La storia della Riforma

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Il contratto di apprendistato
Advertisements

I LIVELLI DI CONTRATTAZIONE
Fare clic per modificare lo stile del titolo Fare clic per modificare gli stili del testo dello schema –Secondo livello Terzo livello –Quarto livello »Quinto.
Proposta ANP Contratto 2006\2009 Area V. Obiettivo primario: valorizzazione della dirigenza e dellautonomia delle istituzioni scolastiche.
Accordo su democrazia, rappresentanza e rappresentatività Confindustria CGIL CISL UIL 31 maggio 2013.
Azienda Policlinico di Modena
Lezione n. 5 a.a Piera Campanella
Politiche sociali Lavinia Bifulco.
La struttura della contrattazione collettiva
LA CONCERTAZIONE È un accordo tra più soggetti con interessi diversi È un accordo tra più soggetti con interessi diversi Ha un carattere almeno trilaterale.
CONTRATTAZIONE: CRITICITA E IPOTESI DI EVOLUZIONE MIMMO CARRIERI UNIVERSITA DI TERAMO.
LE RELAZIONI INDUSTRIALI DOPO IL COSA HA FUNZIONATO CONTROLLO DELLINFLAZIONE E POLITICA DEI REDDITI (SPECIE NEGLI ANNI NOVANTA) RELATIVA STABILITA.
OSSERVAZIONI SULLACCORDO QUADRO. ACCORDO SULLE REGOLE? COME SI FA A FARLO SENZA IL SINDACATO PIU RAPPRESENTATIVO COME SI FA A FARLO SENZA IL SINDACATO.
Riforma della Pubblica Amministrazione Un nuovo modello contrattuale nel pubblico impiego Novembre 2008.
Una nuova dirigenza per rilancio delle autonomie locali. Roma 31 marzo 2011 Michele Bertola Presidente ANDIGEL.
Dalle leghe di mestiere alle leghe SPI Logiche organizzative di azione sindacale e mutamento sociale Associazione iresLucia Morosini PIEMONTE.
1 PROGRAMMARE SIGNIFICA COORDINARE LINTERVENTO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE AL FINE DI CONSEGUIRE GLI OBIETTIVI STABILITI NELLA FASE DI DEFINIZIONE.
30 marzo 2011 La valorizzazione di genere come fattore strategico di sviluppo economico, organizzativo e soggettivo VALORIZZAZIONE DI GENERE COME FATTORE.
Azienda USL di Modena Elezioni RSU 2012: perché votare FP CGIL.
a cura di Mario Lavecchia e Carlo Palermo
Sulla rinnovazione dei modelli per la rinnovazione della contrattazione pubblica.
La previdenza in Italia: le principali caratteristiche del sistema pubblico obbligatorio e del sistema complementare.
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
Quali opportunità per la gestione aziendale?
REGIONE LOMBARDIA Nuovi metodi per le politiche locali di welfare 9 MARZO 2006 Davide Sironi ( DG Famiglia e Solidarietà Sociale)
Fare clic per modificare lo stile del titolo Fare clic per modificare gli stili del testo dello schema –Secondo livello Terzo livello –Quarto livello »Quinto.
Elenco intese accordi e incontri regionali avviati con le controparti Sanità Pubblica, Privata e ARPA ER 2012/13 DateSettoreOggettoArea Firmatari/confronti.
1 UIL FPL FEDERAZIONE MEDICI. 2 Medicina veterinaria e Contratti Collettivi di Lavoro Dr. Claudio FantiniBrescia 3 maggio 2010 Responsabile Nazionale.
Intesa del 30 aprile 2009 Decreto legislativo 150/2009 Decreto legislativo 165/2001 (novellato) Circolare Funzione Pubblica n. 7/2010 Art. 6 CCNL
VERTENZA RINNOVO CCNL SANITA’ PRIVATA
1 Prendersi cura della comunità: lesperienza della Provincia di Bologna Lizzano in Belvedere 24, 25 marzo 2009.
Il sistema amministrativo italiano e il suo personale Cosa si intende per pubbliche amministrazioni e quali funzioni svolgono (vedi lart. 1, comma 2, d.
RSU Rappresentanze Sindacali Unitarie
Cosa cambia per i precari? a cura di Il protocollo sul welfare.
Intesa col Governo in materia previdenziale PENSIONI DI ANZIANITA…ed altro A cura dellUfficio Studi e formazione Cisl Toscana –23 Luglio 2007.
Dip.Set.Pro.CGILProposta sulla Contrattazione LINEE DI RIFORMA DELLA STRUTTURA DELLA CONTRATTAZIONE Conferme ed Evoluzione Dallaccordo del 23 Luglio 1993.
LACCORDO SEPARATO del 22 gennaio 2009 Attivo delle delegate e dei delegati delle Mense, Terziario, Commercio e Vigilanza FILCAMS-CGIL Torino Torino.
