PROGETTO CORRELARE L’integrazione tra genitori italiani e stranieri nella scuola dell’infanzia Bergamo 12 marzo 2013 Gabriella Lessana 1.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
PROPOSTA DIDATTICA a.s. 2010/2011
Advertisements

Istituto Comprensivo Lignano e Città di Lignano Sabbiadoro
LA SCUOLA DEL FUTURO: “Indicazioni per il nuovo curricolo”
Bando regionale primo incontro con le scuole a.s. 2007/2008
CARDUCCI ALTRE SINGOLE OSSERVAZIONI GENERALI ALTRE OSSERVAZIONI SONO DIPONIBILI RELATIVAMENTE AD OGNI SINGOLA CLASSE.
Scuole primarie anno scolastico 2010/11 novembre 2010.
NUCLEO TEMATICO PROPOSTO NELLE RIUNIONI PRELIMINARI DELLA rete FIORENTINA
C T P Scuola Media “Fontana-Cervi” La Spezia
AIPI Società Cooperativa Workshop: La gestione dei conflitti nei gruppi di alunni Aprile 2011 Iasi - Romania.
DIREZIONE DIDATTICA “CITTÀ PESTALOZZI” FIRENZE
Monitoraggio del progetto A cura di RES – Ricerca e studio
III Workshop La valutazione degli interventi di mediazione
Che apro il convegno di oggi sulla dislessia. Commozione perché la presenza in sala è così numerosa: docenti, genitori, assistenti ed educatori, professionisti.
I BAMBINI STRANIERI NELLA NOSTRA SCUOLA PRIMARIA
Scuola Secondaria di Primo Grado
L’esperienza dei gruppi di post-adozione nella Provincia di Parma
Scuole dell’Infanzia Istituto Comprensivo “FEDERICO II“ JESI - MONSANO
Sviluppare spazi terzi: una nuova sfida per la promozione del dialogo interculturale nei musei europei Simona Bodo Convegno Musei e dialogo interculturale.
Comunicare si può: io, tu, egli, noi ….. una rete di parole Prato -Giornate di formazione 13 – 14 Settembre 2010.
Fuori dal Guscio Le architravi culturali e pedagogiche.
LINEE GUIDA PER LINSERIMENTO DI ALUNNI STRANIERI CIRCOLO DIDATTICO DI SPOLTORE.
Elementi qualificanti una definizione delle buone pratiche nell’educazione interculturale Elena Besozzi Università Cattolica di Milano Convegno nazionale.
Premessa Lalimentazione è un bisogno fondamentale delluomo. Il cibo fin dagli albori della civiltà, ha esercitato sempre una forte influenza sui comportamenti.
Tutti a Scuola … dellinfanzia Assessorato Politiche Sociali, Partecipative e dellAccoglienza Servizio Immigrazione E Promozione Diritti di Cittadinanza.
LEGGERE INSIEME A MAMMA E PAPA (Cè un libro per te) (Progetto di Gestione Sociale) Anno Scolastico 2009/2010.
Chi ama educa 24 aprile 2010 laboratorio.
Collegio Arcivescovile “A. Castelli” Saronno
“Per far crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”
STORIE, RACCONTI, FILASTROCCHE, NINNENANNE… USI E TRADIZIONI DA   TUTTO   IL   MONDO PERCORSI INTERCULTURALI PER LE SCUOLE DELL’INFANZIA E PRIMARIE DEL.
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “VITTORINO DA FELTRE” TORINO
La scuola e la lettura. Viene istituita il 23 aprile 1995 la Giornata mondiale del libro e del diritto dautore perché: è trasmissione personale va tutelata,
Il concetto di competenza nella scuola dell’infanzia alla luce delle Nuove Indicazioni per il Curricolo Maila Pentucci.
ISTITUTO COMPRENSIVO DI CHIUDUNO
La mia autostima.
ruolo educativo-sociale della scuola dell’infanzia enrico m. salati
Piano dell'Offerta Formativa CIRCOLO DIDATTICO “G.B.PERASSO”
TUTTI A TAVOLA: LA MENSA COME LABORATORIO
SCUOLA DELL’INFANZIA DI ASSO A.S. 2010/2011
CON I GENITORI DEGLI ALUNNI
Conferenza Integrating Cities Milano, 5-6 novembre 2007 A scuola con le mamme Fondazione Franco Verga - C.O.I. A cura di Maria Paola Colombo Svevo.
L’ Apprendimento Cooperativo nella scuola del FARE - prof
Progetto di sperimentazione VIAGGI NELLE STORIE Frammenti di cinema per narrare Seminario di formazione - 13 e 20 settembre 2008.
ESTATE RAGAZZI 2014.
Incontro continuità S. dell’Infanzia/S. Primaria
ISTITUTO COMPRENSIVO “GIUSEPPE GARIBALDI”
Fabio Caon, Laboratorio Itals, Università Ca’ Foscari - Venezia
DAI PROGRAMMI ALLE INDICAZIONI
UNITA’ DI LAVORO PER COMPETENZE “MI RACCONTO CON LE PAROLE”
2° CIRCOLO DIDATTICO - BRONTE
Psicologia dei gruppi e delle organizzazioni
Lo sfondo integratore 9 novembre 2011.
Scuola democratica presenta...
Easybasket e Minibasket.
DIVERSI … alla PARI Peer education e cittadinanza attiva per gli alunni sinofoni di Bagnolo Piemonte (CN)
Laboratorio occupazionale WHY NOT?. PARTIAMO CON UNA PICCOLA PROVOCAZIONE COSA NON E’ WHY NOT?
ISTITUTO COMPRENSIVO DI ALBINO
PREMESSA “L’attività per gruppi consentirà ai bambini di sperimentare occasioni di impiego autonomo, ma soprattutto di accettare, rispettare e valorizzare.
Corso abilitante per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia
48° C. D. “Madre Claudia Russo”di Napoli “A piccoli passi verso… la qualità “ DS Prof.ssa Rosa SecciaRQ Teresa Pedone.
Progettazione “Conto su di te”.  scoprire l'altro da sé e attribuire progressivamente importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi.
AZIENDA ULSS 20 DI VERONA LA DISABILITA’ COME RISORSA PER LO SVILUPPO DI COMPETENZE RELAZIONALI, SOCIALI, EMOTIVE L’AZIENDA ULSS PROMUOVE I LABORATORI.
IC “GOZZI-OLIVETTI” PRIMARIA
Lo sportello psico-pedagogico
Rapporteur: Laura Baldassarre
L’APPRENDIMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA
SCUOLA INFANZIA “F. GATTI”
GIROMONDO PROGETTO INTERCULTURALE CONOSCERE e CONDIVIDERE PER INCLUDERE Anno scolastico 2014/15 scuola primaria di Parre.
Alcune questioni chiave rilevazione pre-corso Esplorando idee sulla pedagogia interculturale.
Legàmi aperti Inziativa di solidarietà Giornata Presidenti e Responsabili 18 marzo 2012.
Transcript della presentazione:

PROGETTO CORRELARE L’integrazione tra genitori italiani e stranieri nella scuola dell’infanzia Bergamo 12 marzo 2013 Gabriella Lessana 1

Come individuare, promuovere e favorire percorsi di conoscenza e integrazione reciproca attraverso la valorizzazione di saperi e competenze

Genitori stranieri Lingua 1 Atteggiamenti, regole e valori Abitudini e pratiche culturali Saperi e saper fare Cure e pratiche d’infanzia 3

Genitori italiani Lingua 2 Atteggiamenti, regole e valori Abitudini e pratiche culturali Saperi e saper fare 4

Istituzione scolastica altra e distante per: Lingua Religione Alimentazione Concezione dell’infanzia Concezione del tempo Modalità di cura Ruoli

…e concepita dai genitori stranieri come Assistenza e cura Flessibile nei tempi e nelle regole Ludica e protettiva Funzionale all’inserimento nella - scuola elementare - nuova realtà di vita

Valori contrastanti Autonomia Senso critico Spontaneità Creatività individuale Atteggiamento amichevole insegnante Non punizione corporale Senso della gerarchia e della dipendenza Rispetto e distanza tra generazioni Rispetto per l’insegnante Punizioni corporali

La scuola come luogo di inclusione Genitori italiani Genitori stranieri Incontrarsi per conoscersi a partire dai figli 8

La nicchia di sviluppo 1. l’ambiente fisico e sociale (clima, spazio,struttura famigliare,organizzazione sociale) 2. le rappresentazioni dell’infanzia e dello sviluppo infantile (che possiedono gli adulti che si occupano del bambino) 3. I metodi di puericultura (adattati al contesto, ai valori e al sistema economico)

