Caravaggio Artista ribelle e maledetto… …è stato il primo artista (Michelangelo Merisi) (Caravaggio, 1573 - Porto Ercole, 1610) Artista ribelle e maledetto… …è stato il primo artista nella storia dell’arte a rinnovare l’arte figurativa non per trasformazione ma per rivoluzione.
Il 28 settembre 1573 nasce in terra bergamasca, MICHELANGELO MERISI, detto il Caravaggio. Questa, perlomeno, è la data tradizionalmente tramandata, ricavata dalla copia di un documento di un amico, Marzio Milesi, che oltre alla data e al luogo della nascita riporta anche la data e il luogo della morte del pittore. Tuttavia, nelle cronache del Bellori e del Baglione si dice che egli abbia reso l'anima, nel 1610, all'età di 39 anni, se così fosse l’anno di nascita dovrebbe essere il 1571 e non il 1573. Il padre, Fermo Merisi, era maestro di casa e architetto (negli atti viene definito "magister", cioè libero professionista) del marchese di Caravaggio. Nei documenti di questo piccolo centro bergamasco, effettivamente i Merisi sono citati come proprietari di terreni. Nel 1584 il ragazzo, minorenne, viene messo a bottega presso un pittore locale, tale Simone Peterzano, che si vantava scolaro di Tiziano e lavorava a Milano. Secondo alcuni studiosi l'apprendistato sarebbe durato sino all'88, ma in base a una ricostruzione più convincente, risulta che si sarebbe protratto fino al 1590.
Intorno al 1592-1593 Michelangelo Merisi si trasferisce a Roma. Ritratto del Cavalie d’Arpino Intorno al 1592-1593 Michelangelo Merisi si trasferisce a Roma. Qui, il pittore ospite di Pandolfo Pucci, maestro di casa della sorella del pontefice Sisto V, Camilla Peretti, avrebbe stretto rapporti di amicizia con Lorenzo Siciliano, mercante di quadri e artista egli stesso. Altri amici della prima fase del soggiorno romano furono Antiveduto Grammatica, pittore fortemente influenzato dallo stile già molto personale di Caravaggio, e Giuseppe Cesari, meglio noto con il nome di Cavalier d'Arpino, pittore specializzato in affreschi, che tra il 1590 e il 1595 godeva di grande prestigio nella città pontificia. Anche presso il Cavalier d'Arpino, Caravaggio soggiorna poco meno di un anno. Secondo alcuni biografi, il rapporto di amicizia si sarebbe interrotto intorno al 1597-98, in coincidenza con un ricovero del Caravaggio all'Ospedale della Consolazione, per una ferita procuratagli dal calcio di un cavallo, o forse per malaria.
Nel periodo in cui lavora per il Cavalier d'Arpino, Caravaggio ha già composto alcune delle sue opere "importanti", quali il Bacchino malato e il Ragazzo con canestro di frutta, oggi entrambe alla Galleria Borghese, così come il Fanciullo morso da un ramarro. Bacchino malato 1593-94 olio su tela di cm 67 x 53 Galleria Borghese - Roma
Ragazzo con cesto di frutta c Ragazzo con cesto di frutta c. 1593 Olio su tela , 70 x 67 cm Galleria Borghese, Roma
Ragazzo morso da un ramarro c. 1594 Olio su tela, 66 x 49,5 cm National Gallery, Londra
Un altro gruppo di tele, sempre appartenenti al periodo giovanile, sarebbe invece da collegare al periodo in cui il Caravaggio alloggia presso il monsignor Fantin Petrignani, che per qualche tempo offre la propria protezione all'artista. Risalirebbero a tale periodo quadri come la Buona Ventura (Louvre), il Riposo nella fuga in Egitto (un'opera di fondamentale importanza) e la Maddalena,oggi ospitati alla Galleria Doria Pamphili di Roma.
