PROTOCOLLO DI LEGALITA’

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Transcript della presentazione:

PROTOCOLLO DI LEGALITA’ Comune di Merlino Prefettura - U.T.G. di Lodi Sottoscrizione 1 1

DELL’INFILTRAZIONE MAFIOSA NEGLI APPALTI E SUL TERRITORIO. PREVENZIONE DELL’INFILTRAZIONE MAFIOSA NEGLI APPALTI E SUL TERRITORIO. 2 2

I Valori del Protocollo Il protocollo di legalità del Comune di Merlino tratta, in modo specifico, il settore della trasformazione urbanistica privata. Si propone a livello nazionale perché col suo contributo disciplina e regola un impianto normativo carente in materia. 3 3

I Valori del Protocollo Rivendica, quale principio fondamentale, la priorità’ dell’interesse pubblico sul territorio e il suo governo, quale bene comune per il quale la tutela della legalità è indispensabile. 4 4

I Valori del Protocollo Parte dalla convinzione che la lotta a tutte le mafie non può prescindere da una corretta e sostenibile pianificazione territoriale, che rappresenta uno dei maggiori interessi per la criminalità organizzata. 5 5

Segnali d’allerta! La proposta di protocollo nasce da alcune riflessioni fatte nel corso di questi ultimi anni sul valore della legalità, che purtroppo, come ci ricordano numerosi fatti di cronaca e le ultime inchieste giudiziarie e’ una questione aperta anche in territori come il nostro , fino a poco tempo fa ritenuti immuni alla criminalità organizzata. 6 6

Segnali d’allerta! Gravi segnali d’allarme che pongono la questione legalità all’ordine del giorno delle Amministrazioni Locali e impongono alle Istituzioni una seria riflessione circa l’adozione di strumenti e misure per tutelare il proprio territorio dal rischio di infiltrazioni mafiose. 7 7

L’esigenza di una cultura della legalità! Pur convinti che ad oggi non vi siano riscontri concreti inerenti episodi di infiltrazione criminale nelle dinamiche economiche e sociali del territorio comunale è, tuttavia, necessario elaborare adeguati strumenti di prevenzione, soprattutto per quei settori a maggior rischio, quali il settore edilizio. 8 8

Cosa fare? Quali azioni intraprendere? È iniziato quindi un percorso per individuare quali azioni mettere in campo per tenere alta la guardia anche in piccoli comuni come il nostro. 9 9

Cosa fare? Quali azioni intraprendere? In particolare la nostra attenzione si è rivolta al campo delle trasformazioni urbanistiche private che rimangono scoperte dalla normativa nazionale antimafia, nonostante abbiano un impatto ed una ricaduta economica e sociale, per un piccolo centro come il nostro, molto più rilevante delle grandi opere pubbliche. 10 10

Cosa fare? Quali azioni intraprendere? Mi riferisco in particolare ad alcune opere infrastrutturali sovracomunali di rilevante interesse e in fase di avanzata progettazione (T.E.E.M., la riqualificazione della S.S. Paullese 415, il prolungamento della linea metropolitana milanese 3 , il cui capolinea è previsto al confine con Merlino, la BRE.BE.MI.) 11 11

Cosa fare? Quali azioni intraprendere? Opere la cui esecuzione è legata alle dinamiche normative che regolano gli appalti pubblici ma che sollevano preoccupazioni in merito alle possibili ricadute e conseguenti tensioni e pressioni, che nei prossimi anni potrebbero riversarsi sul territorio comunale, sulle istituzioni e sulle forze imprenditoriali. 12 12

Cosa fare? Quali azioni intraprendere? Per governare questi processi di trasformazione ed elaborare un efficace strumento a tutela del territorio comunale, abbiamo applicato al settore privato le norme che regolano gli appalti pubblici, in materia di contrasto alla criminalità organizzata. 13 13