La rappresentazione delle tappe di sviluppo del bambino La rappresentazione che gli adulti hanno dello sviluppo del bambino, dei suoi bisogni, delle sue capacità, condiziona, orienta le esperienze infantili, struttura l’ambiente e le pratiche di puericultura

La cura: diversi significati Le differenze sorgono quando i modelli di cura degli operatori incrociano i modelli e le rappresentazioni delle famiglie straniere. Tre i significati che si intrecciano tra loro nel parlare comune e che sono sottesi anche alle pratiche educative all’interno dei servizi

I significati di “cura” Cura come terapia Cura come controllo Cura come attenzione ai bisogni Non sempre i 3 significati sono esplicitati e riconosciuti

Molto spesso si attribuisce la causa di molti problemi alle difficoltà linguistiche quando invece manca un modello condiviso di cura del bambino

Ridurre le distanze Creare efficaci occasioni di incontro per creare contesti in cui tutti i genitori, italiani e stranieri e gli operatori, possano parlare tra loro e dove si possa concretamente confrontarsi con le diverse rappresentazioni: di scuola di famiglia di bambino

Cura del legame tra operatori e stranieri Compiti comuni Compiti specifici dell’operatore Compiti specifici dell’ ”altro” Compito dell’operatore sarà quello di contribuire a realizzare attraverso il suo agire con le famiglie immigrate, una convivenza che non cancella le differenze ma le negozia, rendendo possibile un modello di integrazione autenticamente interculturale

Il progetto “Una scuola aperta al mondo” Comune di Milano Ismu 7 scuole dell’infanzia ( dirigenti, operatori, genitori italiani e stranieri) Anteas (Ass. Naz. terza età attiva per la solidarietà) Mediatori

Obiettivi del progetto Promuovere conoscenza e relazione tra famiglie italiane e straniere Favorire il percorso di integrazione delle famiglie straniere Valorizzare i saperi e le competenze delle famiglie Vivere la scuola come spazio di incontro e confronto fra culture Abbattere stereotipi e pregiudizi

Parole chiave del progetto Co-progettazione ( anche con genitori italiani e stranieri per la scelta dei temi) Approccio narrativo ( per dar voce alle storie di tutti e di ciascuno) Laboratorio (per porre al centro il fare finalizzato alla produzione di un risultato)

L’approccio narrativo L’approccio narrativo ha costituito il filo conduttore di tutti i laboratori Dare spazio alle reciproche narrazioni, far affiorare alla memoria ricordi lontani, ascoltare ed essere ascoltato ha a aiutato a stabilire legami, permettendo di entrare nell’universo semantico dell’altro e consentendo di diventare consapevoli di quali credenze, valori, saperi improntano la nostra e la vita di chi ci sta vicino.

Fasi e tempi 2008 progettazione 2009 realizzazione 2010 valutazione, raccolta della documentazione, stesura testo, seminario

I temi scelti volantino rilevazione Il cibo Le fiabe Crescere insieme ● Il gioco Il cibo Le fiabe Crescere insieme

PERCORSO LABORATORIO Il gioco Recupero dei giochi dei genitori Costruzione e realizzazione dei giochi Riproposizione dei giochi ai bambini raccolta giochi: schede libro 22

Il percorso Riflessione sul perché della scelta del tema “il gioco” Narrazione di giochi dell’infanzia Scoperta di somiglianze e differenze Giochi giocati Individuazione delle regole Insegnamento ai bambini Costruzione di un quaderno con i giochi

Scuola dell’infanzia di via Pasterngo 10 Il gioco e’ di tutti.. anche di mamma e papà Scuola dell’infanzia di via Pasterngo 10 - Nome del gioco -Tipologia del gioco -Numero dei partecipanti -Materiale occorrente -Regole -Mi ricordo Tramandagioco

PERCORSO LABORATORIO Fiabe e Narrazione Condivisione di fiabe e narrazioni Riflessioni su specificità e trasversalità Individuazione sensazioni emozioni Raccolta filastrocche: libretto, cd 26

Il percorso Qualche fiaba per dare avvio alle narrazioni Racconti di fiabe e favole Individuazione delle emozioni provate, delle impressioni, dei ricordi legati alla propria infanzia Raccolta di fiabe, racconti, storie in diverse lingue I genitori le raccontano in classe ai bambini I bambini le illustrano Costruzione di un libro

