POST IMPRESSIONISMO.

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Transcript della presentazione:

POST IMPRESSIONISMO

Caratteri generali Il postimpressionismo è un termine convenzionale, usato per individuare le molteplici esperienze figurative sorte dopo l’impressionismo. Il denominatore comune di queste esperienze è proprio l’eredità che esse assorbono dallo stile precedente. Il postimpressionismo, tuttavia, non può essere giudicato uno stile in quanto non è assolutamente accomunato da caratteri stilistici unici. Esso è solo un’etichetta per individuare un periodo cronologico che va all’incirca dal 1880 agli inizi del 1900.

Le tecniche pittoriche dopo l’impressionismo In questi anni si sviluppa l’attività pittorica di pittori definiti postimpressionisti. quali Cezanne e Seurat, che superano l’impressionismo soprattutto sul piano della tecnica di rappresentazione. Tra queste personalità la più complessa risulta quella di Cezanne, la cui pittura rimane una delle più difficili da decodificare. Egli aveva partecipato a tutta la vicenda artistica della seconda metà dell’Ottocento. Aveva esposto nella prima mostra di pittori impressionisti, nello studio di Nadar, proponendo quadri che già mostravano una certa originalità rispetto a quelli degli altri pittori del gruppo. La sua differenza appare più evidente dopo il 1880, divenendo egli uno dei protagonisti del superamento della pittura impressionista. L’impressionismo si era caratterizzato per due punti fondamentali: le inquadrature di tipo fotografico e la forma evanescente della rappresentazione. Tutto era risolto con il colore, ma per cercare la sensazione di un solo istante. Anche Cezanne risolveva la sua pittura solo con il colore. Ma egli cercava di ottenere una immagine più ferma ed equilibrata. Egli tendeva a cogliere l’equilibrio delle forme per esprimere una sensazione di serenità senza tempo. La sua pittura fu importante soprattutto per le influenze che produsse su un pittore come Picasso, dando vita ad un altro grande movimento avanguardistico del Novecento: il cubismo.

Aix-en-Provence, 1839 - Aix-en-Provence, 1906 Paul Cézanne Aix-en-Provence, 1839 - Aix-en-Provence, 1906 «Trattare la natura secondo il cilindro, la sfera e il cono»

Lettera di Cézanne all’amico Bernard, 15 aprile 1904. E’ la geometria, che permea tutte le cose e a cui tutto può essere ricondotto, la verità a cui Cézanne tende. Le sue figure, pur nell'essenzialità delle forme, acquistano quindi una maggiore monumentalità e una potenza architettonica, mentre l'uso costruttivo del colore determina piani, curve, spigoli, mutamenti d'inclinazione, differenze di luce, come in una scultura di creta appena abbozzata, ma che già mostra il modellato finale. “Trattare la natura secondo il cilindro, la sfera, il cono, il tutto posto in prospettiva, in modo che ogni lato di un oggetto o di un piano si diriga verso un punto centrale. Le linee parallele all’orizzonte danno l’estensione, cioè una sezione della natura. Le linee perpendicolari a questo orizzonte danno la profondità” Lettera di Cézanne all’amico Bernard, 15 aprile 1904.

Il successo gli arriva solo a 60 anni Cézanne impara dall’impressionismo a dipingere en plein air e il modo di rendere la luminosità dei colori. La sua aderenza al movimento fu però sempre distaccata. Mentre gli impressionisti erano interessati solo ai fenomeni percettivi della luce e del colore, Cezanne cerca di sintettizzare nella sua pittura anche i fenomeni della interpretazione razionale che portano a riconoscere le forme e lo spazio. Ma, per far ciò, egli non ricorse mai agli strumenti tradizionali del disegno, del chiaroscuro e della prospettiva, ma solo al colore.. La sua grande ambizione era di risolvere tutto solo con il colore, arrivando lì dove nessun pittore era mai arrivato: sintetizzare nel colore la visione ottica e la coscienza delle cose. Egli disse infatti che «nella pittura ci sono due cose: l’occhio e il cervello, ed entrambe devono aiutarsi tra loro» Egli utilizza le forme geometriche all’interno dei suoi dipinti per comporre figure e ambienti, cercando in questo modo di giungere alla verità essenziale delle cose.

La casa dell’impiccato a Auvers-sur-Oise, 1872-1873, olio su tela, 55,5 x 67 cm. Parigi, Musée d’Orsay

il paesaggio senza alcuna presenza umana. È uno dei due dipinti che Cézanne espose alla prima mostra degli Impressionisti. La scelta del plein air e i piccoli tocchi di colore con i numerosi chiari fanno di questo dipinto un'opera sicuramente impressionista. Tuttavia vi sono degli elementi che mostrano già la volontà dell'artista di andar oltre la ricerca degli Impressionisti: il paesaggio senza alcuna presenza umana. Il paese in lontananza sembra incastrato nel cuneo fra i due grandi edifici in primo piano. la vallata grandissima limitata dal cielo che da un tenue color lilla prende corpo trasformandosi in un azzurro deciso lo scarso olio impiegato nel diluire i pigmenti colorati, la qual cosa conferisce alla superficie una scabrosità e una corposità inusuale negli Impressionisti.