Cosa fare? Quali azioni intraprendere? Vista la direttiva del Ministero dell’Interno del 23 giugno 2010 “Controlli antimafia preventivi nelle attività a rischio di infiltrazione nella realizzazione di opere pubbliche da parte delle organizzazioni criminali”, con l’invito a sottoscrivere un Protocollo di Legalità tra Comuni e Prefettura. 14 14

Cosa fare? Quali azioni intraprendere? Vista la legge delega del 13/08/2010 n°136 “Piano straordinario contro le mafie” che prevede di: rendere tracciabili i flussi finanziari generati dall’esecuzione di opere pubbliche identificare uomini e mezzi impegnati nella realizzazione dell’opera. 15 15

Cosa fare? Quali azioni intraprendere? Considerato che le norme sopra richiamate riguardano l’esecuzione di opere pubbliche e non l’esecuzione di opere private. Visto che nell’ordinamento italiano non c’è norma che vieti estendere alla realizzazione di opere private norme regolanti l’esecuzione di opere pubbliche. 16 16

Cosa fare? Quali azioni intraprendere? Da qui l’elaborazione del “Protocollo Merlino”: mezzo con il quale la nostra azione si è perfezionata e concretizzata. Come strumento operativo è stato individuato il P.G.T. nel quale il protocollo è stato inserito. 17 17

Quali i contenuti del protocollo? I contenuti del protocollo partono da un principio innovativo della disciplina urbanistica introdotto dalla Legge Regionale n. 12/2005: l’incentivo volumetrico che insieme ad altri dispositivi consente di promuovere processi virtuosi per garantire uno sviluppo locale più sostenibile. 18 18

Quali i contenuti del protocollo? In particolare, la norma regionale (art. 11, comma 5) prevede: “ a fronte di rilevanti benefici pubblici, una disciplina di incentivazione in misura non superiore del 15 % della volumetria ammessa per interventi ricompresi in piani attuativi finalizzati alla riqualificazione urbana ed in iniziative di edilizia residenziale pubblica “. 19 19

Quale concreta proposta? La nostra proposta, riportata nel piano delle regole (art.27 comma 10) del piano di governo del territorio, consiste nel differenziare il bonus volumetrico del 15% previsto dalla normativa nel seguente modo: 20 20

Quale concreta proposta? Incentivo non superiore al 7% (0,07 mc/mq ) della volumetria ammessa per interventi che prevedano l’impiego di materiale e o tecniche costruttive che consentono agli edifici di raggiungere elevati indici di prestazione energetica. 21 21

Quale concreta proposta? Incentivo non superiore al 8% (0,08 mc/mq) della volumetria ammessa per interventi in cui il proponente privato sottoscriva volontariamente il protocollo di legalità. 22 22

Una proposta in linea con il nostro PGT Di fatto nessun aumento della volumetria ammessa, della capacità fondiaria, ma la possibilità di usufruire, in percentuale differenziata, dell’incentivo volumetrico del 15%, concesso dalla LR12/2005 solo a favore di pratiche costruttive legate a misure di risparmio energetico. 23 23

Quale obiettivo? L’obiettivo del protocollo è quello di attivare percorsi virtuosi e trasparenti con operatori immobiliari che vogliono investire sul nostro territorio e che in modo volontario decideranno di aderire e sottoscrivere il protocollo di legalità. 24 24

Quale obiettivo? Quindi i soggetti proponenti l’adozione di un piano attuativo, mediante la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa, assumono gli impegni di seguito elencati: 25 25

Impegni da assumere 1) Attivare il sistema telematico di cantiere che consente dati di timbratura del personale impiegato, gestito dalla cassa edile di Milano (lavoro nero) 2) Comunicare all’amministrazione comunale la struttura societaria, il nominativo dei soci e dei direttori tecnici e dei rappresentanti della società. 26 26

4)Disciplina in materia di appalti e sub-appalti: Impegni da assumere 3)Depositare presso l’Amministrazione Comunale gli ultimi due bilanci approvati. 4)Disciplina in materia di appalti e sub-appalti: 27 27

