubature, armi, marchi, etichette, strumenti di lavoro, oggetti ornamentali, tavole da gioco etc. Materiale importante per lo studio dei processi economici (produzione e distribuzione delle merci) e sociali del mondo romano; Fino a non molto tempo fa l’importanza di tale materiale è stata molto sottovalutata con la conseguenza che una buona parte di esso risulta tuttora inedito. Vista poi la particolarità di tali oggetti, per il loro studio è necessaria una stretta collaborazione tra archeologo ed epigrafista.

Laterizi La produzione di laterizi era un’attività molto importante per l’economia del mondo romano, in quanto doveva soddisfare la grossa richiesta del settore edile; Sui laterizi possono comparire bolli impressi prima della cottura, iscrizioni tracciate a mano libera prima della cottura, graffiti e, in rari casi, tituli picti; I bolli erano impressi con un punzone di legno o metallo prima della cottura, ad incavo o in rilievo, con un cartiglio che poteva avere varie forme (rettangolare, tabula ansata, semicircolare, circolare con o senza orbicolo, rilevato o non rilevato, lunato, orbicolare) L’uso del bollo risale alla fine dell’età repubblicana (nomi di divinità e magistrati); dall’età del principato si diffondono bolli con nomi di privati, probabilmente proprietari delle cave d’argilla e degli impianti di produzione; compaiono anche nomi di schiavi e liberti, con l’incarico di condurre l’attività produttiva (officinatores); I nomi in genere compaiono al genitivo (sottinteso tegula), per esteso o abbreviati (in genere due o tre lettere in nesso); a volte invece del nome si trova un aggettivo con il suffisso –ana, derivato dal genitivo, che sottintende la parola tegula.

Anfore Anfora: classe di recipienti ceramici di forma chiusa e muniti di anse, utilizzati come contenitori per il trasporto, soprattutto via mare, di derrate alimentari, ma anche, soprattutto se in riutilizzo, di altri prodotti, quali minerali di vario genere. Una volta svuotate, potevano essere utlizzate come segnacoli o recipienti funerari, nella bonifica e nel drenaggio di terreni, nella costruzione di volte e canalizzazioni idrauliche. Esse presentano una gran varietà di forme, legate al tipo ed alla quantità delle merci, all’area di provenienza ed all’evoluzione cronologica. Una prima ed importante classificazione tipologica fu fatta da H.Dressel nel 1879

L’apparato epigrafico delle anfore L’apparato epigrafico delle anfore è vario e unito all’analisi tipologica fornisce informazioni preziose su modi ed organizzazione della produzione, sia dei recipienti che dei contenuti, e sul commercio.

Le iscrizioni possono essere realizzate prima della cottura (bolli impressi e iscrizioni tracciate con un utensile) o dopo (tituli picti e graffiti); I bolli venivano posti sull’orlo, sulle anse, sul collo, sulla spalla o, più di rado, sul fondo, con un punzone rettangolare, in legno, metallo, ceramica, a lettere rilevate o incavate; sulla stessa anfora lo stesso bollo può apparire più volte o possono esservi bolli diversi.

Il testo contiene un’indicazione onomastica, di solito in genitivo, variamente articolata (tria nomina, nomen e cognomen, cognomen), spesso abbreviata o limitata alle iniziali, oppure il nome di uno schiavo o di un liberto al nominativo con l’indicazione del padrone o del patrono in genitivo; Le anfore potevano venire bollate o per identificarne il produttore o, forse, il proprietario del fundus in cui si producevano le derrate da trasportare. Si trattava in ogni caso di una garanzia qualitativa, fiscale e commerciale per l’acquirente. Le iscrizioni tracciate prima della cottura sono per lo più simboli e sigle, indicazioni numeriche, calendariali o nomi e sono da riferire alle fasi della fabbricazione del contenitore. I tituli picti, apposti a pennello con inchiostro nero o rosso, riguardano la vita commerciale del recipiente e del suo contenuto, riferendo informazioni sul tipo, sulla qualità, sulla quantità, località di provenienza, data di spedizione e, in alcuni casi, produttori, commercianti e trasportatori. I graffiti, tracciati con uno strumento appuntito, fornivano sul commercio (peso), lo stoccaggio, la data (indicazione della coppia consolare).

Le lucerne In ceramica o in metallo, erano il principale strumento di illuminazione nel mondo antico; Varie forme e tecniche di fabbricazione, in base al progresso tecnologico, all’estetica ed alla funzionalità; La massima diffusione delle lucerne avvenne grazie alla tecnica produttiva dello stampo in due matrici, che consentiva di produrne moltissimi esemplari; Fino all’età augustea l’uso di contrassegnarle è raro; dalla metà del I sec. a.C. sulla base di lucerne prodotte a matrice compaiono nomi a mano libera o marchi di fabbrica a lettere impresse o rilevate; Dalla seconda metà del I sec. d.C. nell’area della pianura padana, si produsse in grandi quantità un tipo di lucerna, detta “a canale”, per la presenza di un canale, aperto o chiuso, che unisce il disco al beccuccio. Nota con il nome di firmalampen (lucerna con il marchio di fabbrica).

