CENNI DI METRICA E FIGURE RETORICHE

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Figure retoriche in pubblicità
Advertisements

Le caratteristiche delle lettere d’amore: I REGISTRI
Come si realizza l'analisi di un testo (esempio)
Gli elementi fondamentali Incominciamo il nostro viaggio …
A cura della prof. Maria Concetta Puglisi
SCUOLA POETICA SICILIANA
Figure retoriche del significato
Il linguaggio è un sistema di segni che servono per comunicare il linguaggio è verbale se i segni di cui si serve sono parole le lingue sono sistemi grammaticali.
Approccio retorico.
Approccio retorico Pubblicità =linguaggio della persuasione Pubblicità =linguaggio sincretico (Eco) Pubblicità=retorica delle immagini (Barthes: livello.
Concorso Premio “A scuola di innovazione”
Aa bb aba bcb abba la rima.
L'Infinito Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
POETI ...POESIA... STRUTTURA.
LA RIMA.
IL TESTO POETICO Cos’è un testo poetico?
LE TIPOLOGIE TESTUALI NARRATIVO TEATRALE POETICO ESPOSITIVO
Figure retoriche Climax Sinestesia Ossimoro Metafora Allitterazione
La figura retorica La figura retorica nasce nell’ambito della scrittura ed è un artificio letterario che ha lo scopo di rendere più avvincente, evocativa.
Trieste.
LE FIGURE RETORICHE.
LE FIGURE RETORICHE.
L'amore L’amore è come una rosa, in inverno perde i petali
Il componimento poetico
Il testo pubblicitario
DIDATTICA E TECNOLOGIE DELL’ISTRUZIONE (a cura di Nicola Scognamiglio)
L’Infinito di Leopardi
Figura retorica.
Per riconoscere e ricordare….. i termini specifici della poesia
Analisi testo poetico / epica
Lo vostro bel saluto e 'l gentil sguardo
Amor è uno desio che ven da core
Io voglio del ver la mia donna laudare
<Chi è questa che vien , ch’ogni om la mira>
Canzone d’Autunno Paul Verlaine.
I.I.S. “G. Cantoni” – Treviglio (BG)
Figure retoriche (Nicoletto Jacopo 2A ITCS Maria Lazzari)
A cura dell’insegnante Aurora Roas nell’ambito del corso PON ‘una LIM per tutti’ 2014 LA POESIA 1.
Analisi testo poetico / epica
Interpretata da: Oscar Marangoni e Eros Borsetti
Il modello di Jakobson (1958)
FIGURA RETORICA Si indica col termine figura retorica qualsiasi artificio nel discorso, volto a creare un particolare effetto.
Figure retoriche Si chiamano figure retoriche i diversi aspetti che il pensiero assume nel discorso per trovare efficace e viva espressione.
FIGURA RETORICA Si indica col termine figura retorica qualsiasi artificio nel discorso, volto a creare un particolare effetto.
Fotografie ed Arrangiamento Musicale realizzati da:
IL VERSO E L’ACCENTO RITMICO
L’italiano della comunicazione
Linguaggio poetico e figure retoriche
La poesia.
Figure retoriche in pubblicità
ANALISI TESTO Giacomo Leopardi L'Infinito
ANALISI TESTO Cecco Angiolieri, “S’i’ fosse foco …”
IL TESTO POETICO Cos’è un testo poetico?
ANALIZZARE UNA POESIA: LAMETRICA E LE FIGURE RETORICHE
Le principali figure retoriche
Livelli di analisi del testo poetico
Fatto da Noemi D’ amato , Cosimo Greco e Angela Garofalo.
Il lampo (ballata piccola)
FIGURE RETORICHE.
Le figure retoriche Fonti: Heinrich Lausberg, Elementi di retorica, il Mulino 1969 Bice Mortara Garavelli, Manuale di retorica, Bompiani 1988.
COMPRENSIONE, ANALISI E INTERPRETAZIONE DI UN TESTO POETICO
Gioia Affetto Filastrocca Emozioni Tristezza Paura Bella Sentimenti
La poesia. Qualche strumento di analisi Prof.ssa Chiara Massari
In totale sono 12. Noi prendiamo in considerazione i 3 maggiori: A Zacinto Alla sera In morte del fratello Giovanni.
I l t e s t o p o e t i c o  C C o s ’ è l a p o e s i a ?  T T e c n i c h e d e l l a s c r i t t u r a p o e t i c a  L L e f i g u r e r e t o r.
I.I.S. Giolitti Bellisario Paire La classe III A Eno di Barge presenta
TEMI E IMMAGINI PIU’ FREQUENTI DELLA POESIA PASCOLIANA.
Le principali figure retoriche
Le principali figure retoriche
IL TESTO POETICO NOZIONI GENERALI.
Transcript della presentazione:

