I BISOGNI EDUCATIVI Dr.ssa Francesca Loffredo Psicloga Età Evolutiva
APPRENDIMENTO L’autismo non è di per sé un disturbo dell’apprendimento tuttavia le caratteristiche che lo caratterizzano (minore tendenza ad osservare ed imitare gli altri, la difficoltà a comprrendere la comunicazione e le azioni degli altri) ostacolano enormemente i processi di apprendimento.
Questo non significa che i bambini con DSA non possono imparare: dobbiamo metterci nei loro panni, insegnare loro in modo speciale, tenendo conto delle peculiarità che li caratterizzano.
COMPLESSITA’ L’etereogenità delle manifestazioni dell’autismo rappresenta un punto di partenza da cui non si può prescindere per progettare un intervento educativo
INDIVIDUALITA’ Per pianificare un programma di intervento efficace per un bambino con autismo dobbiamo considerare le sue specificità individuali legate a: 1. il livello di funzionalità; 2. i cambiamenti evolutivi legati alla crescita; 3. le caratteristiche individuali.
1. FUNZIONALITA’ AUTISMO A BASSO FUNZIONAMENTO: Bambini non verbali e con abilità cognitive sotto la media. AUTISMO AD ALTO FUNZIONAMENTO: Bambini con linguaggio ed intelligenza nella norma.
Le ABILITA’ COGNITIVE ed il LINGUAGGIO sono i fattori più significativi per inquadrare il funzionamento del bambino nel suo ambiente e di conseguenza impostare adeguate strategie di trattamento.
LINGUAGGIO Alcuni bambini non parlano affatto; Alcuni bambini parlano troppo poco; Altri parlano troppo.
ABILITA’ COGNITIVE Molti bambini (fino al 75%) hanno un QI sotto la media.
Limite test di intelligenza Wisc non adatta a misurare profilo cognitivo dei bambini con DSA. Deficit Linguaggio. Profilo disarmonico con punti di debolezza e forza. Bassi risultati potrebbero essere associati a Ritardo Mentale come ulteriore dimensione patologica associata.
Ad ogni modo il LIVELLO COGNITIVO è un importante fattore da tenere in considerazione nella pianificazione di un programma di intervento, sia per quanto riguarda gli obiettivi (le esigenze educative di un sogg con un QI sotto la media sono molto diverse da quelle di un sogg con QI sopra la media), sia relativamente alle strategie di insegnamento (bambini con diversi livelli di abilità cognitive apprendono in modo differente).
2. CAMBIAMENTI EVOLUTIVI
Prima Infanzia I DSA si manifestano principalmente nel mancato sviluppo di abilità sociali e comunicative, mentre le tappe dello sviluppo motorio vengono raggiunte senza difficoltà
Età scolare Momento ingresso alla scuola cambiamento su molti fronti; Nuove richieste in ambito di comunicazione e socializzazione e flessibilità nel comportamento (proprio i punti deboli di un bimbo con DSA!!); Intorno ai 6 anni importanti cambiamenti di organizzazione neuronale, quindi importante applicare appropriate strategie di intervento.
Adolescenza Gli anni della preadolescenza sono spesso associati a miglioramenti nelle abilità comunicative e sociali. Importanti cambiamenti nell’organizzazione cerebrale oltre che nella maturazione fisica. Comune osservare insorgenza disturbi d’ansia e depressione.
3. CARATTERISTICHE INDIVIDUALI Infine ci sono differenze individuali dovute alle singole caratteristiche della PERSONALITA’ del bambino che come ognuno di noi ha una sua UNICITA’ che esiste al di là dei sintomi e delle etichette diagnostiche.
PERSONALIZZARE!!! GLI UNICI INTERVENTI EFFICACI SONO QUELLI CUCITI SU MISURA SULLE CARATTERISTICHE DELL’INDIVIDUO TENENDO CONTO DEGLI ASPETTI SOPRA DESCRITTI!
DOVE INTERVENIRE
Per contattarmi Dr.ssa Francesca Loffredo Psicologa Età Evolutiva Studio: Corso O. Raimondo 23 Sanremo Tel Cell Sito: