APES s.c.p.a AZIENDA PISA EDILIZIA SOCIALE CONVEGNO ABITARE IN AUTONOMIA come facilitare i progetti individualizzati negli appartamenti. Cohousing e domotica.

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Transcript della presentazione:

APES s.c.p.a AZIENDA PISA EDILIZIA SOCIALE CONVEGNO ABITARE IN AUTONOMIA come facilitare i progetti individualizzati negli appartamenti. Cohousing e domotica come risposta ai differenti bisogni abitativi Dott. Giorgio FEDERICI Dirigente Unico

ABITAZIONE L’abitazione (casa) dell’uomo varia e assume forme diverse in relazione alle condizioni climatiche, ai mezzi tecnici messi in atto per la costruzione, ma anche all’organizzazione sociale e alla cultura di un determinato gruppo ABITARE L’abitare è l’affermazione della casa come bisogno e come diritto Tutti gli uomini hanno bisogno di una casa; di un riparo che li difenda dal caldo, dal freddo, dalla pioggia, dal vento; di un rifugio sicuro; di uno spazio dove stare da soli, o in più persone LA DIFFERENZA è appunto se stare soli o in più persone e se in più persone, come viene condiviso lo spazio.

PIU’ PERSONE PUO’ SIGNIFICARE: - individui legati da relazioni parentali o affettive che condividono anche la vita quotidiana (sostentamento, educazione dei figli, tempo libero, etc.) - individui non legati da relazioni parentali o affettive che condividono gli stessi spazi nell’abitazione (coabitazione) il più delle volte per bisogno - o nell’organismo abitativo (condominio) il più delle volte fonte di litigi e contrasti tra condomini proprio sull’uso degli spazi comuni

QUINDI L’abitazione è il luogo dove si progetta, e si programma, la propria vita (affetti, acquisti, spostamenti, tempo libero, etc.) e quindi le relazioni interpersonali, con il quartiere, con la città e il mondo COSA SI PUO’ DEDURRE Abitare è comunque attivazione di relazioni, siano esse positive o negative, tra abitanti e coabitanti. COS’E’ IL COHOUSING Negli anni ‘60 nel nord Europa la coabitazione assume la forma di condominio solidale meglio conosciuto appunto come “cohousing”. La nascita di tale fenomeno risale al 1964 dall’esperienza dell’architetto danese, Jan Godmnad Hoyer, con la creazione delle comunità di Skaplenet, primo caso riconosciuto di bofaelleskaber, termine danese per indicare il fenomeno di cohousing SOLO A TITOLO ESEMPLIFICATIVO Per cohousing si intende un insediamento abitativo composto da alloggi privati corredati da ampi spazi comuni (coperti e scoperti) destinati all’uso comune ed alla condivisione tra i cohouser. Un progetto di cohousing comprende dalle 20 alle 40 famiglie che convivono come una comunità di vicinato (vicinato elettivo) e gestiscono gli spazi comuni in modo collettivo ottenendo in questo modo risparmi economici e benefici di natura ecologica e sociale

IN ITALIA Invece negli stessi anni, lo stesso target di persone che in Europa danno vita a condomini solidali, si spostano dai condomini nelle città a abitazioni indipendenti nella immediata cintura. Il contrario di risparmio economico e benefici ecologici e sociali. IN EUROPA SI ATTIVANO RELAZIONI DI COABITAZIONE CONSAPEVOLI NEL MONDO Il fenomeno di cohousing, in Italia rimane contenuto in un numero di realizzazioni nell’ordine di qualche decina di esperienze. Pur espandendosi anche negli Stati Uniti ed in Australia, non rappresenta un modello diffuso di coabitazione. Il condominio, anche in grattacielo, rappresenta, se si pensa anche alla Cina, il modello più diffuso di coabitazione. IN ITALIA SI EVITA QUALSIASI TIPO DI RELAZIONE ABITATIVA PERCHE’ ALLORA IL COHOUSING E’ TORNATO DI ATTUALITA?