CENNI DI METRICA E FIGURE RETORICHE

METRICA IL VERSO = "andare a capo“, è un insieme di parole caratteriz- zate da una regola: la sua struttura metrica. Es: endecasillabo LA RIMA = consiste nell’identità dei suoni nella parte finale della parola: fiore/amore LA STROFA = Periodo metrico di due o più versi, costruito secondo uno schema prestabilito e in genere ripetuto all'interno di un componimento. Es: quartina I METRI=Il metro è l'insieme delle regole, stabilite dalla tradizione, che definiscono quanto viene ritenuto obbligatorio per realizzare un certo tipo di testo. Es: sonetto

IL VERSO Endecasillabo: Verso di undici sillabe Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo(Foscolo) Senario: verso di sei sillabe Che pace la sera! (Pascoli) Settenario verso di sette sillabe Siepi di melograno (Pascoli) Ottonario: verso di otto sillabe Dolcemente muor febbraio (D’Annunzio)

LA RIMA BACIATA: AA BB ALTERNATA: ABAB INCROCIATA: ABBA INCATENATA: ABA BCB RIPETUTA: ABC ABC

GLI ACCENTI la rima piana che presenta accento sulla penultima sillaba ed è quella considerata normale. la rima tronca tra parole con accento sull'ultima sillaba; la rima sdrucciola tra parole con accento sulla terzultima sillaba, come in "se Macometto vieta il mosto e biàsima credo che sia il sogno e la fantàsima" (Luigi Pulci, Morgante);

LA STROFA Le più importanti strofe con schema fisso nella tradizione italiana sono: il distico (AA BB CC) la terzina (ABA BCB CDC) la quartina (ABAB o ABBA) la sestina (ABABCC) l'ottava (ABABABCC)

I METRI un sonetto, il metro impone di scrivere un componimento di quattordici versi di undici sillabe, suddivisi in due quartine e due terzine, con un limitato numero di scelte per quanto riguarda la posizione delle rime. Ballata La sua struttura metrica comprende un ritornello o ripresa, che espone in breve il motivo conduttore e si ripete fra una stanza e l'altra, e un numero variabile di strofe o stanze. I metri usati sono l'endecasillabo e il settenario, Canzone: perfezionata da Dante e Petrarca. I versi della canzone sono generalmente endecasillabi o settenari. La sua struttura tradizionale comprende un numero variabile di strofe o stanze (da due a nove), divise al loro interno in una prima parte detta "fronte" e in una seconda detta "sirma".

LE METAFORE Procedimenti stilistici del linguaggio letterario e poetico, che lo allontanano dall'uso comune e gli conferiscono maggiore espressività e pregnanza. figure di morfologia (allitterazione, assonanza ecc.); figure di sintassi (ipotassi e paratassi, asindeto e polisindeto, endiadi, chiasmo, anacoluto, enjambement, anafora, anastrofe, ellissi, iperbato, parallelismo, enallage e ipallage, ecc.); figure di significato (similitudine, sineddoche, metafora, sinestesia, metonimia, antonomasia ecc.); figure di pensiero (iperbole, climax e anticlimax, ironia, antitesi, ossimoro, litote, eufemismo, apostrofe, epifonema, ipotiposi ecc.); figure di parola (omoteleuto, onomatopea, paronomasia, tmesi ecc

SIMILITUDINE E’ un paragone e stabilisce un confronto tra concetti o immagini attraverso connettivi quali "come", "così... come", "simile a", oppure verbi quali "pare", "sembra". "Cesare è infido come una serpe" Se togliamo l’aggettivo e il connettivo otteniamo una metafora “Cesare è una serpe”

