Abilità visuo-spaziali, visuo-percettive e l’apprendimento

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Advertisements

Disturbi Specifici di Scrittura
DISTURBI SPECIFICI APPRENDIMENTO D.S.A
LE STRATEGIE PER LO STUDIO
EDUCAZIONE ALL’IMMAGINE
A.s. 2008/2009 Scuola dell’Infanzia “VAIARINI” sezione 4 anni SFIDE MATEMATICHE Quando le conoscenze acquisite si trasformano in giochi “matematici”
CURRICOLO D’ISTITUTO IPOTESI DI LAVORO ZELO BUON PERSICO.
La diagnosi neuropsicologica: definizione e utilizzo
Coord. di terapisti : Valerio Martocchi Bosisio Parini (Lecco)
L’HANDICAP VISIVO.
COSTRUZIONE/SVILUPPO DELLA CONOSCENZA NUMERICA
3 PROGETTO NUMERI GIOCHIAMO CON I NUMERI E LE FORME GEOMETRICHE
DIFFICOLTA’ DEL LINGUAGGIO
LA FIGURA PROFESSIONALE DEL
Il Disturbo specifico di lettura
E possibile distinguere i D.S.A. in Dislessia Dislessia: difficoltà specifica nella lettura. In genere il bambino ha difficoltà a riconoscere e comprendere.
Dislessico..? Criteri diagnostici Si può porre diagnosi di disturbo specifico di apprendimento quando a tests standardizzati di lettura,scrittura e calcolo.
Il materiale per un apprendimento efficace
Il nostro progetto: la valutazione
Dal gesto di indicare al linguaggio
Disturbo dell’attenzione e Iperattivita’ ADHD
L’esperienza scolastica dei bambini con del22: una proposta di lavoro
L’educazione psicomotoria in età prescolare
LE ABILITA’ CHE FANNO DA SFONDO AGLI APRRENDIMENTI COMPLESSI
Il processo di APPRENDIMENTO si compone principalmente di 3 fasi:
MOVIMENTO E APPRENDIMENTO
La mia autostima.
I disturbi specifici dell’apprendimento in ambito scolastico
“A scuola con la dislessia” - Pinerolo, venerdì 5 settembre 2008
Le difficoltà della pianificazione motoria: disprassia e disgrafia
Nelle classi spesso si presentano problemi di comportamento
Matematiche Elementari da un Punto di Vista Superiore
Il cervello • Aree corticali • Emisferi • Mancinismo.
Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini
Progetto educativo didattico
Le difficoltà della pianificazione motoria: disprassia e disgrafia
La corteccia cerebrale è uno strato laminare continuo che rappresenta la parte più esterna del telencefalo negli esseri vertebrati. È formata dai neuroni,
Differenziare in ambito matematico
LA PSICOMOTRICITA’ È uno strumento importante, determinante, sul piano educativo. L’educazione della motricità significa avere una relazione intellettuale.
LA DISCALCULIA La discalculia è una difficolt à specifica nell apprendimento del calcolo, che si manifesta nel riconoscimento e nella denominazione dei.
INTRODUZIONE Il numero è sicuramente uno dei concetti matematici più difficili e complessi da apprendere, anche se, fin da molto piccoli, tutti si trovano.
LE INTELLIGENZE MULTIPLE
_Prerequisiti_ ABILITA’ VISUOPERCETTIVE
Istituzioni di linguistica a.a
ADHD disturbo da deficit dell’attenzione ed iperattività
L’APPRENDIMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA CTI 6
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA DIDATTICA SPECIALE A.A. 2010/11 II Semestre.
Il progetto di vita: la funzione del docente
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE PEDAGOGICHE DISTURBI DELL’ APRRENDIMENTO A.A. 2010/11 - I SEMESTRE Dott.ssa.
DISTURBI DELL’ APRRENDIMENTO
Università degli Studi di Macerata Facoltà di Scienze della formazione
RITARDO MENTALE S. DI DOWN. L’intelligenza può essere definita come la capacità di cogliere i nessi tra i vari momenti dell’esperienza processo attivo.
Disturbo dello sviluppo della coordinazione motoria (DCD)
Riabilitazione “Non esistono dati per sostenere che un metodo riabilitativo sia migliore di altri. Ciò che è certo è che il b. con s. di Down ha bisogno.
Università degli Studi di Macerata Facoltà di Scienze della formazione specializzazione per le attivita’ di sostegno Laboratorio sui DISTURBI DELL’ APpRENDIMENTO.
Matematica E Laboratori Dott.sa Valeria Allamandri,
Perché alcuni bambini non funzionano come gli altri?
TACCUINO VISUO-SPAZIALE
LA NORMATIVA DAGLI ANNI ’70 AD OGGI
L’apprendimento di lettura e scrittura
LA SCUOLA E’ UNO SPAZIO PRIVILEGIATO
RIPRODU1ZIONE DEL MODELLO-MAPPA (PUZZLE) E VERBALIZZAZIONE
«PROGETTO GRAFO-MOTORIO» Continuità
Sviluppo dei bambini ciechi (linguistico) 4
Corso sui DSA – argomenti del 2°incontro Variabili ergonomiche nella scrittura Disgrafie Il modello di apprendimento della scrittura Disortografie Discalculie.
DSA DISLESSIE DISGRAFIE DISORTOGRAFIE DISCALCULIE DISTURBI DELLE ABILITA’ NUMERICHE E ARITMETICHE.
BES: parliamone insieme
L'insegnamento scientifico nella Scuola dell'infanzia
Didattica Speciale: codici del linguaggio logico e matematico TERZA LEZIONE 23 GENNAIO 2016 Prof. Ivan Di Pierro Pedagogista Clinico e Giuridico
TACCUINO VISUO-SPAZIALE
Transcript della presentazione:

