Settore Affari Internazionali 1 WorkShop Valutazione degli interventi di cooperazione sanitaria internazionale Firenze 18 settembre 2015 La valutazione.

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Legge regionale 23 marzo 1999, n. 17 Interventi per la promozione dell’attività di cooperazione e partenariato internazionale, a livello regionale e locale.
Transcript della presentazione:

Settore Affari Internazionali 1 WorkShop Valutazione degli interventi di cooperazione sanitaria internazionale Firenze 18 settembre 2015 La valutazione dei progetti nella cooperazione decentrata Regione Piemonte

Settore Affari Internazionali 2 tipologie di cooperazione allo sviluppo internazionale Beneficiari Locali (tra cui solo eventualmente EELL) Ente Locale del Paese donatore Cooperazione Multilaterale Cooperazione Bilaterale Organizzazione Internazionale Governo Centrale del Paese donatore Governo Centrale del Paese beneficiario Cooperazione Multi- bilaterale Organizzazione Internazionale Governo Centrale del Paese donatore Cooperazione Decentrata Cooperazione Non Governativa Enti Locali Paese Beneficiario Beneficiari locali ONG

Settore Affari Internazionali 3 L’INTERVENTO REGIONALE IN BOSNIA ATTIVITA’ A REGIA REGIONALE e finanziamenti governativi Istituzione di un Polo Oncologico presso l'Ospedale di Zenica (Bosnia Herzegovina), nell'ambito della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d'Aosta € Collaborazione tra: Regione Piemonte, Ospedale Molinette, Ospedale Cantonale di Zenica. Sostegno finanziario: Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT,Rete oncologica del Piemonte e della Valle d'Aosta, Regione Piemonte

Settore Affari Internazionali 4 Altre attività di cooperazione sanitaria Attività di emergenza (Haiti, Nepal) Bando per l'accesso al programma di assistenza sanitaria della Regione Piemonte a favore dei minori extracomunitari o provenienti da paesi in via di sviluppo. Anni Bando per il personale sanitario dipendente delle strutture sanitarie pubbliche del Piemonte disponibile a svolgere attività di volontariato all'esteroAnni

Settore Affari Internazionali 5 valutazione e cooperazione decentrata Termine disambiguo nell'ambito delle Istituzioni, Programmi e Progetti di Sviluppo, per valutazione si intende l'insieme di quelle tecniche e metodologie utilizzate per valutare: pertinenza, rilevanza, efficacia, efficienza, lezioni apprese, buone pratiche, effetti e impatti di interventi di cooperazione Valutazione di progetto nella cooperazione decentrata 1)definizione di cooperazione decentrata e sue finalità 2)Progetto nella Cooperazione decentrata Interventi semplici, complicati, complessi * *Glouberman e Zimmerman Processi di relazioni

Settore Affari Internazionali 6 Come valutare Marco Zupi Una proposta teorico-metodologica per la valutazione strategica delle iniziative di sviluppo ottobre 2011

Settore Affari Internazionali 7 Cosa valutare 1.valutazione dei bisogni sociali cui vuole rispondere il programma 2.valutazione della teoria sottesa al programma 3.valutazione del processo/implementazione 4.valutazione dell’impatto/degli effetti 5.valutazione di efficienza Valutazioni di politiche pubbliche (programmi) Dati fattuali percettivi documentali

Settore Affari Internazionali 8 linee MAE sulla cooperazione decentrata (marzo 2010) per “Cooperazione Decentrata” s’intende: l’azione di cooperazione realizzata dalle Regioni e dagli Enti Locali nell’ambito di relazioni di partenariato territoriale con istituzioni locali (per quanto possibile omologhe) dei paesi con i quali si coopera. Tali azioni sono finalizzate a stabilire e consolidare lo sviluppo reciproco equo e sostenibile. Per la loro realizzazione ci si avvale della partecipazione attiva degli attori pubblici e privati nei rispettivi territori. "

Settore Affari Internazionali 9 ” le modalità della “cooperazione decentrata” Accordi tra un ente locale piemontese ed uno di un Paese in via di sviluppo (concertazione) Ente Locale del Paese donatore Enti Locali Paese Beneficiario Beneficiari locali Coinvolgimento di soggetti diversi della comunità (parrocchie, scuole, associazioni…) (protagonisti) Accordi con i rispettivi soggetti omologhi dell’ente locale “gemellato” (partenariato) Scambio di competenze/saperi per la risoluzione di problematiche comuni (APPRENDIMENTO E COSTRUZIONE DI NUOVA CO(NO)SCIENZA COLLETTIVA) Passaggio da progetto di cooperazione a processo di relazioni Una nuova concezione di cooperazione allo sviluppo Accompagnamento OnG, Ist. Religiose ecc.

