Campus FormArea Scuola di animazione sociale ed economica Franco Fortunati – Fondatore FormArea & partners
FormArea è un network di professionisti e docenti universitari che opera, sui temi dei sistemi professionali e del LLL che opera all’interno di un accordo quadro di collaborazione con Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. FormArea si occupa di: progettazione interventi di design sociale per i territori; innovazione tecnologica; sistemi professionali e modelli organizzativi; progettazione e realizzazione di modelli di life long learning.
Axial age, cambio di paradigma Stiamo assistendo negli ultimi anni di fenomeni di forte trasformazione, un cambiamento strutturale che possiamo definire (axial age, cambio di paradigma) dal punto di vista economico e produttivo, quanto sociale e culturale.
Paradigma ? ETIMOLOGIA: dal lat. tardo paradigma, greco parádeigma, da paradeiknynai ‘mostrare (deiknynai) accanto (pará)’.
Alcune considerazioni su cosa intendo dire
Alcuni indicatori economici Dal 2008 ad oggi il PIL è calato di circa il 10 % La disoccupazione salita dal 7 al 12 % Calo della spesa per consumi Aumento del debito pubblico a 2000 MLD di Euro
IL PIL è il totale di beni e servizi dell'economia, diminuita dei consumi intermedi ed aumentata delle imposte nette sui prodotti (aggiunte in quanto componenti del prezzo finale pagato dagli acquirenti); tale ammontare è pari alla somma dei valori aggiunti a prezzi base delle varie branche di attività economica aumentata delle imposte sui prodotti (IVA, imposte di fabbricazione, imposte sulle importazioni) e al netto dei contributi ai prodotti (contributi agli olivicultori, alle aziende comunali di trasporto, ecc.);
… Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow Jones né i successi del Paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. Il PIL comprende l'inquinamento dell’aria, la pubblicità delle sigarette, le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine del fine settimana… Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione e della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia e la solidità dei valori familiari. Non tiene conto della giustizia dei nostri tribunali, né dell'equità dei rapporti fra noi. Non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio né la nostra saggezza né la nostra conoscenza né la nostra compassione. Misura tutto, eccetto ciò che rende la vita degna di essere vissuta…
Discorso tenuto il 18 marzo 1968 alla Kansas University Robert Kennedy Discorso tenuto il 18 marzo 1968 alla Kansas University
Indice di sviluppo umano (HDI-Human Development Index) L'Indice di sviluppo umano è un indicatore di sviluppo macroeconomico realizzato nel 1990 dall'economista pakistano Mahbub ul Haq, seguito dall'economista indiano Amartya Sen. È stato utilizzato, accanto al PIL (Prodotto Interno Lordo), dall'Organizzazione delle Nazioni Unite a partire dal 1993 per valutare la qualità della vita nei paesi membri.
In precedenza, veniva utilizzato soltanto il PIL, indicatore di sviluppo macroeconomico che rappresenta il valore monetario dei beni e dei servizi prodotti in un anno su un determinato territorio nazionale e che si basa quindi esclusivamente sulla crescita e non tiene conto del capitale (soprattutto naturale) che viene perso nei processi di crescita.
Questi parametri misurano esclusivamente il valore economico totale o una distribuzione media del reddito. In pratica, un cittadino molto ricco ridistribuisce la sua ricchezza su molti poveri falsando in tal modo il livello di vita di questi ultimi.
Il concetto di sviluppo umano viene elaborato, alla fine degli anni ottanta, dal programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo UNDP, al fine di superare ed ampliare l'accezione tradizionale di sviluppo incentrata solo sulla crescita economica.
Lo sviluppo umano coinvolge e riguarda alcuni ambiti fondamentali dello sviluppo economico e sociale: la promozione dei diritti umani e l'appoggio alle istituzioni locali con particolare riguardo al diritto alla convivenza pacifica, la difesa dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile delle risorse territoriali, lo sviluppo dei servizi sanitari e sociali con attenzione prioritaria ai problemi più diffusi ed ai gruppi più vulnerabili, il miglioramento dell'educazione della popolazione.
Questo con particolare attenzione all'educazione di base, lo sviluppo economico locale, l'alfabetizzazione e l'educazione allo sviluppo, la partecipazione democratica, l'equità delle opportunità di sviluppo e d'inserimento nella vita sociale.