ACCORDO QUADRO DI RIFORMA DEGLI ASSETTI CONTRATTUALI
1 FLC CGIL Piattaforma Contrattuale 2010/2012 COMPARTO UNIVERSITA.
17 Ottobre 2008 Sciopero Nazionale Sindacati di base.
LE RELAZIONI INDUSTRIALI DOPO IL COSA HA FUNZIONATO CONTROLLO DELLINFLAZIONE E POLITICA DEI REDDITI (SPECIE NEGLI ANNI NOVANTA) RELATIVA STABILITA.
Esperto di E-government dello sviluppo locale (A.A. 2003/2004) Università di Pisa, Facoltà di scienze politiche 14 dicembre 2004 L'amministrazione elettronica.
25/02/091 L' ACCORDO SEPARATO. 25/02/092 PERCHE NON TUTELA IL POTERE DACQUISTO DELLE RETRIBUZIONI? PERCHE PEGGIORA IL MODELLO ATTUALMENTE IN VIGORE?
1 Seminario Più servizi per la prima infanzia per un' Italia che cresce: sviluppo del sistema integrato dei servizi socio educativi. Azioni e prospettive.
DONNE E POLITICHE PREVIDENZIALI
IL NUOVO MODELLO CONTRATTUALE
IL SECONDO LIVELLO DI CONTRATTAZIONE
Dr. Reinhard Bispinck Seminario Fondazione Giulio Pastore Roma, 18 Marzo 2010 Il sindacato tedesco nella crisi Tutela dell‘ occcupazione, politica contrattuale,
1 Corso di Analisi Finanziaria degli Enti Pubblici Le determinanti del funzionamento delle Amministrazioni Pubbliche Sergio Zucchetti Anno Accademico 2013.
Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo Settore Strumenti della programmazione regionale e locale IL MODELLO DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE.
Barbara Caponetti Roma Alto costo del lavoroMaggiori prezzi finaliAumento inflazioneRiduzione competitività impreseCrisi economica.
IL RINNOVO SI APRE IN UNA FASE GIA’ VERTENZIALE 16 SETTEMBRE 2013: Abi in occasione della riunione per la riforma del ” Fondo Esuberi”, consegna la disdetta.
AZIONE POLITICA SINDACATO FUNZIONE TUTELA INTERESSI COLLETTIVI  AZIONE ECONOMICA  AZIONE POLITICA MODELLI: SINDACALISMO ECONOMICO- NEGOZIALE SINDACALISMO.
L’ALTALENA DELLA CONCERTAZIONE
RIFORMA DEGLI ASSETTI CONTRATTUALI ACCORDO QUADRO 22 gennaio 2009 SINTESI Dipartimento Politiche Contrattuali Roma 29 gennaio 2009.
Il pubblico bloccato -Per il Governo la contrattazione è attività residuale nella quale non vale la pena investire -La rilegificazione di molte materie.
UNA NUOVA CULTURA NEL SISTEMA DEGLI APPALTI TRASPARENZA, QUALITA’, LEGALITA’, DIGNITA’: REGOLE E DIRITTI NEGLI APPALTI Il LAVORO E LE ATTIVITA’ DEL TAiiS.
LE RELAZIONI INDUSTRIALI DOPO IL IMPORTANZA DELLE REGOLE FISSATE NEL 1993  GRANDE ACCORDO DI CONCERTAZIONE  DOVUTO AL PRESTIGIO DEI TECNICI (CIAMPI.
IL MERCATO DEL LAVORO.
ASSEMBLEA UNITARIA. I sindacati rilanciano la mobilitazione assemblee in orario di servizio del personale Ata in tutte le scuole venerdì 19 febbraio 2016.
La bozza di piattaforma di CGIL, CISL, UIL su LAVORO, FISCO, PREVIDENZA LA PROPOSTA VIENE ILLUSTRATA IN ASSEMBLEA NEI LUOGHI DI LAVORO; IL SINDACATO ASCOLTA.
Il sindacato Le RSA e RSU. Il sindacato: forma giuridica Mancata attuazione art. 39 Cost. commi 2 – 4 Associazione non riconosciuta Forme non associative.
Concertazione e Dialogo sociale. Forme di partecipazione sindacale a livello nazionale e comunitario La concertazione Il dialogo sociale.
RIFORMA DELLA STRUTTURA DELLA CONTRATTAZIONE MAGGIO 2008 FILCAMS CGIL ROMA LAZIO Via Buonarroti, Roma
Seminario sulla contrattazione Milano 29 novembre 2010.
Percorso per un accordo sul lavoro pubblico 23 ottobre 2008 Roma, ottobre 2008 Roma, ottobre 2008 Percorso per un accordo sul Lavoro Pubblico.
Corso di Laurea in Giurisprudenza a.a Prof.ssa Silvia Borelli Lezione X – Le rappresentanze sindacali nei luoghi di lavoro Diritto del lavoro.
LE FONTI DEL DIRITTO DEL LAVORO: LA LEGGE E IL CONTRATTO COLLETTIVO
QUALI RIFORME PER LE RELAZIONI INDUSTRIALI. IL PROBLEMA RENDERE PIU’ CERTO PER TUTTI( IMPRESE LAVORATORI ISTITUZIONI) IL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI.
La Riforma del Modello Contrattuale e l’ Osservatorio sulla Contrattazione di 2°livello in sigla OCSEL A cura di Anna Rosa Munno Ricercatrice CESOS Referente.
Transcript della presentazione:

La storia della Riforma La Riforma della Contrattazione

Il consiglio di Ladispoli (1953) e la “cittadinanza nell’impresa” La contrattazione aziendale, come modalità da affiancare a quella nazionale, è per la Cisl una priorità fin dal Consiglio di Ladispoli del 1953 Al fine non solo di tenere alti i salari e bassa l’inflazione, ma di sostenere la produttività e la partecipazione dei lavoratori, ossia di realizzare la “cittadinanza nell’impresa”

Gli accordi concertativi del 1992-93 Grazie ad un’azione decisa e responsabile la Cisl porta tutto il sindacato alla firma degli accordi del 1992-1993, che: Introducono una politica dei redditi finalmente organica. Aboliscono la scala mobile. Ordinano in modo razionale gli assetti contrattuali su due livelli: uno nazionale di categoria e uno aziendale o territoriale.

Limiti e divergenze interpretative La riforma del 1993 prevede che la produttività sia contrattata a entrambi i livelli. Ciò dà luogo a forti controversie fra organizzazioni sindacali: La Cgil predilige il primo livello e i meccanismi generalizzati e automatici. La Cisl preme sul secondo livello come migliore garanzia di distribuzione della ricchezza prodotta, di partecipazione, di riconoscimento del merito. Inoltre la riforma non considera che il recupero dell’inflazione deve tener conto delle differenze territoriali nell’aumento dei prezzi

1997: la Cisl chiede la riforma Nel 1997 è superata l’emergenza inflazione (con un tasso effettivo del 1,7% contro il 2,5% del Tip) e, in occasione della verifica dell’accordo del ’93: La Cisl chiede di modificare gli assetti contrattuali in favore del 2° livello in modo da sostenere i salari, Ma la ritrosia ideologica della Cgil (a favore del ccnl), la miopia della Confindustria e alcune resistenze interne impediscono il percorso nonostante gli sforzi (1998 “Patto di Natale”, 2001 congresso Cisl). E’ chiaro che non si può aumentare il peso del livello decentrato senza prevedere una diminuzione del ruolo di quello nazionale

2004: prove di “federalismo contrattuale” Il 17 marzo 2004 (dopo mesi di “tira e molla” della Cgil) viene firmato il contratto dell’artigianato: E’ il primo esempio di federalismo contrattuale: la negoziazione su produttività, previdenza integrativa e recupero dell’inflazione sono affidale al livello regionale. Ma la speranza di una riforma organica degli assetti contrattuali è vanifica dal niet della Cgil (14 luglio) con l’abbandono del tavolo di trattativa.

2007: si torna a parlare di riforma Dal seminario della Cisl si rilancia il dibattito: il mutato contesto (bassa inflazione, nuovo assetto Ue, moneta unica, “questione salariale”) rende necessaria la revisione del modello del 1993, attraverso: Produttività come materia esclusiva della contrattazione aziendale e territoriale, concertazione su politica dei redditi (prezzi, tariffe e fisco), riferimento inflattivo condiviso; Utilizzo nei Ccnl di una parte della produttività di settore in caso di oggettiva difficoltà allo svolgimento della contrattazione di 2° livello o per finanziare adeguamenti normativi (orari, inquadramento) Il problema centrale resta la diffusione della contrattazione integrativa

dichiara la necessità di: Il dibattito del 2007 (1/2) Il nuovo leader della Ig-Metall tedesca Berhold Huber, protagonista dello storico “accordo di Pfozheim” che ha inserito nel contratto nazionale la clausola di “apertura” alla contrattazione aziendale, dichiara la necessità di: “spianare la strada a alla flessibilizzazione del lavoro e delle retribuzioni, gettando le basi per lo smantellamento della politica contrattuale centralizzata”

Il dibattito del 2007 (2/2) Tiziano Treu in una lettera al Corriere (6 novembre) avverte che le basse retribuzioni e le disuguaglianze: X NON si correggono aumentando le richieste nelle piattaforme nazionali, √ MA attuando un welfare attivo e non assistenziale, promuovendo il merito, aumentando la produttività e facendo decollare la contrattazione aziendale. √ UN legame virtuoso fra salari e produttività si può realizzare solo in azienda. √ SOLO la contrattazione aziendale può migliorare la distribuzione del reddito e favorire l’innovazione.