Abilità visuo-spaziali, visuo-percettive e l’apprendimento Martina Cambiano Terapista neuro-psicomotricità

La formazione del TNPEE Il terapista della neuro-psicomotricità dell’età evolutiva: Laurea breve presso facoltà di Medicina e Chirurgia Approccio interattivo – cognitivista (basi cognitiviste e neuropsicologiche inserite nel contesto spazio/relazione) (Ajuriaguerra, Naville, Bucher, Picq, Vayer, Le Bouchl) Inserito nel piano SSN come figura professionale appartenente alla Classe Riabilitativa specifica dell’età evolutiva Utilizza l’esame psicomotorio e l’osservazione del comportamento spontaneo Lo psicomotricista invece: Scuola privata non riconosciuta dal SSN Approccio relazionale (riferimenti psicodinamici) (Aucouturier, Lapierre)

Profilo Professionale TNPEE • Adatta gli interventi terapeutici alle peculiari caratteristiche dei pazienti in età evolutiva con quadri clinici multiformi che si modificano nel tempo in relazione alle funzioni emergenti. • Attua interventi terapeutici e riabilitativi nei disturbi percettivo – motori, neurocognitivi e nei disturbi di simbolizzazione e di interazione del bambino fin dalla nascita. • Svolge attività terapeutica per le disabilità neuropsicomotorie, psicomotorie e neuropsicologiche in età evolutiva utilizzando tecniche specifiche per fasce d’età e per singoli stadi di sviluppo.

…profilo professionale TNPEE • Attua procedure di valutazione dell’interrelazione tra funzioni affettive, funzioni cognitive e funzioni motorie per ogni singolo disturbo neurologico, neuropsicologico e psicopatologico dell’E.E • Elabora e realizza il programma terapeutico che utilizza schemi e progetti neuromotori come atti mentali e come strumenti cognitivi e meta cognitivi; utilizza altresì la dinamica corporea come integrazione delle funzioni mentali e delle relazioni interpersonali.