Dal Report del 2010 è stato introdotto un nuovo metodo di calcolo usando le seguenti tre dimensioni: 1) Una vita lunga e sana: misurata alle aspettative di vita; 2) L'accesso alla conoscenza: misurata dagli Anni medi di istruzione e dagli Anni previsti di istruzione 3) Uno standard di vita dignitoso: misurato dal PIL
Politiche attive e passive di welfare I sistemi di welfare state nei paesi dell'Unione Europea Vedi Luiss Lab on European Economics LLEE Working Document no.1
Stiamo vivendo in un periodo di Crisi dal greco KRISIS che tiene a KRINO: separo – momento che separa una maniera di essere o una serie di fenomeni da un’altra differente
Crisi come separatezza introduce modi di pensare e comportarsi nuovi Crescita (PIL) Sviluppo Lavoro Conoscenza, competenza, sapere Io (Sé) NOI (filosofo) Autonomia Dipendenza costruttiva Politiche passive Politiche attive
Le indicazioni comunitarie ci dicono dal 2000 con l’Agenda di Lisbona che bisogna ripensare a modelli di sviluppo innovativi che sono contenuti anche Europa 2020: Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
Persone e comunità al centro Da queste premesse e considerazioni il nostro presupposto è che questa crisi ci dice che l’attenzione andrebbe ri-posta alle persone e alle loro comunità pensando strumenti e metodologie adeguati alle situazioni all’interno di modelli di sviluppo innovativi contenute anche Europa 2020: Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
4 Testi per capire il presente ed indicare direzioni future J. Attali, Breve storia sul futuro Fazi Editore Steven Johnson, Un Futuro perfetto, Codice Edizioni Enrico Moretti, La Nuova geografia del lavoro, Mondadori Franco Fortunati, Campus FormArea, Verso modelli partecipativi, Franco Angeli
laboratori di animazione sociale ed economica CAMPUS FORMAREA laboratori di animazione sociale ed economica Campus FormArea è un insieme di iniziative di animazione socio-economica territoriale per creare azioni diffuse di educazione permanente ed al cambiamento
Campus FormArea è stato selezionato dal consorzio di ricerca intereuropeo THEMP (Tertiary Higher Education for People in Mid-life) come case study e best practices italiana nell’ambito delle politiche europee di Lifelong Learning
Il Campus FormArea è stato concepito in coerenza con le politiche europee (Agenda Lisbona 2000, Horizon 2020) per contribuire all’impegno delle Università – in una logica di innovazione sociale - per un'economia inclusiva che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale.
CAMPUS FORMAREA FormArea & partner in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione Università di Bologna realizza il Campus FormArea con 2 tipologie di azioni. A) Campus FormArea. Percorsi di empowerment e di orientamento al territorio rivolte a giovani e adulti che stanno vivendo momenti di transizione, dallo studio al lavoro ed occupazionale per creare azioni diffuse di educazione permanente ed al cambiamento;
B) Campus FormArea. Laboratori di animazione socio-economica in collaborazione con Università e centri di ricerca italiani, organizza e realizza un insieme di iniziative di animazione socio-economica attraverso laboratori di formazione e consulenza "on the job”, modulari, dinamici e interattivi a favore dell'innovazione e dello sviluppo delle imprese e del territorio
Obiettivi del Campus a) definire e progettare nuovi modelli sociali basati su conoscenza e sapere come driver per lo sviluppo e l’innovazione; b) contribuire a mantenere e ad accrescere la coesione sociale agendo sulle persone in transizione lavorativa e professionale. c) fornire alle persone strumenti per generare i propri modelli di sviluppo personale favorendo la cultura e la conoscenza come base e la via per azioni di empowerment
Campus FormArea. Percorsi di empowerment e di orientamento al territorio I laboratori del Campus hanno un’articolazione modulare e propongono un percorso attraverso il quale: (1) la persona, a partire dalle proprie esperienze, aspettative, aspirazioni e competenze, si apre al contesto; (2) si presentano e colgono le opportunità del territorio. Durata: percorsi tra le 40 e 60 ore rivolte ad un max di 15 partecipante x edizione Persona Strumenti: (ri)costruzione percorso vita/istruzione/lavoro; progettualità; supporto alle scelte e alle decisioni; espressività. Contributi: incontri, testimonianze, reti sociali, collaborazioni. Contesto Area socio-economica e orientamento al territorio Area empowerment
FormArea & partner Supervisione e Direzione: Franco Fortunati Fondatore FormArea & partner, Università di Bologna Partner Emiliano Negrini Filippo Zanni Sedi operative via Filippo Rè 6 – Dipartimento Scienze dell’educazione e sviluppo umano, Bologna Web: www.formarea.it E-mail: segreteria@formarea.it