Roberta Camba & Sergio Morra DiSA, Università di Genova

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Roberta Camba & Sergio Morra DiSA, Università di Genova GESCO – 12 giugno 2007 Continuità e discontinuità dello sviluppo cognitivo: il caso della conservazione del numero Roberta Camba & Sergio Morra DiSA, Università di Genova

Sviluppo cognitivo continuo e discontinuo Discontinuità fra stati di equilibrio caratterizzati da forme di pensiero diverse Accumulazione di conoscenze o acquisizioni graduali Oppure ancora: modelli intermedi, con accelerazioni, discontinuità in domini cognitivi specifici

Natura della discontinuità La discontinuità consiste nella sostituzione di “regole” vecchie con “regole” nuove o in una soluzione di contraddizioni e conflitti cognitivi che riequilibra il sistema? (es: esperienza dell’insight come soluzione nuova e ristrutturazione di un campo cognitivo)

La conservazione del numero “Relativamente al numero, un insieme di oggetti conserva il proprio numero, quando la forma o la disposizione dell’insieme è modificata, o è suddivisa in sottoinsiemi” (Piaget, 1968) La prestazione ai compiti piagettiani di conservazione comporta un conflitto tra fattore percettivo e fattore cognitivo.

La teoria della catastrofe Modello matematico capace di descrivere i fenomeni discontinui e divergenti Elaborato da René Thom nel 1972 Mira a descrivere la forma di tutte le possibili superfici di equilibrio (superfici a più dimensioni) Le strutture di base (catastrofi elementari) sono 7: per processi determinati da non più di 4 fattori e che prevedono al massimo 2 dimensioni comportamentali

La catastrofe a cuspide discontinuità strutturale in tre dimensioni Funzione: F(X) =1/4 X4 - 1/2 bX2 - aX; Derivata prima: X3 - bX - a

Indici dei fenomeni catastrofici Bimodalità Inaccessibilità Salto improvviso Isteresi Divergenza Divergenza dalla risposta lineare Varianza anomala Lento recupero dell’equilibrio

Cuspide e indici di catastrofe

Variabili del modello catastrofico della conservazione del numero Variabile cognitiva: Variabile percettiva: caratteristiche del materiale del compito di conservazione (p.es. numero di oggetti usati nelle prove di conservazione) Variabile comportamentale: risposta al compito Dipendenza dal campo stile cognitivo che dipende da: Informazioni salienti ma fuorvianti Precedente apprendimento di strategie Efficacia dei processi di controllo M capacity M Capacity capacità di tenere presenti più informazioni pertinenti al compito che si sta eseguendo

Compito di conservazione Alcuni esperimenti comprendono inoltre una fase di training e/o una seconda variante del compito

Obiettivi Verificare la presenza degli indici di catastrofe Verificare quale variabile cognitiva sia più adatta al modello (M Capacity o campoindipendenza)

Bimodalità e regione inaccessibile

Salto improvviso Varianza anomala e Isteresi A seguito di training alcuni bambini passano da risposte di non conservazione a risposte di conservazione Varianza anomala e Isteresi Isteresi e varianza anomala sono stati riscontrati utilizzando una variante del compito di conservazione in grado di discriminare maggiormente le performance

Conservazione e indipendenza dal campo * p < .01 1^Esperimento (N= 76) 2^Esperimento (N=48) 3^Esperimento (N=129) Risposte corrette .35* .39* .42*

Conservazione e indipendenza dal campo

Conclusioni La presenza di cinque degli otto indici di catastrofe è stata verificata Un modello catastrofico a cuspide sembra in grado di spiegare l’acquisizione della conservazione del numero La indipendenza dal campo sembra essere una variabile cognitiva predittiva della conservazione del numero