Il genio "registico" del Caravaggio, la sua capacità di creare una sottile atmosfera psicologica senza magniloquenze retoriche, che diventerà la cifra inconfondibile del suo stile, si dispiega su questa tela ormai maturo e perfettamente consapevole dei suoi mezzi espressivi. Si tratta infatti di uno dei primi quadri in cui il pittore, raffigurando la realtà dal "naturale", inizia ad applicare il suo rivoluzionario linguaggio artistico ai moti dell'animo La buona ventura c. 1596 Olio su tela, 115 x 150 cm Musei Capitolini, Roma
Caravaggio, in questo periodo, risente ancora dell'influenza di quei pittori veneti come Lotto, Savoldo, Campi, che avevano mitigato il luminismo veneto con le forme, ancora vive, dell'arte lombarda. Giorgione: La Tempesta Riposo nella fuga in Egitto - 1595-96 Olio su tela (cm 135,5x166,5) Galleria Doria Pamphilj Roma
la Maddalena Galleria Doria Pamphili - Roma.
Tutta l’essenza della vita nella semplice visione della realtà. Il canestro di frutta non è considerato un banale oggetto, ma assume importanza degna di una figura umana: il punto di vista esattamente frontale ne esalta l'importanza e la luce, equamente distribuita grazie al fondo chiaro, vivifica gli acini, ritaglia ad ogni frutto uno spazio autonomo. Caravaggio poi arricchìsce il realismo della rappresentazione con considerazioni morali: la mela bacata e le foglie accartocciate inducono a riflettere sulla precarietà della bellezza terrena. Canestro di frutta c. 1597 Olio su tela, 31 x 47 cm Pinacoteca Ambrosiana, Milano
Medusa 1598-99 Olio su scudo di legno, 60 x 55 cm Galleria degli Uffizi, Firenze
Il 27 GIUGNO 1600, Caravaggio viene nominato per la prima volta nel carteggio ufficiale riguardante l'opera di decorazione della Cappella Contarelli, nella chiesa di San Luigi dei Francesi, a Roma. La vita e le storie di San Matteo San Matteo e l’angelo La vocazione di Matteo Martirio di San Matteo
La prima opera per San Luigi dei Francesi è una pala d'altare, ” San Matteo e l'Angelo” che viene rifiutata dai religiosi, probabilmente a causa della figura del santo che risulta troppo rude e contadinesca. La rappresentazione caravaggesca si discosta eccessivamente dal gusto dell'epoca. Acquistata da Vincenzo Giustiniani, questa tela per un periodo dispersa, si trovava nel 1944 al Formerly Kaiser-Friedrich-Museum di Berlino. Definitivamente persa a causa del bombardamento della città che pose fine al secondo conflitto mondiale. San Matteo e l’angelo 1602 Olio su tela, 232 x 183 cm Formerly Kaiser-Friedrich-Museum, Berlino
dialoga La luce con i personaggi L’evento divino, non ha né luogo,né tempo Vocazione di San Matteo 1599-1600 Olio su tela , 322 x 340 cm Cappella Contarelli, chiesa San Luigi dei Francesi, Roma
egli dà al santo la palma del martirio. La luce, illuminando il braccio dell'angelo, guida l'attenzione verso il suo gesto: egli dà al santo la palma del martirio. La fuga del bimbo, a destra, è vissuta con partecipazione, poiché egli è illuminato in modo accentuato. Caravaggio non si propone di ricostruire un fatto storico, ma di darne una rappresentazione emotivamente coinvolgente. Martirio di San Matteo - 1599-1600 Olio su tela (cm 323x343) Cappella Contarelli, chiesa di San Luigi dei Francesi - Roma Le braccia dell'uomo a sinistra ed il corpo dell'uomo a destra "aprono" la scena perché sono illuminate, offrendo allo spettatore la visione della profondità dello spazio.
