Orientamento tirocinio III anno Studentessa: VALENTE VALERIA A.A. 2007/2008
Il Tirocinio III Anno: ESPERIENZA DI RIFLESSIONE E DI PRATICA 1) LA CLASSE NE E LELEMENTO FUNZIONALE; 2) NE SCATURISCE LA CONOSCENZA SIMULTANEA DI DIVERSE COMPONENTI: Relazionale Didattico-disciplinare (nel nostro caso, la scelta del focus)
IL FOCUS … … UN CONVERGERE DI ESIGENZE CHE OCCOGLIERE COGLIERE! 1. LA SCELTA E ACCOMPAGNATA DA UNATTENTA OSSERVAZIONE 2. LETTERATURA DI RIFERIMENTO: FONDAMENTI TEORICI SVILUPPA QUALE ABILITA RIFERIMENTI LEGISLATIVI E AL DOCUMENTO DELLA SCUOLA (P.O.F.) 3. DISCUSSIONE/INTERVISTA INSEGNANTE MENTORE 4. GLI INSEGNAMENTI AFFRONATI/DA AFFRONTARE 5. GLI ALUNNI 6. IL RUOLO IMPORTANTE DELLE PRECONOSCENZE
IL PROFESSIONISTA RIFLESSIVO (SHON, 1993) Documentare il proprio lavoro è innanzitutto qualcosa che serve a chi lo fa. Documentare implica una metacognizione rispetto al proprio fare didattico e ai suoi esiti; e questa è la vera chiave dello sviluppo della professionalità docente.
OSSERVARE PERCHÉ … Osservare il bambino a scuola significa conoscere le attività che gli vengono proposte, sia in termini di contenuti che in termini di procedure, perché esse influenzano lo sviluppo cognitivo ma anche lo sviluppo emotivo e sociale
OSSERVARE SECONDO UNA DEFINIZIONE CHE NE DÀ MORÌN (1990) Conoscere comporta una serie di operazioni che attengono alla necessità di selezionare i dati significativi e i dati non significativi, di realizzare operazioni di separazione ma anche di unione e di associazione la scuola non è semplicemente un luogo dove ci si limita a proporre al bambino contenuti disciplinari, ma è anche uno dei contesti di sviluppo.
OSSERVARE … CON QUALI STRUMENTI ? 1. GUIDA 2. RESTITUISCONO SCIENTIFICITA 3. RACCOLGONO E SELEZIONANO LE INFORMAZIONI 4. SONO SCEVRE DA PREGIUDIZI, GIUDIZI 5. RESTRINGONO IL CAMPO OSSERVATO AD UNA DETERMINATA INDAGINE LE GRIGLIE
LE GRIGLIE DI OSSERVAZIONE funzionali ed utili per lo svolgimento dellattività osservativa. Questi strumenti fanno riferimento allosservazione distinguendo tra gli attori: gli alunni (motivazione, strategie di pensiero, autocontrollo, rapporto con i compagni e con linsegnante); linsegnante mentore (mediazione comunicazione didattica, metodo, valutazione); il rapporto insegnante-alunno. Per ricordare…
OSSERVARE … CHI? COSA? 1. LINSEGNANTE 2. GLI ALUNNI 3. GESTIONE DEL RAPPORTI INSEGNANTE-ALUNNO 4. GESTIONE DEL RAPPORTO ALUNNO-ALUNNO 5. GESTIONE DEL RAPPORTO INSEGNANTE-INSEGNANTE 6. IL TEAM DOCENTE E LE DINAMICHE COLLABORATIVE 7. LINSEGNANTE FORNISCE SUGGERIMENTI SU COME UTILIZZARE ALCUNE STRATEGIE? 8. LINSEGNANTE INNSECA METODI DI RIFLESSIONE? 9. LINSEGNANTE VALUTA E PRENDE IN CONSIDERAZIONE I PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA?
… 10. QUALI METODI VENGONO IMPIEGATI PER LA DIDATTICA: ESPOSITIVO PARTECIPATIVO INTERROGATIVO 11. LINSEGNANTE FORNISCE FEED-BACK? 12. LINSEGNANTE SI PROPONE COME GUIDA ALLAPPRENDIMENTO? SOLLECITA LA MANIFESTAZIONE DELLE CONOSCENZE O DELLE CAPACITA ACQUISITE? 13. QUANTO GLI ALUNNI SONO MOTIVATI ALLE CONOSCENZE (IN RELAZIONE ALLAMBITO CHE SI E DECISI DI PRENDERE IN CONSIDERAZIONE) 14. GLI ALUNNI POSSEGGONO FACILITAZIONI AL DIALOGO, E QUINDI ESPRESSIONE DI PENSIERO E AUTONOMIA?
ELEMENTI DI "IMPRINTING" POTENZIALMENTE DETERMINANTI Lorganizzazione dello spazio … Quale potente mediatore Didattico Note …
1. IL CONTESTO: DISPOSIZIONE DELLAULA DURANTE LA DIDATTICA, QUINDI LA DISPOSIZIONE DEI BANCHI; LINSEGNANTE COSA FA? 2. LE ATTREZZATURE 3. LA LOGISTICA 4. LORGANIZZAZIONE DEL TEMPO-SCUOLA Lo Spazio …
UNO SPUNTO IN PIU… Intervista allinsegnante mentore… uno spunto in più per: conoscere il tipo di programmazione la scansione dei tempi e argomenti difficoltà verifica e valutazione: come? Quando?
MICROTEACHING UNOCCASIONE PER PROVARE E SPERIMENTARE 1) UTILIZZO RAGIONATO DELLE GRIGLIE 2) IL GRUPPO: ELEMENTO FORZA, PER PROVARE A PROGETTARE I MICROINTERVENTI SIMULATI 3) LEGGERSI E RAGIONARE DOPO LA PROPRIA E ALTRUI PERFORMANCE, QUALE IMPORTANTE MOMENTO PER > RIVEDERSI PER RIFLETTERE > RILFETTERE PER RIPROGETTARE 4) PRESA VISIONE DEI FILMATI: ASPETTI DA CONSIDERARE > LINGUAGGIO VERBALE E NON > LA CINESIA: MIMICA FACCIALE, GESTUALITA, SGUARDO
LAZIONE DIDATTICA E GLI INERVENTI INDIVIDUALIZZATI: LANALISI DI CASO MOTIVAZIONE DELLA SCELTA DEL CASO IN ESAME La complessità e la problematicità della motivazione sono tali da permettere una analisi ampia anche perché le informazioni sono dettagliate. DI QUALI INFORMAZIONI AVREI ANCORA BISOGNO QUALI DOMANDE MI FACCIO DI QUALI STRUMENTI HO BISOGNO QUALI BISOGNI QUALE SOLUZIONE Per ricordare …