ROUND TABLE “GOOD PRACTICES, CULTURAL AND TERRITORIAL SELF – GOVERNMENT AND CROSS – BORDER COOPERATION” TRENTO 29 settembre 2015 MIRELLA FLORIAN.

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ROUND TABLE “GOOD PRACTICES, CULTURAL AND TERRITORIAL SELF – GOVERNMENT AND CROSS – BORDER COOPERATION” TRENTO 29 settembre 2015 MIRELLA FLORIAN

Poder durèr l lengaz de la mère l’é l prum derit che na persona che fèsc pèrt de na mendranza la vel se veder recognosciù. (La libertà linguistica è il primo diritto che una persona appartenente ad una minoranza linguistica desidera vedersi riconosciuto). Con il ladino la scuola concorre anche alla valorizzazione del pluralismo culturale e linguistico della Provincia Autonoma di Trento

La comunità di Fassa si caratterizza storicamente per forme di autogoverno che l’hanno resa autonoma e democratica: ciò è confermato dalla legislazione provinciale sia in materia di promozione e valorizzazione delle minoranze linguistiche, sia attraverso la riforma istituzionale con l’avvio del Comun General de Fascia

Sono presenti tre varianti di lingua minoritaria: “cazet” nell’alta valle di Fassa; “brach” nel centro valle; “moenat” a Moena. Uso più diffuso al centro, meno significativo a Canazei e a Moena

SCUOLA LADINA DI FASSA: tre scuole dell’infanzia; cinque plessi di scuola primaria; tre plessi di scuola sec. di primo grado; tre indirizzi di scuola sec. di secondo grado (liceo artistico, liceo scientifico, liceo ladino delle lingue)

Compito della scuola: favorire la piena tutela e la promozione dell’identità della lingua e della cultura ladina; concorrere alla valorizzazione del pluralismo culturale e linguistico della Provincia Autonoma di Trento

La scuola ha una grande responsabilità nella diffusione della lingua ladina ma per fortuna in Valle può contare sul lavoro di diverse istituzioni: Istitut Cultural Ladin “Majon di Fascegn e il Museo Ladin de Fascia, che offre mostre tematiche e percorsi didattici; Comun General de Fascia; Union di ladins de Fascia

Norme più rilevanti: Primo Statuto di Autonomia 1948: garantiva, ancorché in forme generali, l’insegnamento del ladino nelle scuole elementari (scuola primaria) Secondo Statuto di Autonomia: dispone che “Nelle scuole dei comuni della Provincia di Trento ove è parlato il ladino è garantito l’insegnamento della lingua e della cultura ladina” D. Lgs. n. 592/93 modificato dal D. Lgs. n. 321/1997: insegnamento della lingua e della cultura ladina in forma curricolare e veicolare esteso a tutti gli ordini di scuola L.P. n. 4 del 13 febbraio 1997

Con l’approvazione della L.P. n. 4 del 13 febbraio 1997, che ha trovato applicazione a partire dall’anno scolastico 1997/98, concernente “Insegnamento della lingua e cultura ladina nella scuola dell’obbligo” è stata data concreta attuazione a quanto disposto dalle norme di attuazione a tutela della minoranza ladina.

La legge prevede per il primo biennio l’insegnamento di un’ora di lingua ladina e almeno un’ulteriore ora in forma veicolare nelle aree delle educazioni (motoria, musicale e immagine); per le classi successive (terza, quarta e quinta) un’ora di lingua ladina e almeno due ore con uso veicolare per affrontare temi di carattere antropologico, scientifico e/o nell’area delle educazioni.

Vediamo ora che cosa succede nei diversi ordini di scuola: SCUOLA DELL’INFANZIA: attualmente l’uso del ladino è paritetico all’uso dell’italiano 15 giorni in lingua italiana e 15 giorni in lingua ladina SCUOLA PRIMARIA: 1 ora / sett. di insegnamento curricolare del ladino e almeno 1 o 2 ore (a seconda delle classi) / sett. di uso veicolare per l’insegnamento delle diverse discipline (nelle classi prima e seconda nelle educazioni, dalla classe terza anche nell’ambito antropologico e scientifico e questo grazie all’intenso lavoro dell’OLFED)

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO: 1 ora / sett. di insegnamento curricolare del ladino e almeno 2 ore / sett. di uso veicolare per l’insegnamento delle diverse discipline SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO: - attualmente è presente in tutti gli indirizzi liceali; - 1 ora / sett. di insegnamento della lingua e cultura ladina per gli studenti che hanno seguito il percorso di ladino alla Primaria e alla SSPG; - progetti di ladino veicolare; - sessione riservata di esame per accedere al pubblico impiego (D.Lgs. 592/93 modificato D.Lgs. 321/97)

Perché l’uso veicolare della lingua ladina? Per renderla quanto più possibile lingua viva e di conseguenza per favorirne l’apprendimento. Questo vale anche per le altre lingue!

