I CLIMI.

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Transcript della presentazione:

I CLIMI

LE ZONE CLIMATICHE Bioma Complesso degli ecosistemi di una particolare area geografica del pianeta, generalmente definiti in base al tipo di vegetazione dominante. La conformazione dei biomi terrestri dipende dalla geografia e dal clima delle diverse zone, in particolare dalla latitudine, dall’altitudine, dai ritmi stagionali, dall’abbondanza delle precipitazioni e dalla temperatura.

CLIMA TROPICALE Il clima tropicale è il clima tipico della zona torrida della Terra, ovvero la fascia compresa dentro i due tropici del Cancro e del Capricorno. In questo clima si sviluppano le foreste tropicali e le savane I climi tropicali con i relativi biomi sono caratterizzati da elevate temperature durante tutto l'anno: neppure nel mese più freddo la temperatura scende al di sotto dei 15 °C. Le precipitazioni possono anche raggiungere e superare i 10.000 mm annui.

FORESTA PLUVIALE Foresta pluviale tropicale, sono le foreste pluviali caratteristiche delle regioni comprese tra i due tropici (tra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno) e presente nel sud-est asiatico (Indonesia, Birmania e in Papua-Nuova Guinea, e nella fascia settentrionale e orientale dell’Australia), nell'Africa sub-sahariana dal Camerun alla Repubblica Democratica del Congo, nel Sud America (prevalentemente in Amazzonia), nell’America Centrale (Bosawás, Penisola dello Yucatán-El Peten-Belize-Calakmul), e su molte delle isole dell’Oceano Pacifico (ad esempio Hawaii). Le foreste pluviali tropicali vengono definite i "polmoni della Terra". Foresta pluviale temperata, sono le foreste pluviali caratteristiche delle regioni temperate. Sono presenti nel Nord America (lungo la costa del Pacifico nord-occidentale, nella Columbia Britannica), in Europa (nelle zone costiere di Irlanda, Scozia, Norvegia meridionale e in regioni dei Balcani occidentali lungo la costa adriatica, come pure nel nord-ovest della Spagna e nella fascia costiera orientale del Mar Nero (tra le coste della Georgia e della Turchia), in Asia orientale (nel sud di Cina, Taiwan, d nella gran parte del Giappone e della Corea, nella costa più orientale della Russia e in Australia e Nuova Zelanda La foresta pluviale è una foresta caratterizzata da elevata piovosità, e per definizione si considera tale con un minimo di precipitazioni annue comprese tra i 1.750 e i 2.000 millimetri. Nelle foreste pluviali si trovano i due terzi di tutte le specie viventi animali e vegetali della Terra, si stima che molte centinaia di milioni di specie di piante, insetti e microrganismi siano tuttora sconosciute. Generalmente il sottobosco in una foresta pluviale è limitato solo a pochi settori causa la mancanza di luce solare a livello del suolo.

LA GIUNGLA Quando il tessuto forestale è interrotto, il suolo è rapidamente colonizzato da piante pioniere e da un fitto intreccio di liane e giovani alberi, denominato giungla

SAVANA La savana è un bioma terrestre soprattutto tropicale e subtropicale, caratterizzato da una vegetazione a prevalenza erbosa, con arbusti e alberi abbastanza distanziati. Questo tipo di ambiente si trova in molte zone di transizione fra la foresta pluviale e il deserto o la steppa, in Africa centrale, Sudamerica, India, Indocina e Australia, ma può essere presente anche ad altre latitudini.

CLIMA DESERTICO il deserto è definito come un'area della superficie terrestre quasi o del tutto disabitata, in cui le precipitazioni difficilmente superano i 250 millimetri l'anno e il terreno è prevalentemente arido, con scarsa vegetazione Tra i deserti, in base a questa definizione, vanno annoverate anche le Regioni polari, oltre alle più familiari zone aride che si incontrano alle medie e basse latitudini.

DESERTO CALDO

DESERTO FREDDO

CLIMA TEMPERATO Il clima è individuato da precipitazioni che possono mutare da una minima di 300mm fino ad un valore massimo di 1200mm. Gli inverni sono generalmente miti, con temperature minime giornaliere giungono poco sotto lo zero. La vegetazione tipica è formata da piante ad alto fusto, generalmente decidue. Si possono trovare quasi sempre specie arboree a latifoglie quali querce, betulle, faggi, aceri.Al contrario delle conifere, le piante latifoglie non producono effetti di acidificazione del terreno in cui crescono; il suolo che si sviluppa è pertanto piuttosto ricco, e permette lo sviluppo di un rigoglioso sottobosco. La foresta temperata è un particolare bioma che si osserva nelle regioni della Terra caratterizzate da clima temperato,

MACCHIA MEDITERRANEA La macchia è uno dei principali ecosistemi mediterranei È una formazione vegetale arbustiva costituita tipicamente da specie sclerofille, cioè con foglie persistenti poco ampie, coriacee e lucide, di altezza media variabile dai 50 cm ai 4 metri: spesso si tratta di formazioni di degradazione della foresta mediterranea

