Un’immagine della procedura per quaestionem in Verg. Aen

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Un’immagine della procedura per quaestionem in Verg. Aen. 6.432 Quaesitor urnam movet Un’immagine della procedura per quaestionem in Verg. Aen. 6.432

Verg. Ad Aen. 6.431 ss. Nec vero hae sine sorte datae, sine iudice, sedes: / quaesitor Minos urnam movet; ille silentum / consiliumque vocat vitasque et crimina discit. Verg. Ad Aen. 6.431 ss. E questi luoghi della condanna non sono assegnati senza sorteggio, senza giudice. / Il quaesitor, Minosse, scuote l’urna; / convoca il consiglio dei silenziosi e studia le vite e i crimini.

70 - 19 a.C. 26-19 a.C. Eneide Studiò retorica a Roma Virgilio 70 - 19 a.C. 26-19 a.C. Eneide Studiò retorica a Roma

Serv. ad Aen. 6.432. Quaesitores sunt qui exercendis quaestionibus praesunt. Serv. ad Aen. 6.432. I quaesitores sono coloro che presiedono le quaestiones.

Servio Vive nel IV secolo d.C., intorno al 384 grammatico e commentatore di Virgilio Nei manoscritti il commento serviano si trova in una versione breve ed in una lunga Pierre Daniel pubblicò la maggiore (Servius Auctus o Servius Danielis (1600)

Presidente di una quaestio perpetua 171 a.C. L. Canuleio, pretore cui era stata assegnata la Spagna 149 a.C. lex Calpurnia de repetundis: praetor peregrinus 122 a.C. lex Acilia repetundarum: praetor (de) repetundis Silla: pretori (2+6) – 6 quaestiones – iudices quaestionum (carica che si rivestiva tra l’edilità e la pretura)

Votazione 81 a.C. Lex Cornelia iudiciaria: l’accusato sceglieva il voto: – clam: con tabellae a scrutinio segreto – palam: oralmente in un ordine stabilito dalla sorte 70 a.C. Lex Aurelia: tabellae unico sistema di voto 59 a.C. lex Fufia: tre urne distinte

Amm. Marc. 14.11.26. Haec ut regina causarum et arbitra rerum ac disceptatrix urnam sortium temperat accidentium vices alternans voluntatumque nostrarum exorsa interdum alio quam, quo contendebat, exitu terminans multiplices actus permutando convoluit. Amm. Marc. 14.11.26. Questa (dea della giustizia), come regina delle cause e arbitra e giudice di tutte le cose, agita l’urna delle sorti, provocando i mutamenti della fortuna e, guidando gli impulsi della nostra volontà a fini diversi da quelli che ci eravamo proposti, muta e sconvolge molti piani.

Ammiano Marcellino 330-395 d.C. storico romano di origine greca si stabilì a Roma nel 378

Cic. in Vat. 14.34. Quaero ex te, Vatini, num quis in hac civitate post urbem conditam tribunos plebis appellarit ne causam diceret, num quis reus, in tribunal sui quaesitoris ascenderit eumque vi deturbarit, subsellia dissuparit, urnas deiecerit, eas denique omnis res in iudicio disturbando commiserit, quarum rerum causa iudicia sunt constituta … Cic. in Vat. 14.34. Ecco la domanda, Vatinio: c’è mai stato in questa nostra città un uomo, a partire dalla fondazione di Roma, che si sia appellato ai tribuni della plebe per evitare di rispondere ad un’accusa? C’è stato mai un imputato che sia salito sul palco dove siede il quaesitor, lo abbia gettato giù con la violenza dal suo posto, abbia rotto i sedili, rovesciato le urne, per farla breve abbia commesso, per turbare un processo, tutti quegli eccessi che sono appunto la causa dell’istituzione dei giudizi?