Impegni da assumere Comunicare all’Amministrazione Comunale entro 5 giorni l’effettivo inizio delle lavorazioni, per le verifiche antimafia necessarie alla Prefettura, l’elenco delle imprese, nonché le aziende unipersonali, coinvolte nelle seguenti forniture e servizi : 28 28

Impegni da assumere - trasporto e smaltimento rifiuti - trasporto di materiale a discarica - trasporto e smaltimento rifiuti - movimento terra e trasporto materiali inerti - fornitura calcestruzzo e bitume - fornitura ferro lavorato - fornitura con posa in opera - noli a freddo di macchinari e noli a caldo -autotrasporti - guardania 29 29

5) Tracciabilità’ dei flussi finanziari Impegni da assumere 5) Tracciabilità’ dei flussi finanziari utilizzare uno o più conti correnti su cui transitano tutte le operazioni finanziarie dell’operatore e comunicare entro sette giorni all’Amministrazione Comunale gli estremi dei conti e le generalità delle persone delegate ad operare. 30 30

Impegni da assumere 6) Prevedere nei contratti di appalto e sub appalto una clausola risolutiva automatica dell’autorizzazione in caso di inadempimenti e di comunicazioni positive rese dalla prefettura. 31 31

Impegni da assumere 7) Prevedere, in caso di automatica risoluzione del vincolo, una penale pari al 10% forfettaria del valore del contratto di appalto. 32 32

Impegni da assumere 8 ) Conservare in cantiere le bolle di consegna dei materiali indicante numero di targa e nominativo dei proprietari degli automezzi. 33 33

Impegni da assumere 9) Comunicare al prefetto l’elenco delle imprese appaltatrici e subappaltatrici per le verifiche antimafia anche attraverso il ricorso al potere di accesso ai cantieri DLgs 490/94. 10) Comunicare alla cittadinanza gli operatori che hanno aderito al protocollo. 34 34

Impegni da assumere I contenuti del presente Protocollo sono parte integrante e sostanziale della Convenzione Urbanistica che regola i rapporti tra l’Amministrazione Comunale e il Lottizzante. 35 35

Quale risultato? In definitiva quindi un esempio di buona e trasparente prassi amministrativa a tutela dell’Ente, a difesa della cittadinanza, ma anche a favore degli operatori del nostro territorio, a garanzia delle aziende sane e in regola, che dalla leale concorrenza, nulla hanno da temere se non da guadagnare a sottoscrivere tale protocollo. 36 36

Quale risultato? Riconoscere le buone pratiche e la qualità sociale delle imprese, attraverso strumenti istituzionali già in uso, al fine di costituirne merito per l’accesso alle gare di appalto. 37 37

Quale risultato? È un circuito quindi virtuoso che dal corretto e leale confronto e rapporto tra funzione pubblica da una parte e operatore privato dall’altra, arriva al beneficiario definitivo che è il cittadino, la comunità, che può godere del bene casa e pubblico tramite passaggi assolutamente lineari e legali senza incorrere in quelle distorsioni di brutta memoria (fallimenti, ipoteche ecc). 38 38

Quale risultato? Offrire quindi un patrimonio abitativo ed edilizio sostenibile non solo dal punto di vista energetico ed ambientale, ma anche come valore sociale. 39 39

Quale finalità? Una franca e corretta collaborazione tra Ente Pubblico e operatori privati tale da promuovere una filiera virtuosa del buon operare e delle buone prassi e pratiche di governo urbanistico del territorio. 40 40

Il percorso di attuazione del protocollo Nata da un idea dell’ufficio tecnico del Comune di Merlino, dall’ing. Luca Bertoni e dall’arch. Serena Righini, delineata nel dicembre del 2010, proposta al Sindaco, presentata in Giunta Comunale e subito positivamente recepita ed adottata con atto di delibera relativa . 41 41

Il percorso di attuazione del protocollo La bozza ha avuto l’avvallo del Prefetto di Lodi primo legittimo referente in quanto organo istituzionale deputato al Governo del territorio. Nel contempo la bozza è stata condivisa con alcuni Consiglieri Regionali, Membri della Commissione che ha elaborato il testo di legge regionale per il contrasto alla criminalità organizzata. 42 42