La seconda versione di san Matteo con l’angelo eseguita dal pittore nel 1602, a completamento del ciclo di pitture, reinterpreta il soggetto in modo meno estremistico ed è tuttora presente sull'altare della Cappella. San Matteo e l’angelo 1602 Olio su tela , 292 x 186 cm Cappella Contarelli, San Luigi dei Francesi, Roma
Per Ciriaco Mattei, uno dei più affezionati committenti del pittore, Caravaggio dipinge la cena in Emmaus Lo spettatore è partecipe e coinvolto. Il discepolo di spalle, colto nell'atto di alzarsi, ci proietta dentro il quadro, spingendoci a seguirlo nello stupore. Allo stesso modo la fruttiera, in equilibrio al limite del tavolo, sembra segnare il limite tra lo spazio dipinto e quello reale. Le braccia aperte del discepolo di destra determinano invece la profondità dello spazio. Cena in Emmaus 1600- 01 The National Gallery, Londra
Nel 1603 Caravaggio viene citato in giudizio assieme ad altri tre compagni per aver diffuso un libello in cui viene diffamato Giovanni Baglione, pittore egli stesso ed autore di una delle prime biografie caravaggesche. L'11 SETTEMBRE 1603 Caravaggio viene arrestato e, successivamente rilasciato il 25 dello stesso mese per intercessione dell'ambasciatore di Francia. Nel 1604 è nuovamente denunciato, stavolta dal cameriere di un'osteria romana, che egli ha colpito gettandogli in faccia un piatto di carciofi. Il 20 LUGLIO 1605 aggredisce in Piazza Navona, il rivale in amore Mariano Pasqualone, a causa di Lena, modella dei suoi quadri di quel periodo,. Fugge a Genova, ma appena un mese dopo rientra a Roma.
Circa 200 anni dopo David si ispirerà al Cristo caravaggesco per il suo Marat La deposizione 1602-03 Olio su tavola, 300 x 203 cm Pinacoteca, Vaticano
Giovannni Battista Passeri, nelle sue biografie di artisti attivi a Roma, scrive che il Caravaggio il 29 luglio 1605 ferì a morte Mariano Pasqualone "giovane di professione notaro" per difendere una certa Lena, "povera ma onorata" vicina del Caravaggio, il cui padre, dietro altissimo compenso aveva consentìito a lasciar posare per la Madonna. A quanto pare la ragazza era stata più volte chiesta in sposa dal Pasqualone e quando questi l’aveva vista andare spesso in casa del pittore, supponendo una tresca tra i due, l’aveva insultata ferocemente per essersi concessa "ad uno scomunicato e maledetto". Il Caravaggio, saputo ciò, colpì il giovane notaio con un colpo di accetta "smisurato" e poi andò a rifugiarsi in San Luigi dei Francesi, ove rimase "parecchio tempo", per sfuggire alla giustizia. Madonna di Loreto 1603-05 Olio su tavola, 260 x 150 cm S. Agostino, Roma Il Baglione scrive, a proposito della Madonna dei Pellegrini: “il Caravaggio, fece una Madonna di Loreto ritratta dal naturale con due pellegrini, uno co' piedi fangosi e l'altra con la cuffia sdrucita e sudicia; e per queste leggierezze in riguardo delle parti che una gran pittura aver dee, da' popolani ne fu fatto estremo schiamazzo".
Il drappo rosso, racchiude tutta la scena e la rimette agli spettatori come “scena teatrale” Ancora una volta un’opera rifiutata dalla stessa committenza. Le cronache dell’epoca raccontano che il Caravaggio si fosse avvalso, per rappresentare le sembianze della vergine morta, del cadavere di una prostituta morta suicida nelle acque del Tevere. Morte della Vergine 1605-06 Olio su tela, Musée du Louvre, Parigi
viene coinvolto in una rissa scoppiata tra giocatori Il 29 MAGGIO del 1606, viene coinvolto in una rissa scoppiata tra giocatori della pallacorda: rimane a terra, mortalmente ferito, tale Ranuccio Tomassoni, mentre lo stesso Caravaggio riporta lesioni. Per sottrarsi alla giustizia, fugge nella campagna romana dove viene ospitato in un castello di proprietà della famiglia Colonna