Publio Vatinio 59 a. C. tribuno 56 a. C Publio Vatinio 59 a.C. tribuno 56 a.C. Cicerone pronunciò l’invettiva In P.Vatinium testem interrogatio 54 a.C. lo difese da un’accusa di corruzione

Costituzione del collegio giudicante Sortitio In un’urna il nome dei giudici 70 a.C. Lex Aurelia: 3 urne Album iudicum (900 nomi) compilato annualmente dal pretor urbanus Sortitio operata annulmente dai quaestores negli elenchi dei giudici delle singole quaestiones Per ogni processo il presidente della quaestio estraeva a sorte un numero di giudici Reiectiones Quaestio de sicariis e de vi (51 giudici) De repetundis (75)

Ruolo dell’urna: 1) Scelta dei giudici che comporranno il collegio 2) Deposito delle tabellae per il voto

Behrends Sors = voto 6.431 ss. Nec vero hae sine sorte datae, sine iudice, sedes: / quaesitor Minos urnam movet; ille silentum / consiliumque vocat vitasque et crimina discit. 6.431 ss. E questi luoghi della condanna non sono assegnati senza una pronuncia di giurati ed un processo magistratuale. / Il quaesitor, Minosse, tiene l’urna (dei voti); / convoca il consiglio dei silenziosi e studia le vite e i crimini. 6.431 ss. E questi luoghi della condanna non sono assegnati senza sorteggio, senza giudice. / Il quaesitor, Minosse, scuote l’urna; / convoca il consiglio dei silenziosi e studia le vite e i crimini.

Serv. Auct. ad Aen. 6.431. Nam tempore quo causae agebantur conveniebant omnes – unde et ‘concilium’ ait – et ex sorte dierum ordinem accipiebant, quo post diem tricesimum suas causas exequerentur: unde est ‘urnam movet’. Serv. Auct. ad Aen. 6.431. Infatti nel tempo in cui si tenevano le cause tutti convenivano – da cui si dice anche concilium – e dal sorteggio dei giorni ricevevano un ordine, in base al quale le proprie cause dovevano esser trattate dopo trenta giorni, da cui viene ‘urnam movet’.

1) 6.431 ss. Nec vero hae sine sorte datae, sine iudice, sedes: / quaesitor Minos urnam movet; ille silentum / consiliumque vocat vitasque et crimina discit. E questi luoghi della condanna non sono assegnati senza sorteggio, senza giudice. / Il quaesitor, Minosse, scuote l’urna; / convoca il consiglio dei silenziosi e studia le vite e i crimini. 2) 6.431 ss. Nec vero hae sine sorte datae, sine iudice, sedes: / quaesitor Minos urnam movet; ille silentum / conciliumque vocat vitasque et crimina discit. E questi luoghi della condanna non sono assegnati senza sorteggio, senza giudice. / Il quaesitor, Minosse, scuote l’urna; / convoca la moltitudine dei silenziosi (da giudicare) e studia le vite e i crimini.

Lezione manoscritta 3 codici: 1) Florentinus Laurentianus xxxix i (M) V secolo: concilium 2) Vaticanus Palatinus Latinus 1631 (P) IV-V secolo: consilium 3) Vaticanus Latinus 3867 (R) V secolo: concilium

Subsidia filologici Ps. Asc. in Cic. Verr. II 1 [224 St.]: consilium Tib. Cl. Donat. ad. Verg. Aen. 6.431: consilium Serv. Auct. ad Aen. 6.431: concilium

E. Norden Segue lo Pseudo Asconio Segue il rapporto iudices - consilium Mette sullo stesso piano Servio e Donato – Tib. Cl. Donat. ad. Verg. Aen. 6.431: consilium – Serv. Auct. ad Aen. 6.431: concilium La Penna: “Norden esclude concilium”

Ps. Asc. In Cic. Verr. II 1 arg. Acc. [224. 22 ss. St Ps. Asc. In Cic. Verr. II 1 arg. Acc. [224.22 ss. St.] Ad hanc enim similitudinem poëta Virgilius Minoen, iudicem apud inferos, tamquam si praetor sit rerum capitalium, quaesitorem appellat. Dat illi sortitionem, ubi urnam nominat; dat electionem iudicum, cum dicit consilium vocat; dat cognitionem facinorum, cum dicit vitasque et crimina discit. Ps. Asc. In Cic. Verr. II 1 arg. Acc. [224.22 ss. St.] A somiglianza di ciò infatti il poeta Virgilio definisce quaesitor Minosse, giudice negli inferi, come se fosse pretore delle cause capitali. Assegna a lui il sorteggio, dove nomina l’urna; gli attribuisce la scelta dei giurati, quando dice che convoca il consiglio; gli assegna la cognitio delle malefatte, quando dice che studia a fondo sia le vite sia i crimini.