Settore Affari Internazionali 10 Programma di Sostegno alla cooperazione regionale Ministero degli Affari Esteri – Ministero dell’Economia e delle Finanze Uso di Fondi CIPE (FAS) Dotazione finanziaria complessiva 28 MEuro Obiettivo 1 Obiettivo 1 : accrescimento delle competenze, delle capacità organizzative e gestionali delle Regioni in materia di cooperazione e partenariato internazionale anche in riferimento e in coerenza con i nuovi strumenti europei per la promozione della cooperazione di prossimità e decentrata. Azioni di sistema: assistenza alle Regioni da parte del Formez 5 MEuro Accordo di Programma Quadro – Paesi del Mediterraneo Ministero Affari Esteri / Ministero Economia e Finanze / Regione Sardegna (Capofila) 15 MEuro Accordo di Programma Quadro – Paesi dei Balcani Ministero Affari Esteri / Ministero Economia e Finanze / Regione Piemonte (Capofila) 8 MEuro Obiettivo 2 Obiettivo 2 : Costruire strumenti e procedure e prassi per favorire la programmazione e la progettazione multiregionale. Obiettivo 3 Obiettivo 3 : creare strumenti e procedure per il coordinamento delle iniziative a livello nazionale

Settore Affari Internazionali 11 Programma di Sostegno alla cooperazione regionale : Priorità e ambiti di intervento SVILUPPO ECONOMICO LINEE DI INTERVENTO AMBIENTE E SVILUPPO SOSTENIBILE SANITA’ E WELFARE DIALOGO E CULTURA INTERCONNESSIONI MATERIALI ED IMMATERIALI Sponda sud del Mediterraneo e Balcani Occidentali PRIORITA’

Settore Affari Internazionali 12 VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA DI SOSTEGNO ALLA COOPERAZIONE REGIONALE CESPI 2011 Dati fattuali percettivi documentali

Settore Affari Internazionali 13 VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA DI SOSTEGNO ALLA COOPERAZIONE REGIONALE 1. Governance multilivello (di tipo inter-istituzionale, verticale ed orizzontale di attori e politiche): la capacità e coerenza (e capacità di convergenza) del sistema integrato di predisporre piani strategici regionali, più efficaci strategie, più coerenza e visione strategica condivisa con i partner in termini di obiettivi, maggiore allocazione di risorse istituzionali e di tecnologia dedicata sugli assi prioritari condivisi. 2. Partenariato sul territorio: estensione e approfondimento del coinvolgimento e della partecipazione di attori chiave del territorio (a livello verticale ed orizzontale), in termini strategici, ma anche operativi e di co-partecipazione finanziaria. 3. Networking (internazionale): una particolare modalità di cooperazione (strategie comuni; progetti pilota, ecc.), che implica una diversa intensità (anche quantitativa, in termini di frequenza) della cooperazione. 4. Sostenibilità: del partenariato sul territorio e del networking internazionale. CESPI 2011 Un approccio multidimensionale

Settore Affari Internazionali 14 VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA DI SOSTEGNO ALLA COOPERAZIONE REGIONALE 5. Innovazione: la capacità di introdurre modalità innovative e cambiamento di pratiche, comportamenti, assetti organizzativi, modalità di finanziamento, cooperazione. 6. Mainstreaming e Integrazione: la capacità di cambiare e influenzare la legislazione, le politiche e i programmi con la realizzazione delle iniziative. 7. 3C (coerenza, coordinamento e complementarità) di progetti e reti: il valore aggiunto transnazionale e le sinergie in termini di convergenze e assenza di contraddizioni tra gli obiettivi dei diversi programmi e rispetto alle prospettive macro-regionali, l’assenza di duplicazioni e l’attiva collaborazione con altri progetti/iniziative. 8. Trasferibilità: la capacità di replicare, sulla base delle pre- condizioni contestuali, pratiche e lezioni di particolare interesse. 9. Scambio del sapere, acquisizione e costruzione di conoscenza globale nell’azione locale CESPI 2011

Settore Affari Internazionali 15 La rappresentazione ideografica una linea spezzata con i vertici che rappresentano il valore degli indicatori, la lunghezza dei petali che misura la media ponderata degli indicatori la larghezza che misura l’eterogeneità (o dispersione) l’uso di linee per evidenziare legami l’uso dei colori per aggiungere altre dimensioni rilevanti come ad esempio la correlazione di ciascuna dimensione con la sostenibilità ambientale rappresentazione ideografica di 9 dimensioni della capacità di governance territoriale nella cooperazione regionale del Programma

Settore Affari Internazionali 16 La rappresentazione ideografica

Settore Affari Internazionali 17 Se vuoi arrivare primo corri da solo Se vuoi andare lontano cammina insieme GRAZIE!