Il freno della Cgil La Cisl preme per l’apertura di un tavolo di riforma, anche sulla spinta dell’accordo del 23 luglio 2007 (che agevola il secondo livello di contrattazione) e della Piattaforma di novembre (che la indica come una delle priorità per uscire dall’emergenza salariale) La Cgil dopo 10 anni sembra disponibile a superare le proprie contrarietà alla riforma, ma oppone tante riserve e tante pregiudiziali che impediscono il buon esito del negoziato

Il documento unitario (maggio 2008) Con le “Linee di riforma della struttura della contrattazione” si giunge ad compromesso fra Cgil Cisl e Uil. Gli obiettivi sono: Un modello unico per pubblico e privato che superi quello del 1993, Una strategia più ampia per garantire un welfare solidaristico ed efficiente, un sistema di prezzi e tariffe trasparente, un sistema fiscale equo che pesi meno su lavoratori dipendenti e pensionati, Ccnl come regolatore e strumento di definizione delle competenze del 2° livello, Accorpamento di contratti per aree omogenee e per settori (attraverso il Cnel)

La trattativa fino all’accordo (1/2) 12 Settembre 2008: Confindustria presenta una proposta per proseguire il confronto. 18 settembre 2008: Mentre la Cisl è impegnata la tavolo della trattativa per un risultato positivo, la Cgil di “Epi-maschi” definisce la proposta confindustriale di tipo “autoritario” e “sovietico”(!) e si dichiara pronta ad uscire. 30 settembre: La Cgil dichiara chiusa la trattativa con il pretesto di volerla allargare alle altre associazioni datoriali. In realtà la mossa risponde alla tattica del “rompere e rilanciare”, politicizzando il negoziato e preferendo l’unità interna a quella con Cisl e Uil.

La trattativa fino all’accordo (2/2) 30 settembre 2008: Cisl e Uil vogliono continuare a trattare per non far fallire l’opportunità di una politica di difesa dei salari e aumento della produttività. Non cercano un patto separato, ma non sono disposti ad accettare diktat 1° ottobre 2008: Confindustria respinge il ricatto della Cgil e apre a Cisl e Uil (e Ugl) facendo proseguire il negoziato 30 ottobre 2008: viene siglato il Protocollo d’intesa con il governo sulla vertenza del pubblico impiego, definendo l’adattamento al settore pubblico a partire dal 2010 del nuovo modello contrattuale che si va costruendo. Con i successivi rinnovi dei contratti del pubblico impiego inoltre si ripristinano le risorse per il salario accessorio e la produttività

L’accordo (1/3) 22 GENNAIO 2009: firma dell’ACCORDO QUADRO tra governo, associazioni datoriali e sindacati (esclusa la Cgil) sulla riforma degli assetti contrattuali. L’accordo accoglie le principali richieste della piattaforma unitaria: Nuovo modello contrattuale per tutti i settori privati e pubblici di durata triennale, Nuovo indicatore di inflazione: Ipca, corretto dall’inflazione importata, migliorativo rispetto al Tip e rilevato da un soggetto terzo, Meccanismo di recupero certo, alla fine del triennio, degli scostamenti tra inflazione prevista e quella effettiva,

L’accordo (2/3) Copertura dei nuovi contratti alla data di scadenza dei precedenti, Piena legittimità della contrattazione di secondo livello con aumenti salariali integrativi incentivati attraverso la detassazione e la decontribuzione Nel settore pubblico premi legati al conseguimento di obiettivi di miglioramento della produttività e qualità dei servizi offerti, Elemento retributivo di garanzia per le realtà in cui non si svolge contrattazione di secondo livello, Sviluppo della bilateralità, Definizione, per via negoziale di nuove regole della rappresentanza.

Accordo (3/3) L’accordo sostituisce quello del 23 luglio 1993, conferma gli obiettivi di miglioramento delle attività delle imprese, dei servizi, della pubblica amministrazione e l’originalità del sistema contrattuale italiano. Va nella direzione giusta rispetto alle nuove esigenze del sistema-Paese e dei lavoratori: la strutturalità degli sgravi fiscali e contributivi per il salario di produttività costituirà una spinta ad allargare i lavoratori interessati dalla contrattazione aziendale o territoriale.