Il TNPEE si occupa di…. Disturbi specifici dello sviluppo ADHD-Disturbi della condotta e del comportamento Disturbi neuropsicologici –DSA/SNV Disturbi Pervasivi dello Sviluppo -DGS- Ritardo mentale Disabilità neuro-motorie –PCI-

Disturbi neuropsicologici: DSA Valutazione e trattamento degli aspetti della: Abilità visuospaziali Abilità visuopercettive ossia come vede il bambino Funzioni oculomotorie di base (fissazione, inseguimento, arrampicamento) Ab. visuopercettive (ad es: ricerca / riconoscimento di elementi in immagini più complesse, appaiamento di immagini, …) - Disgrafia

Deficit visuospaziali: cause Entrambi sono spesso associate ai DSA e spesso eziologia dei Disturbi Aspecifici Deficit specifico visivo Sindrome non verbale

Deficit visuospaziali Sindrome non verbale

Deficit visuospaziali I deficit visuospaziali si possono definire come disordini che determinano un'erronea stima degli aspetti spaziali fra diversi oggetti che riguardano il rapporto tra la persona e l'oggetto, le relazioni stesse fra diversi oggetti e l'orientamento degli stimoli, associata ad una corrispondente caduta nelle capacità di memoria e di pensiero spaziale (Benton, 1985).

abilità di un soggetto nella modalità visiva Un deficit di tipo visuospaziale può produrre difficoltà di apprendimento Analogia tra QI verbale (abilità linguistiche) e QI di performance (abilità spaziali-meccaniche-pratiche:riguardano la destrezza nel manipolare le immagini, sintesi visuopercettiva e coordinazione visuomotoria) abilità di un soggetto nella modalità visiva (Padovani, 1993)

TACCUINO VISUO-SPAZIALE LA MEMORIA DI LAVORO ESECUTIVO CENTRALE CICLO FONOLOGICO TACCUINO VISUO-SPAZIALE

DIFFICOLTA’ VISUO-SPAZIALI Disturbo non verbale= disturbo caratterizzato da abilità non verbali deficitarie (es. calcolo, orientamento spaziale) CARATTERISTICHE DISCREPANZA tra QI verbale e QI di performance a. Capacità della MLVS deficitaria b. Erronea stima delle relazioni spaziali tra gli oggetti in relazione al proprio corpo c. Disturbo prassico e di coordinazione visuo-motoria d. Difficoltà nel cogliere gli aspetti paralinguistici della comunicazione

EVOLUZIONE DEI DEFICIT VISUO-SPAZIALI (Rourke) Disprassia costruttiva (es. disegno) Bassa autostima Difficoltà nelle relazioni interpersonali EVOLUZIONE DEI DEFICIT VISUO-SPAZIALI (Rourke) 1) PERCEZIONE VISIVA E SPAZIALE 2) ATTENZIONE E MEMORIA 3) APPRENDIMENTI (es. calcolo, geometria, scienze) * LETTURA, COMPRENSIONE ADEGUATE

SINDROME NON VERBALE (Rourke, 1989) 1) deficit tattile-percettivi bilaterali o nell’emisoma sinistro 2) coordinazione visuo-motoria deficitaria 3) abilità visuo-spaziali carenti (memoria e attenzione) 4) problemi in compiti cognitivi e sociali non verbali 5) buona memoria verbale meccanica (es. ripetizione) 6) difficoltà ad adattarsi a nuove situazioni 7) difficoltà in matematica 8) deficit nella percezione e nei giudizi sociali 9) ritardo nell’acquisizione del linguaggio 10) disturbi della sfera emotiva (?)

ABILITA’ DEFICITARIE DI PROBLEM SOLVING DIFFICOLTA’ AD INTEGRARE LE INFORMAZIONI UTILIZZO INADATTO DEL FEEDBACK DIFFICOLTA’ A VALUTARE SITUAZIONI NUOVE TENTATIVO DI UTILIZZARE STRATEGIE DI TIPO VERBALE COINVOLGIMENTO DELL’EMISFERO DESTRO (es. disegno casa)

Caratteristiche b/o difficoltà di apprendimento non verbale Blocco di fronte a consegne difficili (MVP limitata) Approccio al compito di tipo top-down (set di risposte – perseveranza) Difficoltà nel progettare, costruire e manipolare l’immagine mentale Difficoltà di pianificazione e progettazione Impaccio di fronte alle novità Difficoltà nella memoria di lavoro visuospaziale

Aree di intervento Per ogni area sono perseguiti obiettivi di tipo processuale o di acquisizione minima secondo una metodologia metacognitiva. Abilità visuospaziali Disegno Matematica Prassie Geometria Comprensione del testo Geografia e orientamento Competenza sociale Scienze Computer

Area visuospaziale Difficoltà nell’elaborazione di input visivi complessi L’intervento è diretto: Analisi configurazione visuospaziale e memoria (ricordo di posizioni, oggetti, sequenze e figure) Orientamento in una configurazione visiva (strategie di analisi di un input) Costruzione di un’immagine visiva (completamento figure) Organizzazione spaziale di input visivi (categorizzazione spaziale)

Area del Disegno 1.Organizzazione del foglio (org.spaziale di situazioni-tipo, ideazione di un disegno, utilizzo di strumenti da disegno) 2.Copia di modelli grafici (“grammatica di base” con le figure geometriche, riproduzione di figure con strategie per la copia) 3.Disegno libero (valorizzazione dell’osservazione della realtà; regole per raffigurare oggetti e personaggi)

Area della Matematica Difficoltà riscontrabili: 1.Organizzazione spaziale: allineamento in colonna e lettura direzionale dell’operaz. 2.Dettagli visivi: errata lettura indici matem. 3.Errori procedurali 4.Difficoltà a cambiare il set di risposta 5.Disturbi di grafia 6.Cattivo uso della memoria 7.Errori di giudizio e di ragionamento

..area della Matematica Allineamento dei numeri (utilizzo di ausili esterni:tabelle o strategie interne:riconoscimento dell’errore) Lettura direzionale (capacità di ordinamento seriale, definizione rapporto di grandezza e direzionalità) 3. Attenzione ai dettagli visivi (modalità figurative di rappresentazione delle 4 operazioni) 4. Miglioramento nella grafia dei numeri (compiti di tipo meccanico, riflessione sull’errore)

Area delle prassie 1.Autoconsapevolezza delle caratteristiche del proprio movimento (questionario di autoanalisi) 2.Uso degli strumenti (squadra, riga, compasso e forbici) 3.Pianificazione dell’azione (lavoro sul diario, sullo spazio di lavoro) 4.Ordine nelle proprie cose (chiarezza e consapevolezza nel compito da eseguire) 5.Ordine nella propria scrittura (rapporto spazio-grandezza del carattere)

Area della Geometria 1.Comprendere e ricordare a partire da indizi percettivi “forti” (strategie per comprendere le nozioni geometriche semplici:rettangolo-triangolo, etc…) 2.Cambiare set di risposta e flessibilità nell’uso delle regole (scomposizione delle superfici, utilizzo di cartoncini-guida) 3.Individuare la procedura corretta e seguirla

Area della Comprensione del Testo 1.Costruire una scena (organizzazione di una storia a partire dalle immagini) 2.Immaginare il movimento 3.Esaminare il rapporto testo-immagine (utilità delle informazioni visive soprattutto quando si lavora con testi di tipo regolativo)

Area della Geografia e dello Orientamento 1.Le relazioni spaziali (Tema del decentramento e dello spazio prospettico) 2.Le riproduzioni dei percorsi (Le 4 fasi: del “verbalizzare”, del “memorizzare”, del “disegnare” e del “controllare e valutare”. 3.L’orientamento e la comprensione di simboli e rappresentazioni schematiche (rappresentazione grafica dello spazio e reperimento di una posizione)

Area della Competenza Sociale Percezione sociale non verbale, lettura degli indici di comportamento non linguistici. Giudizio sociale (comportamento che meglio si adatta ad un comportamento) 3. Comprensione dei simboli-pittogrammi legati alla vita sociale (verbalizzazione, memorizzazione elementi chiave, rappresentazione e drammatizzazione)

Area delle Scienze 1. Potenziare le capacità di osservazione (strategie di approccio per la comprensione dei passaggi considerati “difficili”) 2. Costruire un esperimento 3. Comprendere un problema (definire gli oggetti rappresentati e metterli in relazione 4. Utilizzare tabelle o grafici

Area del Computer Avvio alla conoscenza dello strumento Analisi di una videata –la struttura a finestre Modalità di rappresentazione dei comandi: icone e parole Il lavoro si può eseguire direttamente sul pc ma anche attraverso il materiale proposto. La videata del pc è un collage di dettagli visivi e visuospaziali.