Il progetto “Una comunità che apprende – Na comunanza che empèra” Progetto bilingue italiano – ladino: bilinguismo di partenza degli alunni come un valore aggiunto Scuola Primaria di Soraga e Pozza: I^, II^,III^, IV^ e V^ Scuola Primaria Canazei: I^, II^, III^ e IV^ Ampliamento del ladino veicolare: si usa la lingua ladina per tutte le educazioni (immagine, musica e motoria) e per storia, geografia e scienze e per tutti i laboratori Gruppo di lavoro: docenti, genitori, amministratori, esperti e Sorastant Monitoraggio e valutazione da parte dell’OLFED e di esperti esterni ed è stata chiesta la collaborazione al Comitato di valutazione del sistema trentino

Monitoraggio del progetto Osservazione settimanale in classe da parte dei docenti OLFED Questionario socio linguistico (alunni e famiglie) Test motivazionale (docenti) Autobiografia linguistica (alunni) Schede di osservazione del comportamento linguistico extrascolastico (famiglie) Test di competenza linguistica Prove somministrate in lingua italiana di discipline insegnate il lingua ladina Comparazione dei test INVALSI Molto utile la partecipazione della scuola al progetto ministeriale “Lingue di scolarizzazione e curricolo plurilingue e interculturale”

Risultati del progetto I risultati rilevati sino ad ora danno senza dubbio delle confortanti indicazioni, facendo rilevare delle buone competenze linguistiche negli alunni, i quali nel confronto fra i diversi codici riflettono anche spontaneamente sulle lingue e sulle loro strutture, mettendo in moto quindi anche le loro competenze metalinguistiche. L’insegnamento in lingua ladina non inficia l’acquisizione dei contenuti e dei termini anche in lingua italiana, elemento che poteva in qualche modo procurare alcune perplessità in alcuni genitori. Gli stessi genitori rilevano che i loro figli si fanno portatori all’interno della famiglia di un uso linguistico, sia in ladino che in italiano, più corretto e più formale.

Materiali Per questo progetto sono stati predisposti nel corso degli anni da parte dell’Olfed i sussidi didattici in lingua ladina per l’insegnamento delle discipline di storia, geografia e scienze, nonché materiali per l’insegnamento dell’educazione all’immagine e musicale. Strumenti apprezzati sia da docenti che dalle famiglie.

Formazione Sia per supportare l’insegnamento veicolare in lingua ladina previsto dal dettato legislativo, che per impostare una didattica linguistica comparata, l’OLFED organizza annualmente corsi di formazione “Ensegnèr per ladin” sia di carattere teorico che metodologico con esperti di diverse università italiane. All’interno di questi percorsi formativi dall’anno scorso uno spazio di rilievo è dedicato alla metodologia CLIL. La Scuola Ladina di Fassa organizza già da cinque anni la Scuola estiva, un percorso intensivo di due settimane rivolto a docenti, dottorandi e studenti universitari che operano in realtà di minoranza linguistica o che sono interessati all’argomento delle lingue locali e didattica. Le ultime due edizioni hanno trattato la metodologia CLIL nell’insegnamento delle lingue.

In abbinamento con il “Piano Trentino Trilingue”, che prevede nel corso del quinquennio di innalzare la proposta didattica degli studenti potenziando gli apprendimenti del tedesco e dell’inglese attraverso la modalità di insegnamento CLIL e al contesto culturale che caratterizza il territorio, la Scuola Ladina di Fassa, con l’esperienza del progetto “Na comunanza che empèra” non poteva stare a guardare, e grazie al prezioso contributo dell’OLFED, ha avanzato una proposta educativa e didattica plurilingue. Le lingue comunitarie (tedesco ed inglese) sono affiancate alla lingua ladina. La presenza delle diverse lingue (italiano, ladino, tedesco, inglese) non dà luogo a un sovraccarico arbitrario di ore in piani di studio già ricchi di offerte formative, ma risponde alle reali esigenze di sviluppo culturale e linguistico dei bambini.

PROGETTI PER IL FUTURO Partecipare alla creazione di reti tra realtà di minoranza sia a livello nazionale che a livello europeo per sviluppare relazioni stabili nelle quali i diversi soggetti (istituzioni, scuola, associazioni, media) si impegnino in processi di scambio per perseguire gli interessi collettivi l’istituzione scolastica vuole continuare ad essere un soggetto attivo nell’attuazione del progetto provinciale che prevede la diffusione delle lingue minoritarie negli ambienti di vita pubblica anche attraverso il potenziamento degli strumenti di comunicazione di massa (televisione, radio, giornali e riviste).

DEVELPAI PER VOSCIA ATENZION!