Comunità e Scuola La qualità delle relazioni educative nella scuola Piero Cattaneo S. Maria degli Angeli ( PG),
Articolazione della comunicazione 1. Il contesto comunicativo: - il punto di vista del relatore - le aspettative dei presenti partecipanti - la scuola nel sistema formativo policentrico 2. Il “punto” sulla scuola italiana attuale e sulle “opportunità” di relazioni educative “interne” ed “esterne” alla scuola 3. La “narrazione” di esperienze quali testimonianze di “relazioni” qualitativamente significative con i genitori: - il gruppo genitori - le riunioni serali con i genitori - il Patto Educativo di corresponsabilità territoriale 4. Approcci alle “relazioni” interne al sistema scuola: - la valorizzazione delle persone - la conoscenza tra il “dichiarato” e l’ “agito” - la consapevolezza del contributo personale al “bene comune”
5. La gestione della comunicazione interpersonale, interistituzionale e la circolazione delle informazioni: - dalla gestione delle dinamiche interpersonali alla “centratura” sui compiti professionali e/o impegni educativi 6. La cultura della “rendicontazione” e della valutazione della “qualità” degli “esiti” formativi e del “servizio educativo”
1.Il contesto comunicativo a)Il punto di vista di un dirigente scolastico - esperienza personale e professionale - ambito territoriale di riferimento - tipologia di scuola b)Le aspettative dei partecipanti - attese rispetto a ruoli e funzioni; chiarimenti; conferme; innovazioni; esperienze trasferibili - possibilità di interazione; confronto; riflessione e stimoli per azioni future c) l’identità della scuola - scuola dell’autonomia: vincoli e aree discrezionali - ambiti di obbligatorietà e di discrezionalità - sistema formativo policentrico - la nuova funzione della scuola sul territorio
2. Il “punto” sulla scuola italiana attuale e sulle “opportunità” di relazioni educative “interne” ed “esterne” alla scuola l’area della discrezionalità è più ampia dell’area dei vincoli previsti dalle norme vigenti la “gestione” delle relazioni presuppone la capacità di mantenere l’equilibrio tra vincoli e flessibilità; tra norme e discrezionalità interpretativa la scuola come “soggetto” attivo in un territorio e non come semplice destinatario di decisioni altrui la nuova funzione di “sintesi”, di coordinamento tra le varie esperienze formative degli allievi; di sviluppo degli atteggiamenti di consapevolezza, di selezione critica delle esperienze, di riflessione sulle esperienze
3. La “narrazione” di esperienze quali “testimonianze” di relazioni qualitativamente significative con i genitori Il gruppo di genitori: un utile “strumento” di accompagnamento per la “costruzione” e la “gestione” di relazioni educative La “strategia” degli incontri periodici serali con i genitori delle varie classi: un’opportunità per consolidare rapporti e relazioni Il Patto educativo di corresponsabilità a livello territoriale: un passaggio obbligato Il Patto educativo di corresponsabilità tra scuola, famiglie, allievi: non solo un atto burocratico
4. Approcci alle “relazioni” interne al sistema scuola La “valorizzazione” delle persone: - ascolto - riconoscimento di “talenti”, idee, aspirazioni, competenze, disponibilità, … - incarichi e riconoscimenti con “azioni” significanti - offerte di opportunità per essere “valorizzati” - “informale” come modalità più semplici e ricorrenti per la valorizzazione Rispetto dei “tempi” per la costruzione di una “relazione educativa” - coerenza tra il “dichiarato” e l’ “agito”; attenzione al “percepito” - “autoregolamentazione” nei rapporti tra persone
5. La gestione della Comunicazione interistituzionale, interpersonale e la circolazione delle informazioni ‒Una relazione educativa non la si impone; va costruita … se ricercata; va stimolata … se funzionale all’esito da garantire; va incoraggiata e sostenuta se … incontra delle difficoltà; va mantenuta nel tempo e consolidata se … vera; va rivista, corretta, modificata se … sbagliata ‒Una relazione educativa va alimentata con “informazioni”; la gestione delle informazioni è compito complesso, pluridirezionale, necessario di attenzione e di controllo circa il contenuto dell’informazione e l’uso della stessa.
6. La cultura della “rendicontazione” e della “valutazione” della qualità degli esiti formativi e del “servizio educativo” ‒Ogni “relazione educativa” contribuisce al raggiungimento di un esito formativo in ambito scolastico ‒Chi “gestisce” relazioni educative, quindi relazioni istituzionali e mirate a esiti formativi, ha il compito di “rendicontare” in merito al contributo personale e professionale, in primis a se stesso, ai colleghi, alla famiglia, all’allievo ‒Chi “gestisce” relazioni educative le qualifica con l’ottica della responsabilità e del controllo di coerenza: l’adulto rispetto ad un minore in crescita