LA PREVISIONE DELLE PIENE FLUVIALI

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
… chi è Regola?.
Advertisements

Il rischio idrologico-idraulico La mitigazione Prof. Ing
Progetto strategico “Conoscere per prevedere, prevenire, intervenire”
Gestione Organizzativa e Funzionale del SISTEMA DI ALLERTAMENTO REGIONALE p er Rischi Naturali ai fini di Protezione Civile Giornate formative ai Sindaci.
Acque superficiali Fiumi Schermo completo- cliccare quando serve.
Autorità di Bacino del Fiume Po – Parma
Attività unitaria conoscitiva e di controllo del bilancio idrico nel bacino del fiume Po Parma, 28 Marzo 2007 AUTORITA DI BACINO DEL FIUME PO.
Portate di piena Celada Chiara Matricola:
Sicurezza idraulica e irrigazione
I bollettini meteo. Perché le previsioni meteo? lindustria la protezione civile lo sport i trasporti il turismo lagricoltura.
G. Braschi, S. Falappi, M. Gallati
WORKSHOP – Il Centro Funzionale di supporto alla Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna Bologna - 24 Giugno 2003 Massimo Bider Marco Lazzeri Rita.
WORKSHOP – Il Centro Funzionale di supporto alla Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna Bologna - 24 Giugno 2003 Carlo Cacciamani Servizio Meteorologico.
Il Centro Funzionale della Regione Toscana
Seminario: Il Centro Funzionale e la Previsione del Dissesto Idrogeologico in Emilia-Romagna. Bologna, 4/11/2005, Sala Polivalente, Viale Aldo Moro, 50.
ALLERTA DI PROTEZIONE CIVILE
Il Centro Funzionale della Regione Emilia Romagna
La Protezione Civile Settimana dell’Ambiente Marzo 2013 Ing
Emilia - Romagna Alessio Monti Classe 5°
I PRINCIPALI RISCHI PER L’UOMO DOVUTI AL FATTORE METEOROLOGICO
HEC-HMS Il software HEC-HMS è il sistema d’analisi dei fiumi dell’Hydrologic Engineering Center (HEC), del Corpo degli Ingegneri dell’Esercito degli Stati.
Ing. Aldo Primiero – Protezione civile della Regione FVG Sistema di allerta idrometeorologico in Friuli Venezia Giulia.
Le attività di previsione e prevenzione del rischio.
Attività di bonifica e qualificazione ambientale verso il nuovo Piano territoriale regionale, per un futuro controcorrente PROGETTO DI MESSA IN SICUREZZA.
Ordine degli Ingegneri di Bologna, 26 novembre 2010 Ordine degli Ingegneri di Bologna, 26 novembre /22 Gabriele Tonelli consulente CNR IRPI
LA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
I Piani di Protezione Civile
Il Progetto BlueAp – Bologna città resiliente
La partecipazione pubblica e il Patto per l’acqua
Convenzione AINEVA-PAT Corso 2 A Aineva per Osservatore Nivologico: con la collaborazione della Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo :
Rischio Stabilire la pericolosità di un'eruzione vulcanica implica prevedere dove e quando avverrà e di che tipo sarà. Per rispondere.
GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA 2010
PON LEW - SAL III Autostrade Tech S.p.A. Funzionalità Sistema
Il rischio alluvionale: strumenti di mitigazione e riduzione del danno atteso Prof. Scira Menoni.
Provincia di Ferrara Settore Ambiente e Agricoltura
Sintesi del Manuale Operativo
REGIONE AUTONOMA FRIULI-VENEZIA GIULIA COMMISSARIO DELEGATO PER IL SUPERAMENTO DELL'EMERGENZA PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE ENTE ATTUATORE : COMUNE.
Studio delle Interazioni tra Opere di Sbarramento Fluviale, Correnti Idriche Superficiali e Sotterranee: Cassa di Espansione del Torrente Crostolo in Località.
Dietro le quinte del servizio meteo, strumenti e applicazioni
Dissesto idrogeologico
Alessia Losini – Marika Squeri
Preso atto dell'alto livello di rischio che caratterizza gran parte del territorio italiano, si è provveduto ad un aggiornamento della normativa vigente.
I Fiumi Definizione: Il fiume è un corso d’acqua perenne che scorre principalmente in superficie, ma che può essere parzialmente sotterraneo; può essere.
Direttiva P.C.M. 8 febbraio 2013 Piani di laminazione
SEMINARIO – Il sistema nazionale e regionale di allertamento per la gestione del rischio idrogeologicoo ed idraulico Bologna - 23 Febbraio 2004 Sandro.
WORKSHOP – Il Centro Funzionale di supporto alla Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna Bologna - 24 Giugno 2003 Sandro Nanni Servizio Meteorologico.
LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO NELLA FASE DI ALLERTAMENTO
CICLO di INCONTRI FORMATIVI
Piano Comunale di Protezione Civile
3 luglio 2006 Provincia di Torino - Assessorato Pianificazione Territoriale - Servizio Difesa del Suolo 1 Il progetto “Manutenzione ordinaria del territorio”
Università degli Studi di Ferrara Dipartimento di Ingegneria
STATISTICHE DICHIARAZIONI di VOLONTÀ al 13/01/2015 Regione: EMILIA ROMAGNA Dichiarazioni registrate presso le ASL ASL ConsensiOpposizioni Totale.
Ing. Francesco MELE PIENE DEL TEVERE PIENE DEL TEVEREE ALLAGAMENTI A ROMA ALLAGAMENTI A ROMA.
Lorenzo Bono – Ambiente Italia Bologna, 4 Giugno 2015 BLUEAP Il piano di Adattamento di Bologna.
Il cambiamento climatico parte prima
Impatti del cambiamento climatico sul regime idrologico del bacino del Lago Maggiore Milano, 20 Marzo 2013 Ing. Giovanni Ravazzani
Traversa ENEL di CASTEL GIUBILEO (RM)
Dott.ssa Gabriella Speranza Ancona, 11 dicembre 2015.
Piano di Protezione Civile
Agenzia Regionale di Protezione Civile Centro Multirischio Verso una procedura di allerta per il rischio marino-costiero Bologna, 9 febbraio 2010.
Ruolo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco nell’ambito della Protezione Civile Nazionale.
Angelica Tarpanelli, S. Camici, L. Brocca, M. Franchini, F. Melone e T. Moramarco Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del CNR.
REGIONE LAZIO REGIONE LAZIO Pianificazione d’emergenza del livello provinciale Borgo di Fossanova, Priverno 1 febbraio 2012 RISCHIO IDRAULICO ing. Francesco.
Progetto LIFE PRIMES – Kickoff Meeting – Ancona, 24 – 25 Febbraio 2016 Centro Funzionale d’Abruzzo Ancona, 24 febbraio 2015 Francesca Molinari, Antonio.
CENTRO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE “Val d’Arno Inferiore” Comuni di Pontedera, Bientina e Calcinaia Elaborazione a cura del 1° settore Uso e Assetto.
Le precipitazioni meteoriche determinano 1) aumento della portata solida e liquida nei fiumi 2) aumento della portata delle falde 3) dissesti idrogeologici.
Fondi Strutturali Obiettivo “Competitività regionale” PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE - FERS.
INCENDIO D’INTERFACCIA: QUADRO NORMATIVO a cura di: Consulta Nazionale protezione civile Fp CGIL Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.
1 AdB Po, Parma 4 aprile 2006 Stefano Maran, Paola De Lotto Autorità di Bacino del fiume Po Parma, 4 aprile 2006 La ricerca di sistema per il settore elettrico.
GESTIONE DELLE ALLERTE PER RISCHIO METEO-IDROGEOLOGICO CONSEGUENTE AI TEMPORALI FORTI Verona 15 giugno 2016 geom. Alberto Massaro.
Transcript della presentazione:

LA PREVISIONE DELLE PIENE FLUVIALI nel Centro Funzionale dell’Emilia Romagna R. Foraci, M. Di Lorenzo, S. Pecora, A. Allodi Il Centro Funzionale e la previsione del dissesto idrogeologico – Bologna 4 novembre 2005

PIENA FLUVIALE Trasformazione degli afflussi meteorici in deflussi superficiali Un’efficace previsione delle piene dipende dalla corretta previsione: dell’evento meteorologico forzante (intensità, durata, localizzazione); del processo di trasformazione afflussi-deflussi nei bacini montani; del processo di propagazione della piena lungo le aste fluviali vallive. MODELLI METEOROLOGICI CATENA PREVISIONALE MODELLI IDROLOGICI Risposte incerte a causa di: complessità dei fenomeni; bacini piccoli (< 1000 km2) con rapidi tempi di risposta (6-12 ore); MODELLI IDRODINAMICI Il Centro Funzionale e la previsione del dissesto idrogeologico – Bologna 4 novembre 2005

OBIETTIVO “Valutazione degli scenari di rischio idraulico probabile connessi ad eventi meteorologici intensi” (Dir.P.C.M. 27 febbraio 2004) sulla base della: Suddivisione del territorio regionale in Zone di Allertamento; Predefiniti scenari di criticità idraulica probabile, classificati in tre livelli: ordinaria, moderata ed elevata. articolata in due fasi temporali successive: Fase di previsione ( 24-36 ore prima dell’evento meteo-idrologico) Fase di monitoraggio e sorveglianza (al manifestarsi dell’evento) Il Centro Funzionale e la previsione del dissesto idrogeologico – Bologna 4 novembre 2005

ZONE DI ALLERTAMENTO della Regione Emilia Romagna F: Pianura di Modena e Reggio Emilia H: Pianura di Parma e Piacenza G: Bacini montani di Parma, Taro e Trebbia D: Pianura di Bologna e Ferrara B: Pianura di Ravenna, Forlì e Cesena A: Bacini montani dei Fiumi Romagnoli E: Bacini montani di Panaro, Secchia ed Enza C: Bacino montano del Reno Il Centro Funzionale e la previsione del dissesto idrogeologico – Bologna 4 novembre 2005

SCENARIO DI ORDINARIA CRITICITA’ Eventi meteorologici intensi, localizzati e di breve durata, con piogge cumulate medie areali modeste ed incertezza nella localizzazione spazio-temporale del fenomeno, che possono generare sul territorio: Rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici nei i piccoli bacini montani con limitati fenomeni di erosione localizzata e/o smottamenti superficiali. Modesti incrementi dei livelli idrometrici nei tratti vallivi dei principali corsi d’acqua, con superamento dei livelli di attenzione. Fenomeni di allagamento localizzato, per incapacità di smaltimento del reticolo idrografico minore di pianura e delle reti fognarie urbane. Il Centro Funzionale e la previsione del dissesto idrogeologico – Bologna 4 novembre 2005

SCENARIO DI MODERATA CRITICITA’ Eventi meteorologici diffusi e persistenti, di moderata intensità e durata, che possono generare sul territorio: Incrementi dei livelli idrometrici nei corsi d’acqua montani con superamento delle condizioni di piena ordinaria; moderati fenomeni di trasporto solido ed erosione localizzata. Incrementi dei livelli idrometrici nei tratti vallivi dei principali corsi d’acqua, con superamento delle condizioni di piena ordinaria; fenomeni di inondazione connessi al passaggio della piena, con coinvolgimento delle aree golenali e moderati fenomeni di erosione. Allagamenti nei territori di pianura, per incapacità di drenaggio del reticolo idrografico minore. Il Centro Funzionale e la previsione del dissesto idrogeologico – Bologna 4 novembre 2005

SCENARIO DI ELEVATA CRITICITA’ Eventi meteorologici diffusi e persistenti, di carattere eccezionale in intensità e in durata, che possono generare sul territorio: Incrementi dei livelli idrometrici nei corsi d’acqua montani con raggiungimento dei livelli di allarme o dei massimi storici; fenomeni di trasporto solido, di intensa erosione ed alluvionamento, occlusione delle opere di attraversamento. Incrementi dei livelli idrometrici nei tratti vallivi dei principali corsi d’acqua, con raggiungimento dei livelli di allarme o dei massimi storici; fenomeni di sifonamento, rotture arginali, erosione spondale, inondazioni diffuse, danni alle opere idrauliche e di attraversamento. Allagamenti diffusi nei territori di pianura, per incapacità di drenaggio del reticolo idrografico minore. Il Centro Funzionale e la previsione del dissesto idrogeologico – Bologna 4 novembre 2005

Valutazione della criticità idraulica FASE DI PREVISIONE (24-36 ore di anticipo rispetto all’evento meteo-idrologico previsto) BOLLETTINO METEO GIORNALIERO ANALISI DELL’EVENTO METEO PREVISTO AVVISO METEO piogge elevate/ molto elevate ANALISI DEI DATI IDROLOGICI OSSERVATI PREVISIONE DEGLI EFFETTI AL SUOLO BOLLETTINO DI VIGILANZA IDROGEOLOGICA VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI CRITICITA’ ATTESO AVVISO DI CRITICITA’ Il Centro Funzionale e la previsione del dissesto idrogeologico – Bologna 4 novembre 2005

PREVISIONE DEGLI EFFETTI AL SUOLO FASE DI PREVISIONE Per ciascuna Zona di allertamento, alla luce della situazione meteorologica prevista e della possibile risposta dei bacini idrologici Vengono confrontate, in maniera speditiva, le piogge medie areali previste con un sistema di soglie pluviometriche. Qualora siano disponibili modelli di previsione idrologica alimentati con le previsioni meteo (attualmente solo su Reno e Secchia, prossimamente sui Bacini Romagnoli e bacini destra Po), vengono analizzati i livelli e le portate previste nei corsi d’acqua. Vengono consultati i Servizi Tecnici di Bacino, AIPO ed i Consorzi di Bonifica interessati, per conoscere lo stato del territorio o la presenza di eventuali criticità locali (es. cantieri in alveo, sezioni idrauliche insufficienti, inefficienza di alcune opere idrauliche, etc.). Il Centro Funzionale e la previsione del dissesto idrogeologico – Bologna 4 novembre 2005

VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI CRITICITA’ ATTESO SOGLIE PLUVIOMETRICHE Per ciascuna Zona di allertamento sono calcolate sulla base dei tempi di ritorno degli eventi pluviometrici del passato, che hanno generato criticità idraulica. SOGLIE PLUVIOMETRICHE AREALI CONDIZIONI DEL SUOLO Suolo asciutto Suolo saturo LIVELLO DI CRITICITA’ Criticità Moderata Tr = 5 anni Tr = 2 anni Criticità Elevata Tr = 20 anni Il livello di criticità ordinaria è associato alla previsione di eventi meteo: a carattere temporalesco, con intensità localmente elevate ed incertezza nella localizzazione spazio-temporale; con valori di pioggia media areale al di sotto delle soglie di criticità moderata, ma in grado comunque di generare piene di modesta entità. Il Centro Funzionale e la previsione del dissesto idrogeologico – Bologna 4 novembre 2005

Valutazione della criticità idraulica FASE DI MONITORAGGIO (al manifestarsi dell’evento meteorologico che genera criticità) ANALISI DELL’EVENTO METEO IN CORSO VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI CRITICITA’ IDRAULICA IN ATTO ANALISI DEI DATI OSSERVATI IN TELEMISURA PREVISIONE DEGLI EFFETTI AL SUOLO BOLLETTINO DI MONITORAGGIO Il Centro Funzionale e la previsione del dissesto idrogeologico – Bologna 4 novembre 2005

PREVISIONE DEGLI EFFETTI AL SUOLO FASE DI MONITORAGGIO La previsione dei livelli e delle portate nel corso d’acqua nel tempo, viene effettuate attraverso metodi empirici e modelli matematici metodi speditivi di calcolo dell’idrogramma di piena a partire dalle piogge; confronto dei livelli dell’evento in corso con i livelli ed i tempi di trasferimento delle piene storiche in casi simili (archivio piene); modelli idrologici e idraulici in tempo reale con 24 ore di anticipo Il Centro Funzionale e la previsione del dissesto idrogeologico – Bologna 4 novembre 2005

VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI CRITICITA’ IN ATTO FASE DI MONITORAGGIO Condotta confrontando gli andamenti idrometrici osservati e previsti con i livelli di riferimento nelle diverse sezioni nel corso d’acqua SOGLIE IDROMETRICHE LIVELLI DI RIFERIMENTO LIVELLO DI CRITICITA Criticità Ordinaria > Livello di attenzione < Livello di guardia Criticità Moderata > Livello di guardia < Livello di allarme Criticità Elevata > Livello di allarme livelli di riferimento correlati, per valutare la criticità su ciascun bacino; livelli di riferimento geometrici nelle singole sezioni, per individuare eventuali criticità locali; contatti con gli STB e AIPO per informazioni sui reali effetti al suolo dell’evento in corso e sulle attività di campo condotte (manovre, sorveglianza, etc.). Il Centro Funzionale e la previsione del dissesto idrogeologico – Bologna 4 novembre 2005

BOLLETTINO DI MONITORAGGIO Emesso con la periodicità richiesta dall’evento in corso, fornisce informazioni su: BOLLETTINO DI MONITORAGGIO caratteristiche, localizzazione ed evoluzione del fenomeno meteo-idrologico in corso e sulle piogge medie areali osservate nelle Zone di allertamento; informazioni qualitative sull’evoluzione della situazione meteo-idrologica nelle ore successive e sul livello di criticità in atto; livelli idrometrici osservati nei sensori significativi dei bacini in piena, ed informazioni quali-quantitative sull’evoluzione del fenomeno nelle ore successive. Fino alla: CESSATA CRITICITA’ i fenomeni di piena risultano in esaurimento lungo tutto il corso d’acqua; non si prevedono ulteriori fenomeni meteorologici significativi nelle 36 ore successive. Il Centro Funzionale e la previsione del dissesto idrogeologico – Bologna 4 novembre 2005

CONCLUSIONI Il Centro Funzionale, attraverso l’attività di previsione delle piene fluviali, assume il compito: Prima dell’evento Avvisare con un giorno di anticipo del possibile verificarsi di piene fluviali in grado di generare effetti al suolo critici. Determinare l’avvio del sistema di allertamento del territorio e delle azioni di Protezione Civile. Durante l’evento Fornire supporto informativo in tempo reale ed in fase post-evento ai soggetti che gestiscono la piena sul territorio, riguardo alle osservazioni meteo-idrologiche e alla previsione dell’evoluzione dell’evento nelle ore successive. Il Centro Funzionale e la previsione del dissesto idrogeologico – Bologna 4 novembre 2005

ATTIVITA’ DI SVILUPPO: IL PROGETTO PO Un accordo nazionale ed interregionale per la realizzazione di un sistema di modellistica idraulica per la previsione e controllo delle piene dell’intero bacino del fiume Po Vi prendono parte il DPCN, AIPO, l’AdB Po ed i Centri Funzionali delle Regioni territorialmente coinvolte. Verranno implementati più modelli idrologici ed idrodinamici, collegati ai modelli meteorologici, sui singoli sottobacini e sull’asta principale del Po; fornendo i risultati di più catene previsionali in parallelo. Le previsioni modellistiche ed i dati assimilati in tempo reale convergeranno in uno strumento per la simulazione dei possibili scenari di evento. Un’interfaccia WEB utente consentirà la consultazione dei dati dall’esterno. Un sistema di messaggistica consentirà la gestione automatica delle comunicazioni (invio di sms, fax, etc. ). Il Centro Funzionale e la previsione del dissesto idrogeologico – Bologna 4 novembre 2005

GRAZIE PER L’ATTENZIONE Il Centro Funzionale e la previsione del dissesto idrogeologico – Bologna 4 novembre 2005