presenta La Comunità Montana Lario intelvese con la collaborazione del museo dello stucco e della scagliola intelvese e dell ’Associazione Culturale Appacuvi Nell’ambito del progetto «Parco dei Magistri Comacini delle Valli e dei Laghi » presenta
A cura di Floriana Spalla ed Ernesto Palmieri La scagliola in Valle Intelvi A cura di Floriana Spalla ed Ernesto Palmieri
In Valle Intelvi (Intelui = tra i Teli = Antelami o Valle degli Antelami) posta tra il Lario e il Ceresio (Como – Italia), si trovano numerosi esempi di paliotti d’altare, realizzati con la tecnica della scagliola da maestri intelvesi. Numerose botteghe di scagliolisti intelvesi-ticinesi (Solari, Leoni, Rapa, Pancaldi, Molciani, Retti ecc.) svilupparono l’ “invenzione” della scagliola e produssero tavoli, stipi e, soprattutto, realizzarono altari e paliotti decorati. La scagliola nasce nel secolo XVI come imitazione della tarsia marmorea e di pietre preziose ed utilizza come basi di fabbricazione il gesso unito ad un collante organico ed a pigmenti colorati a base di terre e pietre macinate. L’effetto decorativo a base nera è assai vivace e lucente come il marmo. L’architetto Santino Solari di Verna (1576-1646), protagonista dell’architettura controriformista a Salisburgo, traendo indicazioni dalle direttive di S. Carlo Borromeo (1538/1584) e del papa Pio IV, annovera tra le sue maestranze i primi esecutori di scagliole che diffusero rapidamente la tecnica nel comprensorio dei laghi, loro terra di origine. La produzione di questi paliotti fu molto ricca a partire dal sec. XVI e fino ai nostri giorni. Si definisce paliotto il frontale dell’altare ed ha origine dal palio, cioè la stola in tessuto con croci con la quale, dal IV secolo, il papa investiva i vescovi di titolarità e potere.
Nel Medioevo si ebbero paliotti in seta e in lana rimovibili, nei quali le insegne vescovili erano poste al centro e questo determinò la tipica composizione a stemma centrale che vediamo in molte opere. Dal secolo XVI i paliotti diventarono fissi, in muratura. La conoscenza di questo vasto patrimonio artistico di arredi ecclesiastici della Valle Intelvi, viene qui proposta attraverso tre itinerari fotografici, con note tecniche, attributive e comparative: il versante lariano, il versante ceresiano ed un percorso in quota. Il primo itinerario ci conduce alla scoperta delle scagliole del versante lariano della Valle e si snoda sul percorso Muronico, Dizzasco, Castiglione, Veglio, Cerano, Schignano, S. Anna di Argegno. Il secondo ha inizio da Osteno e, salendo da Laino, Pellio e Ramponio Verna, si conclude a Lanzo. Il terzo si snoda in alto e da Pigra, passando per Blessagno e San Fedele, si conclude a Casasco. A Cerano visiteremo il Museo dello Stucco e Scagliola intelvese.
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