Il pittore riduce al minimo i detagli descrittivi e di "natura morta", che invece abbondavano nelle opere precedenti, concentrandosi con impareggiabile energia sui volti e sulle emozioni dei personaggi, in una serrata sequenza di ombre profondissime e di luci. Il volto di Cristo, coraggiosamente lasciato per metà in ombra, esprime un sentimnto di struggente malinconia: secondo il racconto evangelico, infatti, i pellegrini di Emmaus riconoscono Cristo risorto quando benedice il pane spezzato, ma nello stesso istante Gesù scompare alla loro vista. Caravaggio ci porta nel vivo di questo arcano, sottile gioco di apparizione e di sparizione, di riconoscimento e di abbandono, valendosi di mezzi puramente tecnici e di eccezionale raffinatezza: basti osservare la virtuosistica resa della brocca sulla destra, un vero e proprio pezzo di bravura inserito nella scena senza la minima esibizione. Per i Colonna Caravaggio, forse, produsse la Cena in Emmaus conservata a Brera Cena in Emmaus 1606 Olio su tavola, 141 x 175 cm Pinacoteca di Brera, Milano
Nel 1607 Caravaggio lascia Roma per Napoli, dove trova un ambiente estremamente ricettivo nei propri confronti: la sua pittura impressiona moltissimo i giovani artisti che vi operano. Battistello Caracciolo San Givanni Battista Mattia Preti Liberazione di San Pietro
La città stessa, con il suo umore popolare e passionale, gli è congeniale, e il gruppo artistico che comincia a raccogliersi attorno a lui lo elegge a proprio "maestro". La Flagellazione nella chiesa di San Domenico Maggiore, le Sette Opere di Misericordia, in quella del Pio Monte, la stessa Madonna del Rosario, che nel 1607 risulta in vendita proprio nella città partenopea, avrebbero potuto certamente essere accompagnate da tante altre opere ancora, se il soggiorno si fosse prolungato. Invece, Caravaggio decide di partire per Malta. Flagellazione c. 1607 Olio su tela, 390 x 260 cm Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli
Misericordia e compassione tra i vicoli di Napoli. Sette opere della misericordia 1607 Olio su tela Pio Monte della Misericordia, Napoli
Ricompare il drappo rosso Madonna del Rosario 1607 Olio su tela, 364,5 x 249,5 cm Kunsthistorisches Museum, Vienna
14 LUGLIO 1608, il pittore che era stato invitato a Malta dai Cavalieri del Santo Sepolcro, per realizzare un importante ciclo di opere, viene insignito della prestigiosa e ambita Croce di Grazia. Poteva essere l'occasione della sua vita: fama, onori, ricchezze sembrano improvvisamente a portata di mano. Invece, la storia si ripete: dopo aver offeso un potente cavaliere ed essere stato gettato in prigione, Caravaggio fugge dalle carceri scalando il muro di cinta e si imbarca in fretta e furia per la Sicilia.
La Valletta, Museo della Co-Cattedrale di San Giovanni, oratorio A Malta lascia un gruppetto di opere importanti: il San Gerolamo e la Decollazione del Battista, nella Cattedrale di San Giovanni a La Valletta, il Ritratto del Gran Maestro Alof de Wignacourt, e un Amore dormiente (Galleria Pitti, Firenze). San Gerolamo - 1608 Olio su tela (cm 117x157) La Valletta, Museo della Co-Cattedrale di San Giovanni, oratorio
Firma l’opera con il sangue del Battista Decollazione del Battista - 1608 Olio su tela (cm 361x520) La Valletta, Co-Cattedrale di San Giovanni
Ritratto di un cavaliere di Malta - 1608-1609 Olio su tela (cm 118,5x95,5) Firenze, Galleria Palatina a Palazzo Pitti
Amore dormiente (Galleria Pitti, Firenze).
A Siracusa, Caravaggio esegue il Seppellimento di Santa Lucia; a Messina l'Adorazione dei pastori nella chiesa dei Cappuccini (ora al Museo Nazionale), e la Resurrezione di Lazzaro. A Palermo, in particolare per l'Oratorio di San Lorenzo, dipinge l'Adorazione dei pastori con i SS. Lorenzo e Francesco, ritenuta senza dubbio l'ultima opera significativa realizzata dall'artista.