Con la crisi economica il cohousing si sta affermando come strategia di sostenibilità: se da un lato la progettazione partecipata e la condivisione di spazi, attrezzature, e risorse agevola la socializzazione e la mutualità tra gli individui, dall’altro questa pratica, unitamente ad altri approcci quali ad esempio la costituzione di gruppi d’acquisto solidale, il car sharing o i diversi servizi utilizzati in comune, favoriscono il risparmio energetico e diminuiscono l’impatto ambientale della comunità. Piano Tale approccio risulta inoltre appropriato nel caso di soggetti fragili (anziani, disabili, minori, etc.) in cui oltre agli aspetti positivi e terapeutici della socialità (attivazione di relazioni) porta ad una diminuzione dei costi di terapia e cura. CASA FAMIGLIA Sempre nel 1964, questa volta in Toscana, a Pian di Scò, in Provincia di Arezzo, è nata la prima casa famiglia dell’Opera Assistenza Malati Impediti (OAMI), aperta da Mons. Enrico Nardi, per poter inserire i disabili in una piccola comunità, anziché in grandi strutture COME IL COHOUSING PUO’ ESSERE L’EVOLUZIONE DELLA CASA FAMIGLIA?

Lasciando a voi la riflessione sugli aspetti socio-assistenziali, dal mio punto di osservazione di informatico la risposta è sicuramente: LA TECNOLOGIA Anche gli ausili hanno risentito della rivoluzione Info - Telematica. Ne cito solo uno che mi appassiona come esperto di linguaggi e spero di interesse anche per chi ascolta IL BLISS Sistema di Comunicazione Alternativa – inventato da Charless Bliss ispirandosi al cinese scritto con l’intenzione di farlo diventare linguaggio universale come l’esperanto (esperienze entrambe fallite) Venne ripreso con successo nel 1971 dall’OntariobCrippled Children’s Center di Toronto per permettere la comunicazione a bambini con esiti di paralisi celebrale infantile, In seguito è stato utilizzato da bambini con insufficienza mentale, afasici, autistici, ecc. ALLORA SEMLICEMENTE CON USO DI FOGLI, PENNARELLI ED OGGETTI COMPUTER Il CNR di Firenze ha sviluppato una interfaccia per Computer di BLISS grazie alla quale un gruppo di disabili di Pistoia ha conversato in rete con un gruppo di disabili di Londra senza problemi linguistici

Questo ha permesso di sviluppare una nuova disciplina : DOMOTICA ovvero fornire soluzioni tecnologiche per aiutarci a vivere meglio nella (la) nostra casa. ANCHE LA NOSTRA ABITAZIONE SI E’ EVOLUTA: Impianti, Elettrodomestici, Televisore, Telefoni e gli stessi PC-HOME SOLO ALCUNI AMBITI APPLICATIVI: -Controllo degli elettrodomestici, degli impianti, dell’illuminazione del calore (raffreddamento), ecc. – risparmio energetico -Antintrusione, rilevazione fughe (e blocco) di gas, acqua, dispersioni elettriche, ecc. – sicurezza -Telesoccorso, rilevazione e trasmissione di eventi critici circa movimento (caduta), parametri vitali, di qualità del sonno, ecc. – telemedicina e teleassistenza -Sistema di attivazione di percorsi guidati da tablet o televisore di esercizi fisici, giochi, diete, ecc. – prevenzione AGGIUNGEREI Per meglio organizzare le nostre relazioni, i nostri spostamenti, i nostri acquisti, il nostro tempo libero, etc.

Il cohousing, opportunamente integrato con ausili informatici e domotica, in un percorso di progettazione partecipata con gli operatori medico – socio – assistenziali, può rappresentare un modello di abitazione, assistenza e cura per (di) persone fragili QUALE E’ IL MESSAGGIO AGGIUNGEREI (IN CONCLUSIONE) Una nuova forma di welfare non solo attento al risparmio ma (soprattutto) alla qualità dei servizi (promuovendo percorsi di attivazione degli stessi utenti) Grazie dell’attenzione