Il questionario La mia fiaba Perché l’ho scelta Chi me la raccontava A questa fiaba associo ricordi e sensazioni La racconto ancora ai miei bambini

Racconti legati al cibo Quaderno raccolta ricette PERCORSO LABORATORIO Cibo Assaggi piatti Condivisione ricette Racconti legati al cibo Quaderno raccolta ricette

Questionario La mia ricetta Preparazione La sua storia Le sue origini L’ho imparata da Mi ricordo quella volta che L’ho scelta perché In quale occasione la preparo e per chi Il cibo lo servo e lo mangio così Lo mangio bevendo Gli ingredienti li compro

Scuola dell’infanzia di via De Nicola Genitori insieme. Proposte per i genitori italiani e stranieri nelle scuole dell’infanzia a Milano Scuola dell’infanzia di via De Nicola Vi aspettiamo con i vostri bambini!! Ognuno di noi preparerà e offrirà un cibo dolce o salato, oppure una bevanda, o un frutto, per gustare insieme “il sapore della diversità”!

Scoperte…  “Questo cibo che ho portato è il berberè: non è solo un cibo ma è la mia terra, il sole la luce, le facce dei miei parenti, il suono della mia lingua. Quando sono malata o solo non sono triste, un po’ di berberè mi fa star bene”  “In un primo momento non volevo assaggiare niente di quel piatto che non avevo mai visto, mi faceva quasi impressione, ma poi la mamma che l’aveva preparato mi ha messo in mano quella polpettina e io l’ho assaggiata per non farla rimanere male era squisita. Ne ho prese ancora 2”  “In bocca avevo un sapore mai sentito…non sapevo che c’erano sapori così…”  “Quando torno in Marocco chissà mia sorella quando le faccio il paciarello“ “Da noi l’abbondanza e la varietà del cibo sono un complimento per l’ospite, corrispondono alla sua importanza....”  “Se tu porti tanto cibo e lo offri all’ospite, quando lui inviterà te, ne farà trovare tanto”

PERCORSO LABORATORIO Crescere insieme Esplorazione proposta formativa Esplicitazione scelte pedagogiche Condivisione Saperi, competenze, narrazioni all’interno delle classi CD 33

Fasi del percorso Racconto del modello educativo nel paese d’origine per rendere espliciti chiari e trasparenti i reciproci impliciti culturali e darsi spazi di ascolto e di negoziazione Attribuzione di significato al progetto della scuola e alle diversre attività proposte attraverso le immagini della giornata-tipo a scuola Ingresso dei genitori nelle classi

Crescere insieme

Prodotti Locandine di invito Questionari Quaderni di ricette, di giochi, di fiabe bilingue CD Fotografie Cartellini nomi dei partecipanti Scritte di benvenuto in varie lingue Cartine politiche

Nuovo modo di pensare e agire il rapporto scuola/famiglia Esiti del progetto Nuovo modo di pensare e agire il rapporto scuola/famiglia scuola famiglia interazione 37

Altre aree di intervento Inquadra e scatta I diritti dei bambini Il cinema per scambiare Saper leggere la città Il patrimonio culturale I riti della nascita L’abbigliamento

Inquadra e scatta

Pratiche per favorire l’integrazione dei bambini e delle famiglie straniere Buone capacità di accoglienza Percorso di socializzazione alla rovescia Cura del raccordo con altri segmenti formativi Promozione e valorizzazione della cultura d’origine Ricerca di soluzioni personalizzate alle specifiche esigenze Valutazione del livello di comprensione e produzione linguistica in italiano Utilizzo di forme di mediazione culturale “informale”

Principi guida per la definizione di “buona pratica interculturale” Esistenza di un ampio coinvolgimento della realtà scolastica Esistenza di un ampia rete che colloca il progetto nel territorio e attiva una sinergia di risorse Esplicitazione chiara degli obiettivi, degli strumenti messi in campo e dei criteri di valutazione Attenzione all’incremento di competenze e alla professionalizzazione degli insegnanti e dei diversi soggetti coinvolti Produzione di documentazione adeguata Sviluppo di innovazione didattica e metodologica

Grazie dell’attenzione gabriellalessana@hotmail.com