L’interpretativismo
L’interpretativismo A differenza del positivismo e del neo-positivismo, l’interpretativismo è un paradigma specifico delle scienze umane e sociali; per questa vasta corrente, la realtà sociale non può essere conosciuta di per sé ma solo attraverso l’interpretazione; Le basi dell’interpretativismo si ritrovano nello storicismo tedesco della seconda metà del XIX secolo.
L’interpretativismo Storicismo: movimento culturale che sottolinea la storicità della realtà, che la studia (empiricamente) come frutto“diacronico” dell’agire umano e considera “irripetibili” gli eventi e le cose; dal punto di vista metodologico, i principali esponenti dello storicismo sono: Wilhelm Dilthey (1833-1911): distinzione tra “Scienze della Natura” e “Scienze dello Spirito”; Wilhelm Windelband (1848-1915): distinzione tra “Scienze nomotetiche” e “ideografiche”.
L’interpretativismo Dilthey e Windlband sviluppano le loro posizioni nell’ambito del vasto dibattito che si sviluppa in Germania nella seconda metà del XIX secolo, sullo statuto epistemologico dell’economia; In questo dibattito si inserisce Max Weber (uno dei padri fondatori della sociologia).
Max Weber (1864-1920) Principali opere: Il metodo delle scienze storico-sociale (raccolta postuma di saggi pubblicati tra il 1904 ed il 1918); L’etica protestante e lo spirito del capitalismo (1904-1905); Sociologia delle religioni (dal 1915-1917); Il lavoro intellettuale come professione (1918); Economia e Società (pubblicato postumo nel 1922)
Max Weber (1864-1920): l’approccio sociologico La sociologia è una scienza: comprendente, volta alla ricostruzione concettuale delle istituzioni sociali e del loro funzionamento, si riferisce alla cultura (in primo luogo alla scelta\applicazione dei valori storici). L’elemento fondamentale su cui si costruisce la conoscenza sociologica è la comprensione dell’azione sociale e la produzione di un sapere condizionale (sistema logico deduttivo [diverso ma non contrapposto] alla compresione storica dei singoli eventi contestualizzati)
Max Weber (1864-1920): l’approccio sociologico Tipologia dell’azione sociale: Razionale rispetto allo scopo (razionalità strumentale o formale) Razionale rispetto al valore (razionalità materiale o sostanziale) Affettiva Tradizionale
Max Weber (1864-1920): l’approccio sociologico l’atteggiamento che deve seguire il sociologo è quello dell’avalutatività (si parte da problemi orientati dal valore, non si danno giudizi di valore, la comprensione\spiegazione deve avvenire in modo controllabile, metodica, razionale).
Max Weber (1864-1920): l’approccio sociologico Come si svolge la ricerca? La ricerca è orientata alla ricostruzione dei processi causali, principio di causazione che può essere di tipo storico (centrata sull’individualità) o sociologico (centrata sulla esistenza condizionale e probabilistica di una relazione regolare tra due Fenomeni. Fasi della ricerca: isolare l’individualità storica, scomporre il fenomeno negli elementi che lo compongono, costruire “esperimenti” mentali
Max Weber (1864-1920): l’approccio sociologico La costruzione e l’utilizzo degli ideal-tipi è una delle caratteristiche fondamentali della ricerca sociologica e si intreccia con la spiegazione causale Ideal-tipo: concetto volto ad offrire una rappresentazione-limite, cioè tipica, astratta e logicamente coerente, di un fenomeno. Gli ideal-tipi possono essere: 1) riferiti ad un’individualità storica (ad esempio, il capitalismo) 2) ad elementi astratti della realtà storica che si ritrovano in un gran numero di casi (ad esempio, la burocrazia) 3) a concetti analitici puri (ad esempio, quelli dell’economia
Max Weber (1864-1920): l’approccio sociologico La società è in continuo divenire (tramite conflitti e lotte di potere) ed è il risultato di una molteplicità di processi multicausali, il cui esito non è mai scontato o pre-determinato. Le idee, i valori, hanno una loro dinamica autonoma che incide sulla realtà con e quanto i processi materiali
L’interpretativismo contemporaneo A partire dagli anni ’50 e ’60, con “epicentro” negli USA, si afferma una vasta corrente di pensiero e ricerca che sviluppa, su un piano micro-sociologico (vita quotidiana) e culturalista, l’orientamento weberiano, comprendente ed interpretativo (alternativo al neo-positivismo). Questo orientamento (a volte non legato direttamente al riferimento weberiano) si innesca sulla tradizione filosofica emerneutica, fenomenologica (nate nella prima metà del XX secolo) e, poi, post-strutturalista e postmodernista (nate tra gli anni ’70 e ’80 del XX secolo).
L’interpretativismo contemporaneo Ontologia: costruttivismo e relativismo; Epistemologia: non-dualismo e non-oggettività limitato (criterio limite); leggi provvisorie e probabilistiche; Metodologia: interazione “empatica” tra studioso e soggetto studiato.