Cesare..interprete e attore del suo tempo..

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Transcript della presentazione:

Cesare..interprete e attore del suo tempo..

Caio Giulio Cesare nacque a Roma il 13 luglio del 100 a. C Caio Giulio Cesare nacque a Roma il 13 luglio del 100 a.C. da una famiglia patrizia dalla quale ricevette un’ottima educazione. Molto giovane sposò Cornelia figlia di Cinna esponente del partito mariano. Egli si legò ben presto ai populares,attirandosi l’avversione dell’oligarchia per la quale dovette allontanarsi per qualche tempo da Roma, ma vi rientrò dopo la morte di Silla. Iniziò la carriera politica nel 68 a.C. come questore in Spagna e percorse rapidamente il cursus honorum;divenne pontefice massimo nel 63 e pretore nel 62.

Gli anni e la fine del triumvirato… Nel 60 Cesare strinse un’alleanza politica nota come primo triumvirato, con due uomini che potevano competere con lui: Crasso,l’uomo più ricco e banchiere di Roma, e Pompeo che aveva visto le sue ispirazioni frustrate dall’opposizione del Senato. Tra questi tre uomini politici si creò un accordo privato politico con lo scopo di governare la Repubblica. Nel corso della carica Cesare divenuto console (59) fece approvare due leggi agrarie e un’altra che ne riconosceva l’operato in Asia. Negli ultimi anni i rapporti fra i triumviri erano mutati;con la morte di Crasso nel 53,in una sfortunata campagna contro i Parti,il triumvirato poteva considerarsi dissolto. Pompeo si andava accostando sempre di più al Senato e rafforzava il suo potere ai danni di Cesare,cercando di convincerlo a lasciare la Gallia,ma con il rifiuto di Cesare la situazione precipitò.

LA CONQUISTA IN GALLIA Cesare compì dal 58 al 51 la mirabile opera di conquista di tutta la Gallia. Dopo aver colto due ottime occasioni d’intervento nella Gallia Transalpina dalla penetrazione degli Elvezi nel territorio degli Edui,Cesare condusse alcune campagne nelle regioni settentrionali dove sterminò alcune tribù germaniche. Ma poiché durante la sua assenza erano scoppiati focolai di rivolta nella Gallia, egli si imbattè in nuove lotte come quelle contro gli Eburoni e i Treviri. Infine divampata una seconda ribellione dove Cesare riuscì a dominare la situazione. In queste lotte egli rivelò le sue doti militari e con la stessa conquista in Gallia aprì lo stesso paese all’influsso della civiltà romana e seppe fare di questa conquista la base del suo potere politico a Roma.

Riforme e congiura di cesare Cesare esercitò sempre legalmente il potere,ma con una serie di riforme rimaneggiò la compagine statale; alla dittatura militare egli aggiunse le prorogative civili,facendosi attribuire i principali privilegi dei tribuni e la praefectura morum . Egli cercò di realizzare l’equilibrio delle classi e la giustizia sociale,limitò il potere del Senato e vi immise molti membri di ogni ceto. Con la sua politica egli incontrò ostacoli,in questo clima nacque la sua congiura che venne mascherata da motivi ideali e da nostalgie repubblicane. Cesare cadde sotto i pugnali di Bruto suo figlio adottivo e Cassio il 15 marzo del 44.

LO SCRITTORE Gli interessi intellettuali di Cesare furono molteplici e rivolti a campi diversi, ma una parte della sua produzione è andata perduta. Cesare ebbe un’ottima preparazione retorica e divenne un valente oratore. Le orazioni di Cesare non ci sono pervenute, ma possiamo supporre che i suoi discorsi erano improntati al sobrio stile atticista(molto limpido). Sappiamo che Cesare aderiva alla corrente linguistica degli analogisti, i quali propugnavano una lingua “pura”. In quest’ottica rientrano i due libri De analogia, un trattato linguistico - grammaticale; anche i due libri Anticatones, che furono scritti durante al guerra civile.

I COMMENTARII Di tutta la produzione di Cesare a noi restano soltanto i Commentarii rerum gestarum. Il titolo commentarii significa “appunti” , infatti sono una vera e propria opera storica di appunti personali.

IL DE BELLO GALLICUM Per il Bellum gallicum oggi si pone la questione se i libri siano stati scritti e pubblicati anno per anno, o composti velocemente in blocco. Sembra comunque attendibile che la redazione sia frutto di un’elaborazione e pubblicazione rapida finale. Il Bellum Gallicum narra le res gestae di Cesare e dei legionari in terre lontane e sconosciute.

IL BELLUM CIVILE Il Bellum civile è stato steso abbastanza rapidamente, e il suo intento fondamentale era quello di valorizzare piani e azioni politiche e militari di Cesare in contrapposizione a Pompeo e al suo partito; essa a differenza del Bellum Gallicum, fu probabilmente edita postuma.

IL CORPUS CAESARIANUM Oltre ai 7 libri del Bellum Gallicum e ai 3 libri del Bellum Civile, i codici ci tramandano altre opere, che completano il racconto delle imprese di Cesare. La raccolta cesariana, il cosiddetto Corpus caesarianum, comprende pertanto: VIII commentario del Bellum Gallicum (relativo alle ultime spedizioni di Cesare in Gallia), il Bellum Alexandrinum (che tratta della guerra in Egitto e contro Farnace re del Ponto), il Bellum Africanum (sulle operazioni contro i Pompeani), il Bellum Hispaniese (che verte sugli ultimi focolai di opposizione)

STRUTTURA E TECNICA NARRATIVA DEI COMMENTARII Cesare si attiene a scelte letterarie e stilistiche finalizzate ai suoi intendimenti personali. Cesare è il soggetto più frequente ma non è l’unico. Infatti appaiono altri personaggi, tra cui: la folla dei romani e di barbari, di nemici… Inoltre egli non si addentra sistematicamente in particolari di tattica militare, sebbene la descrizione di famose battaglie, soprattutto se risolto a suo favore, sia esauriente, densa di chiarimenti tattici, ben articolata nelle varie fasi. Dal racconto emergono sostanzialmente l’attenzione vigile e sagace del comandante, il fervore di interi eserciti nei lavori di fortificazione…

I LUOGHI E GLI EXCURSUS ETNOGRAFICI Le informazioni geografiche sui luoghi hanno uno spazio adeguato. I vari excursus etnografici sui Galli, Germani, e Britanni hanno le stesse caratteristiche, ma spesso sono utilizzati da Cesare per spiegare le cause della sconfitta di quei popoli o per distogliere l’attenzione dei lettori dall’esito poco favorevole delle spedizioni romane. Ma al di là di questi intendimenti sono innegabili le doti dello scrittore e della sua arte narrativa.

LO STILE Nell’opera non ci sono mai effetti drammatici o spettacolari, infatti esso avvince per la sua sobrietà e la sua nitidezza. Il periodare è scorrevole e limpido, alterna la presenza di subordinate esplicite e implicite. Il linguaggio è preciso e incisivo. Le scelte linguistiche sono in genere inspirate alla purezza lessicale , all’eleganza, alla brevità semplice e chiara.

Realizzato da: Vanessa Pipoli Ylenia Garofalo Sara pellegrini