..se invece è un problema di ordine visivo… Disturbo Specifico visivo

…l’indizio posturale Il TNPEE si occupa anche di prevenzione visiva, valuta la relazione tra la postura e la visione, individua eventuali problemi visivi che possono interferire nelle performance scolastiche sulla base delle informazioni posturali

Una postura più adeguata garantisce maggiori possibilità di cogliere gli indizi visivi e visuospaziali.

La visione non è soltanto un sistema organizzato che riceve e trasduce stimoli luminosi, ma è parte di un complesso sistema percettivo che raccoglie informazioni visive e le elabora mediante modalità soggettive, influenzate dall’esperienza, dalla cultura, dalle motivazioni e delle aspettative della persona.

La visione Funzione primaria e dominante che l’essere umano possiede per interagire efficacemente con l’ambiente esterno Il 70-80% delle informazioni sensoriali che raggiungono il cervello provengono dal sistema visivo

La visione Funzione primaria e dominante che l’essere umano possiede per interagire efficacemente con l’ambiente esterno Il 70-80% delle informazioni sensoriali che raggiungono il cervello provengono dal sistema visivo

Essere in possesso di adeguate abilità visive significa molto più che vedere 10/10. Il controllo delle abilità visive richiede una professionalità qualificata e prende in particolare considerazione gli aspetti visuopercettivi e visuomotori connessi alla lettura.

Cosa valutare delle Abilità visive Acquisizione l'informazione: Acuità Visiva Controllo del movimento oculare Abilità di Focalizzazione Coordinazione binoculare Visione periferica Percezione cromatica Elaborazione l'informazione: Concetti direzionali e visuo-spaziali Percezione della forma Integrazione visuo- motoria Memoria visiva e Visualizzazione

Le abilità visive concorrono al raggiungimento di un pieno apprendimento

..un lavoro d’équipe Gli interventi dell’ottico-optometrista sono finalizzati al miglioramento delle abilità visuopercettive oculomotorie e si avvalgono di occhiali, lenti a contatto, filtri colorati, ausili ottici e indicazioni posturali che possono ridurre o eliminare determinati segni e sintomi che sono associati a deficit visivi.

L’ assemblaggio fonologico non implica solo abilità fonologiche ma anche precise e rapide abilità di orientamento e focalizzazione visiva; in questo senso le difficoltà di lettura potrebbero essere quindi provocate non soltanto da un deficit linguistico-fonologico ma anche da un disturbo su base visuo-attentiva. Ciò rafforza l’importanza di sottoporre i bambini a un accurato esame optometrico che prenda in particolare considerazione gli aspetti visivifunzionali connessi alle abilità di lettura.

L’ottico-optometrista Nella predisposizione della relazione che descrive la situazione visiva del bambino esaminato agli altri professionisti che si occupano di problemi di lettoscrittura,utilizza la suddivisione: 1.area dell’integrità visiva 2.area dell’efficienza visiva 3.area del processamento dell’informazione visiva e della protesizzazione

…strategie d’intervento nella Scuola dell’Infanzia Ci si concentra nelle aree: Prassie Schema corporeo Lateralità Visuopercezione Spazialità Grafomotricità Propedeuticità alla letto-scrittura

Il bambino deve saper riprodurre i modelli presentati Il bambino dai 3 ai 6 anni PRASSIE Il bambino deve saper riprodurre i modelli presentati Copia oggettooggetto Riproduzione grafica modello grafico astratto

Il bambino dai 3 ai 6 anni SCHEMA CORPOREO Localizzare e denominare parti del corpo Imitare gesti e posture, anche asimmetrici (gioco dello specchio) Lateralità occhio-mano-piede: osservando il bambino si può comprendere con relativa approssimazione la dominanza dei vari distretti, anche se non vi è ancora stabilizzazione.

