Appunti per una storia della città
Tracce della città romana nelle piante
Eta’ romana: dal castrum all’urbs Un esempio di ordine razionale
L’esempio di Verona Il disegno a sinistra presenta la pianta della città romana; in giallo, la via Postumia, che veniva a coincidere con il Decumano massimo. In verde, il Cardo massimo, in azzurro il Foro, all'incrocio delle due strade: centro della vita politica, sociale ed economica. Le mura chiudevano la città lungo i due lati che non erano protetti dal fiume. Nella pianta di Verona attuale si può riconoscere ancora perfettamente l'antico tracciato delle strade romane. Le strade che non ricalcano quelle romane sono, di solito, di origine medievale: era un periodo in cui non ci si curava molto di seguire degli schemi ordinati.
L’esempio di Treviso Si può notare il “cuore”, delimitato dai Cagnani e dal Sile, corrispondente al nucleo romano, con il Quadrivio, là dove cardo e decumano si incrociavano, e la sua espansione irregolare tipica dell’età medievale. Le mura rinascimentale delimitano infine quello che ancora oggi è il centro storico. TARVISI, veduta prospettica generale, calcografia di Geog Hoefnagel per l'Urbium Praecipuarum Mundi Theatrum Quintum, Colonia, 1599
La rinascita della città nel 1000 Importanza delle mura, che a volte vengono allargate per far fronte all’incremento della popolazione.
Carcassonne: esempio di città medievale
Torri, mura, palazzi: la città laica
La città religiosa
Focus su Treviso medievale Veduta fantastica: xilografia per l' opera "Supplementum Chronicarum“ di J. F. Foresti, Venezia, 1486 La città medievale: disegno a inchiostro nella "Cronaca ...“ di G.Malimpensa (Sec XVI), ms. in Bibl. Comunale Treviso, dal 1000 circa, è libero comune, che si doterà di mura e di una porta a Sud: l’Altinia. Poi diverrà signoria.
La nuova tecnica della guerra (XV secolo) cambia il volto della città
Si costruiscono bastioni fortificati
Le mura cambiano il paesaggio Immagini delle mura di Lucca e Ferrara al giorno d’oggi. Si può notare la spianata circostante.
Le mura del ‘500 di Treviso: ieri e oggi
Breve storia delle mura di Treviso Nella storia di Treviso la presenza delle mura risale all’epoca romana (Treviso fu infatti municipio romano arroccato attorno alla parte più alta del sito, là dove ora si trovano Piazza S. Andrea, Piazza dei Signori e Piazza Duomo). Le vestigia attuali sono costituite da una cinta di mura di quasi quattro chilometri, che comprendono: manufatti medievali (Porta Altinia), quattrocenteschi (Scaligeri), e cinquecenteschi; questi ultimi furono costruiti per difendere Treviso, più importante baluardo di Venezia in terraferma, contro i legati di Cambray. È infatti nei primi anni del ‘500 che Fra’ Giocondo da Verona prima e D’Alviano poi, su commissione della Serenissima, ampliano e migliorano le antiche fortificazioni dando loro l’aspetto di terrapieno, rivestito all’esterno da una spessa muraglia di mattoni. Una volta completate le mura, iniziarono le opere idrauliche con imponenti movimenti di terra: fu creato attorno a Treviso non solo un perimetro d’acque, ma anche la possibilità di allagare la pianura circostante, mettendo a disagio gli eventuali assalitori, impossibilitati ad avvicinare i cannoni alla città. Inoltre fu ordinata la spianata per un miglio: ossia l’abbattimento di tutte gli edifici e gli alberi esterni alle mura che potessero nascondere la vista di eventuali assalitori, ma anche delle case che, all’interno delle mura, avessero potuto ostacolare i movimenti dei mezzi militari.
Caratteristiche delle mura Come in altre città del Nord (Ferrara,…) le mura di Treviso, completate poco dopo il 1510, si fregiano a due terzi dell’altezza di un cordolo in pietra d’Istria, e, includendo anche il fossato, hanno una profondità di quasi cento metri. In prossimità dei principali bastioni (Porta Altinia, bastioni di San Paolo, bastioni al Portello…) possiamo notare ancora oggi incastonati nel paramento di mattoni, eleganti bassorilievi raffiguranti il leone alato, simbolo del potere di Venezia, alla quale nel IVX secolo Treviso si era sottomessa.
Le tre porte di Treviso Uniche vie di accesso (oltre al Portello e al Sile) ad una città-fortezza inespugnabile, grazie allo sfruttamento delle acque a fini difensivi (sistema di Fra’ Giocondo)
Treviso città d’acque La presenza delle risorgive che assicurano abbondanza d’acqua è la ragione che ha favorito un facile insediamento in queste zone. Abbiamo visto lo sfruttamento dell’acqua fluviale per scopi militari, ma l’acqua serviva, oltre che all’irrigazione, anche a scopi produttivi: muoveva mulini e ruote per le cartiere, consentiva operazioni di lavaggio industriale e di indumenti. Ecco le famose lavandaie, ancora attive all’inizio del ‘900.
Treviso città portuale Il porto di Fiera (1910) e il canale dei Buranelli. Il porto in città, nei pressi dell’Ospedale, ora Università.
Il fiume per le attività sportive
Treviso città di pietra Le bellissime porte rinascimentali della città sono decorate nella bianca pietra d’Istria, un materiale che entra nell’arredo urbano solo dopo la soggezione di Treviso a Venezia (fine ‘300). Prima di allora i materiali da costruzioni disponibili erano le argille di origine fluviale, quindi i mattoni. L'ospedale dei Battuti fotografia ‘800 Il duomo romanico, Venezia,1753
Treviso città degli affreschi Questa è una delle ragioni per cui il decoro degli edifici pubblici e privati passa attraverso l’affresco. Treviso è la città più affrescata d’Europa.
Per finire: cartoline dall’ ‘800