Le firmalampen presentano sulla base, impresso dalla matrice inferiore, un bollo a lettere rilevate con il nome del proprietario dell’officina o del fabbricante al genitivo o nominativo, a volte accompagnato dal verbo f(acit), e, raramente, dalla località di fabbricazione. Talvolta nelle lucerne si trovano scritte graffite dopo la cottura: nome del proprietario dell’oggetto, saluti e auguri,dediche ad una divinità.

Vasellame ceramico Sul vasellame ceramico, sia comune che fine da mensa, compaiono iscrizioni di vario tipo, realizzate sia prima sia dopo la cottura: bolli a punzone o matrice, iscrizioni a mano libera, tituli picti o graffiti; I bolli, che riportano il nome del produttore, presentano una gamma articolata di varianti (tria nomina per esteso o iniziali), trovarsi all’interno o all’esterno. Le iscrizioni a mano libera sono riferibili alle fasi della produzione: indicazioni numeriche, simboli,sigle. I tituli picti sono rari: indicazioni sul contenuto (quantità e qualità). I graffiti si trovano quasi solo sulla superficie esterna e di solito riportano al genitivo il nome del proprietario del recipiente. Sul fondo esterno si trovano a volte graffiti numeri, lettere o sigle relativi alle fasi di stoccaggio.

Terra sigillata La terra sigillata, o aretina, rappresenta un particolare tipo di ceramica fine da mensa decorato con piccole figure a rilievo (sigilla); Le tecniche di fabbricazione erano il tornio per le forme lisce e la matrice per le decorazioni a rilievo; Spesso i fondi interni dei vasi avevano marchi impressi con un punzone prima della cottura: Dalla metà del I sec. a.C. fino all’inizio dell’età augustea in un piccolo cartiglio quadrangolare, disposti a raggiera intorno al centro, a gruppi di tre o quattro; All’inizio dell’età augustea, un solo bollo in cartiglio rettangolare al centro, con testo su due righe; In seguito testo di una sola riga in cartiglio circolare o a tabula ansata; Dal 15 d.C. e per tutto il I sec. d.C.: bollo con cartiglio a pianta di piede. I marchi recavano i tria nomina di un ingenuo o di un liberto o il nome di uno schiavo seguito da quello del padrone: poteva trattarsi del proprietario, del responsabile della produzione o dell’artigiano; La funzione dei marchi non è chiara: poteva essere funzionale per il propietario dell’officina o una garanzia per l’acquirente, oppure una firma da ostentare

Vetri Con l’introduzione della tecnica della soffiatura in stampo, alla fine del I sec. d.C., si diffuse l’uso di segnare i prodotti con marchi, impressi dal fabbricante per rendere distinguibile la sua produzione; Spesso il marchio si trova sul fondo del recipiente e poteva indicare il produttore o il commerciante del contenuto o il fabbricante del contenitore; Sui balsamari si trovavano bolli che indicavano il fisco imperiale, il quale controllava la produzione e la vendita di alcuni prodotti; Alcune iscrizioni potevano essere incise, spesso con la tecnica dei puntini: di solito riportavano la didascalia di immagini raffigurate sui vetri

Altre tipologie di instrumentum inscriptum Signacula: marchi e sigilli di materiali vari impiegati per contrassegnare, con indicazioni relative a proprietario, venditore, produttore, merci di vario genere, animali e uomini; Tessere: piccoli oggetti di varie forme, di materiali diversi, iscritti su una o più facce. Servivano per la contabilità, il gioco, come gettone per spettacoli, banchetti e distribuzioni di grano, come segno di riconoscimento in ambito militare o per l’appartenenza ad un collegio o associazione; Etichette: piccole lamine di metallo quadrangolari o circolari, che presentavano fori per far passare una corda o un filo con cui legarle a contenitori di vario genere. Le iscrizioni in genere riportavano sigle ed erano tracciate a sgraffio; Armi: riportavano iscrizioni incise a bulino o realizzate a sgraffio o a lettere rilevate. I contenuti sono vari: il nome dell’officina, dell’unità militare, del soldato, a carattere votivo… Fistulae aquariae: condutture idriche con iscrizioni impresse a matrice che indicavano l’appartenenza pubblica dell’impianto o i nomi dei proprietari delle abitazioni, concessionari del diritto; compaiono anche nomi di fabbricanti, di imperatori, di magistrati, sigle alfabetiche e numeriche. Lingotti: presentavano iscrizioni bollate a rilievo o in incavo o graffite, con i nomi degli individui o delle società che sfruttavano l’impianto minerario o riferibili alle fasi del commercio; i graffiti in genere indicano il peso ed indicazioni relative alla commercializzazione e all’amministrazione.