Sepellimento di Santa Lucia - 1608-1609 circa Olio su tela (cm 408x300) Siracusa, Chiesa di Santa Lucia (in deposito presso il Museo di Palazzo Bellomo)
Resurrezione di Lazzaro - 1608-1609 Olio su tela (cm 380x275) Messina, Museo Nazionale
dipinta per ottenere la grazia. Ed infatti la grazia Il suo autoritratto nella testa mozza di Golia, afferrata da Davide giustiziere, nel 1610 - ma realizzato qualche anno prima - viene inviato alla corte del papa, quasi come una petizione dipinta per ottenere la grazia. Ed infatti la grazia viene concessa, anche se non riesce mai ad essere recapitata all’artista. Nell'immagine di Davide, Caravaggio rende omaggio alle pennellate guizzanti dell'ultimo Tiziano e accompagna il volto del giovane con una specie di alone luminoso che riverbera nelle fosche tinte terree intorno alla figura. Davide con la testa di Golia - 1605-1606 Olio su tela (cm 125x101) Roma, Galleria Borghese
L’ultima sua opera l'Adorazione dei pastori con i SS. Lorenzo e Francesco
Aveva 37 anni. Era il 18 luglio 1610 OTTOBRE 1609 Caravaggio ritorna a Napoli. Dove sulla soglia della Locanda del Cerriglio viene riconosciuto dagli uomini assoldati dal Cavaliere di Malta al quale aveva recato offesa. Questi lo colpiscono ripetutamente con armi da taglio tanto da lasciarlo a terra, credendolo morto. Invece, riesce a rimettersi in piedi e a raggiungere una imbarcazione che salpava per Porto Ercole, in Toscana. Da lì, gli sarebbe stato più facile riuscire ad avere notizie della sua grazia. Disceso dalla barca, viene di nuovo arrestato - stavolta per sbaglio - e condotto in prigione, dove rimane per due giorni. Quando esce, le sue condizioni di salute sono pessime, inoltre i è stato derubato di tutto il suo bagaglio. Malato e febbricitante, si aggira sul litorale toscano quando, probabilmente a causa di un attacco di malaria, muore. Aveva 37 anni. Era il 18 luglio 1610
Opere Martirio di sant’Orsola (1609 – 1610) Amor Vincit Omnia (1602 – 1603) San Giovanni Battista (1602) Deposizione (1602 – 1604) Incoronazione di spine (1603) Sacrificio di Isacco (1603 – 1604) Morte della Vergine (1604) Madonna dei Pellegrini (1604 – 1606) Madonna dei Palafrenieri (1605 – 1606) San Francesco in meditazione (1605) Sacra famiglia con San Giovanni Battista (1605 - 1606) San Gerolamo (1605 – 1606) San Francesco in preghiera (1605 – 1606) Davide con la testa di Golia (1605 – 1606) Cena in Emmaus (1606) Madonna del Rosario (1607) Davide con la testa di Golia (1607) Sette opere di Misericordia (1607) Flagellazione di Cristo (1607 – 1608) Ritratto di Alof de Wignacourt (1608) Ritratto di fra Antonio Martelli, Cavaliere di Malta (1608 – 1609) Decollazione di san Giovanni Battista (1608) Seppellimento di santa Lucia (1608 – 1609) Resurrezione di Lazzaro (1609) Negazione di san Pietro (1609 – 1610) Martirio di sant’Orsola (1609 – 1610) Fanciullo con canestro di frutta (1593 – 1594) Bacchino malato (1593 – 1594) Buona ventura (1593 – 1594) I bari (1594) San Francesco in estasi (1594 – 1595) Maddalena penitente (1594 – 1595) Concerto (1595) Suonatore di liuto (1595 – 1596) Ragazzo morso da un ramarro (1595 – 1596) Riposo durante la Fuga in Egitto (1595 – 1596) Bacco (1596 – 1597) Buona ventura (1596 – 1597) Santa Caterina d’Alessandria (1597) Canestra di frutta (1597 – 1598) Davide e Golia (1597 – 1598) Medusa (1598) Giuditta e Oloferne (1599) Narciso (1599) Vocazione di san Matteo (1599 – 1600) Martirio di san Matteo (1600 – 1601) Conversione di san Paolo (1600 – 1601) Crocefissione di san Pietro (1600 – 1601) Incredulità di san Tommaso (1600 – 1601) Cena in Emmaus (1601) San Matteo e l’angelo (1602) Cattura di Cristo (1602)