Secondo Cézanne «nella pittura ci sono due cose: l'occhio e il cervello, ed entrambe devono aiutarsi tra loro». Ciò vuol dire che la lettura semplicemente percettiva della natura (considerata, cioè, solo quale appare, come si mostra ai nostri sensi) non è sufficiente. Esiste, infatti, un secondo livello di lettura, quello intellettivo. L'intelligenza deve spronare il pittore-ricercatore a indagare la realtà per scoprirne l'essenza, la verità nascosta dalle apparenze che la rivestono. Paul Cézanne Natura morta con mele e arance

Vita Cezanne

I BAGNANTI Il tema dei bagnanti (sia maschili sia femminili) occupa una parte cospicua nella produzione di Cezanne. Su questo tema ha dipinto numerosissime tele. Un esempio è I bagnanti L'opera di Cézanne mostra dieci giovani uomini nudi o seminudi in riva a un fiume, mentre fanno un bagno o si apprestano a tuffarsi. Più che per l'acqua - tipico soggetto impressionista - l'artista mostra interesse per la struttura del dipinto, che rivela una forte architettura e una decisa prospettiva

[a] I personaggi si dispongono lungo la superficie laterale di un cono ideale con il vertice rivolto verso l’alto o all’interno di esso.

La prospettiva è resa dalla riduzione dimensionale dei personaggi dei piani arretrati [b] Il solido geometrico è suggerito con immediatezza dall’inclinazione del giovane seduto a sinistra e di quello all’estrema destra che corre per tuffarsi nell’acqua.

[c] Gli azzurri circondano i corpi (rinforzandone i contorni)…

[d] e ne costituiscono le ombre.

Si tratta dello stesso colore del cielo e delle masse nuvolose Si tratta dello stesso colore del cielo e delle masse nuvolose. La compenetrazione di cielo, terra e corpi è poi ulteriormente irrobustita dalla presenza degli ocra e degli aranci nei corpi dei giovani, nelle nuvole colpite dai caldi raggi del sole, nelle rive del fiume. Tale trattamento del colore è ciò che Cézanne chiamava «modulazione», cioè un giusto rapporto dei toni che crea il modellato

Uno dei capolavori dell'artista Uno dei capolavori dell'artista. Due uomini in un'osteria di paese stanno giocando a carte davanti a uno specchio. Potrebbe sembrare un tema tipicamente impressionista, ma non c'è più nulla di impressionista in questo dipinto. Lo specchio, ad esempio, è quasi opaco e sembra far parte del rivestimento ligneo. L’attenzione è solo per i giocatori I giocatori di carte, 1893-96, olio su tela, 47 × 56 cm. Parigi, Musée d'Orsay

I giocatori sembrano due manichini. Ma è proprio questo ciò che importa, l'aver isolato i puri volumi, la geometria di cui sono fatti i corpi e gli oggetti inanimati:

Appare evidente la geometria di cui sono composti i corpi, il loro abbigliamento e l’ambiente che li circonda: il cappello del giocatore di destra presenta una forma semisferica; quello del giocatore di sinistra sembra un cilindro sormontato da una calotta sferica; gli innesti delle superfici cilindriche e tronco-coniche delle maniche alla gran massa squadrata delle giacche; il cilindro della bottiglia di vino posta fra Ì due giocatori, iI tavolino è composto da parallelepipedi.

Negli ultimi anni della sua vita Cézanne sarà affascinato e quasi ossessionato dal paesaggio che era abituato a vedere sin da bambino: quello dominato dalla montagna Sainte-Victoire, un massiccio calcareo alto poco più dì 1000 metri, posto a Est della cittadina natia di Aix-en-Provence. L'artista lo dipingerà innumerevoli volte e sempre in modo diverso. La montagna Sainte-Victoire, 1905, olio su tela, 63 × 83 cm. Zurigo, Kunsthaus

alla rappresentazione dei volumi cioè alla scomposizione delle cose (paesaggio naturale e paesaggio creato dall'uomo) in essenzialità e alla loro ricomposizione tramite superfici accostate si aggiunge la ricerca della profondità senza prospettiva geometrica, ma attuata tramite i colori. L'aria e il cielo assumono anche i colori delle case e degli alberi: il verde è pure nel cielo da cui solo un tenue contorno azzurrino riesce a separare il monte, tanto i loro colori sono simili. Cézanne non poteva creare nulla di più diverso da un dipinto impressionista. Il dipinto di Cézanne è la natura vinta e svelata sezionata e poi ricomposta, pronta per essere consegnata ai pittori-indagatori delle generazioni future. E un fatto che, di lì a pochi anni, i Cubisti riterranno Cézanne loro padre e ispiratore: la strada era stata tracciata.