LATERALITA’ E’ la manifestazione della dominanza, dipende dalla specializzazione cerebrale anche se talvolta può non coincidere con l’uso effettivo (un destrimane può in realtà avere un’organizzazione cerebrale da mancino ma essere stato costretto ad utilizzare la destra) In età prescolare non è ancora stabilizzata quindi non correggere eccessivamente il bambino.

LATERALITA’ Attenzione ad un’eventuale imponente instabilità (ad es. nelle attività di coloritura cambia continuamente mano a seconda dello spazio foglio da occupare) Attenzione alla riproduzione ripetuta di gran parte dei grafemi in modo speculare (meno allarmante per i mancini – gioco di forze)

Il bambino dai 3 ai 6 anni VISUOPERCEZIONE Monitoraggio visivo delle sequenze motorie Riconoscimento di immagini Appaiamento immagini Ripetizione di percorsi (3-4 posizioni) Ricerca di elementi (dai 4 anni)

Il bambino dai 3 ai 6 anni SPAZIALITA’ Nozioni topologiche riferite agli oggetti e al proprio corpo. Dai 5 anni rappresentate graficamente. Confronto dimensioni/distanze Riconoscimento/denominazione forme semplici sino a 4 anni quadrato-palla-tetto, dai 4 anche rappresentazione grafica, dai 5 anche Dai 4 anni: seriazione 3-4 elementi, posizionarsi come da consegna, puzzle semplici, ricomposizione di immagini.

Analisi della struttura del disegno GRAFOMOTRICITA’ Analisi della struttura del disegno NON interpretazione

Disegno della figura umana (evoluzione approssimativa) GRAFOMOTRICITA’ Disegno della figura umana (evoluzione approssimativa) uomo-girino dei 3 anni 4 anni: testa, occhi, tronco, braccia, gambe 5 anni:come sopra più bocca, naso, braccia e gambe attaccate al corpo*,tronco lungo* piede, abito colorato 7 anni, bambina: testa con occhi, naso, bocca, capelli*; tronco lungo*, braccia a 2 tratti* attaccate al corpo, gambe a 2 tratti* attaccate al corpo, pantaloni o gonna*, abito colorato, scarpe* 7 anni, bambino: testa con occhi, naso, bocca*, tronco lungo, braccia e gambe attaccate al corpo e a 2 tratti*, piedi, abito colorato, colori realistici del volto*, contorni matita*, pantaloni*.

Il bambino dai 3 ai 6 anni GRAFOMOTRICITA’ Impugnatura dello strumento grafico (distanza dalla punta, tipo di pinza tripode, …) Il passaggio dello strumento da una mano all’altra deve ridursi drasticamente entro i 5 anni circa Occupazione dello spazio-foglio, soprattutto per la scrittura deve avvenire dall’alto/sinistra Dai 5 anni: grafemi (correttamente impostati) e trascrizione di icone

PROPEDEUTICITA’ ALLA LETTOSCRITTURA Riconoscere oggetti/forme/dimensioni ad occhi bendati Riconoscere e denominare parti del corpo, discriminare destra e sinistra Imitare e verbalizzare posizioni Rappresentare graficamente la figura umana in modo adeguato per l’età

PROPEDEUTICITA’ ALLA LETTOSCRITTURA Usare adeguatamente il proprio corpo nello spazio Possedere un buon equilibrio statico/dinamico Eseguire sequenze motorie anche inverse Eseguire percorsi

PROPEDEUTICITA’ ALLA LETTOSCRITTURA Comprendere le relazioni spaziali, eseguire un disegno e riprodurre segni rispettando le stesse Eseguire consegne verbali con indicazioni topologiche Eseguire percorsi grafici e ripassi di linee Rispettare le direzionalità alto/basso, sinistra/destra