CLIMA MONSONICO Il monsone è un vento ciclico, caldo, tipico dell'Oceano Indiano,. Il nome deriva dall'arabo mawsim che significa "stagione". Questi venti soffiano per 6 mesi estivi dal mare verso terra perché la terraferma si riscalda e, creando un sistema di bassa pressione sopra di sé, attira i venti dal mare. Nei 6 mesi invernali, la terraferma, raffreddandosi più dell’oceano, viene interessata da un sistema di alta pressione, che spinge i venti dal continente verso il mare. Il cambiamento di direzione del vento, che avviene in maggio e in ottobre, è accompagnato da cicloni tropicali molto violenti, i tifoni, che hanno spesso effetti devastante sulle coste dell'Oceano Indiano. Questo indica perfettamente il carattere stagionale di questi grandi flussi d'aria. I meteorologi li definiscono venti periodici..

CLIMA SINICO Sinico (sinisches Klima) perché particolarmente diffuso in varie zone della Cina, può essere considerato l'estensione nella zona temperata del clima monsonico. È caratterizzato da un inverno secco con piogge concentrate soprattutto in estate; per questo si tratta di un tipo di clima particolarmente favorevole all'agricoltura. Per l'abbondanza di precipitazioni nel periodo vegetativo delle piante. Si registrano di solito tra 1000 e 2000 mm di pioggia all'anno, con escursioni termiche abbastanza accentuate, specie nelle zone più distanti dal mare.

PRATERIA La prateria è un'area di terra con rilievi topografici bassi con una vegetazione composta prevalentemente da piante basse (soprattutto graminacee) ed erbe più o meno alte a seconda delle precipitazioni annue. Alle medie altitudini, come ad esempio nelle pianure dell'america centro-settentrionale, la prateria occupa le zone interne dei continenti dove le precipitazioni non sono sufficienti per lo sviluppo delle foreste di latifoglie.

STEPPA La steppa (in russo: significa "pianura secca") è un paesaggio naturale, caratteristico delle regioni a clima continentale con elevate escursioni termiche, inverni freddi e secchi ed estati calde e moderatamente piovose (anche da -40 °C a 40 °C), con una precipitazione media di 250-500 mm di pioggia o l'equivalente in neve per anno. La vegetazione è costituita da una prateriacomposta da erbe (per lo più graminacee) ed arbusti; gli alberi sono pressoché assenti, a eccezione di zone più umide in prossimità di fiumi e laghi. La fauna è costituita da ungulati, roditori, rettili e insetti.

TAIGA La Taiga è uno dei principali biomi terrestri, formato da foreste di conifere che ricoprono quasi totalmente le regioni sub-artiche boreali dell'Eurasia e dell'America, costituendo un terzo della massa forestale mondiale La Taiga forma una fascia circolare circumpolare di spessore variabile, lunga 12.000 km (7.000 in Eurasia e 5.000 in America). È limitata a settentrione dalla Tundra artica e a meridione dalla foresta temperata di latifoglie, caducifoglie e dalla steppa alberata. Il confine tra Tundra e Taiga è definito dalle caratteristiche locali del disgelo estivo responsabile della ripresa vegetativa delle specie arboree. Il sottobosco è discontinuo, a volte occupato da specie arbustive, a volte da muschi, licheni o ericacee, ma comunque sempre scarso o addirittura assente.

TUNDRA La Tundra è un bioma (o vasta formazione vegetale) propria delle regioni subpolari e caratterizzata dalla mancanza di specie arboree, poiché la crescita degli alberi è ostacolata dalle basse temperature e dalla breve stagione estiva. Il termine deriva dal lappone tunturia, che significa "pianura senza alberi". Il suo limite settentrionale sono i ghiacci polari perenni, mentre a Sud essa si arresta alle prime formazioni forestali della Taiga.

CLIMA NIVALE Con clima nivale s'intende una tipologia di clima molto freddo, con precipitazioni (generalmente scarse) prevalentemente nevose e temperature rigidissime durante tutto l'anno.

CLIMA ALPINO Il clima alpino è l'insieme di manifestazioni fisiche e meteorologiche presenti al di sopra della linea degli alberi, è tipico delle catene montuose più importanti, come le Alpi. Il clima diventa più freddo a quote più elevate, con un gradiente termico adiabatico di 10 °C per km di elevazione in altitudine: l'aria diventa più fredda quanto più ci s'innalza, in quanto meno densa. Il clima alpino è l'insieme di manifestazioni fisiche e meteorologiche presenti al di sopra della linea degli alberi, è tipico delle catene montuose più importanti, come le Alpi. Il clima diventa più freddo a quote più elevate, con un gradiente termico adiabatico di 10 °C per km di elevazione in altitudine: l'aria diventa più fredda quanto più ci s'innalza, in quanto meno densa.

CLIMA POLARE Il clima polare è un insieme di manifestazioni di temperatura e pressione che creano durante l'anno la meteorologia dei poli terrestri e delle regioni all'interno dei circoli polari. La principale caratteristica dei climi polari sta nella temperatura di queste zone, che raramente supera i 10 gradi anche nei più caldi giorni d'estate.