METAFORA consiste nello spostamento di significato da un ambito proprio a uno non proprio in base a un rapporto di somiglianza. "Giovanni è un fulmine“ veloce come “Ulisse è una volpe” furbo come

SINEDDOCHE consiste nel trasferimento di significato da una parola a un'altra in base a una relazione di contiguità, nel senso di maggiore o minore estensione, come la parte per il tutto. "le vele" per "le navi“ "montone" per "la pelle di montone“ "il pane" per "il cibo"

METONIMIA "passami l'acqua" per "passami la bottiglia dell'acqua" Consiste nel trasferire un significato da una parola a un'altra in base a un rapporto di contiguità spaziale, temporale o causale. Si usa cioè il nome del contenuto per il contenente. "passami l'acqua" per "passami la bottiglia dell'acqua" "leggo Dante" per "leggo l'opera di Dante" "bella gioventù" per "bei ragazzi"

"Difficile (A) è la virtù (B), CHIASMO Figura retorica di tipo sintattico che consiste nella ripetizione in ordine inverso di due (o più) membri di una frase secondo lo schema ABBA (o ABCCBA). "Difficile (A) è la virtù (B), il vizio (B) facile (A)", il chiasmo è in relazione con l'antitesi e diventa un modo per renderla più evidente. Il termine "chiasmo" deriva dal greco chiasmós, che illustra graficamente la disposizione incrociata degli elementi.

e le morti stagioni, e la presente POLISINDETO consiste nel collegare due o più parole di una frase oppure due o più frasi ripetendo la congiunzione per ogni termine della serie. Il polisindeto (dal greco polysýndeton, "legato insieme molto") serve a rallentare il ritmo del discorso mettendo in risalto ogni termine. “e mi sovvien l’eterno, e le morti stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei”

ALLITTERAZIONE Consiste nella ripetizione degli stessi suoni (lettere o sillabe) all'inizio o all'interno di due o più parole vicine. L'effetto fonico prodotto dall'allitterazione (dal latino ‘adlitterare’, "allineare le lettere") si riflette sui significati, perché attraverso di essa si stabiliscono rapporti privilegiati tra le parole. "di me medesmo meco mi vergogno" (Francesco Petrarca, Canzoniere), l’uso di “vi” (nelle prime due strofe di Giacomo Leopardi, A Silvia).

ONOMATOPEA Figura retorica di parola che consiste nell'imitazione di un suono naturale attraverso un segno linguistico. "Tic-tac", imita il rumore dell'orologio. In poesia anche il ritmo può concorrere al processo espressivo dell'onomatopea : "volaron sul ponte che cupo sonò", ( A. Manzoni,) ottiene l'imitazione del rimbombo delle assi del ponte levatoio sotto gli zoccoli dei cavalli con il ritmo e il gioco fonetico delle parole impiegate

ENJAMBEMENT Modulo stilistico ricorrente nella poesia, sia classica sia moderna, che consiste nel separare, attraverso la pausa metrica, due parole strettamente unite sul piano logico, collocandole una alla fine di un verso e l'altra all'inizio del successivo. In questo modo un verso non costituisce un'unità sintattica indipendente, ma la frase si prolunga nel verso successivo.

IPERBOLE Figura retorica di pensiero che consiste nel ricorso a parole esagerate, per eccesso o per difetto, oltre i limiti della verosimiglianza e fino alla deformazione del reale. L'iperbole (dal greco hypér, "oltre", e bállein, "gettare") è comune anche nell'uso quotidiano per esprimere espansività o per sottolineare stati d'animo o giudizi. Può essere usata in funzione ironica per sottolineare la sproporzione tra parole e realtà. "è un secolo che aspetto; "sei magra come uno stecchino“.

ANAFORA Figura retorica che consiste nella ripetizione (anaphorá) di una parola o di un gruppo di parole all'inizio di più versi o di più frasi successive. Serve a sottolineare la parola o il concetto ripetuti in posizione retoricamente forte. "Per me si va nella città dolente, per me si va nell'etterno dolore, per me si va tra la perduta gente" (Dante, Inferno, III);