PROPOSTE PER TUTTI Organizzare attività di giocomotricità a investimento corporeo globale (percorsi a tappe e staffette, piccoli gruppi, attenzione ai bambini che paiono in difficoltà) Fornire facilitazioni pratiche (soprattutto col bambino piccolo) O verbali, esortazioni e gratificazioni Lasciare il materiale a disposizione anche per i momenti di gioco libero, favorendone l’utilizzo in autonomia

Le proposte di giocomotricità possono essere dapprima presentate a tavolino (magari al mattino) e riprodotte successivamente nel grande spazio (durante il pomeriggio), magari invitando i bambini a riproporre le stesse condizioni.

PROPOSTE per la Scuola dell’infanzia Favorire un corretto approccio al pregrafismo e al grafismo insistendo sui concetti spaziali (“Iniziate dall’alto e andate verso destra”, o meglio fornire riferimenti visivi ”Partite dall’angolo blu e andate verso il rosso”, …)

Creare piccoli gruppi per insegnare la corretta sequenza del gesto nel tratto grafico, utilizzando il rinforzo verbale (una sorta di cantilena che i bambini tendono a interiorizzare), e magari segnali visivi per indicare il punto di partenza

1A2  su – giù - in là! 3 1B 23  giù – pancino – pancino C  giù

giochi con la palla (bowling, bowling con richiesta di mira – solo birillo blu – bersaglio al muro o a terra, calciare in porta, …) Mira a tavolino1 (ad es. bicchieri di plastica rovesciati / animali: colpire la pallina ping-pong con una racchetta per abbatterli) Mira a tavolino2 – esercizi ballistici (orologio, arco e frecce, …)

“Caccia al tesoro” su immagini più o meno complesse, in bianco e nero, … (stimolo presente o assente) Il semaforo degli occhi (richiedendo di mantenere il capo fermo)

PROPOSTE Barrage (ad es. solo lo stimolo “p”, senza dargli significato simbolico) q p p q p p p q p q p q q p q p

PROPOSTE Valorizzare ogni piccola conquista Creare spazi di lavoro di gruppo in cui le abilità del bambino siano fondamentali per la soluzione del compito assegnato (ad es. il bambino goffo può essere estremamente bravo a ricordare l’ordine dei mesi, quindi all’interno del percorso motorio inserire tappe “statiche” con richiesta di abilità “cognitive”)

PROPOSTE Se possibile evitare di assegnare un premio alla prima squadra (ad es. nelle staffette) ma piuttosto creare piccoli premi per tutti o “mettere in palio” compiti diversi (4 squadre: la 1° riordina il salone; la 2° aiuta in refettorio; la 3° sistema i libri; la 4° aiuta i piccoli)

PROPOSTE Osservare le abilità all’interno di contesti funzionali e finalizzati (ad es. prassie aprire/chiudere e avvitare/svitare si possono vedere nell’utilizzo della colla stick) Attenzione alla modalità di consegna (fai la torre coi cubetti ≠ metti uno sopra l’altro; infila ≠ fai la collana)

COSA NON FARE? Non deridere o evidenziare le prestazioni scadenti, o le caratteristiche negative del bambino (“Sei un pasticcione!” “Ma come puoi rompere sempre tutto?” “Ma dai è facile!”). Non complimentarsi se il risultato è stato pessimo, piuttosto dire “Bene, hai capito la consegna, ora riprova”

COSA NON FARE? Non utilizzare frasi come “Fammi vedere come sei bravo a …”, “Vediamo se sei capace a …”, “Fai attenzione”, “Guarda meglio”, … Non insistere affinchè il bambino esegua un compito che gli è chiaramente ostile (saltare da un piano rialzato, …) [Va bene spronarlo ma non obbligarlo!]

Strumento proposto valutativo: Questionario osservativo VS per le insegnanti

Martina Cambiano Terapista della neuro-psicomotricità marc.cambiano@tiscali.it Pomeriggio Giovani www.pomeriggiogiovani.it info@pomeriggiogiovani.it