Il percorso di attuazione del protocollo La bozza è stata poi discussa in un tavolo di concertazione nel quale abbiamo coinvolto le associazioni di categoria (Assimpredil, Camera di Commercio, Confartigianato, Unione Artigiani), associazioni sindacali, associazioni nazionali che si occupano di legalità (Avviso Pubblico, Libera, Legambiente). 43 43

Il percorso di attuazione del protocollo La stesura del testo definitivo è stata approvata dal Consiglio Comunale, all’unanimità, nella seduta del 3 maggio 2011. A chiusura dell’iter il protocollo, tramite il Prefetto, è stato trasmesso al Ministero dell’Interno e da questi approvato. 44 44

Punti fondamentali del protocollo Porta un contributo a livello nazionale perché colma e disciplina una carenza normativa relativa ad interventi di trasformazione edilizia in ambito privato. 45 45

Punti fondamentali del protocollo Afferma come novità il principio della premialità nel campo della legalità stabilendo una corretta dinamica operativa pubblico- privato. Nel caso specifico per gli operatori che sottoscrivono volontariamente il protocollo. 46 46

Punti fondamentali del protocollo Il protocollo introduce nelle partnership pubblico-privato strumenti di pianificazione concertata e regole di negoziazione trasparenti e ben definite, tali da tutelare l’interesse pubblico e garantire alle Amministrazioni Pubbliche il ruolo guida e decisionale nei processi di trasformazione e governo del territorio. 47 47

Come dare forza a un progetto? La progettualità nasce da idee e quindi, come nel nostro caso, la buona idea và coltivata, incentivata, supportata. È doveroso per ogni amministratore favorire tutte quelle iniziative che portano beneficio alla società: in questo caso l’idea nata da un piccolo Comune può essere il punto di partenza di un percorso amministrativo da seguire, sviluppare e attuare in altre realtà. 48 48

Come dare forza a un progetto? Fare squadra. In ambito pubblico il buon esito di un progetto di un’idea si concretizza sicuramente se c’è collaborazione tra Amministrazione e personale, cooperazione fra i vari uffici e la partecipazione fattiva di tutte le forze e settori dell’Ente. 49 49

Il protocollo come modello! Senza alcuna presunzione il protocollo può essere preso quale modello da diffondere e replicare. Nulla di eccezionale, si tratta semplicemente di estendere e applicare leggi e norme già vigenti in ambito pubblico che, di pari passo, vengono traslate al settore privato. 50 50

I valori del protocollo: riflessioni Sui principi siamo tutti, ne sono certo, d’accordo. La trasparenza, la legalità, l’onestà, l’etica personale e professionale, la buona prassi e pratica amministrativa, la promozione della cultura della legalità, l’impegno istituzionale al servizio del bene comune, sono valori e patrimonio condiviso da ciascuno. 51 51

I valori del protocollo: conclusioni La consapevolezza che tenere alta la guardia, proprio a partire dal contrasto alle mafie, alla corruzione e collusione, alla criminalità organizzata, all’evasione fiscale, ma anche alle quotidiane piccole astuzie e furbizie, può e deve, a mio avviso, rappresentare la risposta alla grave situazione economica, ed avviare e concorrere a quel processo di ripresa del nostro paese che tutti noi auspichiamo. 52 52

I valori del protocollo: conclusioni La criminalità organizzata rappresenta il freno principale allo sviluppo economico ed al progresso civile del Paese. La questione della legalità è, pertanto, principio determinante per garantire una corretta competitività del territorio. 53 53

I valori del protocollo: conclusioni La legalità quale elemento promotore di valori morali etici e civili è strumento non negoziabile per ogni amministratore e mezzo inderogabile e imprescindibile per poter amministrare in modo corretto e trasparente. 54 54

GRAZIE A TUTTI PER L’ATTENZIONE… 55 55