Comunicazione e agire sociale

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Transcript della presentazione:

Comunicazione e agire sociale Attori sociali sono soggetti con proprietà quali: Età Sesso Livello di istruzione Localizzazione geografica Reddito Ruolo sociale …..

Comunicazione e agire sociale Identità degli attori: Esperienze soggettive Esperienze sociali o del vivere in comune Effetti del consumo dei media L’asimmetria tra i comunicanti si evidenzia anche nei rapporti comunicativi interpersonali (maggior forza di uno rispetto all’altro). Molto forte l’asimmetria nella C. di massa. Le esperienze producono nell’attore sociale la “competenza comunicativa” che è la somma di tutte le sue esperienze e gli consentono di comportarsi nel modo migliore in una particolare situazione comunicativa.

C. interpersonale Ruolo sociale L’insieme degli atteggiamenti e comportamenti di un attore sociale, all’interno della propria cultura, manifesti o attesi dagli altri membri del gruppo/società di appartenenza. Possibilità di sostenere più ruoli e di passare dall’uno all’altro a seconda del contesto. Possedere un repertorio adatto alle situazioni ed essere in grado di utilizzarlo correttamente quando richiesto.

C. interpersonale Nella comunicazione interpersonale si può distinguere tra “ciò che si dice” e “come lo si dice”, ovvero tra i segnali sul piano del contenuto, espresso prevalentemente con le parole, quindi verbale e digitale, e i segnali sul piano della relazione, non verbale e analogica, espressa attraverso il corpo. I primi veicolano informazioni, i secondi veicolano informazioni sulle informazioni verbali che si integrano e producono un unico complesso messaggio.

C. interpersonale Piano del contenuto (cosa si dice con le parole). Verbale e digitale. Q2 Q1 Piano della relazione (come si dice) con le espressioni corporee). Non verbale e analogico.

Codice Sistema di rappresentazione e trattamento dell’informazione: registrata su un supporto adatto per mezzo di un insieme di simboli o segni dove siano state definite regole di scrittura e di interpretazione

C. verbale Sistema di comunicazione basato su un insieme condiviso e arbitrario di segni (sonori, visivi, tattili) e da regole su come trattare i segni stessi. Il segno(linguaggio, parola, …) è il veicolo o il canale attraverso cui passa la comunicazione. La parola e la scrittura sono le più antiche forme di comunicazione verbale.

Codice Alfabeto: insieme di segni elementari (simboli) con i quali vengono composte le frasi Regole sintattiche: permettono di costruire frasi sintatticamente corrette (f.b.f) Regole semantiche: indicano come interpretare il significato di una frase ben formata

Codice Un codice è una relazione che associa un insieme di frasi ben formate (simboli + regole di composizione) ai dati corrispondenti. Un codice mette in relazione successioni di simboli con il significato loro attribuito. La codifica è l’applicazione del codice K.

Codice (Linguaggio naturale) Alfabeto: A = {a,b,c,…..A,B,C,….0,1,2,…(,=,?,>,……..} E’ formato da tutti i simboli grafici definiti e accettati nel contesto del codice. E’ fondamentale che l’insieme A sia formalmente definito e che nessun simbolo, ovviamente, presenti ambiguità.

Codice (Linguaggio naturale) Per mezzo di regole sintattiche dall’insieme A possiamo costruire Frasi Ben Formate (f.b.f.) Es: Casa, E=mc2 , ambarabbacicciccò, Latin-lover, 2x2=4, …. Esempi di frasi non corrette (forse!); AAAAA, AIX3.2, ‘ìì87h, squola, (T4,F3.0), ..

Codice (Linguaggio naturale) Per mezzo di regole semantiche possiamo associare un significato (interpretare l’azione delle f.b.f.) Es: L’Italia entra nell’Euro Fare click su File, poi su Apri, quindi digitare il nome del file Resettare il gateway di SBN, grazie!

Codice binario Alfabeto: A = {0,1} Frasi formate con i simboli di A: 011, 1110, 10001111, …… Il significato di una frase dipende dal particolare codice utilizzato

Codifica binaria In generale con una stringa di lunghezza N possiamo rappresentare 2N configurazioni differenti

C. non verbale I segnali corporei 1. L’ATTEGGIAMENTO: la postura e le sue articolazioni 2. LA MIMICA: i segnali dal volto 3. LA GESTUALITÀ: i movimenti delle mani e delle braccia anche nell’eseguire azioni 4. LA DISTANZA: la gestione dello spazio intorno a sé e in relazione all’altro (zona intima, personale, sociale, pubblica) 5. IL TONO: tutti i tratti paralinguistici: la velocità dell’eloquio, il volume della voce, il ritmo ed eventuali espressioni sonore prive di contenuto verbale (riso, sospiri, pianto, …)

C. interpersonale La finestra di Johary è un modello teorico che consente di comprendere le dinamiche delle relazioni comunicative. L’attore sociale tende a fornire un'immagine di sé e ad recepire l'immagine che gli altri gli forniscono. Questo è un processo dinamico dominato dal feedback della relazione. "La norma sociale impone di non dire ad altri la nostra impressione su di loro se differisce dall'immagine che essi presentano di se stessi“.

C. interpersonale Finestra di Johary NOTO a me IGNOTO a me NOTO ad altri Pubblico Area pubblica: ciò che di me è noto a tutti Cieco Area cieca: ciò che gli altri sanno di me ma io non so IGNOTO ad altri Privato Area privata: ciò che è noto solo a me Ignoto Area ignota: ciò che di me è ignoto sia ad altri sia a me stesso